berlusconi dell'utri

"QUESTA ASSOLUZIONE NEL PROCESSO SULLA TRATTATIVA STATO-MAFIA METTE IN DUBBIO ANCHE LA PRECEDENTE CONDANNA PER CONCORSO ESTERNO IN ASSOCIAZIONE MAFIOSA" – L’EX SENATORE E FONDATORE DI FORZA ITALIA MARCELLO DELL'UTRI: "È SEMPRE STATA LA STAMPA A DIRE CHE ERO UN MAFIOSO. IO NON L'HO MAI PENSATO DI ME STESSO. DOPO TANTO FANGO È FINITA. ANCHE SE GLI STENT RESTANO. HO SUBITO 2 INFARTI...” – LA TELEFONATA DI BERLUSCONI

Paolo Colonnello per "la Stampa"

 

marcello dell'utri dopo la scarcerazione

«Sono felice, commosso, mi tolgo un gran peso». La voce è ancora squillante ma l'accento palermitano è sempre più attenuato. Il "peso", come lo chiama lui, era gravosissimo: 12 anni di carcere in primo grado, annullati ieri pomeriggio dalla Corte d'Appello di Palermo, «per non aver commesso il fatto».

 

Certo, Marcello Dell'Utri, 80 anni compiuti un paio di settimane fa, non è più l'uomo di una volta, quello ruggente e un po' sprezzante ritratto nelle foto degli anni d'oro, quando inventò Forza Italia, i club di fans per sostenere Silvio Berlusconi e diede vita a quella formidabile impalcatura di consenso ante litteram ottenuta attraverso l'esercito dei venditori di Publitalia, la sua creatura più riuscita, in fondo.

 

Già condannato in via definitiva come concorrente esterno di associazione mafiosa («Un reato che non esiste, inventato per me» raccontò in una lontana intervista), l'ex senatore con quattro anni passati in carcere nel silenzio più assoluto e uno agli arresti domiciliari, è ora un uomo incanutito con i segni del tempo e del destino ben visibili in volto.

 

berlusconi dell'utri

Dell'Utri ieri ha atteso la sentenza di Palermo che l'ha mandato assolto dall'accusa di violenza o minaccia ai corpi dello Stato, giornalisticamente tradotta in "trattativa Stato-mafia", dalla sua abitazione di Milano Due. Aspettando la telefonata fatidica dell'avvocato Salvatore Centonze, il legale che lo ha accompagnato nell'ultimo decennio di battaglie giudiziarie, tra i libri che ricoprono le pareti di uno studio che si affaccia sul primo foliage settembrino del quartiere satellite per ricchi che fu la vera utopia del Cavaliere.

 

E adesso?

«Adesso niente, oggi è il giorno della gioia, dell'allegria. Anche se mi hanno riversato tanto di quel fango addosso. Ma ormai è finita, anche se gli stent rimangono...».

 

Che significa?

berlusconi dell'utri

«Che in tutti questi anni, ho subito due infarti e ho dovuto farmi operare. Chi mi ripaga di questo danno? Nessuno. Ma non mi voglio lamentare, nossignore».

 

Vorrebbe far causa allo Stato?

«Ma figuriamoci. E a chi poi? Lo Stato sono anch' io. No, basta così».

 

Una condanna definitiva per concorso esterno in associazione mafiosa e adesso un'assoluzione dall'accusa di aver portato le richieste della mafia a Berlusconi. Qualcosa stride, non le pare?

«È sempre stata la stampa a dire che ero un mafioso. Io non l'ho mai pensato di me stesso e dunque direi che questa assoluzione mette in dubbio anche la precedente condanna».

 

Ci saranno ricorsi?

«Senta, io sono stanco di queste cose. Stanco, capisce?».

