
DAL FORNO… ALLA BRACE! – CONTINUANO LE POLEMICHE AD ASCOLI PICENO PER IL CASO DI LORENZA ROIATI, TITOLARE DEL PANIFICIO "L'ASSALTO AI FORNI", IDENTIFICATA DALLA POLIZIA PER AVER ESPOSTO UN LENZUOLO CON LA SCRITTA "25 APRILE, BUONO COME IL PANE BELLO COME L'ANTIFASCISMO" – DAVANTI AL LOCALE SONO COMPARSI DUE STRISCIONI “INTIMIDATORI”, UNO CHE INNEGGIA AI FORNI CREMATORI E L'ALTRO CON LA SCRITTA "DA QUEL FORNO UN TALE FETORE" - LORENZA ROIATI: “MICA È UN REATO RICORDARE LA RESISTENZA. UN INTERVENTO COSÌ INTIMIDATORIO NON L’AVEVAMO MAI SUBITO"
“25 APRILE, BUONO COME IL PANE, BELLO COME L’ANTIFASCISMO” – AD ASCOLI PICENO, UN PANIFICIO ESPONE UNO STRISCIONE IN OCCASIONE DELLA FESTA DELLA LIBERAZIONE E LA TITOLARE DELL’ATTIVITÀ, LORENZA ROIATI, VIENE IDENTIFICATA DALLA POLIZIA – LA FORNAIA: “FINCHÉ CI SARÀ UN SOLO FASCISTA SULLA FACCIA DELLA TERRA, CI SARÀ UN BUON MOTIVO PER ESSERE ANTIFASCISTE. 'ECCO PERCHÉ NON CI FERMERANNO MAI'”
ascoli piceno - panificio espone striscione per festa 25 aprile
1. 'AI FORNI', AD ASCOLI PROSEGUE LA POLEMICA SU CASO DELLA FORNAIA
(ANSA) - Prende una piega diversa la polemica innescata ad Ascoli dopo i controlli della polizia locale nei confronti di Lorenza Roiati, titolare del panificio "L'assalto ai forni" per il lenzuolo sul quale c'era la scritta: "25 Aprile buono come il pane bello come l'antifascismo".
Questa sera è comparso ad Ascoli, in via Luigi Marin, ad un centinaio di metro dalla sede della Questura, uno striscione che inneggia Ai forni, scritta nera in stampatello precedeta dalla parola L'assalto cancellato. Lo striscione è stato già rimosso. Il consigliere d'opposizione, Gregorio Cappelli, ha pubblicato un post con il quale denuncia la comparsa di "questo striscione inequivocabili che manifesta quanto in alcuni individui sopravviva una profonda e radicata identità fascista".
STRISCIONE CONTRO IL LENZUOLO 'ANTIFASCISTA' ESPOSTO DA LORENZA ROIATI
Cappelli aggiunge che "il sindaco Fioravanti nega che nel comune da lui amministrato siano sempre più frequenti rigurgiti di questo genere e sbaglia visto e considerato che negli ultimi anni siamo ormai sulla stampa nazionale quasi esclusivamente per fatti di questo genere" Il consigliere chiede che "la massima autorità cittadina intervenga immediatamente e difenda la costituzione antifascista sulla quale ha giurato".
STRISCIONE CONTRO IL LENZUOLO 'ANTIFASCISTA' ESPOSTO DA LORENZA ROIATI
2. 'DA QUEL FORNO UN TALE FETORE...', NUOVO STRISCIONE AD ASCOLI
(ANSA) - "Da quel forno un tale fetore che diventa simpatico anche il questore". E' la scritta, con vernice nera, del nuovo striscione affisso nel corso della notte ad Ascoli Piceno, in viale De Gasperi, nei pressi dei giardini pubblici. E' il secondo striscione che fa riferimento alla vicenda che ha visto protagonista Lorenza Roiati, titolare del panificio "L'assalto ai forni", visitata due volte dalle forze dell'ordine e identificata per aver esposto il 'lenzuolo antifascista' nel suo negozio con la scritta "25 Aprile, buono come il pane bello come l'antifascismo".
