claudio nucci

''MI PIACI DA MORIRE, TI DO TUTTI I SOLDI CHE VUOI''. IL PR CLAUDIO NUCCI AL TELEFONO SAPEVA BENE DI COMPIERE REATI ADESCANDO MINORENNI: ''HO PORTATO 50 EURO A UN FIDANZATINO MIO. ME METTONO IN GALERA GUARDA...SE TI DICO L'ETÀ TI PRENDE UN COLPO'' - I MAGISTRATI INDAGANO SULLA SUA RETE: GLI AMICI CHE SAPEVANO, QUELLI CHE GLI PRESTAVANO CASA PER INCONTRARE I 14ENNI. E CERCANO COMPLICI NELLE SCORRIBANDE - GLI AVVOCATI PROVANO LA DIFESA: È BIPOLARE E DA PICCOLO È STATO MOLESTATO DAI PRETI

1. “MI PIACI DA MORIRE, SE CI STAI TI PAGO”

Federica Angeli e Francesco Salvatore per “la Repubblica - Roma

 

CLAUDIO    NUCCICLAUDIO NUCCI

«Senti, MI piaci da morire, ti do tutti i soldi che vuoi, promesso... un video, un video e basta... mandamelo ». Claudio Nucci, il pr di 56 anni in carcere dallo scorso febbraio per sfruttamento della prostituzione minorile, implorava le sue vittime. Voleva video hard da loro girati, foto delle parti intime, riprese di rapporti tra loro con delle ragazze. In cambio di ricariche telefoniche, vestiti, promesse di offerte di lavoro, l’uomo si era costruito un giro di ragazzini con cui aveva rapporti.

 

Ed era ben consapevole di violare la legge. È lui stesso — a quanto si legge nell’ordinanza di convalida dell’arresto firmata dal gip Cinzia Parasporo — ad ammetterlo con un amico al telefono. «Sono andato a portare 50 euro a un fidanzatino mio che sono già due giorni che mi chiede 20. Me mettono in galera guarda... non te dico quanti anni c’ha che te prende un colpo».

CLAUDIO    NUCCI CLAUDIO NUCCI

 

Ascoltata dal pm Eugenio Albamonte, una delle cinque vittime accertate (tre minorenni e due diciottenni) ha raccontato anche dei ricatti del noto pr Nucci. «Ha iniziato a ricattarmi, a farmi capire che se non facevo certe cose poteva andare male. Mi chiedeva di mandargli le mie foto nudo e dei miei video porno e mi diceva “se tu non fai questo vengo sotto casa e parlo con tua madre”».

 

Meschinità fotocopia messe in atto con ognuna degli adolescenti adescati che hanno fatto decidere al gip la custodia nel carcere di Regina Coeli. «I fatti, commessi con modalità particolarmente insidiose (volte a carpire la fiducia delle vittime per poi blandirle o anche ricattarle) — scrive il giudice Parasporo — sono estremamente gravi e sussiste concreto e attuale pericolo che l’indagato, se libero, possa commettere delitti della stessa specie».

 

Anche perché l’uomo ha più volte mentito sulla sua residenza, motiva sempre il magistrato, e le modalità di reclutamento dei ragazzini dimostrano che l’uomo non può lasciare la cella. Dai domiciliari avrebbe potuto infatti usare di nascosto il social network Facebook — il cui profilo mostra la sua amicizia virtuale anche con Marco Prato, l’assassino di Varani al Collatino — e molestare altri minorenni.

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«Quello di cui viene accusato il mio cliente — ha spiegato il difensore Gianluca De Bonis — lo ha subito lui da bambino. È stato violentato dai preti. Ciò non vuol dire che questo dovrebbe portare a diminuire le eventuali sue responsabilità, ma lo porta in qualche modo a non capirne fino in fondo la illiceità ». Il penalista ha già chiesto per lui il rito abbreviato.

 

 

2. «GLI HO DATO 50 EURO NON TI POSSO DIRE L’ETÀ...»

Ilaria Sacchettoni per il “Corriere della Sera - Roma

 

In attesa che il tribunale fissi la data del processo con rito abbreviato (richiesto dalla difesa) nei confronti di Claudio Nucci, 56 anni, agente immobiliare e pierre stando al suo profilo Facebook la procura punta a individuare eventuali complicità nel mondo che, impassibile, ruotava attorno all’uomo e raccoglieva le sue confidenze. In una telefonata del 27 novembre 2015, Nucci è al telefono con un suo amico L.M.

