perdono gemma calabresi rosaria costa silvio pezzotta francesco de nardo

DELITTO, CASTIGO E...PERDONO – DALLE “BESTIE DI SATANA” ALLA STRAGE DI NOVI LIGURE FINO AGLI ATTENTATI DI MAFIA E DEGLI ANNI DI PIOMBO: LE STORIE DI PADRI, MADRI, MOGLI E MARITI CHE SONO RIUSCITI AD “ASSOLVERE” I CARNEFICI DEI LORO PARENTI – GEMMA CALABRESI, LA VEDOVA DEL COMMISSARIO LUIGI: “MI SONO SERVITI 50 ANNI PER RIDARE AI TERRORISTI LA LORO UMANITÀ” – MA GLI PSICOLOGI SPIEGANO: “C’È UNA PRESSIONE SOCIALE PER CUI SE LA VITTIMA NON PERDONA ALLORA È CATTIVA ANCHE LEI. MA NEI PERCORSI DI PSICOTERAPIA IL VERO OBIETTIVO È ELABORARE IL TRAUMA…”

Estratto dell'articolo di Maria Sorbi per “il Giornale”

 

silvio pezzotta

È andato a trovarla in carcere, le ha preso le mani tra le sue, l’ha guardata negli occhi. E ci ha visto una ragazza fragile ma con una vita davanti, non una carnefice. Con il nodo in gola e con il cuore a pezzi, Silvio Pezzotta è riuscito a perdonare Elisabetta Ballarin, la «Bestia di Satana» che quella maledetta notte del 2004 ha fissato sua figlia morire a terra senza muovere un dito per aiutarla. Magari avrebbe potuto salvarla. Lui, che in fondo non ha smesso di essere padre, è riuscito ad andare oltre la rabbia, il dolore, il ribrezzo per quella che per noi è stata una delle pagine più assurde della cronaca nera italiana, per lui il peggiore degli incubi.

 

[…]

 

bestie di satana

Sta cercando di perdonare anche Monica Marchioni, dopo che suo figlio Alessandro nel 2021 ha cercato di ammazzarla con un piatto di pennette al salmone avvelenate. Ma per lei il percorso morale è ancora lungo: da un lato continua a rivivere il film dell’orrore in cui si è trovata, dall’altro si sente mamma e vorrebbe riabbracciare suo figlio.

 

La sua storia fa riflettere su cosa sia il perdono, sulle difficoltà per raggiungerlo. Un comandamento evangelico, un atto morale, una strategia del nostro cervello per liberarsi di un fardello che ci impedisce di vivere? O forse tutte queste cose messe assieme? Sicuramente, per chi viene perdonato, è un nuovo bonus per provare a redimersi, per ricominciare da qualche parte e dare seguito, se c’è, al pentimento.

bestie di satana 2

 

Al di là degli anni di carcere e delle condanne. Celebre è il perdono di un altro padre, Francesco di Nardo. Non ha mai lasciato sola la figlia Erika, che assieme al fidanzatino Omar, a Novi Ligure nel 2001, ha ucciso sua moglie e il figlio più piccolo con una crudeltà premeditata e impensabile per una ragazzina. Ha scelto di continuare ad essere suo padre, di occuparsi dell’unica persona rimasta della sua famiglia.

 

[…]

 

 È vero che è un gesto nobile e fa solo onore a chi lo compie. Ma esiste anche il diritto a non farlo. È quanto sostengono gli psicologi. Non per forza lavorare sul torto subìto porta all’«assoluzione» di chi lo ha commesso.

 

francesco de nardo

Lo spiega bene Luca Pezzullo, presidente del’Ordine degli psicologi del Veneto: «Nei percorsi di elaborazione di grossi traumi, non sempre si arriva a superarli. Accade un po’ come nelle terapie di coppia: non per forza si deve rimanere assieme, a volte si concorda che la soluzione migliore sia separarsi. Socialmente ci aspettiamo che la vittima perdoni, c’è una pressione sociale per cui se non perdona allora è cattiva anche lei. Ma nei percorsi di psicoterapia l’obbiettivo non è perdonare per forza. È rielaborare, per poter costruire un nuovo ordine dopo (e nonostante) il caos che il trauma ha creato».

francesco de nardo padre di erika

 

Se nei percorsi psicologici delle vittime per elaborare in perdono è spesso utile che il colpevole mosti il suo pentimento (non solo a parole), anche la giustizia sembra seguire una strada simile. Con la riforma Cartabia ha preso più consistenza il concetto di giustizia riparativa, che porta a ripensare l’intero sistema penale.