 

Passeggiate ai giardinetti d'ora in poi, da bravo pensionato?

marcello dell'utri dopo la scarcerazione 2

«Macché, vivo tra i miei adorati libri. Sopra, sotto, a fianco, dietro di me: ovunque sono sommerso da libri. Ogni giorno lo passo nella mia adorata biblioteca. Vado in via Senato e lì mi rinchiudo».

 

Carcerato tra i tomi. C'è qualcuno che deve ringraziare?

«Certo: i miei avvocati e la mia famiglia innanzitutto che in questi anni ha sopportato quanto me questo calvario. E tutti quelli che hanno creduto nella mia innocenza nonostante tutto, nonostante il fango che mi è stato gettato addosso".

 

Silvio Berlusconi lo ha sentito?

«La ringrazio per la telefonata...».

 

dell'utri

Un ultima domanda: qual è il libro che leggerà per festeggiare l'assoluzione?

«Pinocchio, il mio adorato Pinocchio. Il più bel libro che ci sia».

 

2 - L'EX SENATORE

Felice Cavallaro,Riccardo Lo Verso per il "Corriere della Sera"

 

«Certo, sono soddisfatto, ma come faccio a non pensare al fango che mi è stato rovesciato addosso?», dice Marcello Dell'Utri. Usa parole dure: «Questo processo è stato una cosa mostruosa e andava annullato in primo grado. Ma il clima era diverso e i giudici non se la sono sentita di smontare l'impalcatura. Quest' altra corte ha evidentemente letto le carte bene. I miei avvocati (Tullio Padovani, Francesco Centonze e Francesco Bertorotta), hanno ridotto in polvere accuse pazzesche. Ma non basta avere l'avvocato bravo. Bisogna trovare chi la ragione te la dà. Io sono ancora scioccato per le palate di fango».

 

Il suo telefono squilla di continuo: «Gioiscono in tanti ora. A cominciare dal Cavaliere. Ha chiamato congratulandosi. Era importante. Anche per lui. Trattative? Ne ho fatte tante nella vita. Ma con gli imprenditori, non con la mafia. Al contrario di quanto pensava Ingroia e il resto della compagnia, servendosi dei soliti pentiti».

MARCELLO DELL'UTRI

 

Infine una stilettata: «Vorrei rilassarmi qui a Milano. Anche se ho perso la casa. Ma non i libri. Me ne sono rimasti quattro. Importanti come gli avvocati e le persone che non hanno mai creduto a queste c...». La voce del generale Subranni è roca per un malanno. Non sa se gioire di questa assoluzione attesa, «ma arrivata troppo tardi». Si è ritirato con la moglie Rosalia, avvocato, nella casa di campagna a Licata. I faldoni del processo sono diventati il suo unico impegno. «E lì ha perso sé stesso», sussurra la moglie.

MARIO MORI

 

«Dovevo spulciare le parole sputate contro di me, ma adesso io... io non ricordo...», cerca di spiegare il generale. Ha un moto di indignazione: «Accuse ridicole su una trattativa mai fatta». Che è sempre stata la tesi del suo avvocato, Cesare Placanica: «Forse prima di mettere in piedi certe ipotesi accusatorie bisognerebbe ponderare bene le conseguenze». Subranni, intanto, ripensa alle parole della vedova di Paolo Borsellino che lo accusò di essere addirittura «punciuto», come i mafiosi.

 

MARCELLO DELL'UTRI

«La signora sbagliò di grosso - replica -. Aveva voluto i nostri numeri da mia moglie, si sentivano, sempre gentile, poi improvvisamente tirò fuori questa storia...». «Ho apprezzato di più un riferimento della figlia di Borsellino, Fiammetta - dice la moglie - quando ha parlato degli appalti, di un rapporto del Ros che, forse, bisognava guardare meglio».

