CRONACHE DI UNA MOLESTIA ANNUNCIATA – UN PAKISTANO DI 37 ANNI SI APPROFITTA DI DUE BAMBINI IN UN GIORNO SOLO, AD AREZZO: PRIMA DÀ UN BACIO SU UNA GUANCIA A UN BIMBO DI 10 ANNI VICINO A UNA SCUOLA ELEMENTARE. POI, IN UN MOMENTO DI DISTRAZIONE DI UNA MAMMA, SI ALLONTANA CON UN ALTRO DI 6 ANNI, LO PORTA IN UN LUOGO APPARTATO E LO MOLESTA – DOPO L’IDENTIFICAZIONE, LA POLIZIA SCOPRE CHE L’UOMO ERA GIÀ STATO ACCUSATO DI UN FATTO SIMILE. E PERCHÉ ERA A PIEDE LIBERO?
Estratto dell’articolo di Andrea Vivaldi per www.repubblica.it
Davanti a una scuola elementare di Arezzo aveva prima avvicinato e baciato un bambino. Poco dopo aveva addirittura allontanato un secondo piccolo dalla sua famiglia, portandolo in un luogo appartato e abbassandogli poi i pantaloni.
Due episodi nella stessa mattina che avevano innescato un vero allarme tra i genitori, al punto da rivolgersi immediatamente alla polizia. Adesso gli investigatori della squadra mobile di Arezzo sono riusciti a individuare il presunto pedofilo: si tratta di un cittadino pakistano di 37 anni che è stato arrestato in carcere con l’accusa di violenza sessuale aggravata.
I fatti risalgono al 9 febbraio scorso, avvenuti accanto a uno degli istituti primari più importanti della città. […] Il 37enne […] ha preso di mira prima un bambino di 10 anni e lo ha baciato su una guancia a pochi passa da scuola, a due passi da altri studenti e famiglie. Poco più tardi un secondo caso […]. L’uomo […] ha infatti sottratto un bimbo di appena 6 anni dalla madre, approfittando forse di un momento di distrazione. Si vede dalle telecamere che l’uomo si allontana con il piccolo fino a rimanere da solo con lui.
A quel punto, come emergerà dal racconto del piccolo alla mamma, lo molesta. Poi lo lascia andare. La donna, che nel frattempo non trovava più il figlio e inizia a disperarsi, lo rintraccia poco dopo. Vede però che ha i vestiti fuori posto. Gli fa qualche domanda e scopre tutto. Nello sgomento, parla ben presto con altri genitori e con la scuola. Crescono timori su timori. E per giorni la guardia resta alta.
La squadra mobile nel frattempo avvia subito le ricerche. Gli investigatori riescono a individuare nelle strade cittadine il sospettato […]. Così scatta l’identificazione, confermata poi anche dai genitori a cui vengono mostrate delle fotografie.
La polizia parla anche con altre scuole elementari. Ma oltre agli episodi del 9 febbraio non spuntano altri casi. Tuttavia emerge che l’uomo in passato era già stato accusato di un fatto simile, seppur meno grave, verso un bambino in un’altra città. A suo carico sono raccolti «gravi indizi di colpevolezza». E viene portato al carcere di Sollicciano per il pericolo che possa commettere di nuovo reati simili.
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