
CARLO, BADA BENE A COME PARLO! – PRIMA DI FARSI INTERVISTARE, IL PRINCIPE DEL GALLES OBBLIGA EMITTENTI E GIORNALISTI A FIRMARE UN CONTRATTO DI 15 PAGINE IN CUI SI ACCAPPARRA PERFINO IL POTERE DI CENSURARE L’INTERVISTA QUALORA NON FOSSE DI SUO GRADIMENTO – GOOD MORNING NORTH KOREA!
Ian Burrell per http://www.independent.co.uk
Siete dei giornalisti e avete l’ambizione di intervistare il principe Carlo d’Inghilterra? Allora preparatevi a dover firmare un contratto di 15 pagine - roba da Kim Jong Un – in cui si dice che sua altezza reale dovrà visionare le domande esatte che intendete porgli, e potrà anche sorvegliare l’editing del colloquio avendo eventualmente il potere di interromperne la messa in onda qualora non trovasse il prodotto finito di suo gradimento.
Il grado di censura ha portato domenica scorsa alla cancellazione di un colloquio che il principe Carlo avrebbe dovuto tenere con il giornalista di Channel 4 News, Jon Snow ,presso la residenza dell'ambasciatore britannico a Parigi, alla vigilia della conferenza sui cambiamenti climatici.
il principe carlo a clarence house
L’emittente Channel 4 non era preparata per soddisfare tutte le richieste del principe, tra cui quella che: "Nel caso in cui l'intervistatore o il personale dell'emittente facesse una domanda che non è stata pre-approvata per esteso, Sua Altezza Reale o il personale di Clarence House presente potrà intervenire e fermare le riprese." In tali circostanze, si legge sul contratto, l'emittente "non avrà alcun diritto di usare o sfruttare in qualsiasi forma tutto il materiale filmato".
principe carlo e camilla alla bbc
principe carlo intervistato a parigi da rihannon mills
Una fonte ha detto che il controllo esercitato dal principe Carlo sulle interviste è molto simile a quello richiesto dal dittatore della Corea del Nord Kim Jong Un. Tali condizioni, inoltre, non sarebbero mai ritenute accettabili se richieste da altri personaggi di spicco. L'esistenza del contratto - che alcuni giornalisti credono possa violare il codice di trasmissione Ofcom sull'indipendenza editoriale e la trasparenza – alimenterà ancor di più la polemica sui tentativi del principe Carlo di influenzare il dibattito nazionale.