domenico arcuri

TI CONOSCO, MASCHERINA – DOMENICO ARCURI ANNUNCIA L’AUTOSUFFICIENZA ITALIANA DELLE MASCHERINE. PER ORA ARRIVANO DALL’ESTERO, MA MOLTE AZIENDE STANNO RICONVERTENDO I LORO IMPIANTI E A BREVE LA PRODUZIONE NAZIONALE COPRIRÀ A BREVE METÀ DEL FABBISOGNO – ENTRO DUE MESI SAREMO AUTOSUFFICIENTI – VIDEO

 

 

Patricia Tagliaferri per “il Giornale”

 

DOMENICO ARCURI

Implora gli italiani di rispettare le regole per difenderci dall' attacco di un «nemico, forte, invisibile e sconosciuto» che ci ha fatto precipitare in una guerra per la quale ci mancano le «munizioni», cioè mascherine e respiratori. Il compito di Domenico Arcuri, nominato dal governo commissario straordinario per l' emergenza, «un' emergenza mai avvenuta nella storia», è quello di mettere il Paese nelle condizioni di combattere questo nemico dipendendo sempre meno dalla guerra commerciale che si è scatenata intorno al virus, rendendo l' Italia il più possibile autonoma nella produzione delle forniture sanitarie necessarie.

I DIVERSI MODELLI DI MASCHERINE

 

mascherine esaurite

Servono più macchine, più posti letto, più personale. «Bisogna implementare una rivoluzione del sistema sanitario nazionale», dice Arcuri facendo il punto della situazione con i giornalisti. Fornisce numeri, ma soprattutto disegna un quadro complessivo della straordinaria risposta dell' Italia, «una bella Italia», dove tutti stanno lavorando senza individualismi per un fine comune, anche quelle imprese che hanno riconvertito la propria produzione industriale per fornire i dispositivi sanitari necessari a proteggere il personale medico.

amuchina e mascherine a prezzi folli su amazon

 

Quello delle mascherine è un tasto dolente: ne servono 90 milioni al mese, ma non le produciamo. «Lunedì - spiega il commissario - ne abbiamo distribuite 4,9 milioni, di cui un milione e mezzo di tipo FFP2 e FFP3, quelle che servono di più al personale sanitario, il numero più alto da quando è cominciata l' emergenza. Siamo passati da una media di 307.068 mascherine al giorno a una media di 1.837.333. Purtroppo tutti i Paesi sono attaccati o stanno per essere attaccati dall' epidemia e chi ha la possibilità di produrre quello che serve per combatterla, legittimamente se lo tiene per sé. Siamo dentro una guerra commerciale molto dura, c' è un' infinità di speculatori ma ci sono anche molti Paesi alleati dell' Italia che ci aiutano».

produzione di mascherine in cina 8

 

materiale sanitario donato dalla cina all'italia sequestrato dalla repubblica ceca

Come la Cina, che dal 29 marzo per otto settimane ci fornirà otto milioni di mascherine FFP2 e sei milioni di mascherine chirurgiche alla settimana, che andremo a prendere con i nostri aerei per non perdere tempo. Ma l' obiettivo, al quale sta lavorando un consorzio di imprese che a giorni inizierà a produrre mascherine, è aumentare il più possibile la produzione nazionale per non dover dipendere dalle importazioni.

 

DOMENICO ARCURI

«A breve copriranno la metà del nostro fabbisogno», si augura il commissario. In pochi giorni, inoltre, nel Paese spesso piegato dai lacci della burocrazia, abbiamo ottenuto dalla Ue, dopo il decreto varato dal governo, l' autorizzazione a lanciare l' incentivo Cura Italia che permette di finanziare, con una dotazione complessiva di 50 milioni, le imprese che vogliono riconvertire i loro impianti per produrre ancora altre mascherine». Per cercare di arrivare all' autosufficienza entro due mesi.

