matteo bassetti giuseppe conte

"LA GENTE SI CONTAGIA NEI TRASPORTI PUBBLICI E NELLE CODE, NON AL RISTORANTE" - L’INFETTIVOLOGO BASSETTI TORNA ALL’ATTACCO DEL DPCM DI CONTE: “BASTA USCIRE PER ANDARE A LAVORARE PER RENDERSENE CONTO: LIMITARE LA CIRCOLAZIONE DI QUALCHE ORA, E RISTORANTI E I BAR, NON E' QUELLO DI CUI L’ITALIA HA BISOGNO. CREDO CHE SI DEBBA…” – VIDEO

 

 

 

Da www.liberoquotidiano.it

 

matteo bassetti a coffee break

A parlare con accenti molto critici dell'ultimo dpcm di Giuseppe Conte, ecco ancora Matteo Bassetti, l'infettivologo dell'ospedale San Martino di Genova che aveva apprezzato la precedente legge, non quella varata domenica 25 ottobre per il contenimento del coronavirus.

 

Ospite in collegamento a Coffee Break su La7, l'esperto spiega: "Per vedere se le misure saranno efficaci ci vuole tempo. Il dpcm che aveva dato mandato alle regioni di monitorare le situazioni, di pochi giorni prima, è stato immediatamente rimpiazzato da un secondo dpcm.

 

LA CHIUSURA DEI RISTORANTI BY GIUSEPPE CONTE

Credo che questo dpcm porterà poco lontano - sottolinea Bassetti -: non credo che limitare la circolazione di qualche ora, e ristoranti e i bar, sia quello di cui l'Italia ha bisogno. Basta uscire per andare a lavorare e ci si rende conto che la gente si contagia in altre situazioni, non al ristorante: trasporti pubblici, le code".

 

Insomma, per Bassetti il dpcm va a colpire i bersagli sbagliati. Dunque, spiega la sua ricetta: "Credo che si debba mirare oggi alle categorie più a rischio. In ospedale abbiamo tanti giovani, ma chi paga di più il coronavirus sono le persone fragile, immunodepressi, obesi e soprattutto gli anziani, che dovrebbero avere la maggiore attenzione in questo momento".

 

MEME SUL RITARDO DI CONTE

E ancora: "Abbiamo detto: possiamo trattare a domicilio una quota importante di chi ha il Covid, almeno i poco sintomatici. Ma nella realtà i medici ce la stanno mettendo tutta, ma quando hai da assistere contemporaneamente 1.500 persone in un momento come questo, di picco epidemico, diventa impossibile. Non è un problema della medicina del territorio, è un problema organizzativo. È una cosa che andrà completamente ripensata", conclude Matteo Bassetti.

Matteo Bassettimatteo bassetti a coffee break 2matteo bassetti a coffee break 1

Ultimi Dagoreport

pier silvio giampaolo rossi gerry scotti pier silvio berlusconi

DAGOREPORT - È TORNATA RAISET! TRA COLOGNO MONZESE E VIALE MAZZINI C’È UN NUOVO APPEASEMENT E L'INGAGGIO DI GERRY SCOTTI COME CO-CONDUTTORE DELLA PRIMA SERATA DI SANREMO NE È LA PROVA LAMPANTE - CHIAMARE ALL'ARISTON IL VOLTO DI PUNTA DI MEDIASET È IL SEGNALE CHE IL BISCIONE NON FARÀ LA GUERRA AL SERVIZIO PUBBLICO. ANZI: NEI CINQUE GIORNI DI SANREMO, LA CONTROPROGRAMMAZIONE SARÀ INESISTENTE - I VERTICI DELLA RAI VOGLIONO CHE IL FESTIVAL DI CARLO CONTI SUPERI A TUTTI I COSTI QUELLO DI AMADEUS (DA RECORD) - ALTRO SEGNALE DELLA "PACE": IL TELE-MERCATO TRA I DUE COLOSSI È PRATICAMENTE FERMO DA MESI...

