olivia wilde shia labeouf harry styles florence pugh

“DON'T WORRY DARLING”, ANDRÀ TUTTO A PUTTANE – A VENEZIA TUTTI GLI OCCHI SONO PUNTATI NON TANTO SUL FILM DI OLIVIA WILDE, MA SULLA CONFERENZA STAMPA DI LUNEDÌ IN CUI SI CHIARIRÀ SE GLI SCAZZI SONO SUPERATI. PRIMA LA PROTAGONISTA FLORENCE PUGH, DOPO AVER ROSICATO PER LA RELAZIONE DI WILDE CON HARRY STYLES, HA DETTO DI ESSERE STATA PAGATA UN TERZO RISPETTO AL CO-PROTAGONISTA. MA LA REGISTA HA FATTO INCAZZARE ANCHE SHIA LABEOUF: LEI HA DICHIARATO DI AVERLO CACCIATO, MA… - VIDEO

 

DAGONEWS

 

don't worry darling

Dopo una serie di titoli sui giornali della scorsa settimana, il biglietto più hot del Festival del Cinema di Venezia di quest'anno è quasi sicuramente quello della conferenza stampa di “Don't Worry Darling” di Olivia Wilde. Supponendo che Wilde si presenti al fianco della sua protagonista Florence Pugh e del co-protagonista Harry Styles), quello che succederà è probabile che venga esaminato più intensamente di qualsiasi altra cosa accadrà al Lido.

 

olivia wilde e harry styles 9

A metà agosto Pugh - che interpreta una casalinga degli anni '50 - aveva litigato con Wilde dopo che la regista ha iniziato una relazione con Styles durante le riprese dicendo che era stata pagata meno di un terzo di quanto ha guadagnato il co-protagonista (700.000 dollari contro i 2,5 milioni di Styles). È questo il motivo per cui Pugh non ha promosso il film sui social media?

don't worry darling 4

 

In un'ampia intervista la settimana successiva, Wilde ha smentito ogni affermazioni dicendo che non era vero.

Ma non è tutto. Perché 48 ore dopo è esploso il caso Shia LaBeouf. La regista sosteneva di avelo licenziato per mantenere Pugh "al sicuro". Ma LaBeouf è intervenuto rivelando di essere stato lui ad abbandonare il film. Sulla scia di queste polemiche il film ha attirato grande attenzione, ovviamente per le ragioni sbagliate.

 

don't worry darling 14

Venezia è un trampolino di lancio verso l’Oscar per i film la Warner Bros. Discovery di sicuro puntava sul festival per sponsorizzare la pellicola.

 

«Il circuito dei premi è lungo ed estenuante e hai bisogno di una squadra unita - osserva un addetto stampa - Sarà difficile convincere gli altri se il cast e la regista non sono in grado o non sono disposti a sostenerlo completamente».  Ora tutti attendono la conferenza stampa di lunedì per capire cosa accadrà e se l’attenzione sarà spostata sul film o meno. E soprattutto se si riusciranno a superare gli screzi.

don't worry darling 2olivia wildedon't worry darling 3don't worry darling 15olivia wilde e harry styles 7olivia wilde e harry styles 5olivia wilde e harry styles 10olivia wilde e harry styles 6don't worry darling 18olivia wilde e harry styles 2olivia wilde e harry styles 3olivia wilde e harry styles 1don't worry darling 17olivia wilde e harry styles 11don't worry darling 6don't worry darling 1don't worry darling 10don't worry darling 5don't worry darling 13don't worry darling 7don't worry darling 12don't worry darling 11don't worry darling 9don't worry darling 8don't worry darling 16

Ultimi Dagoreport

giorgia arianna meloni massimiliano romeo matteo salvini

RIUSCIRÀ SALVINI A RITROVARE LA FORTUNA POLITICA MISTERIOSAMENTE SCOMPARSA? PER NON PERDERE LA FACCIA HA RITIRATO DALLA CORSA PER LA SEGRETERIA DELLA LEGA IN LOMBARDIA IL SUO CANDIDATO LUCA TOCCALINI. E ORA IN LIZZA C’È SOLO MASSIMILIANO ROMEO, UNA VOLTA SUO FEDELISSIMO - UNA MOSSA SOSPINTA SOPRATTUTTO DALL’ASSOLUTO BISOGNO DI SALVINI DI AVERE PIÙ UNITI CHE MAI I CAPOCCIONI DELLA LEGA: PER IL 20 DICEMBRE È ATTESA LA SENTENZA PER IL PROCESSO OPEN ARMS - IL CAPITONE SPERA IN UNA SENTENZA DI CONDANNA: DIVENTARE "MARTIRE DELLA GIUSTIZIA" SUL TEMA DELLA MIGRAZIONE POTREBBE TRASFORMARSI IN UNA MEDAGLIA SUL PETTO PER RISALIRE NEL CUORE DEI LEGHISTI SEMPRE PIÙ DELUSI - DOPO LE SCONFITTE ALLE POLITICHE E ALLE REGIONALI, CON LA LEGGE SULL’AUTONOMIA FATTA A PEZZI, ORA LE SORELLE MELONI VOGLIONO SALIRE ANCHE SUI TRENI, DOVE SALVINI, COME MINISTRO DELLE INFRASTRUTTURE, VUOL FARLA DA PADRONE. IL BORDELLO CONTINUA: FINO A QUANDO?