Ieri era comparso un altro striscione in via Luigi Marin, ad un centinaio di metri dalla sede della Questura, scritta nera in stampatello 'L'assalto ai forni', con l'assalto cancellato.
3. “IL MIO PANE BUONO E ANTIFASCISTA PER AMORE DEL NONNO PARTIGIANO”. LORENZA ROIATI, FORNAIA DI ASCOLI PICENO, CONTROLLATA DAGLI AGENTI PER UNA SCRITTA SUL 25 APRILE
Estratto dell’articolo di Corrado Zunino per “la Repubblica”
ascoli piceno - panificio espone striscione per festa 25 aprile
La panetteria antifascista, “L’assalto ai forni”, è già luogo di pellegrinaggio. […] L’europarlamentare (del Pd) Matteo Ricci, dopo aver fatto provviste in negozio, la introduce così: «Lorenza, hai risvegliato molte coscienze». Duecento applaudono, e parte “Bella ciao”.
Lorenza Roiati, 38 anni, due figli piccoli, ora ha il fazzoletto dell’Anpi al collo, e quasi piange. La sua è stata la ricorrenza meno sobria d’Italia: per quel vecchio lenzuolo issato davanti al negozio, “25 Aprile buono come il pane, bello come l’antifascismo”, ha subito due controlli di polizia. […]
«L’attenzione sul caso è arrivata quando ho deciso di filmare i tre agenti in borghese del secondo intervento. Davanti alla prima volante, va bene, diciamo prassi di polizia, ma la seconda richiesta di generalità no, mica è un reato ricordare la Resistenza. Ho identificato gli identificatori e ho diffuso sui social. Erano andati dalla persona sbagliata».
Perché si sono accaniti?
«Il decreto Piantedosi costringe la questura a interventi di questo tipo, diciamo politici».
Qualcuno avrà chiamato, qui ad Ascoli.
«Non lo so. Di certo, a fronte di una solidarietà che mi è arrivata da tutta Italia, il silenzio della mia città è stato raggelante».
[…] «Ho avuto un riconoscimento da parte della consigliera regionale Monica Acciarri, della Lega. È una nostra cliente».
Perché ha deciso di rendere pubblica in modo esplicito la sua vicinanza alla Resistenza.
«È dal 2019 che lo faccio, da quando abbiamo aperto il forno e il negozio. Un anno abbiamo srotolato un “Fischia il vento” da qui a laggiù, un altro abbiamo esposto la bandiera della Palestina. Sì, ci avevano identificati nel 2020, ma solo perché c’era il Covid. Un intervento così pressante, intimidatorio, non l’avevamo mai subito. Volevano metterci a tacere e si sono ritrovati su tutte le prime pagine».
Proviene da una famiglia partigiana?
«Nonno Renzo e suo fratello maggiore, Vittorio. Vicini a Giustizia e Libertà. Il primo era stato ufficiale di sanità nell’esercito, lo zio un sottotenente dell’aviazione, controllava gli aeroporti. L’8 settembre 1943 furono convocati dai tedeschi: intuirono che sarebbero stati fatti prigionieri e si diedero alla macchia. Lo zio fu catturato in un casolare di campagna qui dietro, sui Monti Sibillini. Aveva contratto la malaria. Lo portarono in città per fucilarlo, ma il 3 ottobre del 1943 ad Ascoli ci fu un terremoto piuttosto intenso. I nazisti scapparono e Vittorio si allontanò. Iniziò così la sua lotta partigiana».
[…] Vi accusano di aver cercato pubblicità con la lenzuolata del 25 aprile.
«Non ne abbiamo bisogno, siamo uno dei due migliori forni delle Marche. Ci consideriamo artigiani con un’idea, non commercianti capitalisti».
Cosa legge, Lorenza?
« Il manifesto ».
Cosa vota?
«Mi hanno appena telefonato Nicola Fratoianni e Ilaria Cucchi».
Cosa ne pensa della guerra in Ucraina?
«Sono una pacifista, l’approccio bellico dell’Europa non mi piace».
E della guerra in Palestina?
«È un genocidio, la vergogna dell’Occidente». […]