stefania crotti chiara alessandri

“FACCIAMO SESSO SE MI DAI UNA MANO AD ATTIRARLA QUI…” –  LA PROPOSTA DI CHIARA ALESSANDRI A UN AMICO PER AIUTARLA NELL’OMICIDIO DI STEFANIA, LA MOGLIE DELL’EX AMANTE – LUI AVEVA RISPOSTO DI "DOVERCI PENSARE", POI SI ERA TIRATO INDIETRO. L’ASSASSINA RESTA IN CARCERE – INTANTO EMERGONO NUOVI DETTAGLI: “CHIARA SI RIFERIVA A STEFANIA SEMPRE CON PAROLE INGIURIOSE TIPO PUTTANA” – LA RICOSTRUZIONE DEL FACCIA A FACCIA TRA LE DUE DONNE NEL GARAGE

Fabio Paravisi per corriere.it

 

 

CHIARA ALESSANDRI

Si era sentito avanzare la strana richiesta di caricare una donna bendata sul furgone, in cambio di sesso. Ma aveva rifiutato, e chissà se gli «impegni di lavoro» cui ha accennato erano veri o solo una scusa per non farsi immischiare. Ma ora c’è un uomo che leggendo i giornali in questi giorni sta sicuramente pensando di averla scampata bella. Si chiama Stefano, proprio come il marito della vittima del delitto di Gorlago, ed è l’amico al quale Chiara Alessandri aveva proposto per primo di aiutarla nel piano che ha portato all’omicidio di Stefania Crotti.

 

Il suo nome è emerso nel corso dell’interrogatorio di convalida del fermo, nel carcere bresciano dove Alessandri è rinchiusa con le accuse di omicidio e distruzione di cadavere. Interrogatorio dopo il quale il gip Tiziana Gueli ha convalidato il fermo e disposto la custodia cautelare in carcere, rifiutando la richiesta di arresti domiciliari del difensore Gianfranco Ceci. Questo per i rischi di fuga, inquinamento delle prove e che «commetta nuovi reati con l’uso della violenza».

STEFANIA CROTTI

 

Al giudice, Chiara Alessandri ha raccontato che prima di convincere Pezzotta a fare da (ignaro) tramite per portare Stefania nel garage in cui sarebbe avvenuto il delitto, fra il 2 e il 4 gennaio aveva chiamato un altro amico che «aveva sempre avuto un debole per lei», e al quale, «come battuta», aveva detto: «Se mi aiuti sono disposta a tutto con te». Lui non l’aveva intesa come battuta, tanto che ai carabinieri di Bergamo ha spiegato che «gli aveva offerto un incontro sessuale». Lui aveva risposto di «doverci pensare», poi si era tirato indietro. E il 4 lei aveva riaperto la rubrica.

 

CHIARA ALESSANDRI

Il giudice torna alle radici della vicenda, cioè il rapporto che fra marzo e agosto 2018 ha legato Chiara a Stefano Del Bello, temporaneamente separato da Stefania. Una relazione asfissiante, racconta lui: «Era diventata morbosa, mi controllava continuamente, mi stava addosso e delle volte mi faceva paura». Chiara si riferiva a Stefania sempre con «nomignoli offensivi e con parole ingiuriose tipo puttana». Lui infine decide di troncare e lei sostiene di avere «accettato la decisione». In realtà tempesta Stefania di sms, nei quali, racconta il marito, «la offendeva e minacciava dicendo che era una falsa e prima o poi sarebbe riuscita a farmi cambiare idea poiché aveva certezze che mi tradiva». Non c’è da stupirsi che Stefania quando la incontra non le voglia parlare.

 

 

Chiara dice che voleva spiegarsi. Ma era una scusa, ammetterà quando si troverà nella caserma dei carabinieri di Bergamo con Angelo Pezzotta (cui chiede di raccontare di avere visto Stefania uscire da casa sua, ma lui rifiuta): «Quando la incontravo e le chiedevo “possiamo fare due parole” non mi rispondeva neanche. Volevo solo l’amicizia di lui — spiega all’amico —. Lui mi ha messo un muro, mi ha lasciato male, in un brutto modo. Diceva che per me ci sarebbe stato sempre, che sarebbe sempre stato un amico e tutte queste cose qua e invece poi credo che lei gli abbia imposto di… basta! Quindi ho cercato quando la incrociavo, per favore possiamo… dirle “guarda non mi interessa più”, ma non è vero! Però ovviamente a lei avrei detto così».