tony effe

DAGOREPORT - TONY EFFE VIA DAL CONCERTO DI CAPODANNO A ROMA PER I TESTI “VIOLENTI E MISOGINI”? MA ANDATE A FANCULO! MENTRE PAPA BERGOGLIO ACCOGLIE SANTI E PUTTANE, TRANS E GAY, LA SINISTRA ITALIANA PROVA A IMPORRE QUESTA OSSESSIONE AMERICANA PER IL POLITICAMENTE CORRETTO CHE SI ILLUDE DI RIDURRE IL TASSO DI INTOLLERANZA UTILIZZANDO UN LINGUAGGIO APPROPRIATO. TUTTO INUTILE. PERCHÉ IL RIDICOLO È PIÙ FORTE DEL PERICOLO. DIRE OMOSESSUALE ANZICHÉ GAY NON PROTEGGE GLI OMOSESSUALI DALLA VIOLENZA DI STRADA. COSÌ COME CACCIARE DAL PALCO DEL CONCERTONE DELL’ULTIMO ANNO IL RAPPER TONY EFFE PER AVER SCRITTO BRANI CHE "VEICOLANO MESSAGGI OFFENSIVI VERSO LE DONNE E NORMALIZZANO ATTEGGIAMENTI VIOLENTI" NON CAMBIA LA VITA SOCIALE E I RAPPORTI INTERPERSONALI. MASSÌ, IN PRINCIPIO ERA IL VERBO. MA ALLA FINE C'È LA BUGIA, IL TERRORE DI ESPRIMERE LIBERAMENTE QUELLO CHE SI PENSA, DETTO ALTRIMENTI FASCISMO”

mario calabresi - elly schlein - matteo renzi - carlo calenda - ernesto maria ruffini

DAGOREPORT – CERCASI DISPERATAMENTE UN CENTRO DI GRAVITÀ PERMANENTE, DI ISPIRAZIONE CATTOLICA E MODERATA, CHE INSIEME AL PD POSSA CONTRAPPORSI ALLE ELEZIONI POLITICHE DEL 2027 ALLA DESTRA AUTORITARIA DEL GOVERNO DI MELONI (SALVINI E TAJANI NON CONTANO PIU' UN CAZZO) - MENTRE PROCEDE L'EUTANASIA DEL TERZO POLO, OSTAGGIO DI RENZI E CALENDA, SI E' AUTOCANDIDATO IL CATTOLICO ERNESTO MARIA RUFFINI, MA NON LO VUOLE NESSUNO (ANCHE PRODI DUBITA DEL SUO APPEL MEDIATICO) - RISULTATO? SI È DIMESSO NON SOLO DAL FISCO MA ANCHE DA CANDIDATO - RUFFINI O NO, UNA “COSA" DI CENTRO DOVRÀ NASCERE A FIANCO DEL PD. L'EVANESCENZA DEI CATTO-RIFORMISTI DEM E' TOTALE. IL VATICANO E L'AZIONISMO CATTOLICO NON SI RICONOSCONO NEI VALORI ARCOBALENO DELLA MULTIGENDER ELLY SCHLEIN – RUMORS DALLA MILANO CIVICA: CIRCOLA IL NOME DI MARIO CALABRESI COME CANDIDATO SINDACO PER IL DOPO SALA…

giorgia meloni john elkann

DAGOREPORT – MENTRE LA CRISI GLOBALE DELL'AUTOMOTIVE RISCHIA DI BRUCIARE L'1% DEL PIL ITALIANO, GIORGIA MELONI E JOHN ELKANN SONO IMPEGNATI A FARSI LA GUERRA - LA DUCETTA DIFFIDA (EUFEMISNO) DI YAKI NON SOLO PERCHE' EDITORE DI "REPUBBLICA" E "LA STAMPA" NONCHE' AMICO DI ELLY SCHLEIN (GRAZIE ALLA DI LUI SORELLA GINEVRA), MA ANCHE PERCHÉ E' CONVINTA CHE FRIGNI SOLTANTO PER TORNACONTO PERSONALE - DI CONTRO, IL RAMPOLLO AGNELLI FA PRESENTE A PALAZZO CHIGI CHE LA QUESTIONE NON RIGUARDA SOLO STELLANTIS MA L'INDUSTRIA AUTOMOBILISTICA IN TUTTO L'OCCIDENTE - E LA CINA GODE GRAZIE AL SUICIDIO EUROPEO SUL GREEN DEAL...