IL FESTIVAL DELL’IPOCRISIA (SUICIDA) – SÌ AI “REGALINI” AI POLITICI LOCALI E INDAGINI NON OBBLIGATORIE – COSÌ INGLESI E AMERICANI SI PRENDONO GLI AFFARI MIGLIORI IN GIRO PER IL MONDO

Maurizio Stefanini per "Libero Quotidiano"

 

CLAUDIO DESCALZICLAUDIO DESCALZI

Lo scandalo Lockheed fece saltare teste importanti in Paesi Bassi, Italia e Giappone, ma negli Stati Uniti all’epoca pagare tangenti all’estero non era considerato reato. È peraltro noto che in vari Paesi è direttamente la Cia a convocare le multinazionali Usa e a smistarle alle varie gare per costruire ponti, strade o reti idriche. In questo caso, l’attività dei servizi è però protetta dallo State secrets privilege: un principio di Common Law emerso per via giurisprudenziale in una causa del 1953.

 

Sempre per un principio di Common Law, peraltro, non vige il principio di obbligatorietà dell’azione penale, ma quello di opportunità. Va inoltre ricordato che il Foreign Corrupt Practices Act (1977) distingue dalle tangenti i cosiddetti facilitation payments: "regalini" a pubblici funzionari che la morale locale ammette. In Uk il Public Bodies Corrupt Practices Act del 1889, il Prevention of Corruption Act del 1906 e il Prevention of Corruption Act del 1916 perseguivano le tangenti solo sul territorio nazionale. Uno specifico reato di «bribery of foreign public officials» è stato introdotto solo con il Bribery Act del 2010.

 

Giuseppe Orsi Giuseppe Orsi

In compenso, la normativa è più severa di quella Usa, dal momento che non ammette neanche i facilitation payments. Un documento ufficiale per spiegare la legge chiarisce però che «i pubblici ministeri dovranno considerare con attenzione tutti i fatti e i casi che vengono alla loro attenzione per verificare se un pagamento costituisce tangente e, se è così, se l’azione penale è nel pubblico interesse». Neanche qui l’azione penale è obbligatoria.

 

Nel 1988 il Consiglio di Stato francese stabilì che le tangenti per ottenere un appalto pubblico potevano essere dedotte dalla dichiarazione dei redditi. Per venire incontro alla Convenzione Ocse nel 2000 fu modificato il codice penale, e poi furono approvate le leggi del 2007 e 2011. Nella pratica i tribunali hanno però limitato fortemente la possibilità di applicazione, escludendo i casi retroattivi, i personaggi influenti senza incarichi pubblici ufficiali o che avevano cessato di averli, gli interventi non direttamente dimostrabili, i comportamenti non puniti dalle leggi locali. Solo nel 2008 c’è stata in Francia la prima condanna per «corruption d’agents publics étrangers», e entro il 2012 ce ne erano state solo 3 definitive, anche se i procedimenti aperti erano 33.

DIGADIGA

 

In Germania fino al 1999 la legge tedesca consentiva «spese di rappresentanza» in cui erano coperte le mazzette, e che potevano essere detratte dalle tasse. In quell’anno fu stabilito che le tangenti erano un reato se pagate a funzionari pubblici, e nel 2002 anche se pagate a privati. Ma le imprese tedesche all’estero hanno continuato a pagarne in quantità, come dimostrano gli scandali greci di Siemens e Gsc.

 

 La legge tedesca peraltro punisce solo i dipendenti delle società, e non le società stesse, anche se per compensare la lacuna si è infine stabilito che queste possono essere multate fino a 10 milioni di euro. Sono ammessi piccoli doni «consuetudinari». L’Ocse riconosce comunque che dal 2005 la Germania è stato il Paese che più ha erogato condanne contro la corruzione internazionale dopo gli Usa: 69 individui condannati tra 2005 e 2010 e 6 società multate dopo il 2007.

estrazione di petrolio nel delta del niger in nigeriaestrazione di petrolio nel delta del niger in nigeria

Ultimi Dagoreport

cecilia sala giorgia meloni alfredo mantovano giovanni caravelli elisabetta belloni antonio tajani

LA LIBERAZIONE DI CECILIA SALA È INDUBBIAMENTE UN GRANDE SUCCESSO DELLA TRIADE MELONI- MANTOVANO- CARAVELLI. IL DIRETTORE DELL’AISE È IL STATO VERO ARTEFICE DELL’OPERAZIONE, TANTO DA VOLARE IN PERSONA A TEHERAN PER PRELEVARE LA GIORNALISTA - COSA ABBIAMO PROMESSO ALL’IRAN? È PROBABILE CHE SUL PIATTO SIA STATA MESSA LA GARANZIA CHE MOHAMMAD ABEDINI NON SARÀ ESTRADATO NEGLI STATI UNITI – ESCE SCONFITTO ANTONIO TAJANI: L’IMPALPABILE MINISTRO DEGLI ESTERI AL SEMOLINO È STATO ACCANTONATO NELLA GESTIONE DEL DOSSIER (ESCLUSO PURE DAL VIAGGIO A MAR-A-LAGO) - RIDIMENSIONATA ANCHE ELISABETTA BELLONI: NEL GIORNO IN CUI IL “CORRIERE DELLA SERA” PUBBLICA IL SUO COLLOQUIO PIENO DI FRECCIATONE, IL SUO “NEMICO” CARAVELLI SI APPUNTA AL PETTO LA MEDAGLIA DI “SALVATORE”…