chiara alessandri e il marito di stefania crotti

 

Chiara Alessandri organizza il suo stratagemma e le due donne si trovano faccia a faccia nel garage di via Monte Ortigara. Nasce una discussione, Stefania dice di voler chiamare il marito e poi avrebbe «cercato di colpirla con un martello riposto su uno scaffale». L’indagata si sarebbe difesa, ferendosi a un braccio e spingendo la rivale contro la porta della lavanderia dove avrebbe battuto la testa contro un spigolo, accasciandosi a terra. I rilievi trovano su uno stipite tracce di sangue all’altezza di 1,10 metri ma «presumibilmente riconducibili a un deposito per contatto e non per impatto violento», e nessuna ammaccatura.

 

Chiara Alessandri

Chiara sente il battito, «dapprima debole e poi nullo». Così carica il cadavere sulla Mercedes, pulisce il garage con della candeggina e parte per Erbusco, zona «in cui era stata casualmente nei giorni precedenti». Abbandona il corpo con sopra dei vestiti e se ne va, senza, dice, appiccare il fuoco: la tanica che le trovano era solo perché — dice — le era successo di restare a secco e voleva evitare che capitasse ancora. Infine spedisce a Stefano Del Bello le chiavi della vittima con una lettera che dice: «Non tornerò ma mi farò sentire. Sono con chi amo». Un racconto dettagliato, reso, scrive il giudice, senza avere «mai mostrato segni di pentimento o di dispiacere».

stefania crottistefania crotti 3stefania crotti 1STEFANIA CROTTI

Ultimi Dagoreport

barbara berlusconi

DAGOREPORT - BERLUSCONI ALLA SCALA SI È VISTO UNA SOLA VOLTA, MA IL BERLUSCONISMO SÌ, E NON AVEVA FATTO MALE CON FEDELE CONFALONIERI, CHE FU PRESIDENTE DELLA FILARMONICA DELLA SCALA E BRUNO ERMOLLI, POTENTISSIMO VICEPRESIDENTE DELLA FONDAZIONE TEATRO ALLA SCALA - INVECE BARBARA B. LA SI VIDE DUE VOLTE, AL BRACCIO DI PATO, L’EX ATTACCANTE DEL MILAN. LA SUA NOMINA NEL CDA DELLA SCALA? DONNA, GIOVANE… E POI CON QUEL COGNOME! LA COMPETENZA? BEH… LA PASSIONE MMM…: PERCHÉ, DA QUEL GIORNO CHE VENNE CON PATO, NON SI È PRESA UN BEL PALCO ANZICHÉ TORNARE ALLA SCALA SOLO QUINDICI ANNI DOPO DA CONSIGLIERE/A?

software israeliano paragon spyware whatsapp alfredo mantovano giorgia meloni peter thiel

DAGOREPORT – SE C’È UNO SPIATO, C’È ANCHE UNO SPIONE: IL GOVERNO MELONI SMENTISCE DI AVER MESSO SOTTO CONTROLLO I GIORNALISTI COL SOFTWARE ISRAELIANO DI “PARAGON SOLUTIONS” - PECCATO CHE L’AZIENDA DI TEL AVIV, SCRIVE "THE GUARDIAN", NON FACCIA AFFARI CON PRIVATI, MA VENDA I SUOI PREGIATI SERVIZI DI HACKERAGGIO SOLO A “CLIENTI GOVERNATIVI” CHE DOVREBBERO UTILIZZARLI PER PREVENIRE IL CRIMINE - CHI AVEVA FIRMATO IL CONTRATTO STRACCIATO DAGLI ISRAELIANI PER "VIOLAZIONI"? QUAL È "L'ABUSO" CHE HA SPINTO PARAGON A DISDETTARE L'ACCORDO? – ANCHE IL MERCATO FIORENTE DELLO SPIONAGGIO GLOBALE HA IL SUO BOSS: È PETER THIEL, IL “CAVALIERE NERO” DELLA TECNO-DESTRA AMERICANA, CHE CON LA SOCIETA' PALANTIR APPLICA L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE AL VECCHIO MESTIERE DELLO 007…