 

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Chiacchierata confidenziale, tono di condivisione: «Sono andato a portare cinquanta euro a un fidanzatino mio che so’ due giorni che mi chiede 20 -dice - me mettono in galera guarda...non te dico quanti anni ha che te pija un colpo». Dall’altra parte del telefono L.M. chiede: «Te sei fatto fa’ ‘na p...a?». É abbastanza per confermare le accuse di prostituzione nei confronti di Nucci ma poco per definire la complicità di terzi. I magistrati Eugenio Albamonte e Maria Monteleone sono intenzionato però ad approfondire il capitolo.

 

Gli adulti sapevano

Del resto L.M. non è l’unico a sapere. L’agente immobiliare ha trovato il modo di disporre di una camera al Fleming per i suoi incontri. Spazi che gli vengono concessi «in cambio di piccoli servizi» da parte di una amica. L’ordinanza di arresto nei confronti di Nucci viene firmata a febbraio in gran fretta, quando dalle intercettazioni è emerso che si sta allestendo un festino con i ragazzi e una prostituta di professione per soddisfare la componente voyeuristica di Nucci.

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Oltre a ricordare i «numerosi precedenti» dell’uomo con minorenni, la gip Cinzia Parasporo scrive che l’uomo «dispone di più abitazioni ove condurre i minori a consumare con loro sesso a pagamento». Il carcere, scrive, è per lui la misura più idonea. Probabilmente, anche per questo, il suo difensore, avvocato Gianluca De Bonis ha rinunciato a presentare la richiesta di riesame. Nucci, dice, è in cura da anni: «Produrremo una perizia che attesta la sua bipolarità». Per parare l’accusa di «consapevolezza» sottolineata dalla gip.

 

«Mi invii il video?»

«Ci vediamo domani, mi dici tu l’ora. Tranquillo. Mi invii il video che ti masturbi? Dai, un regalo. Grazie» . Il 6 dicembre 2015 la polizia di piazzale Clodio, coordinata dal dirigente Anna Galdieri, intercetta questo sms fra Nucci e una delle sue vittime. La conferma che l’agente immobiliare, con relazioni negli ambienti modaioli (e festaioli) della capitale, utilizzava e conservava materiale pedopornografico.

 

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Ma anche del tipo di relazione che intratteneva con loro. Storie a pagamento. Su questo gli investigatori non hanno dubbi. Come pure sul fatto che i ragazzi abbiano sottovalutato la portata delle loro stesse decisioni. A settembre 2015 uno di loro - quello monitorato dallo zio che si presenterà in procura a denunciare- si ribella proprio con lo zio in questione, annunciandogli che non tornerà a casa:

 

«Non ho intenzione di tornare visto che dopo due mesi che non ho fatto nulla tranne stare a casa, non mi pare giusto che per un errore del caz...una volta con un cinquantenne del caz...io non possa uscire un po’ con i miei amici. Non ho intenzione di tornare, sto alla cena e dormo da un amico. Lo sai che sono responsabile e non farò cazz... Scusa se t’incazzi ma tutto sommato mi merito una serata tranquillo». Vorrebbe riavere indietro la sua privacy il ragazzo.

 

Mazzini, Fleming, Prati

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I luoghi sono importanti nell’inchiesta. Non solo per il messaggio che inoltrano (come per le baby squillo dei Parioli, prostituirsi non è considerato un tabù dall’adolescente istruito). Ma anche per la scansione degli appuntamenti, inclusi quegli erotici. La scuola privata in Prati. I raduni in piazza Mazzini. Il sesso al Fleming. La promessa di un lavoro al Circolo dei Canottieri. Le serate a Ponte Milvio. Impegni e sentimenti, confidenze e pratiche erotiche. Per tutto ci si affida agli sms. Il 30 settembre Nucci propone via Messenger a una delle vittime: « Fammi un filmino mentre vieni» .

 

E l’altro: « Quanto ?» Risposta: « Duecento ». In un caso spuntano le minacce: «Ha iniziato a ricattarmi a farmi capire che se non facevo alcune cose poteva andare male, mi diceva ‘se non fai così parlo con tua madre... Già dall’inizio mi è entrato nella testa e mi faceva fare quello che voleva».

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Ilaria Sacchettoni isacchettoni@rcs.it

 

 

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