FLOP SECRET - DALLE BARBE FINTE ALLE CIMICI NELLE STATUINE E AI PICCIONI CON LE MICROSPIE: CAMBIANO I TRUCCHI DELLO SPIONAGGIO ELETTRONICO (FATE UN CORSO DI CREATIVITA’ AGLI INGEGNERI DELL’SCS)

Guido Olimpio per "Il Corriere della Sera"

L'agenzia che non c'è ha la sede ai margini di un bosco a nord di Washington. Ci si arriva attraversando un paesaggio bucolico. Prati, alberi, un paio di zone residenziali, il centro spaziale Goddard della Nasa e l'area naturalistica di Patuxten. Poi si volta in una strada minuscola, si passa davanti ad una scuola, quindi compare un grosso numero civico senza altre indicazioni.

Quelle le trovi facilmente digitando «Special Collection Service» su Google Maps. In un secondo la risposta appare sullo schermo. E' qui, nell'edificio immerso nel verde, che l'SCS addestra gli agenti impiegati nello spionaggio elettronico all'estero. Ancora qui si formano i «tecnici» della Nsa inviati in missione in dozzine di ambasciate statunitensi con il loro armamentario.

Chi ha lavorato all'interno del «college» - così chiamavano la vecchia base - è molto cauto. Non svela segreti, però qualcosa racconta sui gadget del passato. Il resto emerge dal tesoro in mano a Edward Snowden e passato ai media. All'interno del quartier generale gli istruttori hanno creato tutti gli ambienti possibili per riprodurre un teatro operativo. Lì, gli «idraulici», le talpe, simulano le azioni con il materiale costruito in laboratori top secret. Ci sono le antenne comparse sui tetti di molte rappresentanze Usa.

Possono avere le forme più diverse, ben mimetizzabili e costruite per afferrare ogni parola utile. Sono al centro della storia: i tedeschi ritengono che l'SCS se ne sia servito contro la cancelliera Angela Merkel per intercettare le telefonate di almeno uno dei cinque cellulari. Adesso altri servizi stranieri scrutano con maggior attenzione le sovrastrutture delle ambasciate statunitensi. Qualcuno ha scorto delle analogie e studia costringendo l'Nsa a rivedere, in futuro, i propri sistemi. Misure e contromisure, codici infiniti, decifrazione. Duello senza fine. L'inventiva nella quiete del Maryland non manca, tantomeno il budget miliardario garantito dal Congresso.

In questi anni gli ingegneri hanno dato il meglio. A cominciare dalle «cimici», sempre più piccole e ingannevoli. Le hanno infilate in statuine religiose, vicino alla panchina di Washington dove si sedeva l'ambasciatore della Cina, nel jet personale di un presidente. Una leggenda parla anche del ricorso ai piccioni: su una zampa avevano una microspia.

Forse è anche per questo che gli iraniani e i qaedisti hanno annunciato di aver catturato aquile e scoiattoli in versione James Bond. Anche una pietra riserva delle sorprese. Un metodo caro agli americani, israeliani e britannici. Finti sassi che fanno da guscio ad apparati per registrare immagini a lunga distanza. «Rocce» che ricevono e ritrasmettono dati criptati da palmari della misura di un telefonino. La Cia ha il mago dei travestimenti, allo SCS i truccatori di oggetti. E si pensa attentamente alle coperture. «Argo» lo ha raccontato bene: l'agente mandato a Teheran sotto le mentite spoglie di regista impegnato in un film.

Per tutti c'è un copione, un passato da raccontare negli incontri, le foto di una famiglia immaginaria, le coordinate di una società inesistente dalla quale dipendono. Dettagli fondamentali se l'unità è chiamata ad agire al di fuori della sede diplomatica.
Per ogni scenario si ipotizza la soluzione. Una combinazione di scaltrezza umana e tecnologia. E' il team a violare le difese avendo in mano grimaldelli sofisticati. Alcuni devono essere anche spendibili nel caso cadano in mano nemica o se affidati a «collaboratori» impegnati in Paesi critici. Gli errori e gli incidenti si pagano cari. La perdita del drone «Sentinel», caduto intatto in Iran, ha regalato agli ayatollah molte conoscenze poi cedute ai cinesi pronti a scopiazzare il velivolo misterioso. L'intelligence ha preso il rischio in quanto non esistevano alternative. Vi sono situazioni dove gli uomini devono lasciare spazio ai mezzi. La Marina americana possiede il sottomarino nucleare «Carter»: lo hanno concepito per lavorare insieme a forze speciali e Nsa. In aree critiche può eseguire attività per monitorare i cavi sottomarini, autentiche autostrade di informazioni strategiche e personali, l'obiettivo della grande pesca. Chi spia non si ferma davanti a nulla. E l'intrigo è la regola.

