biohax chip microchip sottopelle

COMPLOTTISTI DOVE SIETE? È ARRIVATO IL CHIP SOTTOPELLE! - LA STARTUP SVEDESE BIOHAX STA LAVORANDO PER FORNIRE IL SERVIZIO ANCHE IN ITALIA. IL RACCONTO DEL CEO DELLA FILIALE ITALIANA MATTIA FRANZONI: “ME LO SONO FATTO IMPIANTARE QUATTRO ANNI FA TRA L’INDICE E IL POLLICE, VIENE INSERITO CON UNA SIRINGA, POI IL CORPO LO INGLOBA CON IL COLLAGENE” - A CHE SERVE? SBLOCCARE PORTE, INSERIRE DATI CON IL PC E IN FUTURO PAGARE CON LA MANO, MA ANCHE… – VIDEO

 

 

 

Silvia Natella per www.leggo.it

 

biohax 2

Un microchip sottopelle che può aprire le porte di casa e dell'ufficio, consentire l'accesso a dispositivi digitali, mostrare il proprio titolo di viaggio sul treno e - perché no - pagare gli acquisti come già si fa oggi utilizzando una normale carta di credito contactless.

 

biohax

FUTURO A PORTATA DI MANO. Non è fantascienza ma è quello che sta per accadere grazie a Biohax, startup fondata dallo svedese Jowan Österlund nel 2013, che sta lavorando per creare accordi e fornire servizi di questo tipo anche nel nostro Paese. Mattia Franzoni, CEO Biohax Italia, è infatti tra i cento connazionali che hanno scelto di farsi impiantare il chip alla stregua di un piercing.

 

mattia franzoni

L'IMPIANTO. E se uno smartphone è un computer a portata di mano, il microchip lo è letteralmente tra le dita. «Me lo sono fatto impiantare quattro anni fa tra l'indice e il pollice e non ho mai avuto problemi. A una settimana dall'inserimento con una siringa, il corpo lo ingloba con il collagene. E dimentico di averlo», spiega Franzoni al BTO2020, evento leader dedicato al binomio turismo e tecnologia.

jowan osterlund 1

 

VITA SMART. La sua vita è diventata decisamente più smart: sblocca porte e dati sul pc avvicinando la mano e comunica con il chip sottocutaneo attraverso un'App. Anzi, a chi lo paragona ad un Cyborg, risponde: «Credo che il futuro vada in questa direzione, l'obiettivo è attivare il metodo di pagamento da qualsiasi Pos e negozio».

microchip sottopelle 2

 

microchip sottopelle

DALLA SVEZIA ALL'ITALIA. In Svezia - a fronte degli attuali tremila utenti - molte delle funzioni possibili sono una realtà, ma in Italia siamo pronti? Se si pensa che nell'ultimo anno il Belpaese si è collocato al 23esimo posto nella classifica delle transazioni con carta di credito, allora il chip sotto pelle appare davvero futuribile. E anche i più abituati al cash - free temono scenari alla Black Mirror o alla Matrix con corpi estranei nel proprio organismo: «In un mondo in cui si è continuamente connessi e in cui la tracciabilità è all'ordine del giorno, la possibilità di doverlo essere con lettori RFID sempre più invasivi mi sembra eccessiva».

CHIP SOTTOPELLE

 

jowan osterlund

GLI SCENARI. Ma gli scenari di sviluppo non suggeriscono proprio questo. «Alle persone spaventate - conclude Franzoni - posso dire che il chip non ha il GPS e viene alimentato quando viene letto dal lettore, quindi non può venire rintracciato e non emette frequenze elettromagnetiche. Il prossimo passo è diventare banca online». Il tutto per «comodità, sicurezza e praticità», in fondo per sbarazzarsene basta un piccolo taglio. Il video è su Leggo.it.

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