 

domenico arcuri

Ma la battaglia più importante si combatte negli ospedali, dove in pochi giorni i posti in terapia intensiva sono passati da 5.343 a 8.370, il 64 per cento in più, mentre i letti in pneumologia e infettivologia da 6.625 a 26.169. Gli ultimi 135 ventilatori sono stati distribuiti ieri. E poi c' è la corsa contro il tempo per reclutare nuovo personale sanitario. «Nei prossimi giorni - dice Arcuri - saranno inviati 300 nuovi medici negli ospedali in difficoltà. Con una nuova ordinanza che sarà emanata nelle prossime ore trasferiremo inoltre su base volontaria 500 infermieri nelle zone con il più alto numero di malati di Covid-19».

mascherina 1azienda tessile 2produzione di mascherine in cina 1produzione di mascherine in cina 9mascherine 1

Ultimi Dagoreport

donald trump giorgia meloni vertice europeo

DAGOREPORT - ADDIO ALLA LOVE-STORY CON TRUMP, MELONI DOVRÀ ACCONTENTARSI DI UN POSTO DI SECONDA FILA DIETRO A MACRON E STARMER - COME NELLA FOTO UFFICIALE DEL SUMMIT DI LONDRA: SBATTUTA IN UNA POSIZIONE "PERIFERICA" (MA GIÀ ALL’INSEDIAMENTO DI TRUMP ROSICO' PER ESSERE STATA RELEGATA IN FONDO ALLA SALA, ACCANTO AL BOSS ARGENTINO JAVIER MILEI) -E QUANDO, PRIMA DEL SUMMIT DI LONDRA, LA DUCETTA HA TELEFONATO A KING DONALD PER UN INCONTRO ALLA CASA BIANCA (AL PARI DI MACRON E STARMER) E' STATA RIMBALZATA CON UN "SE VEDEMO": IL CALIGOLA DELLA CASA BIANCA, CHE HA IN MENTE DI MOLLARE NATO E ONU, SE NE FOTTE DI ASCOLTARE PIPPE SUL "TENERE UNITA LA NATO" E "MANTENERE IL DIALOGO USA-UE” - SE PER L’UCRAINA SI FA DURISSIMA DOPO LO STOP AI RIFORNIMENTI DI ARMI, ANCHE PUTIN HA I SUOI GUAI: I GIOVANI RUSSI SONO SEMPRE PIÙ RESTII A FARSI AMMAZZARE PER IL DONBASS...

nicola calipari giuliana sgrena nicolo pollari

DAGOREPORT – PIENONE DI AUTO BLU STASERA ALL’AUDITORIUM DI ROMA: DA MELONI E MANTOVANO A GIULI E BERNINI, TUTTI IN FILA PER ASSISTERE ALLA PRIMA DE “IL NIBBIO”, IL FILM ISPIRATO ALLA MORTE IN IRAQ DELL’AGENTE DEL SISMI, NICOLA CALIPARI, UCCISO NEL 2005 MENTRE STAVA RIPORTANDO IN ITALIA LA GIORNALISTA DEL “MANIFESTO”, GIULIANA SGRENA - A VENT’ANNI DALLA TRAGEDIA, RENDE OMAGGIO A CALIPARI ANCHE SERGIO MATTARELLA: “LE SPIEGAZIONI DELLA SUA MORTE PERMANGONO TUTTORA NON ESAURIENTI” - ESSÌ, LA VERITÀ NON È MAI VENUTA FUORI. SE IL SOLDATO AMERICANO HA SPARATO PER ERRORE, È ALTRETTANTO VERO CHE NESSUNO L’AVEVA AVVERTITO DEL PASSAGGIO DELLA TOYOTA - QUINDI, LA DOMANDA: COME MAI LA NOTTE DEL 4 MARZO 2005 LA TOYOTA SU CUI VIAGGIAVANO CALIPARI E SGRENA NON ERA STATA SEGNALATA DALL’INTELLIGENCE ITALIANA AGLI ALLEATI AMERICANI? LA RAGIONE PIÙ PROBABILE È QUESTA….

alessandro giuli arianna meloni fabia bettini federico mollicone fazzolari giovanbattista giovan battista

