divano dei giusti

IL DIVANO DEI GIUSTI – E IN CHIARO CHE VEDIAMO? RAI MOVIE ALLE 21,10 PASSA UN CAPOLAVORO COME “LA DONNA CHE VISSE DUE VOLTE” DI ALFRED HITCHCOCK – SI PIANGE CON “I PONTI DI MADISON COUNTY” DIRETTO DA CLINT EASTWOOD CON MERYL STREEP – CIELO ALLE 21,20 SI BUTTA SULLA COMMEDIA EROTICA D’AUTORE CON “L’INIZIAZIONE” CON SERENA GRANDI IN GRANDE SPOLVERO – CANALE 5 ALLE 0,10 C’È LA COMMEDIA SENTIMENTALE DI PAOLO GENOVESE “SUPEREROI”, DOVE IL FASCINO E L’ALCHIMIA DELLA COPPIA BORGHI-TRINCA SULLO SCHERMO FUNZIONANO AL DI LÀ DELLA STORIA – RAI TRE ALL’1,50 SPARA LA BOMBA COL FENOMENALE “LA MAMAN ET LA PUTAIN”, CAPOLAVORO DI JEAN EUSTACHE... – VIDEO

 

Marco Giusti per Dagospia

 

la donna che visse due volte

E in chiaro che vediamo? Intanto Rai Movie alle 21,10 passa un capolavoro come “La donna che visse due volte” di Alfred Hitchcock con James Stewart, Kim Novak, Barbara Bel Geddes, Henry Jones, Tom Helmore. Chevelodicoaffà. Credo che assieme a “La finestra del cortile” è il film di Hitchcock che preferisco.

 

E non lo riuscii a vedere da ragazzo, non fu cioè un film formativo, perché è uno dei cinque titoli che Hitchcock tolse di mezzo per trent’anni e dovevano essere parte dell’eredità della figlia Patricia. Per vedere la scena del sogno andavamo in processione a Padova alla moviola del mitico ingegner Piero Tortolina, che aveva il rullino del sogno in 35 mm.

 

vertigo la donna che visse due volte

Lo vedemmo tutti con gli occhi spalancati. Ce lo fece vedere, ma siamo già negli anni ’80, Enzo Ungari a Venezia nella rassegna mezzogiorno/mezzanotte. A mezzanotte i film nuovi, Spielberg&Co, a mezzogiorno i classici scomparsi. Leggo che i famosi titoli di Saul Bass ne fanno il primo film della storia del cinema a usare i computer.

 

L’effetto vertigo di certe riprese era stato inventato da un operatore, Irmin Roberts, e ribattezzato “contra-zoom” o “trombone shot”. Leggo che l’hotel di San Francisco della celebre camera 501 è stato chiuso due anni fa. Peccato. Il film non andò bene al box office. Hitchcock pensò che fosse a causa di James Stewart. Troppo vecchio. Kim Novak scioperò per farsi aumentare il salario. Legata al potente Harry Cohn della Columbia, riceveva solo 1.250 dollari a settimana, mentre la Columbia ne prendeva 250 000. Nel 1997 il film venne restaurato in 70 mm e James Stewart, prima di morire, aiutò i restauratori.

 

 

vertigo la donna che visse due volte

Su Canale 27 alle 21,15 abbiamo “Arma letale”, primo fortunato buddy buddy di una fortunata serie diretto da Richard Donner con Mel Gibson, Danny Glover, Gary Busey, Mitchell Ryan, Tom Atkins, Darlene Love. Si piange con “I ponti di Madison County” diretto da Clint Eastwood con Meryl Streep, Clint Eastwood, Annie Corley, Victor Slezak. Lei è una casalinga annoiata, lui un fotografo famoso. Si ameranno, ma siamo nell’Iowa, nell’America profonda del 1956.