 

Il generale Mario Mori è di poche parole: «Sono soddisfatto per una verità che, a poco a poco e a fatica, è venuta a galla». «La trattativa è una bufala», aggiunge il suo legale, Basilio Milio. Anche Giuseppe De Donno, al telefono con l'avvocato Francesco Romito, si affida a una frase secca: «Soddisfatto per me e per l'Arma che non ha fatto niente di quanto contestato».

mario mori foto di baccoMarcello Dell'Utri

 

Ultimi Dagoreport

woody allen ian bremmer la terrazza

FLASH! – A CHE PUNTO E' LA NOTTE DELL’INTELLIGHENZIA VICINA AL PARTITO DEMOCRATICO USA - A CASA DELL'EX MOGLIE DI UN BANCHIERE, SI È TENUTA UNA CENA CON 50 OSPITI, TRA CUI WOODY ALLEN, IMPEGNATI A DIBATTERE SUL TEMA: QUAL È IL MOMENTO GIUSTO E IL PAESE PIÙ ADATTO PER SCAPPARE DALL’AMERICA TRUMPIANA? MEGLIO IL CHIANTISHIRE DELLA TOSCANA O L’ALGARVE PORTOGHESE? FINCHE' IL POLITOLOGO IAN BREMMER HA TUONATO: “TUTTI VOI AVETE CASE ALL’ESTERO, E POTETE FUGGIRE QUANDO VOLETE. MA SE QUI, OGGI, CI FOSSE UN OPERAIO DEMOCRATICO, VI FAREBBE A PEZZI…”

meloni musk trump

DAGOREPORT – TEMPI DURI PER GIORGIA - RIDOTTA ALL'IRRILEVANZA IN EUROPA  DALL'ENTRATA IN SCENA DI MACRON E STARMER (SUBITO RICEVUTI ALLA CASA BIANCA), PER FAR VEDERE AL MONDO CHE CONTA ANCORA QUALCOSA LA STATISTA DELLA GARBATELLA STA FACENDO IL DIAVOLO A QUATTRO PER OTTENERE UN INCONTRO CON TRUMP ENTRO MARZO (IL 2 APRILE ENTRERANNO IN VIGORE I FOLLI DAZI AMERICANI SUI PRODOTTI EUROPEI) - MA IL CALIGOLA A STELLE E STRISCE LA STA IGNORANDO (SE NE FOTTE ANCHE DEL VOTO FAVOREVOLE DI FDI AL PIANO “REARM EUROPE” DI URSULA). E I RAPPORTI DI MELONI CON MUSK NON SONO PIÙ BUONI COME QUELLI DI UNA VOLTA (VEDI IL CASO STARLINK), CHE LE SPALANCARONO LE PORTE TRUMPIANE DI MAR-A-LAGO. PER RACCATTARE UN FACCIA A FACCIA CON "KING DONALD", L'ORFANELLA DI MUSK (E STROPPA) E' STATA COSTRETTA AD ATTIVARE LE VIE DIPLOMATICHE DELL'AMBASCIATORE ITALIANO A WASHINGTON, MARIANGELA ZAPPIA (AD OGGI TUTTO TACE) - NELLA TREPIDANTE ATTESA DI TRASVOLARE L'ATLANTICO, OGGI MELONI SI E' ACCONTENTATA DI UN VIAGGETTO A TORINO (I SATELLITI ARGOTEC), DANDO BUCA ALL’INCONTRO CON L'INDUSTRIA DELLA MODA MILANESE (PRIMA GLI ARMAMENTI, POI LE GONNE)... 