DAGOREPORT - E’ SCOPPIATO UN NUOVO “CASO GIULI”, ACCUSATO DA “LA VERITÀ” DI ESSERE “STATO DAVVERO GENEROSO CON LE INIZIATIVE CINEMATOGRAFICHE DELLA SINISTRA ITALIANA”. A PARTIRE DA FABIA BETTINI, ATTIVA DA OLTRE 15 ANNI NEL CINEMA, REA DI ESSERE LA SORELLA DI GOFFREDO (CI SONO SORELLE E SORELLE), PER FINIRE AI FONDI PER “VIDEOCITTÀ” DI FRANCESCO RUTELLI - GIULI QUERELA “LA VERITÀ” MA IL GIORNO DOPO RINCULA, ‘’COMMISSARIATO’’ DA PALAZZO CHIGI - UNO SCAZZO CHE FA VENIRE A GALLA UNA LOTTA INTERNA AI ‘’CAMERATI D’ITALIA’’ CHE HANNO SEMPRE BOLLATO GIULI COME CORPO ESTRANEO ALLA FIAMMA, CACCIATO A SUO TEMPO DAI “GABBIANI” DI COLLE OPPIO (GODE MOLLICONE CHE SOGNAVA IL MINISTERO DELLA CULTURA) - LA “MERITOCRAZIA”, DI CUI SI RIEMPIVA LA BOCCUCCIA LA DUCETTA, È STATA SEMPLICEMENTE SPAZZATA VIA DALL’APPARTENENZA POLITICA: SEI CON NOI, OK; SE SEI CONTRO, NIENTE FONDI - MENTRE SI SCRIVONO MINCHIATE SUI “COMUNISTI DEL CIAK”, IL MINISTERO DELLA SANTANCHÉ È FINITO AL CENTRO DELLE INDAGINI DELL’ANAC, L’AUTORITÀ NAZIONALE ANTICORRUZIONE, PER FONDI DESTINATI A FESTIVAL DI CINEMA ORGANIZZATI DA TIZIANA ROCCA E GABRIELLA CARLUCCI…

donald trump giorgia meloni keir starmer emmanuel macron

SI ANNUNCIANO TEMPI SEMPRE PIU' DURI PER LA GIORGIA DEI DUE MONDI - AL SUMMIT DI LONDRA, STARMER E MACRON HANNO ANNUNCIATO UN PIANO DI PACE ASSIEME AD ALTRI PAESI (GERMANIA, POLONIA, SPAGNA, ETC) - PREMESSO CHE PUTIN È L'AGGRESSORE E IL SUPPORTO ALL'UCRAINA SARA' FINO ALLA FINE, IL LORO PIANO DI PACE HA BISOGNO DELLA NUOVA AMERICA DI TRUMP, MA NON È INDISPENSABILE LA SUA MEDIAZIONE - LA POSIZIONE ESPRESSA DA GIORGIA MELONI È STATA IL CONTRARIO AL PENSIERO DI FRANCIA E GRAN BRETAGNA: IL CALIGOLA DELLA CASA BIANCA È INDISPENSABILE PER IL CESSATE IL FUOCO - AMORALE DELLA FAVA: LA DUCETTA A STELLE E STRISCE CI STA SOLO SE LA TRATTATIVA SI FA INSIEME CON IL PAZZO DI WASHINGTON (AUGURI!)

los angelucci del rione sanita - vignetta by macondo antonio giampaolo silvio berlusconi alessandro sallusti

IL CONVENTO DEGLI ANGELUCCI E’ RICCO MA PER I GIORNALISTI DEL “GIORNALE’’, "LIBERO” E “TEMPO” TIRA UNA BRUTTA ARIA - NIENTE PIU’ INVIATI SE NON ‘INVITATI’, NIENTE PIU’ AUTO CON NOLEGGIO A LUNGO TERMINE, OBBLIGO DI STRISCIARE IL BADGE IN ENTRATA, TOLTE PURE LE CIALDE DEL CAFFE’ - DIECIMILA EURO IN MENO PER VITTORIO FELTRI, NIENTE MANLEVA PER LE QUERELE (FILIPPO FACCI HA PAGATO 30MILA EURO PER UNA CAUSA) - SALLUSTI NON C’E’ E QUANDO C’E’ NON PARLA. E IN BARBA AL MELONISMO SENZA LIMITISMO (‘’VELINE’’ DI PALAZZO CHIGI A STRAFOTTERE), LE COPIE CALANO - NERVOSISMO PER L’INSERTO ECONOMICO DI OSVALDO DE PAOLINI - L’ASSEMBLEA E LA PAROLA INNOMINABILE: “SCIOPERO”…