pistola

MA COME SI FA A ORDINARE “VAI E SPARAGLI” A UN 13ENNE? UN UOMO DI 27 ANNI È STATO ARRESTATO VICINO A BRESCIA PERCHÉ AVREBBE MANDATO AVANTI IL NIPOTINO MINORENNE CON LA MISSIONE DI AMMAZZARE IL RIVALE IN AMORE, UN OPERAIO DI 31 ANNI COLPITO SOLO ALLA SPALLA E NON IN PERICOLO DI VITA - IL RAGAZZINO ERA STATO “ASSOLDATO” PERCHÉ NON GIUDICABILE PER LEGGE, MA ORA POTREBBE FINIRE NEI GUAI PURE LUI...

Mara Rodella per www.corriere.it

 

SPARARE AL RIVALE IN AMORE

Forse pensava di passarla liscia, coinvolgendo — in maniera a dir poco sconsiderata — il nipote minorenne.

 

Perché è a lui che avrebbe impartito istruzioni precise affinché colpisse il “rivale” in amore: colui con il quale, stando alla ricostruzione, si sarebbe conteso la stessa donna.

 

UNA PISTOLA

E cioè un operaio di 31 anni, di casa a Montichiari, che mentre passeggiava in località Chiarini, prima delle nove di venerdì sera, qualcuno si è avvicinato a lui in sella a una bici e ha sparato, colpendolo miracolosamente solo a una spalla, salvo poi dileguarsi a pedalate veloci (l’uomo è stato ricoverato in ospedale in condizioni serie, ma non in pericolo di vita).

 

A premere il grilletto della pistola, caricata calibro 22, stando alle indagini è stato un ragazzino di soli 13 anni. Ma a finire in manette per tentato omicidio, nelle ultime ore, è stato lo zio, fermato dai carabinieri su disposizione della procura come presunto mandante dell’agguato.

 

carabinieri 1

Al ragazzino avrebbe spiegato chi colpire e quando. «Vai e sparagli», gli avrebbe detto, contando sull’impunità del minorenne, che non è giudicabile per legge.

 

Anche lui residente in paese, 27 anni, a casa sua, nel corso di una perquisizione condotta nelle ore successive all’agguato, i militari avevano già sequestrato l’arma (detenuta illegalmente, senza matricola né numero seriale).

 

Pistola

Stessa accusa in concorso per il minore, la sua posizione è al vaglio della procura competente. Lo zio è accusato anche di detenzione illegale di arma clandestina e ricettazione. Il 27enne è stato trasferito in carcere, la vittima, invece, resta ricoverata in prognosi riservata al Civile ma per fortuna non è in pericolo di vita.

 

Importantissimo anche il suo contributo: a lungo gli investigatori tra venerdì e sabato lo avevano ascoltato in ospedale. Così come alcuni frame immortalati dalle telecamere di videosorveglianza e le deposizioni di chi si era trovato a passare nella stessa strada in orari compatibili con l’aggressione, o lo stesso ragazzino, convocato a lungo in caserma.

Le indagini dei carabinieri continuano al fine di ricostruire l’esatta dinamica dell’aggressione e ogni dettaglio del presunto movente, di carattere sentimentale.

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