ercole orlandi emanuela servizi segreti sardegna

“EMANUELA ORLANDI È STATA PORTATA IN SARDEGNA” – IL “CORRIERE” SCODELLA UN DOCUMENTO INEDITO (FIRMATO “UN SERVITORE DELLA REPUBBLICA”) IN CUI SI SVELANO I PRESUNTI DETTAGLI SUL RAPIMENTO DELLA RAGAZZA NEL 1983 – NEL DOSSIER SI LEGGE: “L’OPERAZIONE ORLANDI FU COMMINATA DOPO CONTATTI TRA IL PADRE DI EMANUELA, ERCOLE, E UN AGENTE DEL 'SISDE'. LA RAGAZZA IL 22 GIUGNO 1983, ALLE ORE 20, È GIÀ A CIVITAVECCHIA DOVE VIENE IMBARCATA, PORTATA A SANTA TERESA DI GALLURA E POI ALL’ESTERO. FURONO UTILIZZATI AGENTI DORMIENTI DELLA SEZIONE GLADIO - TRA IL 1993 E IL 2000 EMANUELA È STATA OSPITE IN UNA CASA A LONDRA, SOTTO LA GESTIONE DELLO IOR”

Estratto dell’articolo di Fabrizio Peronaci per www.corriere.it

 

EMANUELA ORLANDI 5

Nel giallo di Emanuela Orlandi, la figlia del messo pontificio di papa Wojtyla scomparsa nel lontano 1983, torna in primo piano la pista inglese. Le rivelazioni emerse nelle ultime ore provengono da fonti diverse e, forse non a caso, presentano punti di convergenza.

 

A cominciare dalla destinazione dell'ostaggio: Londra. Di questa traccia e di altro parla Pietro Orlandi al programma DiMartedì su La7, ma da qualche settimana sta circolando anche un altro documento "riservatissimo", pervenuto al Corriere, che descrive i presunti spostamenti della quindicenne, fin dalla sera della scomparsa.

PAPA BERGOGLIO PIETRO ORLANDI E LA MADRE DI EMANUELA

 

L'autore del dossier - sulla cui attendibilità sono in corso accertamenti - sembra mescolare fatti veri a circostanze non verificate e si ricollega al documento reso noto nel 2017, bollato come falso, contenente la (presunta) nota-spese da 483 milioni di lire stanziati dal Vaticano per tenere in vita Emanuela.

 

emanuela orlandi mirella gregori

La firma è: "un servitore della Repubblica". Nel testo si alternano toni perentori e l'uso del condizionale. In ogni caso, l'estensore (ammesso sia uno solo) si dimostra ben informato e a conoscenza delle varie piste e della posizione dei principali protagonisti, dai boss della banda della Magliana ai prelati coinvolti negli scandali esplosi all'ombra del Cupolone negli anni Ottanta, fino a Marco Accetti, il fotografo romano oggi 67enne indagato nel 2013 (e poi prosciolto) dopo aver consegnato il flauto riconosciuto da familiari come quello di Emanuela.

 

IL DOSSIER DEL VATICANO SU EMANUELA ORLANDI

I possibili nuovi spunti sul giallo della "ragazza con la fascetta" sono sintetizzati nella parte iniziale. Premesso che «l'operazione Orlandi» (così viene definito l'allontanamento da casa della vittima) fu «comminata» dopo contatti non meglio precisati tra "un agente del Sisde e il sig. Ercole", di certo inconsapevole e vittima di pressioni (qui una delle poche interviste concesse dal padre di Emanuela), il documento passa a descrivere quanto sarebbe accaduto.

 

Il "servitore della Repubblica" entra nel dettaglio fin dal giorno del mancato ritorno a casa: «Emanuela il 22 giugno 1983, alle ore 20, è già a Civitavecchia, dove dal molo turistico viene messa a bordo di un'imbarcazione e portata in Sardegna, ed esattamente fino alla darsena di Santa Teresa di Gallura.

 

Questo luogo fu scelto di proposito perché in quello stretto si incrociavano i segnali radio dei radiofari italiani e francesi. Questo permetteva, a causa delle tecnologie obsolete dell’epoca, di non essere tracciati, poiché un radar creava interferenze all’altro».

 

ERCOLE ORLANDI

Quali i soggetti coinvolti e quale la destinazione? «Seguendo le informazioni in mio possesso - prosegue l'estensore del documento - posso affermare con estrema certezza che Emanuela è transitata dalla Sardegna, verso l’estero.