 

la chiavetta del gventi in russia donata ai leader mondialiSiria OBAMA E PUTIN OBAMA PUTIN TOP SECRET putin- obamaPUTIN COPRE LA MERKEL AL PARTY G AL PALAZZO COSTANTINO DI SAN PIETROBURGO OBAMA E ANGELA MERKEL FOTO LAPRESSE

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni daniela santanche ignazio la russa

DAGOREPORT – DANIELA SANTANCHÈ NON È GENNARO SANGIULIANO, UN GIORNALISTA PRESTATO ALLA POLITICA SENZA “PROTETTORI”: GIORGIA MELONI NON PUÒ SFANCULARLA SENZA FAR SALTARE I NERVI A LA RUSSA. E SAREBBE UN BOOMERANG POLITICO PER LA DUCETTA DEI DUE MONDI: ‘GNAZIO È UN PESO MASSIMO DEL PARTITO, GOVERNA DI FATTO LA LOMBARDIA TRAMITE LA SUA CORRENTE MILANESE. SOPRATTUTTO, È IL PRESIDENTE DEL SENATO. MEGLIO NON FARLO IRRITARE: LA VENDETTA, LO SGAMBETTO, “L’INCIDENTE D’AULA”, POSSONO ESSERE SEMPRE DIETRO L’ANGOLO…

luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

DAGOREPORT - A RACCONTARLO NON CI SI CREDE. RISULTATO DEL PRIMO GIORNO DI OPS DEL MONTE DEI PASCHI SU MEDIOBANCA: TRACOLLO DELLA BANCA SENESE - SE IL MEF DI GIORGETTI, CHE HA L’11,7% DI MPS, LO PRENDE IN QUEL POSTO (PERDENDO 71 MILIONI), IL DUPLEX CALTAGIRONE-MILLERI FA BINGO: 154 MILIONI IN UN GIORNO - INFATTI: SE I DUE COMPARI PERDONO SU MPS 90 MILIONI, NE GUADAGNANO 244 AVENDO IL 25,3% DI MEDIOBANCA - E DOPO IL “VAFFA” DEL MERCATO, CHE SUCCEDERÀ? TECNICAMENTE L’OPERAZIONE CALTA-MILLERI, SUPPORTATA DALLA MELONI IN MODALITÀ TRUMP, È POSSIBILE CON UN AUMENTO DI CAPITALE DI MPS DI 4 MILIARDI (PREVISTO PER APRILE) - PER DIFENDERE MEDIOBANCA DALL’ASSALTO, NAGEL DOVRÀ CHIEDERE AL BOSS DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, DI CHIAMARE ALLE ARMI I POTENTI FONDI INTERNAZIONALI, GRANDI AZIONISTI DI MEDIOBANCA E DI GENERALI, PER SBARRARE IL PASSO AL “CALTARICCONE” ALLA FIAMMA (FDI)

dario franceschini elly schlein gattopardo

DAGOREPORT - FRANCESCHINI, IL SOLITO “GIUDA” TRADITORE! SENTENDOSI MESSO DA PARTE DALLA SUA “CREATURA” ELLY SCHLEIN, ECCO CHE REAGISCE E LE DÀ LA ZAMPATA CON L’INTERVISTA A “REPUBBLICA”: “ALLE ELEZIONI SI VA DIVISI, E CI SI ACCORDA SOLO SUL TERZO DEI SEGGI CHE SI ASSEGNA CON I COLLEGI UNINOMINALI”. PAROLE CHE HANNO FATTO SALTARE DALLA POLTRONA ARCOBALENO LA SEGRETARIA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA, CHE VEDE SFUMARE IL SUO SOGNO DI ESSERE LA CANDIDATA PREMIER. COME INSEGNA L’ACCORDO DI MAIO-SALVINI, NON SEMPRE IL LEADER DEL PARTITO PIÙ VOTATO DIVENTA PRESIDENTE DEL CONSIGLIO – LA “GABBIA” IN CUI LA SCHLEIN SI È RINCHIUSA CON I SUOI FEDELISSIMI È INSOPPORTABILE PER I VECCHI VOLPONI CATTO-DEM. IL MESSAGGIO DAI CONVEGNI DI ORVIETO E MILANO: ELLY PENSA SOLO AI DIRITTI LGBT, NON PUÒ FARE DA SINTESI ALLE VARIE ANIME DEL CENTROSINISTRA (DA RENZI E CALENDA A BONELLI E FRATOIANNI, PASSANDO PER CONTE). E LA MELONI GODE...