 

Il film meno visto di quelli in programmazione in chiaro in prima serata dovrebbe essere “Il giorno più bello” diretto da Andrea Zalone, l’autore di Maurizio Crozza, con Luca Bizzarri, Paolo Kessisoglu, Valeria Bilello, Carlo Buccirosso, Fiammetta Cicogna, Rai Due alle 21,20, commedia con wedding-planer che vuole vendere la società, costruita su un matrimonio con una serie di quiproquo. Non ha funzionato benissimo.

 

 

arma letale

Canale 20 alle 21,35 passa invece “Lara Croft Tomb Raider” di Simon West con Angelina Jolie come Lara Croft, con suo padre Jon Voight che fa il padre del suo personaggio, Iain Glen, Noah Taylor e Daniel Craig come Alex West. E’ un film di più di vent’anni fa, ci sono anche star degli anni ’60 come Richard Johnson e Leslie Phillips.

 

Angelina faticò parecchio con un allenamento di sei mesi per essere in forma per il film e aveva qualche problema a mettersi gli shorts di Lara Croft, ma era quello che tutti i fan volevano. Girato in Cambogia, cosa che molto piacque a Angelina Jolie. Lei era perfetta, il film meno.

 

arma letale 2

Italia 1 alle 21,20 passa “Io sono vendetta”, revenge movie di Chuck Russell con John Travolta, Amanda Schull, Rebecca De Mornay, Christopher Meloni, Sam Trammell. Cielo alle 21,20 si butta sulla commedia erotica d’autore con “L’iniziazione” (più divertente il titolo originale francese “Les exploits d'un jeune Don Juan”), diretto da Gianfranco Mingozzi con Serena Grandi in grande spolvero, Claudine Auger, Marina Vlady, Fabrice Josso, François Perrot.

 

Rai4 alle 21,20 presenta “L’uomo di Toronto” di Patrick Hughes con Kevin Hart, Woody Harrelson, Jasmine Mathews, Kaley Cuoco, Ellen Barkin, comedy-action dove sono costretti a fare gruppo un killer durissimo e uno che è proprio al suo opposto. Mai passato in tv.

 

adriano celentano eleonora giorgi grand hotel excelsior

Alle 21 su Cine 34 torna “Grand Hotel Excelsior” di Castellano & Pipolo con Adriano Celentano, Carlo Verdone, Enrico Montesano, Diego Abatantuono, Eleonora Giorgi. Faceva ridere, anche se oggi i grandi successi del tempo sono molto datati.

 

Passiamo alla seconda serata con “Terminator: genisys", ultimo capitolo della saga diretto da Alan Taylor con Arnold Schwarzenegger, Emilia Clarke, Jai Courtney, Jason Clarke, Byung-hun Lee, Italia 1 alle 23,15. Mah…

 

CARLO VERDONE DIEGO ABATANTUONO "MAGO DI SEGRATE" GRAND HOTEL EXCELSIOR - 3

Cielo alle 23,15 passa la commedia francese “Paris Pigalle” di Cédric Anger con Guillaume Canet, Gilles Lellouche, Michel Fau, Joséphine de La Baume, Xavier Beauvois, dove due poliziotti, per risolvere un giro di malaffari, si infiltrano nel mercato dei cinema porno e dei peep show nella Pigalle del 1982. Mediaset Italia 2 alle 23,20 si butta sull’horror con “Chiamata senza risposta” diretto da Eric Valette con Shannyn Sossamon, Edward Burns, Ana Claudia Talancón, Ray Wise, Azura Skye.

 

Canale 27 alle 23,30 passa l’interessante commedia grottesca anti-militare “L’uomo che fissa le capre” diretto da Grant Heslov con Ewan McGregor, George Clooney, Kevin Spacey, Jeff Bridges, Stephen Lang, Robert Patrick.

 

 

supereroi 4

Canale 5 alle 0,10 passa la commedia sentimentale di Paolo Genovese “Supereroi” con Alessandro Borghi, Jasmine Trinca, Greta Scarano, Vinicio Marchioni, Linda Caridi. Al di là del valore del film, il fascino e l’alchimia della coppia Borghi-Trinca sullo schermo funzionano al di là della storia proposta dagli autori. E’ un modello di cinema un po’ antico, diciamo, ma popolare, che ci riporta ai tempi di Amedeo Nazzari-Yvonne Sanson, Marcello Mastroianni-Sophia Loren.