 

Per questo tipo di strategia, tecnica e messa in opera, furono utilizzati agenti dormienti della sezione Gladio o SB, che con le loro conoscenze sia a livello tecnico-operativo che a livello di territorio hanno garantito un passaggio sicuro in una zona comunque attenzionata». E poi? Eccolo, il punto di congiunzione con il dossier di cinque anni fa.

 

GLADIO

In questo caso, però, il tono è molto meno assertivo: «Fino al 2000 Emanuela Orlandi potrebbe essere stata ospite in Inghilterra “sotto protezione” di una fondazione ecclesiastica... Il potrebbe - si premura di precisare il sedicente "servitore della Repubblica" - è d'obbligo, perché rintracciarlo ufficialmente diventa complicato: secondo la giurisprudenza britannica infatti certe fondazioni non sono obbligate a comunicare informazioni su benefattori o associati...».

 

Nel successivo capoverso, infine, due indicazioni più precise: «La cosa certa è che tra il 1993 e il 2000 Emanuela è stata ospite in una casa di South Kensington, a Londra, sotto la gestione dello Ior, che ha provveduto al suo mantenimento lontano dagli affetti, con il plauso e l’appoggio del Sacro collegio per le opere misericordiose, che a quel tempo utilizzava come cassa la fondazione Nova». […]

 

 

Articoli correlati

PIETRO ORLANDI, FRATELLO DI EMANUELA: \'HO LE PROVA CHE LEI SIA STATA A LONDRA\' - I DOCUMENTI DI...

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ostello dei Padri Scalabriniani di londrapietro orlandi 4EMANUELA ORLANDIEMANUELA ORLANDI Ostello dei Padri Scalabriniani di londra 1

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni daniela santanche ignazio la russa

DAGOREPORT – DANIELA SANTANCHÈ NON È GENNARO SANGIULIANO, UN GIORNALISTA PRESTATO ALLA POLITICA SENZA “PROTETTORI”: GIORGIA MELONI NON PUÒ SFANCULARLA SENZA FAR SALTARE I NERVI A LA RUSSA. E SAREBBE UN BOOMERANG POLITICO PER LA DUCETTA DEI DUE MONDI: ‘GNAZIO È UN PESO MASSIMO DEL PARTITO, GOVERNA DI FATTO LA LOMBARDIA TRAMITE LA SUA CORRENTE MILANESE. SOPRATTUTTO, È IL PRESIDENTE DEL SENATO. MEGLIO NON FARLO IRRITARE: LA VENDETTA, LO SGAMBETTO, “L’INCIDENTE D’AULA”, POSSONO ESSERE SEMPRE DIETRO L’ANGOLO…

luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

DAGOREPORT - A RACCONTARLO NON CI SI CREDE. RISULTATO DEL PRIMO GIORNO DI OPS DEL MONTE DEI PASCHI SU MEDIOBANCA: TRACOLLO DELLA BANCA SENESE - SE IL MEF DI GIORGETTI, CHE HA L’11,7% DI MPS, LO PRENDE IN QUEL POSTO (PERDENDO 71 MILIONI), IL DUPLEX CALTAGIRONE-MILLERI FA BINGO: 154 MILIONI IN UN GIORNO - INFATTI: SE I DUE COMPARI PERDONO SU MPS 90 MILIONI, NE GUADAGNANO 244 AVENDO IL 25,3% DI MEDIOBANCA - E DOPO IL “VAFFA” DEL MERCATO, CHE SUCCEDERÀ? TECNICAMENTE L’OPERAZIONE CALTA-MILLERI, SUPPORTATA DALLA MELONI IN MODALITÀ TRUMP, È POSSIBILE CON UN AUMENTO DI CAPITALE DI MPS DI 4 MILIARDI (PREVISTO PER APRILE) - PER DIFENDERE MEDIOBANCA DALL’ASSALTO, NAGEL DOVRÀ CHIEDERE AL BOSS DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, DI CHIAMARE ALLE ARMI I POTENTI FONDI INTERNAZIONALI, GRANDI AZIONISTI DI MEDIOBANCA E DI GENERALI, PER SBARRARE IL PASSO AL “CALTARICCONE” ALLA FIAMMA (FDI)

