NON PRENDIAMOCI PER IL GOOGLE - PER LAVORARE COL COLOSSO DI MOUNTAIN VIEW NON SERVE IL CURRICULUM - STUDI O STAGE NON CONTANO, I CANDIDATI MESSI ALLA PROVA CON “TEST” E SIMULAZIONI DI LAVORO CONCRETE

Federico Rampini per “la Repubblica”

 

GOOGLEGOOGLE

NEL mondo intero due milioni di giovani ogni anno coltivano lo stesso sogno: essere assunti da Google. Solo poche migliaia ce la faranno. Questa élite sarà ben ricompensata: da anni Google è prima in classifica tra i “migliori datori di lavoro negli Stati Uniti”. E non solo per la mensa gratis, gli orari flessibili, la ricarica delle auto elettriche a sue spese, o i campi di beach-volley.

 

Ora Google spiega la ricetta segreta per entrare nel suo Giardino dell’Eden. Non perdete troppo tempo col vostro curriculum vitae: non è così importante aver studiato in una super- facoltà. Non conta dove avete fatto uno stage o qual è stata la vostra precedente esperienza di lavoro. Non allenatevi troppo per il fatidico colloquio, che sarà molto diverso dalle vostre aspettative. Sarete messi alla prova, con un test “reale”, una simulazione del lavoro che vi attende. È proprio il capo del personale di Google a rivelare questi segreti.

 

LARRY PAGE DI GOOGLE CON HILLARY CLINTONLARRY PAGE DI GOOGLE CON HILLARY CLINTON

Laszlo Bock li ha affidati ad un manuale, Work Rules! , che è appena uscito in America e ha già come pubblico potenziale quei due milioni di aspiranti. Lui, nato nella Romania comunista di Nicolaei Ceausescu, naturalmente non si fa chiamare capo del personale. Neppure “direttore delle relazioni umane” come si usa in qualsiasi altra azienda. Google deve sempre distinguersi e così Bock viene definito il direttore delle People Operations, letteralmente le operazioni che hanno a che fare con le persone. Prima di arrivare ai consigli pratici per i candidati all’assunzione, lui ci tiene a ricordare quanto il successo di Google sia legato alla qualità delle persone. E dunque all’attenzione maniacale nello studiare i sistemi di selezione all’ingresso.

 

impiegati di google 2impiegati di google 2

Bock entrò a far parte della squadra di Sergey Brin e Larry Page quando Google era “solo” un motore di ricerca, nel 2006, e aveva 6mila dipendenti. Oggi ne ha più di 50mila, sparsi nel mondo intero. Una crescita esponenziale, che andava governata con metodi rivoluzionari. La qualità dei 44mila assunti sotto la guida di Bock è anche il frutto di questo terremoto interno che ha sconvolto le vecchie regole.

 

Un punto fermo: i criteri per entrare a far parte della squadra di Googleplex (il nome del campus-quartier generale, a Mountain View nella Silicon Valley) sono terribilmente esigenti. In confronto è più facile passare l’esame di ammissione ad Harvard o a Stanford, Università che scartano il 95% dei candidati e vengono ormai equiparate a una lotteria.

 

Tra le massime che riassumono l’alto livello di esigenze fissato a Googleplex: “Assumi solo chi è più bravo di te”. Se un top manager sta cercando un assistente, deve essere qualcuno che sa organizzare la sua agenda e i suoi impegni in modo molto più efficiente di quanto faccia lo stesso capo.

impiegati di google 1impiegati di google 1

 

Niente più outsourcing nel reclutamento: da molti anni Google non ricorre più ai siti specializzati come Monster. com né ai cacciatori di teste. Non si fida: sia perché quei professionisti usano metodi standard per tutte le aziende, sia per la loro tendenza a selezionare degli specialisti. Google, al contrario, preferisce i “generalisti”, dalla mente aperta, flessibili e versatili, capaci di imboccare percorsi imprevisti, dunque di innovare. Per un’azienda che riceve due milioni di candidature all’anno, Google investe una quantità sorprendentemente elevata del suo tempo “umano” a esaminare i potenziali assunti.

 

impiegati di google 3impiegati di google 3

«Non affidiamo mai i test ad un solo esaminatore, che potrebbe essere influenzato dai suoi pregiudizi e stati d’animo». Intere squadre di dipendenti di Google si alternano nell’esaminare i candidati. Più dei colloqui tradizionali, vengono create delle situazioni di lavoro, e lì si vede concretamente come il candidato reagisce: per esempio come sa gestire l’ira di un utente insoddisfatto. In media questo processo di selezione dura sei settimane, coinvolge il capo del futuro dipendente, i suoi colleghi e sottoposti, un comitato delle assunzioni, e non di rado l’ultima parola spetta a Larry Page in persona, il chief executive .