italo bocchino maria rosaria boccia gennaro sangiuliano

DAGOREPORT - MARIA ROSARIA BOCCIA COLPISCE ANCORA: L'EX AMANTE DI SANGIULIANO INFIERISCE SU "GENNY DELON" E PRESENTA LE PROVE CHE SBUGIARDANO LA VERSIONE DELL'EX MINISTRO - IL FOTOMONTAGGIO DI SANGIULIANO INCINTO NON ERA UN "PIZZINO" SULLA PRESUNTA GRAVIDANZA DELLA BOCCIA: ERA UN MEME CHE CIRCOLAVA DA TEMPO SU INTERNET (E NON È STATO MESSO IN GIRO DALLA BIONDA POMPEIANA) - E LA TORTA CON LA PRESUNTA ALLUSIONE AL BIMBO MAI NATO? MACCHE', ERA IL DOLCE DI COMPLEANNO DELL'AMICA MARIA PIA LA MALFA - VIDEO: QUANDO ITALO BOCCHINO A "PIAZZAPULITA" DIFENDEVA L'AMICO GENNY, CHE GLI SUGGERIVA TUTTO VIA CHAT IN DIRETTA...

meloni trump

DAGOREPORT - NON SAPPIAMO SE IL BLITZ VOLANTE TRA LE BRACCIA DI TRUMP SARÀ UNA SCONFITTA O UN TRIONFO PER GIORGIA MELONI - QUEL CHE È CERTO È CHE DOPO TALE MISSIONE, POCO ISTITUZIONALE E DEL TUTTO IRRITUALE, LA DUCETTA È DIVENUTA AGLI OCCHI DI BRUXELLES LA CHEERLEADER DEL TRUMPISMO, L’APRIPISTA DELLA TECNODESTRA DI MUSK. ALTRO CHE MEDIATRICE TRA WASHINGTON E L’UE - LA GIORGIA CAMALEONTE, SVANITI I BACINI DI BIDEN, DI FRONTE ALL'IMPREVEDIBILITÀ DEL ''TRUMPISMO MUSK-ALZONE'', È STATA COLTA DAL PANICO. E HA FATTO IL PASSO PIÙ LUNGO DELLA GAMBOTTA VOLANDO IN FLORIDA, GRAZIE ALL'AMICO MUSK - E PER LA SERIE “CIO' CHE SI OTTIENE, SI PAGA”, IL “TESLA DI MINCHIA” HA SUBITO PRESENTATO ALLA REGINETTA DI COATTONIA LA PARCELLA DA 1,5 MILIARDI DI DOLLARI DELLA SUA SPACE X …

cecilia sala mohammad abedini donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DI CECILIA SALA? BUIO FITTO, PURTROPPO. LA QUESTIONE DELLA LIBERAZIONE DELLA GIORNALISTA ITALIANA SI INGARBUGLIA – IL CASO, SI SA, È LEGATO ALL’ARRESTO DELL’INGEGNERE-SPIONE IRANIANO MOHAMMAD ABEDINI, DI CUI GLI AMERICANI CHIEDONO L’ESTRADIZIONE. L’ITALIA POTREBBE RIFIUTARSI E LA PREMIER NE AVREBBE PARLATO CON TRUMP. A CHE TITOLO, VISTO CHE IL TYCOON NON È ANCORA PRESIDENTE, SUGLI ESTRADATI DECIDE LA MAGISTRATURA E LA “TRATTATIVA” È IN MANO AGLI 007?

elisabetta belloni cecilia sala donald trump joe biden elon musk giorgia meloni

DAGOREPORT – IL 2025 HA PORTATO A GIORGIA MELONI UNA BEFANA ZEPPA DI ROGNE E FALLIMENTI – L’IRRITUALE E GROTTESCO BLITZ TRANSOCEANICO PER SONDARE LA REAZIONE DI TRUMP A UN  RIFIUTO ALL’ESTRADIZIONE NEGLI USA DELL’IRANIANO-SPIONE, SENZA CHIEDERSI SE TALE INCONTRO AVREBBE FATTO GIRARE I CABASISI A BIDEN, FINO AL 20 GENNAIO PRESIDENTE IN CARICA DEGLI STATI UNITI. DI PIÙ: ‘’SLEEPY JOE’’ IL 9 GENNAIO SBARCHERÀ A ROMA PER INCONTRARE IL SANTO PADRE E POI LA DUCETTA. VABBÈ CHE È RIMBAM-BIDEN PERÒ, DI FRONTE A UN TALE SGARBO ISTITUZIONALE, “FUCK YOU!” SARÀ CAPACE ANCORA DI SPARARLO - ECCOLA LA STATISTA DELLA GARBATELLA COSTRETTA A SMENTIRE L’INDISCREZIONE DI UN CONTRATTO DA UN MILIARDO E MEZZO DI EURO CON SPACEX DI MUSK – NON È FINITA: TRA CAPO E COLLO, ARRIVANO LE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI DA CAPA DEI SERVIZI SEGRETI, DECISIONE PRESA DOPO UN DIVERBIO CON MANTOVANO, NATO ATTORNO ALLA VICENDA DI CECILIA SALA…