elon musk sam altman

NE VEDREMO DELLE BELLE: VOLANO GIÀ GLI STRACCI TRA I TECNO-PAPERONI CONVERTITI AL TRUMPISMO – ELON MUSK E SAM ALTMAN HANNO LITIGATO SU “X” SUL PROGETTO “STARGATE”. IL MILIARDARIO KETAMINICO HA SPERNACCHIATO IL PIANO DA 500 MILIARDI DI OPENAI-SOFTBANK-ORACLE, ANNUNCIATO IN POMPA MAGNA DA TRUMP: “NON HANNO I SOLDI”. E IL CAPOCCIA DI CHATGPT HA RISPOSTO DI PETTO AL FUTURO “DOGE”: “SBAGLI. MI RENDO CONTO CHE CIÒ CHE È GRANDE PER IL PAESE NON È SEMPRE OTTIMALE PER LE TUE COMPAGNIE, MA NEL TUO RUOLO SPERO CHE VORRAI METTERE PRIMA L’AMERICA…” – LA GUERRA CIVILE TRA I TECNO-OLIGARCHI E LE MOSSE DI TRUMPONE, CHE CERCA DI APPROFITTARNE…

donald trump elon musk jamie dimon john elkann

DAGOREPORT – I GRANDI ASSENTI ALL’INAUGURATION DAY DI TRUMP? I BANCHIERI! PER LA TECNO-DESTRA DEI PAPERONI MUSK & ZUCKERBERG, IL VECCHIO POTERE FINANZIARIO AMERICANO È OBSOLETO E VA ROTTAMATO: CHI HA BISOGNO DEI DECREPITI ARNESI COME JAMIE DIMON IN UN MONDO CHE SI FINANZIA CON MEME-COIN E CRIPTOVALUTE? – L’HA CAPITO ANCHE JOHN ELKANN, CHE SI È SCAPICOLLATO A WASHINGTON PER METTERSI IN PRIMA FILA TRA I “NUOVI” ALFIERI DELLA NEW ECONOMY: YAKI PUNTA SEMPRE PIÙ SUL LATO FINANZIARIO DI EXOR E MENO SULLE VECCHIE AUTO DI STELLANTIS (E ZUCKERBERG L'HA CHIAMATO NEL CDA DI META)

antonino turicchi sandro pappalardo armando varricchio nello musumeci ita airways

DAGOREPORT – DA DOVE SPUNTA IL NOME DI SANDRO PAPPALARDO COME PRESIDENTE DELLA NUOVA ITA “TEDESCA” BY LUFTHANSA? L’EX PILOTA DELL’AVIAZIONE DELL’ESERCITO È STATO “CALDEGGIATO” DA NELLO MUSUMECI. IL MINISTRO DEL MARE, A DISPETTO DEL SUO INCARICO, È MOLTO POTENTE: È L’UNICO DI FRATELLI D’ITALIA AD AVERE I VOTI IN SICILIA, ED È “MERITO” SUO SE SCHIFANI È GOVERNATORE (FU MUSUMECI A FARSI DA PARTE PER FAR CORRERE RENATINO) – E COSÌ ECCO CHE IL “GIORGETTIANO” TURICCHI E L’AMBASCIATORE VARRICCHIO, CARO A FORZA ITALIA, SONO STATI CESTINATI…

friedrich merz donald tusk giorgia meloni trump emmanuel macron olaf scholz mario draghi

C’ERA UNA VOLTA IL TRENO PER KIEV CON DRAGHI, MACRON E SCHOLZ. ORA, COMPLICE IL TRUMPISMO SENZA LIMITISMO DI GIORGIA MELONI, L’ITALIA È SPARITA DALLA LEADERSHIP DELL’UE - LA DUCETTA PREFERISCE ACCUCCIARSI AI PIEDI DI WASHINGTON (CHE VUOLE VASSALLI, NON ALLEATI ALLA PARI) CHE RITAGLIARSI UN RUOLO IN EUROPA - FRIEDRICH MERZ, PROBABILE NUOVO CANCELLIERE TEDESCO, HA "ESPULSO" L'ITALIA DAL GIRO CHE CONTA: A CHI GLI HA CHIESTO QUALE PAESE ANDREBBE AGGIUNTO A UN DIRETTORIO FRANCO-TEDESCO, HA CITATO LA POLONIA, GUIDATA DAL POPOLARE DONALD TUSK (NEMICO NUMERO UNO DEL PIS DI MORAWIECKI E KACZYNSKI, ALLEATI DELLA DUCETTA IN ECR) - “I AM GIORGIA” SOGNAVA DI ESSERE IL “PONTE” TRA USA E UE E SI RITROVA A FARE LA CHEERLEADER DELLA TECNO-DESTRA DI MUSK E TRUMP…