 

Di fatto, si va oltre la mera colpevolizzazione, oltre la punizione. Chi commette un reato non è più solamente colpevole. Diventa piuttosto un agente, in negativo ma anche in positivo, perché capace di capire le sue colpe e di rimediarvi. La chiave di questa dinamica è il dialogo ed il confronto tra la vittima, l’offensore ed il suo entrourage di recupero. […]

 

ERIKA DE NARDO

Negli Stati Uniti esistono veri e propri centri di psicologi per l’elaborazione del perdono. Uno dei metodi più seguiti è quello di Everet Worthington, professore di Psicologia alla Virginia university, che partì da un trauma personale (lo stupro e l’uccisione della madre) per elaborare un «vademecum» utile ai suoi pazienti. Uno dei passi fondamentali per arrivare a perdonare, sostiene, è provare compassione, cioè identificarsi con l’aggressore, cercando di capire le sue emozioni.

 

Per questo propone il metodo della sedia vuota, uno modo per simulare un dialogo fittizio con la persona che ha commesso il crimine. Altro passaggio consigliato è la compilazione di una lettera, per «certificare» l’impegno al perdono e, in qualche modo renderlo pubblico.

 

gemma calabresi

 Gemma Calabresi, vedova del commissario Luigi ucciso negli anni Settanta da un commando di Lotta Continua, è riuscita a parlare di perdono solo dopo 50 anni dall’attentato. Un percorso interiore lento, pieno di ostacoli e rancori, ma profondo, molto intenso, che le ha permesso di «spezzare la catena dell’odio» e liberarsene come spiega nel suo libro «La crepa e la luce». Un modo per ricucire una ferita personale e di tutto il Paese che ha segnato anni di terrore.

 

«Il metodo dei terroristi - ha raccontato tante volte nelle scuole - in quegli anni era quello di disumanizzare la persona che volevano colpire: lo facevano diventare un simbolo così da poterlo eliminare, autoconvincendosi di essere nel giusto. Anche io facevo così e consideravo i terroristi degli assassini. In questo modo non riconoscevo la loro umanità. Prima di essere assassini erano figli, mariti, padri. Ho ridato loro la propria umanità, questo è perdonare».

gemma luigi calabresi

 

Indimenticabili, nel 1992, le parole che Rosaria Costa, vedova dell’agente Vito Schifani, della scorta di Giovanni Falcone, pronunciò ai funerali per le vittime della strage di Capaci. Per stare in piedi accanto al leggio ha dovuto aggrapparsi al braccio del parroco, ma al microfono ha sfoderato tutto il suo coraggio e, tremando, si è rivolta agli autori dell’attentato: «Io vi perdono ma vi dovete mettere in ginocchio» ha detto con riluttanza e una sofferenza che hanno fatto il giro di tutti i telegiornali.

 

[…]

 

rosaria costa

Carolina Porcaro nel 2011 ha perso suo figlio Lorenzo, 18 anni, ferito mortalmente da un coetaneo originario dell’Ecuador fuori da un bar di Sovico (Monza) con il coccio di una bottiglia. Per una lite, una stupida lite.  E lei, devastata dal dolore, ha sfoderato tutta la fede cristiana che ha sempre avuto: «Vorrei che tutti potessimo tornare a casa lasciando da parte ogni rancore, per un rinnovato senso di amore- aveva scritto nella lettera letta da un’amica durante la messa per Lorenzo- Vorrei fare arrivare il mio abbraccio al ragazzo che mi ha tolto il figlio e ai suoi genitori perché deve vincere il bene. Soprattutto a voi ragazzi vorrei dire che mai dobbiamo permetterci di offendere una persona ma imparare a essere un po’ più umili». […]

bestie di satana 7francesco de nardo 1carolina porcaroERIKA DE NARDOLUIGI PAOLO MARIO CALABRESI GEMMA CAPRAbestie di satana 1