davide lacerenza giuseppe cruciani selvaggia lucarelli

TE LO DÒ IO IL “MOSTRO”! – SELVAGGIA LUCARELLI, CHE SBATTE AL MURO GIUSEPPE CRUCIANI, REO DI ESSERE NIENT’ALTRO CHE IL “MEGAFONO” DI LACERENZA, DIMENTICA CHE L’AUTORE DEL PRIMO ARTICOLO CHE HA PORTATO ALLA RIBALTA LE NEFANDEZZE DELLO SCIROCCATO DELLA GINTONERIA E’ PROPRIO LEI, CON UNA BOMBASTICA INTERVISTA NEL 2020 SULLE PAGINE DI T.P.I. (“LA ZANZARA” ARRIVA SOLO NEL 2023) – POI TUTTI I MEDIA HANNO INZUPPATO IL BISCOTTO SULLA MILANO DA PIPPARE DI LACERENZA. IVI COMPRESO IL PALUDATO “CORRIERE DELLA SERA" CHE HA DEDICATO UNA PAGINATA DI INTERVISTA AL "MOSTRO", CON VIRGOLETTATI STRACULT (“LA SCOMMESSA DELLE SCOMMESSE ERA ROMPERE LE NOCI CON L’UCCELLO, VINCEVO SEMPRE!”) - ORA, A SCANDALO SCOPPIATO, I TRASH-PROTAGONISTI DELLE BALORDE SERATE MILANESI SPUNTANO COME FUNGHI TRA TV E GIORNALI. SE FILIPPO CHAMPAGNE È OSPITE DI VESPA A “PORTA A PORTA”, GILETTI RADDOPPIA: FILIPPO CHAMPAGNE E (DIETRO ESBORSO DI UN COMPENSO) LA ESCORT DAYANA Q DETTA “LA FABULOSA”… - VIDEO

andrea scanzi

DAGOREPORT - ANDREA SCANZI, OSPITE DI CATTELAN, FA INCAZZARE L’INTERA REDAZIONE DEL “FATTO QUOTIDIANO” QUANDO SPIEGA PERCHÉ LE SUE “BELLE INTERVISTE” VENGONO ROVINATE DAI TITOLISTI A LAVORO AL DESK: “QUELLO CHE VIENE CHIAMATO IN GERGO ‘CULO DI PIETRA’ È COLUI CHE NON HA SPESSO UNA GRANDE VITA SOCIALE, PERCHÉ STA DENTRO LA REDAZIONE, NON SCRIVE, NON FIRMA E DEVE TITOLARE GLI ALTRI CHE MAGARI NON STANNO IN REDAZIONE E FANNO I FIGHI E MANDANO L'ARTICOLO, QUINDI SECONDO ME C'È ANCHE UNA CERTA FRUSTRAZIONE” - “LO FANNO UN PO’ PER PUNIRMI” - I COLLEGHI DEL “FATTO”, SIA A ROMA CHE A MILANO, HANNO CHIESTO AL CDR DI PRENDERE INIZIATIVE CONTRO SCANZI - CHE FARA’ TRAVAGLIO? - LE SCUSE E LA PRECISAZIONE DI SCANZI - VIDEO!

roberto tomasi – andrea valeri blackstone – gianluca ricci macquarie – scannapieco – salvini autostrade

DAGOREPORT - DUE VISIONI CONTRAPPOSTE SUL FUTURO DI AUTOSTRADE PER L’ITALIA (ASPI) SI SONO CONFRONTATE AL CDA DI QUESTA MATTINA. DA UNA PARTE CDP (51%), DALL’ALTRA I FONDI BLACKSTONE (24,5%) E MACQUARIE (24,5%). IN BALLO, UN PIANO CHE HA COME PRIORITÀ LA MESSA IN SICUREZZA DELLA RETE AUTOSTRADALE. ALLA RICHIESTA DEI DUE FONDI DI VARARE UN SOSTANZIOSO AUMENTO DELLE TARIFFE, CHE PORTEREBBERO A UNA IMPENNATA DEI PREZZI SU OGNI GENERE DI MERCI E UN TRACOLLO DI CONSENSO PER IL GOVERNO MELONI, OGGI IN CDA CDP HA RISPOSTO CON UN CALCIONE DECIDENDO CHE NON SARANNO PIÙ DISTRIBUITI DIVIDENDI PARI AL 100% DELL’UTILE: PER L'ESERCIO 2024 SI LIMITERANNO AL 60% - CHE FINE FARA' IL CEO ROBERTO TOMASI?