“MIA MOGLIE È SPIRATA PRIMA DI ITALIA-SPAGNA, DURANTE GLI INNI” – IL DOLORE DI MARCO NOSOTTI, GIORNALISTA DI “SKY SPORT”, PER LA SCOMPARSA DELLA MOGLIE, SILVIA, DOPO UNA LUNGA BATTAGLIA CONTRO IL CANCRO: "LA SITUAZIONE È PRECIPITATA NEGLI ULTIMI 4 MESI. DOPO IL FUNERALE SONO TORNATO A LAVORARE, MI HA CONVINTO MIO FIGLIO. AVEVO LASCIATO UN LAVORO A METÀ, IN GERMANIA, E A SILVIA NON SAREBBE PIACIUTO. E POI LAVORARE AIUTA A NON RESTARE INCHIODATI AL DOLORE” – L’ABBRACCO CON SPALLETTI: “NON ME L’ASPETTAVO. IN QUEL MOMENTO…” - VIDEO

Estratto dell’articolo di Walter Veltroni per www.corriere.it

 

marco nosotti e la moglie silvia 2

Quando Luciano Spalletti lo ha abbracciato, prima che la partita con la Croazia iniziasse, Marco Nosotti, popolare giornalista sportivo di Sky, è scoppiato a piangere. Sono stati giorni drammatici per lui. Giorni che gli ho chiesto di raccontare, da Dortmund.

 

«Mia moglie Silvia, con la quale ero sposato da ventotto anni, è morta una settimana fa. Stava male da tempo. Tutto è cominciato alla fine degli altri campionati europei, quelli che l’Italia vinse. Tornai a casa, a Formigine, vicino Modena, e lei mi disse che dalle analisi risultava che era malata di leiomiosarcoma, un tumore dei tessuti molli. Mi disse “adesso togliamo tutto e vediamo cosa succede”. Purtroppo c’è stata la recidiva e si è ripresentato.

marco nosotti 3

 

Da lì è cominciata la sua battaglia, la nostra battaglia. Abbiamo vissuto quello che vivono tutte le persone, le coppie e le famiglie che hanno a che fare con malattie gravi.

Silvia ha affrontato la chemioterapia e le sue conseguenze. Ha sofferto molto e la situazione è precipitata negli ultimi quattro mesi. Era diventata solo una battaglia contro il dolore. […] Ho chiesto a Sky di lavorare vicino a casa, in quel periodo. C’erano da fare le notti, con lei. Ha voluto restare a casa, nella sala, per partecipare alle cose della vita di tutti e noi abbiamo tenuto sempre aperta la nostra abitazione. […]

 

marco nosotti 5

Dopo la prima partita della nazionale, quella con l’Albania, le cose sono precipitate. Ho fatto il collegamento la domenica mattina e sono tornato a casa. Sono stati giorni terribili e magnifici, abbiamo condiviso anche l’ultimo passaggio, come avevamo fatto per tutti i giorni di trent’anni della nostra vita. Ci siamo detti le cose che dovevamo dirci. Lei è morta il 20 giugno.

 

Era la sera di Italia Spagna, e ci stavamo preparando a vederla insieme, facendo finta che tutto fosse normale. Quella sera, prima che iniziasse la gara, Federica Masolin, dallo studio, mi ha mandato un abbraccio chiudendo la trasmissione. Mio figlio mi ha suggerito di dirlo alla mamma, ma nel momento in cui sono cominciati gli inni nazionali Silvia è spirata.

[…]

 

marco nosotti e la moglie silvia 1

Lei era consapevole di quello che l’attendeva, mi disse che le dispiaceva per i suoi figli e per i suoi alunni, ha affrontato quella prova con consapevolezza e, se possibile, serenità. Era preoccupata per il mio lavoro, che considerava importante e che rispettava.

 

Noi ci siamo conosciuti all’inizio degli anni Novanta. Io ero stato già sposato, lei era in una grande famiglia tradizionale. Faceva volontariato, ricordo che andò a Timor Est per dare una mano. E fino a lì non si era mai spinta fuori Modena. […] Lei aveva sei anni meno di me, mi accompagnava quando andavo a seguire le partite di pallavolo, con la mia macchina da scrivere Lettera 32.