Ultimi Dagoreport

nicola calipari giuliana sgrena nicolo pollari

DAGOREPORT – PIENONE DI AUTO BLU STASERA ALL’AUDITORIUM DI ROMA: DA MELONI E MANTOVANO A GIULI E BERNINI, TUTTI IN FILA PER ASSISTERE ALLA PRIMA DE “IL NIBBIO”, IL FILM ISPIRATO ALLA MORTE IN IRAQ DELL’AGENTE DEL SISMI, NICOLA CALIPARI, UCCISO NEL 2005 MENTRE STAVA RIPORTANDO IN ITALIA LA GIORNALISTA DEL “MANIFESTO”, GIULIANA SGRENA - A VENT’ANNI DALLA TRAGEDIA, RENDE OMAGGIO A CALIPARI ANCHE SERGIO MATTARELLA: “LE SPIEGAZIONI DELLA SUA MORTE PERMANGONO TUTTORA NON ESAURIENTI” - ESSÌ, LA VERITÀ NON È MAI VENUTA FUORI. SE IL SOLDATO AMERICANO HA SPARATO PER ERRORE, È ALTRETTANTO VERO CHE NESSUNO L’AVEVA AVVERTITO DEL PASSAGGIO DELLA TOYOTA - QUINDI, LA DOMANDA: COME MAI LA NOTTE DEL 4 MARZO 2005 LA TOYOTA SU CUI VIAGGIAVANO CALIPARI E SGRENA NON ERA STATA SEGNALATA DALL’INTELLIGENCE ITALIANA AGLI ALLEATI AMERICANI? LA RAGIONE PIÙ PROBABILE È QUESTA….

donald trump giorgia meloni vertice europeo

DAGOREPORT - ADDIO ALLA LOVE-STORY CON TRUMP, MELONI DOVRÀ ACCONTENTARSI DI UN POSTO DI SECONDA FILA DIETRO A MACRON E STARMER - COME NELLA FOTO UFFICIALE DEL SUMMIT DI LONDRA: SBATTUTA IN UNA POSIZIONE "PERIFERICA" (MA GIÀ ALL’INSEDIAMENTO DI TRUMP ROSICO' PER ESSERE STATA RELEGATA IN FONDO ALLA SALA, ACCANTO AL BOSS ARGENTINO JAVIER MILEI) -E QUANDO, PRIMA DEL SUMMIT DI LONDRA, LA DUCETTA HA TELEFONATO A KING DONALD PER UN INCONTRO ALLA CASA BIANCA (AL PARI DI MACRON E STARMER) E' STATA RIMBALZATA CON UN "SE VEDEMO": IL CALIGOLA DELLA CASA BIANCA, CHE HA IN MENTE DI MOLLARE NATO E ONU, SE NE FOTTE DI ASCOLTARE PIPPE SUL "TENERE UNITA LA NATO" E "MANTENERE IL DIALOGO USA-UE” - SE PER L’UCRAINA SI FA DURISSIMA DOPO LO STOP AI RIFORNIMENTI DI ARMI, ANCHE PUTIN HA I SUOI GUAI: I GIOVANI RUSSI SONO SEMPRE PIÙ RESTII A FARSI AMMAZZARE PER IL DONBASS...

alessandro giuli arianna meloni fabia bettini federico mollicone fazzolari giovanbattista giovan battista