 

Genovese, anche se non ha qui quel qualcosa in più nel soggetto che fece il successo di “Perfetti sconosciuti”, sa come inquadrarli al meglio, come rendere elegante il nudo full frontal di Jasmine Trinca come il petto nudo di Alessandro Borghi. Sa come riprenderli e come costruire una storia d’amore. Credibile. Ripeto. Anche se qualche riserva su tutti questi attori romani che sembrano in vacanza a Milano qualche imbarazzo ce l’abbiamo.

 

supereroi 5

Per non parlare della redazione del giornale dove lavora come fumettara Anna, la protagonista, che vede addirittura Beppe Severgnini direttore, più simpatico qui però che come opinionista fisso dalla Gruber. O delle lezioni di fisica e filosofia del professore Marco, il personaggio di Borghi, anche se nell’episodio dei suoi corsi a Copenhagen arriva una biondina notevole e non si sa (o forse si sa) perché sia sempre nuda. O dei terribili fumetti di Anna che danno senso al titolo e al film.

 

supereroi 3

La vita sentimentale di un uomo e una donna vista come una serie di missioni di due Supereroi. Al di là della presenza di altri buoni attori un filo sprecati, Greta Scarano come Pilar, prima fidanzata di Marco, che diventa poi la sua cardiologa, Linda Caridi, l’amica del cuore di lei, Vinicio Marchioni l’amico del cuore di lui, Elena Sofia Ricci la mamma attrice e svampitella di lei, il film vive interamente sul fascino della coppia e sui loro sentimenti che si mischiano in dieci anni e passa d’amore.

 

Cine 34 all’1,15 ripropone una commedia sexy come “L’amica di mia madre” di Mauro Ivaldi con Barbara Bouchet, Carmen Villani, Roberto Cenci, Raul Martinez. Strampalata coproduzione italo-colombiana e vero esordio di Carmen Villani nella commedia sexy a fianco della più celebre Barbara Bouchet.

 

la maman et la putain

Accanto a lei c’è già «il suo Alessandro Momo», cioè Roberto Cenci, con tanto di caschetto biondo, che sarà poi un elemento costante dei film della Villani, e che nella realtà si chiama Roberto Pace e diventerà un manager di Mediaset. Il film viene in un primo tempo bocciato dalla censura, a causa di una serie di sequenze erotiche che Mauro Ivaldi descrive, sul “Messaggero”, come «Le emozioni e le reazioni, sia di carattere psicologico che erotico, vissute dal protagonista, un ragazzo di sedici anni che viene continuamente provocato dalla vicinanza di due belle donne».

 

la maman et la putain

Passato in censura incassò alla fine oltre un miliardo di lire. Ritenuto tremendo e volgarissimo e pieno di battute assurde un po’ da tutti, lanciò però la Villani. Francesco Savio, allora critico cattivissimo lo bolla senza pietà su Il Mondo: «La trivialità è, per sua natura, innocente. Ma nessun racconto è soltanto scurrile. Questo, per esempio, è anche inquinato da un sottile veleno razzistico e non nasconde il proprio qualunquismo. Barbara Bouchet e Carmen Villani gareggiano nel farci rimpiangere Laura Antonelli, ma il loro è un Peccato Veniale, commesso senza Malizia».

 

La solitudine della star e la vita di merda che fanno sono i temi centrali di “Somewhere”, bel film di Sofia Coppola con Stephen Dorff, Elle Fanning, Benicio Del Toro, Laura Chiatti, Michelle Monaghan, che vinse il leone d’Oro a Venezia benedetto da un presidente come Quentin Tarantino, già fidanzato con la Coppola.

 

Strepitosa la ricostruzione della serata dei telegatti con Nino Frassica, Valeria Marini e Simona Ventura. Grande momento di culto la scena sexy con le gemelline Kristina e Karissa Shannon allo Chateau Marmont.