 

marco nosotti luciano spalletti

[…] I miei colleghi di Sky sono stati sempre straordinari, siamo una comunità, più che una redazione. Al termine dei funerali il direttore, Federico Ferri, mi ha detto che avrei potuto fare quello che volevo. Restare a casa o tornare al lavoro. Mio figlio, eravamo sul sagrato della chiesa, mi ha messo una mano sulla spalla e mi ha detto che era giusto andassi, che la mamma avrebbe voluto facessi così. Io ero combattuto, ma il gesto di Giulio mi ha convinto. […] Avevo lasciato un lavoro a metà, in Germania, e a Silvia non sarebbe piaciuto. E poi lavorare aiuta a non restare inchiodati al dolore, a non farsi risucchiare.

 

marco nosotti

Il lavoro è riscatto, è sentirsi utili, è condividere con altri. Nessuno è indispensabile, certo. Ma ho un’idea, forse una illusione, del mestiere di giornalista che ha a che fare con l’etica. Mi sarebbe sembrato di fuggire, di lasciare gli altri, di nascondermi. Allora ho accettato.

Quando sono tornato qui ho avuto una vertigine. Ero un uomo diverso, rispetto alla settimana prima, dovevo incollare i pezzi di me stesso e ripartire. Non sapevo se ce l’avrei fatta. […]

 

NOSOTTI

Raccontare, in questi giorni, mi ha aiutato a non sprofondare. Come l’affetto di tante persone, qui. Dei giocatori, dei colleghi, dei tifosi che incontro per strada. E poi quell’abbraccio di Luciano Spalletti, prima di Italia Croazia. Non me l’aspettavo. In quel momento non eravamo più il ct della nazionale e il giornalista che deve parlare di lui. Eravamo due esseri umani. Siamo nati nella stessa zona, nello stesso anno, io l’ho visto giocare e poi iniziare ad allenare.

marco nosotti luciano spalletti

 

Lui aveva saputo della malattia di Silvia perché ero mancato a una partita della nazionale, nei mesi scorsi. Da allora si era preoccupato, e mi chiedeva di lei. Luciano è una persona con un cuore vero e in tutto mette passione e umanità. E poi conosce il dolore, ha molto sofferto per la morte di suo fratello Marcello. Quando l’ho intervistato, alla fine di Italia Albania, sapevo che quella data coincideva con il compleanno di suo fratello, ma non gli ho chiesto nulla, non mi sembrava opportuno.

 

Marco Nosotti

Lui alla fine, dicendo solamente “Auguri Marcello”, ha fatto capire dove era andato il suo pensiero, in quella serata di gioia. Gli sarò sempre grato per quell’abbraccio, che per un momento, solo per un momento, ha fatto cadere la giusta distanza tra un giornalista e una, anche nel calcio, autorità.

 

[…] Prima che partissi per Dortmund mi ha detto “vai tranquillo, fai il tuo mestiere, io ti guardo in tv”. Ecco. Quello del giornalismo è un mestiere, più che un lavoro. È una cosa importante, antica. Fatta non solo di tecnica, ma, soprattutto, di etica e di umiltà. Per questo ora sono qui, col mio dolore, per raccontare ciò che vedo»

marco nosotti 2

 

nosottiMARCO NOSOTTI

Ultimi Dagoreport

turicchi, giorgetti, sala

FLASH! - IL DILEMMA DI GIORGETTI: IL CAPO DELLE PARTECIPATE DEL TESORO E SUO FEDELISSIMO, MARCELLO SALA, NON HA INTENZIONE DI TRASLOCARE ALLA PRESIDENZA DI NEXI PER FARE POSTO AD ANTONINO TURICCHI, CHE VANTA PERO’ UN ‘’CREDITO’’ NEI CONFRONTI DEL MINISTRO DEL MEF PER AVER CONDOTTO IN PORTO LE TRATTATIVE ITA-LUFTANSA. MA ALLA PRESIDENZA DI ITA, INVECE DI TURICCHI, MELONI & C. HANNO IMPOSTO SANDRO PAPPALARDO, UN PILOTA PENSIONATO LEGATO AL CLAN SICULO DI MUSUMECI – ORA GIORGETTI SPERA CHE VENGA APPLICATA LA LEGGE CHE VIETA AI PENSIONATI DI STATO DI RICOPRIRE INCARICHI RETRIBUITI)…