dario franceschini elly schlein matteo renzi carlo calenda giiuseppe conte

DAGOREPORT: PD, PARTITO DISTOPICO – L’INTERVISTA DI FRANCESCHINI SU “REPUBBLICA” SI PUÒ SINTETIZZARE COSÌ: IO CI SONO. E’ INUTILE CERCARE IL FEDERATORE, L’ULIVO NON TORNA, E NON ROMPETE LE PALLE ALLA MIA “CREATURA”, ELLY SCHLEIN, “SALDA E VINCENTE” AL COMANDO DEL PARTITO – AMORALE DELLA FAVA: “SU-DARIO” NON MOLLA IL RUOLO DI GRAN BURATTINAIO E DAVANTI AI MAL DI PANZA INTERNI, CHE HANNO DATO VITA AI DUE RECENTI CONVEGNI, SI FA INTERVISTARE PER RIBADIRE AI COLLEGHI DI PARTITO CHE DEVONO SEMPRE FARE I CONTI CON LUI. E LA MELONI GODE…

almasri giorgia meloni carlo nordio

DOMANDE SPARSE SUL CASO ALMASRI – CON QUALE AUTORIZZAZIONE IL TORTURATORE LIBICO VIAGGIAVA INDISTURBATO IN EUROPA? AVEVA UN PASSAPORTO FASULLO O UN VISTO SCHENGEN? E IN TAL CASO, PERCHÉ NESSUN PAESE, E SOPRATTUTTO L’ITALIA, SI È OPPOSTO? - LA TOTALE ASSENZA DI PREVENZIONE DA PARTE DEGLI APPARATI ITALIANI: IL MANDATO DI ARRESTO PER ALMASRI RISALE A OTTOBRE. IL GENERALE NON SAREBBE MAI DOVUTO ARRIVARE, PER EVITARE ALLA MELONI L’IMBARAZZO DI SCEGLIERE TRA IL RISPETTO DEL DIRITTO INTERNAZIONALE E LA REALPOLITIK (IL GOVERNO LIBICO, TRAMITE ALMASRI, BLOCCA GLI SBARCHI DI MASSA DI MIGRANTI) – I SOSPETTI DI PALAZZO CHIGI SULLA “RITORSIONE” DELLA CPI E IL PASTROCCHIO SULL’ASSE DEI SOLITI TAJANI-NORDIO

pier silvio giampaolo rossi gerry scotti pier silvio berlusconi

DAGOREPORT - È TORNATA RAISET! TRA COLOGNO MONZESE E VIALE MAZZINI C’È UN NUOVO APPEASEMENT E L'INGAGGIO DI GERRY SCOTTI COME CO-CONDUTTORE DELLA PRIMA SERATA DI SANREMO NE È LA PROVA LAMPANTE - CHIAMARE ALL'ARISTON IL VOLTO DI PUNTA DI MEDIASET È IL SEGNALE CHE IL BISCIONE NON FARÀ LA GUERRA AL SERVIZIO PUBBLICO. ANZI: NEI CINQUE GIORNI DI SANREMO, LA CONTROPROGRAMMAZIONE SARÀ INESISTENTE - I VERTICI DELLA RAI VOGLIONO CHE IL FESTIVAL DI CARLO CONTI SUPERI A TUTTI I COSTI QUELLO DI AMADEUS (DA RECORD) - ALTRO SEGNALE DELLA "PACE": IL TELE-MERCATO TRA I DUE COLOSSI È PRATICAMENTE FERMO DA MESI...