 

LASZLO BOCKLASZLO BOCK

Un’opera di fiction “bene informata”, aveva svelato in parte questi metodi. Lo scrittore di San Francisco Dave Eggers nel suo romanzo Il cerchio descrive in modo accurato l’atmosfera del campus di Google e il percorso a ostacoli che attende i candidati all’assunzione. La qualità più ricercata è “l’abilità cognitiva”, misurata in situazioni concrete.

 

I migliori neo-assunti? «Sono quelli che non cercano neppure un lavoro», spiega Bock, che va a stanare talenti che non sono affatto sul mercato, spesso imprenditori di se stessi, creatori di start-up. È arrivato a creargli una sede di lavoro apposta: nella cittadina danese di Aarhus, dopo aver scoperto che c’erano ingegneri eccezionali, Google ha aperto un ufficio solo per loro.

la conferenza di google i:o a san franciscola conferenza di google i:o a san franciscopavni diwanji di google pavni diwanji di google

 

Ultimi Dagoreport

woody allen ian bremmer la terrazza

FLASH! – A CHE PUNTO E' LA NOTTE DELL’INTELLIGHENZIA VICINA AL PARTITO DEMOCRATICO USA - A CASA DELL'EX MOGLIE DI UN BANCHIERE, SI È TENUTA UNA CENA CON 50 OSPITI, TRA CUI WOODY ALLEN, IMPEGNATI A DIBATTERE SUL TEMA: QUAL È IL MOMENTO GIUSTO E IL PAESE PIÙ ADATTO PER SCAPPARE DALL’AMERICA TRUMPIANA? MEGLIO IL CHIANTISHIRE DELLA TOSCANA O L’ALGARVE PORTOGHESE? FINCHE' IL POLITOLOGO IAN BREMMER HA TUONATO: “TUTTI VOI AVETE CASE ALL’ESTERO, E POTETE FUGGIRE QUANDO VOLETE. MA SE QUI, OGGI, CI FOSSE UN OPERAIO DEMOCRATICO, VI FAREBBE A PEZZI…”

meloni musk trump

DAGOREPORT – TEMPI DURI PER GIORGIA - RIDOTTA ALL'IRRILEVANZA IN EUROPA  DALL'ENTRATA IN SCENA DI MACRON E STARMER (SUBITO RICEVUTI ALLA CASA BIANCA), PER FAR VEDERE AL MONDO CHE CONTA ANCORA QUALCOSA LA STATISTA DELLA GARBATELLA STA FACENDO IL DIAVOLO A QUATTRO PER OTTENERE UN INCONTRO CON TRUMP ENTRO MARZO (IL 2 APRILE ENTRERANNO IN VIGORE I FOLLI DAZI AMERICANI SUI PRODOTTI EUROPEI) - MA IL CALIGOLA A STELLE E STRISCE LA STA IGNORANDO (SE NE FOTTE ANCHE DEL VOTO FAVOREVOLE DI FDI AL PIANO “REARM EUROPE” DI URSULA). E I RAPPORTI DI MELONI CON MUSK NON SONO PIÙ BUONI COME QUELLI DI UNA VOLTA (VEDI IL CASO STARLINK), CHE LE SPALANCARONO LE PORTE TRUMPIANE DI MAR-A-LAGO. PER RACCATTARE UN FACCIA A FACCIA CON "KING DONALD", L'ORFANELLA DI MUSK (E STROPPA) E' STATA COSTRETTA AD ATTIVARE LE VIE DIPLOMATICHE DELL'AMBASCIATORE ITALIANO A WASHINGTON, MARIANGELA ZAPPIA (AD OGGI TUTTO TACE) - NELLA TREPIDANTE ATTESA DI TRASVOLARE L'ATLANTICO, OGGI MELONI SI E' ACCONTENTATA DI UN VIAGGETTO A TORINO (I SATELLITI ARGOTEC), DANDO BUCA ALL’INCONTRO CON L'INDUSTRIA DELLA MODA MILANESE (PRIMA GLI ARMAMENTI, POI LE GONNE)... 