donald trump

DAGOREPORT - LA DIPLOMAZIA MUSCOLARE DI TRUMP È PIENA DI "EFFETTI COLLATERALI" - L'INCEDERE DA BULLDOZER DEL TYCOON HA PROVOCATO UNA SERIE DI CONSEGUENZE INATTESE: HA RIAVVICINATO IL REGNO UNITO ALL'UE, HA RILANCIATO L'IMMAGINE DI TRUDEAU E ZELENSKY, HA RIACCESO IL SENTIMENT ANTI-RUSSO NEGLI USA - LA MOSSA DA VOLPONE DI ERDOGAN E IL TRACOLLO NEI SONDAGGI DI NETANYAHU (SE SALTA "BIBI", SALTA ANCHE IL PIANO DI TRUMP PER IL MEDIO ORIENTE) - I POTENTATI ECONOMICI A STELLE E STRISCE SI MUOVONO: ATTIVATO UN "CANALE" CON LE CONTROPARTI BRITANNICHE PER PREVENIRE ALTRI CHOC TRUMPIANI...

giorgia arianna meloni maria grazia manuela cacciamani gennaro coppola cinecitta francesco rocca

DAGOREPORT - MENTRE LE MULTINAZIONALI STRANIERE CHE VENIVANO A GIRARE IN ITALIA OGGI PREFERISCONO LA SPAGNA, GLI STUDIOS DI CINECITTÀ SONO VUOTI - SONDARE I PRODUTTORI PER FAVORIRE UNA MAGGIORE OCCUPAZIONE DEGLI STUDIOS È UN’IMPRESA NON FACILE SOPRATTUTTO SE A PALAZZO CHIGI VIENE L’IDEA DI NOMINARE AL VERTICE DI CINECITTÀ SPA, CARDINE DEL SISTEMA AUDIOVISIVO ITALIANO, MANUELA CACCIAMANI, LEGATA ALLE SORELLE MELONI, IN PARTICOLARE ARIANNA, MA DOTATA DI UN CURRICULUM DI PRODUTTRICE DI FILM “FANTASMA” E DOCUMENTARI “IGNOTI” – FORSE PER IL GOVERNO MELONI È STATA PIÙ DECISIVA LA FEDE POLITICA CHE IL POSSESSO DI COMPETENZE. INFATTI, CHI RITROVIAMO NELLA SEGRETERIA DI FRANCESCO ROCCA ALLA REGIONE LAZIO? LA SORELLA DI MANUELA, MARIA GRAZIA CACCIAMANI, CHE FU CANDIDATA AL SENATO NEL 2018 NELLE LISTE DI FRATELLI D’ITALIA - QUANDO DIVENTA AD DI CINECITTÀ, CACCIAMANI HA LASCIATO LA GESTIONE DELLE SUE SOCIETÀ NELLE MANI DI GENNARO COPPOLA, IL SUO COMPAGNO E SOCIO D'AFFARI. QUINDI LEI È AL COMANDO DI UNA SOCIETÀ PUBBLICA CHE RICEVE 25 MILIONI L'ANNO, LUI AL TIMONE DELL’AZIENDA DI FAMIGLIA CHE OPERA NELLO STESSO SETTORE…

consiglio europeo giorgia meloni viktor orban ucraina zelensky ursula von der leyen

LE DECISIONI ALL’UNANIMITÀ IN EUROPA SONO FINITE: IERI AL CONSIGLIO EUROPEO IL PRIMO PASSO PER IL SUPERAMENTO DEL VETO, CON L’ISOLAMENTO DEL PUTINIANO VIKTOR ORBAN SUL PIANO IN CINQUE PUNTI PER L’UCRAINA – GIORGIA MELONI NON POTEVA SFILARSI ED È RIUSCITA A RIGIRARE LA FRITTATA CON MATTEO SALVINI: NON ERA UN DESIDERIO DI TRUMP CHE I PAESI EUROPEI AUMENTASSERO FINALMENTE LE SPESE PER LA DIFESA? DI CHE TI LAMENTI? - ANCHE LA POLEMICA DEL LEGHISTA E DI CONTE SUI “SOLDI DEGLI ASILI CHE FINISCONO IN ARMAMENTI” È STATA AGILMENTE NEUTRALIZZATA DALLA SORA GIORGIA, CHE HA FATTO “VERBALIZZARE” LA CONTRARIETÀ DELL’ITALIA ALL’UTILIZZO DEI FONDI DI COESIONE…