 

 

la maman et la putain 6

Rai Tre all’1,50 spara la bomba col fenomenale “La maman et la putain”, capolavoro di Jean Eustache con Jean-Pierre Léaud, Bernadette Lafont, Francoise Lebrun, Isabelle Weingarten, tre ore e mezza di dialoghi fitti, di continui cambi di punti di vista, di guerra fra un uomo e due donne che forse sono la stessa donna e tutte le donne, con tanto di scene di sesso a tre, di piccole stoccate a “La classe operaia va in paradiso” di Elio Petri e esaltazione dei western di Leone (“Vive Leone! Vive le western italienne”), un grande monologo finale sulle “puttane” (“io sono stata scopata come una puttana…”).

 

la maman et la putain

Per non parlare delle sue battute sul sesso (“Perché le donne non devono dire che vogliono scopare?”). Un cult movie che non si vedeva da anni, che in Italia non è mai davvero arrivato, troppo lungo, troppo femminista, troppo sesso e nudità. E poi si parla di aborti… Quando uscì, nel 1973 a Cannes, dove vinse un Grand Prix speciale della giuria, Gilles Jacob, non ancora direttore, scrisse che era un film “merdique”, un “non-film, non filmato da un non-cineasta e interpretato da un non-attore”. Jean-Louis Bory su “Le nouvel Observateur” scrisse che era un film “misogino”.

 

la maman et la putain

Beh, se ti fermi alla prima ora può sembrare, con Léaud, fisso al bar che flirta con tutte, che giura amore eterno, che promette di sposare questa e quest’altra, che non ha tempo per lavorare, ma poi i ruoli si capovolgono completamente e i due personaggi femminili, soprattutto Veronika, prendono il sopravvento e la situazione si ribalta svelando qualcosa che nel 1973, in un post-68 di restaurazione borghese dopo una rivoluzione non vinta, mentre Bertolucci girava “Ultimo tango”, non era affatto ovvio riguardo allo sguardo femminile e alla critica dello sguardo maschile sulle donne, riguardo all’aborto, all’amore a tre, alla libertà sessuale, ai movimenti femministi.

 

E’ anzi un grande ritratto delle relazioni fra uomini e donne nella prima metà degli anni ’70, profondo e amaro, comico e commovente. Ma quando mai vedete queste scene a tre a letto, questi dialoghi sul desiderio femminile…

 

la maman et la putain 5

Rete 4 alle 3 passa un vecchio western di Luigi Capuano,”, con l’olandese Glenn Saxson, John Barracuda alias Massimo Serato, Barbara Loy, Beny Deus, Gloria Osuna. Una specie di zorrata western diretto da Luigi Capuano, detto nell’ambiente “O’ Capitano”, che non avrebbe mai perso una pennichella dopo la pausa mensa. Pessimo il look di Saxson con poncho, cappellone nero e volto coperto, mischione di Zorro e di Clint Eastwood.

 

Oberdan Trojani ricorda, in “L’avventurosa storia del cinema italiano”, che era tutto girato a Roma e dintorni, anche se era una coproduzione con la Spagna. Per questo motivo non firma lui la fotografia, ma lo spagnolo Pablo Ripoll. “Succedeva spesso che il regista doveva essere spagnolo e l’operatore italiano o viceversa, per ragioni di coproduzione, e su quello l’operatore doveva essere spagnolo, ma siccome la produzione non voleva correre rischi, lo feci io e lo spagnolo stava a guardare”.

 

la maman et la putain 4

Glauco Onorato ricorda solo che girarono alla Elios con Capuano e che Glenn Saxson faceva la corte a una sua amica. Mimmo Poli fa ancora una volta il barista.

 

Rai Movie alle 5 passa “Il corsaro della mezzaluna” di Giuseppe Maria Scotese con John Derek, Gianna Maria Canale, Alberto Farnese, Ingeborg Schöner, Raf Mattioli, Paul Muller. Qualcosa mi ricordo…

 

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