vincenzo de luca elly schlein nicola salvati antonio misiani

DAGOREPORT – VINCENZO DE LUCA NON FA AMMUINA: IL GOVERNATORE DELLA CAMPANIA VA AVANTI NELLA SUA GUERRA A ELLY SCHLEIN - SULLA SUA PRESUNTA VICINANZA AL TESORIERE DEM, NICOLA SALVATI, ARRESTATO PER FAVOREGGIAMENTO DELL’IMMIGRAZIONE CLANDESTINA, RIBATTE COLPO SU COLPO: “DOVREBBE CHIEDERE A UN VALOROSO STATISTA DI NOME MISIANI, CHE FA IL COMMISSARIO DEL PD CAMPANO” – LA STRATEGIA DELLO “SCERIFFO DI SALERNO”: SE NON OTTIENE IL TERZO MANDATO, DOVRÀ ESSERE LUI A SCEGLIERE IL CANDIDATO PRESIDENTE DEL PD. ALTRIMENTI, CORRERÀ COMUNQUE CON UNA SUA LISTA, RENDENDO IMPOSSIBILE LA VITTORIA IN CAMPANIA DI ELLY SCHLEIN…

osama almasri torturatore libico giorgia meloni alfredo mantovano giuseppe conte matteo renzi elly schlein

DAGOREPORT – LA SOLITA OPPOSIZIONE ALLE VONGOLE: SUL CASO ALMASRI SCHLEIN E CONTE E RENZI HANNO STREPITATO DI “CONIGLI” E ''PINOCCHI'' A NORDIO E PIANTEDOSI, ULULANDO CONTRO L’ASSENZA DELLA MELONI, INVECE DI INCHIODARE L'ALTRO RESPONSABILE, OLTRE ALLA PREMIER, DELLA PESSIMA GESTIONE DELL’AFFAIRE DEL BOIA LIBICO: ALFREDO MANTOVANO, AUTORITÀ DELEGATA ALL’INTELLIGENCE, CHE HA DATO ORDINE ALL'AISE DI CARAVELLI DI RIPORTARE A CASA CON UN AEREO DEI SERVIZI IL RAS LIBICO CHE E' STRAPAGATO PER BLOCCARE GLI SBARCHI DI MIGLIAIA DI NORDAFRICANI A LAMPEDUSA – EPPURE BASTAVA POCO PER EVITARE IL PASTROCCHIO: UNA VOLTA FERMATO DALLA POLIZIA A TORINO, ALMASRI NON DOVEVA ESSERE ARRESTATO MA RISPEDITO SUBITO IN LIBIA CON VOLO PRIVATO, CHIEDENDOGLI LA MASSIMA RISERVATEZZA - INVECE L'ARRIVO A TRIPOLI DEL TORTURATORE E STUPRATORE DEL CARCERE DI MITIGA CON IL FALCON DELL'AISE, RIPRESO DA TIVU' E FOTOGRAFI, FUOCHI D’ARTIFICIO E ABBRACCI, HA RESO EVIDENTE IL “RICATTO” DELLA LIBIA E LAMPANTE LO SPUTTANAMENTO DEL GOVERNO MELONI - VIDEO

ursula von der leyen giorgia meloni

URSULA VON DER LEYEN, CALZATO L'ELMETTO, HA PRESO PER LA COLLOTTOLA GIORGIA MELONI - A MARGINE DEL CONSIGLIO EUROPEO INFORMALE DI TRE GIORNI FA, L’HA AFFRONTATA CON UN DISCORSO CHIARISSIMO E DURISSIMO: “CARA GIORGIA, VA BENISSIMO SE CI VUOI DARE UNA MANO NEI RAPPORTI CON TRUMP, MA DEVI PRIMA CONCORDARE OGNI MOSSA CON ME. SE VAI PER CONTO TUO, POI SONO CAZZI TUOI” – LA REAZIONE DELLA SEMPRE COMBATTIVA GIORGIA? DA CAMALEONTE: HA ABBOZZATO, SI È MOSTRATA DISPONIBILE E HA RASSICURATO URSULA ("MI ADOPERO PER FARTI INCONTRARE TRUMP"). MA IL PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE EUROPEA NON HA ABBOCCATO, PUNTUALIZZANDO CHE C’È UNA DIFFERENZA TRA IL FARE IL "PONTIERE" E FARE LA "TESTA DI PONTE" – IL “FORTINO” DI BRUXELLES: MACRON VUOLE “RITORSIONI” CONTRO TRUMP, MERZ SI ALLONTANA DAI NAZISTI “MUSK-ERATI” DI AFD. E SANCHEZ E TUSK…