davide lacerenza giuseppe cruciani selvaggia lucarelli

TE LO DÒ IO IL “MOSTRO”! – SELVAGGIA LUCARELLI, CHE SBATTE AL MURO GIUSEPPE CRUCIANI, REO DI ESSERE NIENT’ALTRO CHE IL “MEGAFONO” DI LACERENZA, DIMENTICA CHE L’AUTORE DEL PRIMO ARTICOLO CHE HA PORTATO ALLA RIBALTA LE NEFANDEZZE DELLO SCIROCCATO DELLA GINTONERIA E’ PROPRIO LEI, CON UNA BOMBASTICA INTERVISTA NEL 2020 SULLE PAGINE DI T.P.I. (“LA ZANZARA” ARRIVA SOLO NEL 2023) – POI TUTTI I MEDIA HANNO INZUPPATO IL BISCOTTO SULLA MILANO DA PIPPARE DI LACERENZA. IVI COMPRESO IL PALUDATO “CORRIERE DELLA SERA" CHE HA DEDICATO UNA PAGINATA DI INTERVISTA AL "MOSTRO", CON VIRGOLETTATI STRACULT (“LA SCOMMESSA DELLE SCOMMESSE ERA ROMPERE LE NOCI CON L’UCCELLO, VINCEVO SEMPRE!”) - ORA, A SCANDALO SCOPPIATO, I TRASH-PROTAGONISTI DELLE BALORDE SERATE MILANESI SPUNTANO COME FUNGHI TRA TV E GIORNALI. SE FILIPPO CHAMPAGNE È OSPITE DI VESPA A “PORTA A PORTA”, GILETTI RADDOPPIA: FILIPPO CHAMPAGNE E (DIETRO ESBORSO DI UN COMPENSO) LA ESCORT DAYANA Q DETTA “LA FABULOSA”… - VIDEO

andrea scanzi

DAGOREPORT - ANDREA SCANZI, OSPITE DI CATTELAN, FA INCAZZARE L’INTERA REDAZIONE DEL “FATTO QUOTIDIANO” QUANDO SPIEGA PERCHÉ LE SUE “BELLE INTERVISTE” VENGONO ROVINATE DAI TITOLISTI A LAVORO AL DESK: “QUELLO CHE VIENE CHIAMATO IN GERGO ‘CULO DI PIETRA’ È COLUI CHE NON HA SPESSO UNA GRANDE VITA SOCIALE, PERCHÉ STA DENTRO LA REDAZIONE, NON SCRIVE, NON FIRMA E DEVE TITOLARE GLI ALTRI CHE MAGARI NON STANNO IN REDAZIONE E FANNO I FIGHI E MANDANO L'ARTICOLO, QUINDI SECONDO ME C'È ANCHE UNA CERTA FRUSTRAZIONE” - “LO FANNO UN PO’ PER PUNIRMI” - I COLLEGHI DEL “FATTO”, SIA A ROMA CHE A MILANO, HANNO CHIESTO AL CDR DI PRENDERE INIZIATIVE CONTRO SCANZI - CHE FARA’ TRAVAGLIO? - LE SCUSE E LA PRECISAZIONE DI SCANZI - VIDEO!

roberto tomasi – andrea valeri blackstone – gianluca ricci macquarie – scannapieco – salvini autostrade

DAGOREPORT - DUE VISIONI CONTRAPPOSTE SUL FUTURO DI AUTOSTRADE PER L’ITALIA (ASPI) SI SONO CONFRONTATE AL CDA DI QUESTA MATTINA. DA UNA PARTE CDP (51%), DALL’ALTRA I FONDI BLACKSTONE (24,5%) E MACQUARIE (24,5%). IN BALLO, UN PIANO CHE HA COME PRIORITÀ LA MESSA IN SICUREZZA DELLA RETE AUTOSTRADALE. ALLA RICHIESTA DEI DUE FONDI DI VARARE UN SOSTANZIOSO AUMENTO DELLE TARIFFE, CHE PORTEREBBERO A UNA IMPENNATA DEI PREZZI SU OGNI GENERE DI MERCI E UN TRACOLLO DI CONSENSO PER IL GOVERNO MELONI, OGGI IN CDA CDP HA RISPOSTO CON UN CALCIONE DECIDENDO CHE NON SARANNO PIÙ DISTRIBUITI DIVIDENDI PARI AL 100% DELL’UTILE: PER L'ESERCIO 2024 SI LIMITERANNO AL 60% - CHE FINE FARA' IL CEO ROBERTO TOMASI?