damiano caruso

GLI ATLETI ITALIANI “NO-TAX” PRENDANO ESEMPIO – IL CICLISTA DAMIANO CARUSO HA RIVELATO DI AVER RIFIUTATO LA PROPOSTA DI “RESIDENZA ATIPICA” A SAN MARINO PER PAGARE MENO TASSE – “SAREI STATO INCOERENTE COL MIO PERCORSO DI VITA E CON ME STESSO. PAGO LE TASSE IN ITALIA E SONO FELICE DI FARLO, MI PIACEREBBE SOLO VEDERLE REINVESTITE ANCHE NELLA SICILIA CHE AMO E DOVE LA SITUAZIONE È DISASTROSA…”

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Marco Bonarrigo per www.corriere.it

 

«Lo scorso anno mi è stato proposto di trasferire la residenza a San Marino per pagare meno tasse — molte meno tasse — grazie a una legge riservata agli atleti. Era vantaggioso: ci ho ragionato sopra e ho fatto richiesta. Poi ci sono stati il Giro d’Italia, il mio secondo posto dietro a Egan Bernal dopo 15 anni da gregario, l’accoglienza trionfale al ritorno a casa in Sicilia con duemila persone che mi aspettavano allo stadio di Ragusa. 

 

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Quando ho rivisto la pratica sulla scrivania, pronta per la firma definitiva, mi sono detto che sarei stato incoerente col mio percorso di vita e con me stesso. E l’ho stracciata». Damiano Caruso ha rifiutato la proposta di «residenza atipica» a San Marino offerta a lui e ad almeno altri 15 ciclisti italiani.

 

Proposta allettante considerato che sui redditi, per i primi 100 mila euro, prevede il 7% di tasse contro il 40% circa di quella italiana. Nata per premiare «tanti ciclisti che ci scelgono per allenarsi in un territorio sicuro e tranquillo e non solo per il vantaggio fiscale» come ha detto il segretario di Stato allo Sport di San Marino, Teodoro Lonfernini, l’opportunità è stata colta dal vincitore della tappa dello Zoncolan al Giro, Lorenzo Fortunato, da Giulio Ciccone, «erede» di Nibali, dal campione del mondo under 23 Baroncini e da tanti altri.

 

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I fuoriclasse delle due ruote si dividono tra Montecarlo (Pogacar), Lugano (Nibali) e Andorra (Bernal), per quelli di medio cabotaggio San Marino è perfetta: ricevuto l’invito, bastano un contratto di affitto o un preliminare d’acquisto. «Credo che ogni scelta legale sia legittima — conclude Caruso — e non voglio giudicare quelle dei colleghi. Pago le tasse in Italia e sono felice di farlo, mi piacerebbe solo vederle reinvestite anche nella Sicilia che amo e dove la situazione di certi servizi pubblici è disastrosa».

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