dario franceschini elly schlein gattopardo

DAGOREPORT - FRANCESCHINI, IL SOLITO “GIUDA” TRADITORE! SENTENDOSI MESSO DA PARTE DALLA SUA “CREATURA” ELLY SCHLEIN, ECCO CHE REAGISCE E LE DÀ LA ZAMPATA CON L’INTERVISTA A “REPUBBLICA”: “ALLE ELEZIONI SI VA DIVISI, E CI SI ACCORDA SOLO SUL TERZO DEI SEGGI CHE SI ASSEGNA CON I COLLEGI UNINOMINALI”. PAROLE CHE HANNO FATTO SALTARE DALLA POLTRONA ARCOBALENO LA SEGRETARIA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA, CHE VEDE SFUMARE IL SUO SOGNO DI ESSERE LA CANDIDATA PREMIER. COME INSEGNA L’ACCORDO DI MAIO-SALVINI, NON SEMPRE IL LEADER DEL PARTITO PIÙ VOTATO DIVENTA PRESIDENTE DEL CONSIGLIO – LA “GABBIA” IN CUI LA SCHLEIN SI È RINCHIUSA CON I SUOI FEDELISSIMI È INSOPPORTABILE PER I VECCHI VOLPONI CATTO-DEM. IL MESSAGGIO DAI CONVEGNI DI ORVIETO E MILANO: ELLY PENSA SOLO AI DIRITTI LGBT, NON PUÒ FARE DA SINTESI ALLE VARIE ANIME DEL CENTROSINISTRA (DA RENZI E CALENDA A BONELLI E FRATOIANNI, PASSANDO PER CONTE). E LA MELONI GODE...

dario franceschini elly schlein matteo renzi carlo calenda giiuseppe conte

DAGOREPORT: PD, PARTITO DISTOPICO – L’INTERVISTA DI FRANCESCHINI SU “REPUBBLICA” SI PUÒ SINTETIZZARE COSÌ: IO CI SONO. E’ INUTILE CERCARE IL FEDERATORE, L’ULIVO NON TORNA, E NON ROMPETE LE PALLE ALLA MIA “CREATURA”, ELLY SCHLEIN, “SALDA E VINCENTE” AL COMANDO DEL PARTITO – AMORALE DELLA FAVA: “SU-DARIO” NON MOLLA IL RUOLO DI GRAN BURATTINAIO E DAVANTI AI MAL DI PANZA INTERNI, CHE HANNO DATO VITA AI DUE RECENTI CONVEGNI, SI FA INTERVISTARE PER RIBADIRE AI COLLEGHI DI PARTITO CHE DEVONO SEMPRE FARE I CONTI CON LUI. E LA MELONI GODE…

almasri giorgia meloni carlo nordio

DOMANDE SPARSE SUL CASO ALMASRI – CON QUALE AUTORIZZAZIONE IL TORTURATORE LIBICO VIAGGIAVA INDISTURBATO IN EUROPA? AVEVA UN PASSAPORTO FASULLO O UN VISTO SCHENGEN? E IN TAL CASO, PERCHÉ NESSUN PAESE, E SOPRATTUTTO L’ITALIA, SI È OPPOSTO? - LA TOTALE ASSENZA DI PREVENZIONE DA PARTE DEGLI APPARATI ITALIANI: IL MANDATO DI ARRESTO PER ALMASRI RISALE A OTTOBRE. IL GENERALE NON SAREBBE MAI DOVUTO ARRIVARE, PER EVITARE ALLA MELONI L’IMBARAZZO DI SCEGLIERE TRA IL RISPETTO DEL DIRITTO INTERNAZIONALE E LA REALPOLITIK (IL GOVERNO LIBICO, TRAMITE ALMASRI, BLOCCA GLI SBARCHI DI MASSA DI MIGRANTI) – I SOSPETTI DI PALAZZO CHIGI SULLA “RITORSIONE” DELLA CPI E IL PASTROCCHIO SULL’ASSE DEI SOLITI TAJANI-NORDIO

pier silvio giampaolo rossi gerry scotti pier silvio berlusconi

DAGOREPORT - È TORNATA RAISET! TRA COLOGNO MONZESE E VIALE MAZZINI C’È UN NUOVO APPEASEMENT E L'INGAGGIO DI GERRY SCOTTI COME CO-CONDUTTORE DELLA PRIMA SERATA DI SANREMO NE È LA PROVA LAMPANTE - CHIAMARE ALL'ARISTON IL VOLTO DI PUNTA DI MEDIASET È IL SEGNALE CHE IL BISCIONE NON FARÀ LA GUERRA AL SERVIZIO PUBBLICO. ANZI: NEI CINQUE GIORNI DI SANREMO, LA CONTROPROGRAMMAZIONE SARÀ INESISTENTE - I VERTICI DELLA RAI VOGLIONO CHE IL FESTIVAL DI CARLO CONTI SUPERI A TUTTI I COSTI QUELLO DI AMADEUS (DA RECORD) - ALTRO SEGNALE DELLA "PACE": IL TELE-MERCATO TRA I DUE COLOSSI È PRATICAMENTE FERMO DA MESI...