diga fiume dnipro

LA CONTROFFENSIVA UCRAINA È GIÀ FINITA SOTT'ACQUA – È STATA FATTA SALTARE IN ARIA LA DIGA SUL FIUME DNIPRO. ALLAGATI ALMENO 100 CHILOMETRI QUADRATI DI TERRENO, DECINE DI MIGLIAIA I PROFUGHI DA SFOLLARE – IL PICCO DELL'ONDA ALLUVIONALE È PREVISTO PER OGGI. SI TEME PER LA VITA DI OLTRE 40MILA PERSONE – L’IMPIANTO DI KAKHOVKA ERA CONTROLLATO DAI RUSSI. ZELENSKY: “È UN ATTACCO TERRORISTICO”. MA MOSCA INCOLPA KIEV – DI CERTO QUESTO COMPLICA DI MOLTO I PIANI MILITARI UCRAINI, CHE NON POTRANNO ATTRAVERSARE IL FIUME – UN'ENORME CHIAZZA DI PETROLIO VERSO IL MAR NERO – VIDEO

 

1 – KIEV, 42MILA PERSONE A RISCHIO PER L'ESPLOSIONE DELLA DIGA

il crollo della diga nova kakhovka sul fiume dnipro

(ANSA) - Circa 42.000 persone sono a rischio a causa delle inondazioni su entrambe le sponde del fiume Dnipro dopo che la diga Nova Kakhovka è stata fatta saltare in aria: il picco dell'onda alluvionale è previsto per oggi. Lo riporta il Guardian citando funzionari ucraini

 

2 – ZELENSKY, ENORME CHIAZZA DI PETROLIO VERSO IL MAR NERO

(ANSA) - A causa dell'esplosione della diga di Kakhovka,"si è formata una chiazza di petrolio di almeno 150 tonnellate che viene trasportata dalla corrente verso il Mar Nero. Non possiamo ancora prevedere quanta parte delle sostanze chimiche, dei fertilizzanti e dei prodotti petroliferi stoccati nelle aree alluvionate finirà nei fiumi e nel mare.

 

L'evacuazione delle persone dall'area allagata è in corso: quasi

ottanta insediamenti sono a rischio": ha reso noto Volodymyr

Zelensky sul sito web della presidenza ucraina.

 

3 – LA MASSA D’ACQUA CAMBIA I PIANI DI KIEV, PIÙ DIFFICILE ORGANIZZARE

Estratto dell'articolo di Andrea Marinelli e Guido Olimpio per il “Corriere della Sera”

il crollo della diga nova kakhovka sul fiume dnipro 9

 

La diga di Kakhovka distrutta martedì alle 2.50 del mattino nel territorio dell’Ucraina meridionale sotto il controllo russo ha un’enorme importanza strategica. Costruita fra il 1950 e il 1956, alta 30 metri e lunga 3,2 chilometri, la diga è parte di una centrale idroelettrica e si trova nella città portuale di Nova Kakhovka, sul fiume Dnipro, a 30 chilometri da Kherson.

 

Prima dell’esplosione aveva un bacino idrico di 18 milioni di metri cubi da cui partiva l’acqua che riforniva gli impianti di raffreddamento della vicina centrale nucleare di Zaporizhzhia e la penisola di Crimea, annessa militarmente da Vladimir Putin nel 2014. Da allora gli ucraini avevano fermato il flusso ma a marzo dello scorso anno, dopo che l’area era stata conquistata dall’Armata di Putin, i russi avevano ripristinano il canale di Crimea e ristabilito così l’approvvigionamento idrico.

 

[…]

 

il crollo della diga nova kakhovka sul fiume dnipro 7

Da mesi, del resto, il presidente Volodymyr Zelensky e i suoi uomini sostenevano che l’Armata avesse minato la diga sul Dnipro: «Se cedesse», aveva denunciato in ottobre il leader ucraino durante un intervento al Consiglio europeo, «potrebbe inondare 80 villaggi sul fronte meridionale e la città di Kherson, ci sarebbero gravi difficoltà per le forniture energetiche, si rischierebbe una nuova spinta migratoria in fuga dal Paese. Sarebbe un disastro su larga scala».

 

[…]  la distruzione della diga ha però importanti ripercussioni militari, innanzitutto perché limita le opzioni ucraine per l’imminente controffensiva. «Se avevamo intenzione di compiere un’operazione nella zona, non potremo di certo farla subito», ha detto un anonimo funzionario dell’esercito ucraino al Financial Times. «Sarà una palude».