DAGOREPORT - E’ SCOPPIATO UN NUOVO “CASO GIULI”, ACCUSATO DA “LA VERITÀ” DI ESSERE “STATO DAVVERO GENEROSO CON LE INIZIATIVE CINEMATOGRAFICHE DELLA SINISTRA ITALIANA”. A PARTIRE DA FABIA BETTINI, ATTIVA DA OLTRE 15 ANNI NEL CINEMA, REA DI ESSERE LA SORELLA DI GOFFREDO (CI SONO SORELLE E SORELLE), PER FINIRE AI FONDI PER “VIDEOCITTÀ” DI FRANCESCO RUTELLI - GIULI QUERELA “LA VERITÀ” MA IL GIORNO DOPO RINCULA, ‘’COMMISSARIATO’’ DA PALAZZO CHIGI - UNO SCAZZO CHE FA VENIRE A GALLA UNA LOTTA INTERNA AI ‘’CAMERATI D’ITALIA’’ CHE HANNO SEMPRE BOLLATO GIULI COME CORPO ESTRANEO ALLA FIAMMA, CACCIATO A SUO TEMPO DAI “GABBIANI” DI COLLE OPPIO (GODE MOLLICONE CHE SOGNAVA IL MINISTERO DELLA CULTURA) - LA “MERITOCRAZIA”, DI CUI SI RIEMPIVA LA BOCCUCCIA LA DUCETTA, È STATA SEMPLICEMENTE SPAZZATA VIA DALL’APPARTENENZA POLITICA: SEI CON NOI, OK; SE SEI CONTRO, NIENTE FONDI - MENTRE SI SCRIVONO MINCHIATE SUI “COMUNISTI DEL CIAK”, IL MINISTERO DELLA SANTANCHÉ È FINITO AL CENTRO DELLE INDAGINI DELL’ANAC, L’AUTORITÀ NAZIONALE ANTICORRUZIONE, PER FONDI DESTINATI A FESTIVAL DI CINEMA ORGANIZZATI DA TIZIANA ROCCA E GABRIELLA CARLUCCI…

donald trump giorgia meloni keir starmer emmanuel macron

SI ANNUNCIANO TEMPI SEMPRE PIU' DURI PER LA GIORGIA DEI DUE MONDI - AL SUMMIT DI LONDRA, STARMER E MACRON HANNO ANNUNCIATO UN PIANO DI PACE ASSIEME AD ALTRI PAESI (GERMANIA, POLONIA, SPAGNA, ETC) - PREMESSO CHE PUTIN È L'AGGRESSORE E IL SUPPORTO ALL'UCRAINA SARA' FINO ALLA FINE, IL LORO PIANO DI PACE HA BISOGNO DELLA NUOVA AMERICA DI TRUMP, MA NON È INDISPENSABILE LA SUA MEDIAZIONE - LA POSIZIONE ESPRESSA DA GIORGIA MELONI È STATA IL CONTRARIO AL PENSIERO DI FRANCIA E GRAN BRETAGNA: IL CALIGOLA DELLA CASA BIANCA È INDISPENSABILE PER IL CESSATE IL FUOCO - AMORALE DELLA FAVA: LA DUCETTA A STELLE E STRISCE CI STA SOLO SE LA TRATTATIVA SI FA INSIEME CON IL PAZZO DI WASHINGTON (AUGURI!)

los angelucci del rione sanita - vignetta by macondo antonio giampaolo silvio berlusconi alessandro sallusti

IL CONVENTO DEGLI ANGELUCCI E’ RICCO MA PER I GIORNALISTI DEL “GIORNALE’’, "LIBERO” E “TEMPO” TIRA UNA BRUTTA ARIA - NIENTE PIU’ INVIATI SE NON ‘INVITATI’, NIENTE PIU’ AUTO CON NOLEGGIO A LUNGO TERMINE, OBBLIGO DI STRISCIARE IL BADGE IN ENTRATA, TOLTE PURE LE CIALDE DEL CAFFE’ - DIECIMILA EURO IN MENO PER VITTORIO FELTRI, NIENTE MANLEVA PER LE QUERELE (FILIPPO FACCI HA PAGATO 30MILA EURO PER UNA CAUSA) - SALLUSTI NON C’E’ E QUANDO C’E’ NON PARLA. E IN BARBA AL MELONISMO SENZA LIMITISMO (‘’VELINE’’ DI PALAZZO CHIGI A STRAFOTTERE), LE COPIE CALANO - NERVOSISMO PER L’INSERTO ECONOMICO DI OSVALDO DE PAOLINI - L’ASSEMBLEA E LA PAROLA INNOMINABILE: “SCIOPERO”…