 

il crollo della diga nova kakhovka sul fiume dnipro 6

Per gli ucraini, che controllano la sponda occidentale del Dnipro, sarà ora impossibile attraversare il fiume. L’area allagata impedirebbe quindi alla resistenza di attaccare le regioni meridionali di Kherson e Zaporizhzhia, dove gli ucraini vorrebbero spezzare il corridoio terrestre che collega la Crimea alla Russia, e la obbligherebbe a concentrarsi invece sulle regioni orientali, dove per l’Armata logistica e rifornimenti sono più semplici. «L’obiettivo è ovvio», ha sintetizzato Mykhailo Podolyak, consigliere del presidente Zelensky. «Vogliono creare ostacoli insormontabili per impedire l’avanzata delle forze armate».

 

il crollo della diga nova kakhovka sul fiume dnipro 5

Gli stessi ucraini, nelle prime fasi dell’invasione, avevano aperto intenzionalmente la diga nei pressi di Demydiv, inondando la cittadina a nord di Kiev e i campi circostanti per rallentare l’avanzata russa e salvare la capitale. In quel caso, l’allagamento dell’area aveva permesso agli ucraini di ottenere una vittoria tattica e di guadagnare tempo per preparare le difese: spesso, nella prima fase del conflitto, la resistenza ha danneggiato le proprie infrastrutture per fermare l’esercito russo.

 

il crollo della diga nova kakhovka sul fiume dnipro 3

[…] Ora gran parte degli indizi sembrano indicare una responsabilità dell’Armata, ma le acque del Dnipro finiranno per travolgere soprattutto la sponda orientale del fiume, quella sotto il controllo russo, e la prima linea di difesa eretta in questi mesi dall’esercito di Putin.

il crollo della diga nova kakhovka sul fiume dnipro 1fiume dnipro missili su dnipro missili su dnipro il crollo della diga nova kakhovka sul fiume dnipro 2

Ultimi Dagoreport

donald trump dazi giorgia meloni

DAGOREPORT! ASPETTANDO IL 2 APRILE, QUANDO CALERÀ SULL’EUROPA LA MANNAIA DEI DAZI USA, OGGI AL SENATO LA TRUMPIANA DE’ NOANTRI, GIORGIA MELONI, HA SPARATO UN’ALTRA DELLE SUE SUBLIMI PARACULATE - DOPO AVER PREMESSO IL SOLITO PIPPONE (‘’TROVARE UN POSSIBILE TERRENO DI INTESA E SCONGIURARE UNA GUERRA COMMERCIALE...BLA-BLA’’), LA SCALTRA UNDERDOG DELLA GARBATELLA HA AGGIUNTO: “CREDO NON SIA SAGGIO CADERE NELLA TENTAZIONE DELLE RAPPRESAGLIE, CHE DIVENTANO UN CIRCOLO VIZIOSO NEL QUALE TUTTI PERDONO" - SI', HA DETTO PROPRIO COSI': “RAPPRESAGLIE’’! - SE IL SUO “AMICO SPECIALE” IMPONE DAZI ALLA UE E BRUXELLES REAGISCE APPLICANDO DAZI ALL’IMPORTAZIONE DI MERCI ‘’MADE IN USA’’, PER LA PREMIER ITALIANA SAREBBERO “RAPPRESAGLIE”! MAGARI LA SORA GIORGIA FAREBBE MEGLIO A USARE UN ALTRO TERMINE, TIPO: “CONTROMISURE”, ALL'ATTO DI TRUMP CHE, SE APPLICATO, METTEREBBE NEL GIRO DI 24 ORE IN GINOCCHIO TUTTA L'ECONOMIA ITALIANA…

donald trump cowboy mondo in fiamme giorgia meloni friedrich merz keir starmer emmanuel macron

DAGOREPORT: IL LATO POSITIVO DEL MALE - LE FOLLIE DEL CALIGOLA DELLA CASA BIANCA HANNO FINALMENTE COSTRETTO GRAN PARTE DEI 27 PAESI DELL'UNIONE EUROPEA, UNA VOLTA PRIVI DELL'OMBRELLO MILITARE ED ECONOMICO DEGLI STATI UNITI, A FARLA FINITA CON L'AUSTERITY DEI CONTI E DI BUROCRATIZZARSI SU OGNI DECISIONE, RENDENDOSI INDIPENDENTI - GLI EFFETTI BENEFICI: LA GRAN BRETAGNA, ALLEATO STORICO DEGLI USA, HA MESSO DA PARTE LA BREXIT E SI E' RIAVVICINATA ALLA UE - LA GERMANIA DEL PROSSIMO CANCELLIERE MERZ, UNA VOLTA FILO-USA, HA GIA' ANNUNCIATO L'ADDIO ALL’AUSTERITÀ CON UN PIANO DA MILLE MILIARDI PER RISPONDERE AL TRUMPISMO - IN FRANCIA, LA RESURREZIONE DELLA LEADERSHIP DI MACRON, APPLAUDITO ANCHE DA MARINE LE PEN – L’UNICO PAESE CHE NON BENEFICIA DI ALCUN EFFETTO? L'ITALIETTA DI MELONI E SCHLEIN, IN TILT TRA “PACIFISMO” PUTINIANO E SERVILISMO A TRUMP-MUSK...

steve witkoff marco rubio donald trump

DAGOREPORT: QUANTO DURA TRUMP?FORTI TURBOLENZE ALLA CASA BIANCA: MARCO RUBIO È INCAZZATO NERO PER ESSERE STATO DI FATTO ESAUTORATO, COME SEGRETARIO DI STATO, DA "KING DONALD" DALLE TRATTATIVE CON L'UCRAINA (A RYAD) E LA RUSSIA (A MOSCA) - IL REPUBBLICANO DI ORIGINI CUBANE SI È VISTO SCAVALCARE DA STEVE WITKOFF, UN IMMOBILIARISTA AMICO DI "KING DONALD", E GIA' ACCAREZZA L'IDEA DI DIVENTARE, FRA 4 ANNI, IL DOPO-TRUMP PER I REPUBBLICANI – LA RAGIONE DELLA STRANA PRUDENZA DEL TYCOON ALLA VIGILIA DELLA TELEFONATA CON PUTIN: SI VUOLE PARARE IL CULETTO SE "MAD VLAD" RIFIUTASSE IL CESSATE IL FUOCO (PER LUI SAREBBE UNO SMACCO: ALTRO CHE UOMO FORTE, FAREBBE LA FIGURA DEL ''MAGA''-PIRLA…)

giorgia meloni keir starmer donald trump vignetta giannelli

DAGOREPORT - L’ULTIMA, ENNESIMA E LAMPANTE PROVA DI PARACULISMO POLITICO DI GIORGIA MELONI SI È MATERIALIZZATA IERI AL VERTICE PROMOSSO DAL PREMIER BRITANNICO STARMER - AL TERMINE, COSA HA DETTATO ''GIORGIA DEI DUE MONDI'' ALLA STAMPA ITALIANA INGINOCCHIATA AI SUOI PIEDI? “NO ALL’INVIO DEI NOSTRI SOLDATI IN UCRAINA” - MA STARMER NON AVEVA MESSO ALL’ORDINE DEL GIORNO L’INVIO “DI UN "DISPIEGAMENTO DI SOLDATI DELLA COALIZIONE" SUL SUOLO UCRAINO (NON TUTTI I "VOLENTEROSI" SONO D'ACCORDO): NE AVEVA PARLATO SOLO IN UNA PROSPETTIVA FUTURA, NELL'EVENTUALITÀ DI UN ACCORDO CON PUTIN PER IL ‘’CESSATE IL FUOCO", IN MODO DA GARANTIRE "UNA PACE SICURA E DURATURA" - MA I NODI STANNO ARRIVANDO AL PETTINE DI GIORGIA: SULLA POSIZIONE DEL GOVERNO ITALIANO AL PROSSIMO CONSIGLIO EUROPEO DEL 20 E 21 MARZO SULL'UCRAINA, LA PREMIER CERCHIOBOTTISTA STA CONCORDANDO GLI ALLEATI DELLA MAGGIORANZA UNA RISOLUZIONE COMUNE PER IL VOTO CHE L'ATTENDE MARTEDÌ E MERCOLEDÌ IN SENATO E ALLA CAMERA, E TEME CHE AL TRUMPUTINIANO SALVINI SALTI IL GHIRIBIZZO DI NON VOTARE A FAVORE DEL GOVERNO… 

picierno bonaccini nardella decaro gori zingaretti pina stefano dario antonio giorgio nicola elly schlein

DAGOREPORT - A CONVINCERE GLI EUROPARLAMENTARI PD A NON VOTARE IN MASSA A FAVORE DEL PIANO “REARM EUROPE”, METTENDO COSI' IN MINORANZA ELLY SCHLEIN (E COSTRINGERLA ALLE DIMISSIONI) È STATO UN CALCOLO POLITICO: IL 25 MAGGIO SI VOTA IN CINQUE REGIONI CHIAVE (CAMPANIA, MARCHE, PUGLIA, TOSCANA E VENETO) E RIBALTARE IL PARTITO ORA SAREBBE STATO L'ENNESIMO SUICIDIO DEM – LA RESA DEI CONTI TRA “BELLICISTI” E “PACIFINTI”, TRA I SINISTR-ELLY E I RIFORMISTI, È SOLO RINVIATA (D'ALTRONDE CON QUESTA SEGRETERIA, IL PD E' IRRILEVANTE, DESTINATO A RESTARE ALL'OPPOSIZIONE PER MOLTI ANNI)