È L’ORA DI REGOLARE I CONTI – DOPO 80 ANNI LA POLONIA SI SVEGLIA E CHIEDE ALLA GERMANIA 1.300 MILIARDI DI EURO COME RIPARAZIONE PER LE NEFANDEZZE COMMESSE DAI NAZISTI DURANTE LA SECONDA GUERRA MONDIALE – UNO SCHIAFFO DIPLOMATICO ASSESTATO MENTRE LA MINISTRA DEGLI ESTERI TEDESCA ERA IN VISITA A VARSAVIA – MA PER BERLINO LA QUESTIONE È CHIUSA DAL 1953, QUANDO IL REGIME POLACCO COMUNISTA RINUNCIÒ A OGNI RISARCIMENTO…
Estratto dall'articolo di Tonia Mastrobuoni per www.repubblica.it
Non sono ore facili, per Annalena Baerbock. La ministra degli Esteri tedesca è a colloquio a Varsavia con il suo omologo Zbigniew Rau. E il capo della diplomazia polacca l’ha accolta con uno schiaffo. Con una nota diplomatica che torna a chiedere riparazioni alla Germania per le nefandezze commesse dai nazisti durante la Seconda guerra mondiale.
La nota, ha spiegato lo stesso Rau, “esprime la convinzione che le parti debbano avviare un percorso per una duratura, completa e definitiva soluzione delle conseguenze dell’aggressione e occupazione tedesca dal 1939 al 1945”.
Il testo del ministero degli Esteri non fa cifre, ma nelle scorse settimane una commissione parlamentare ha formulato una nuova stima per i presunti danni materiali e immateriali degli scempi nazisti: 1.300 miliardi di euro. E anche il padre-padrone del partito di governo Pis, Jaroslaw Kazcynski, è tornato ad alzare la voce contro la Germania. La propaganda germanofoba è un leitmotiv del partito ultracristiano che governa la Polonia da sette anni.
La Germania invase la Polonia il 1 settembre del 1939 scatenando il secondo conflitto mondiale, distrusse quasi completamente Varsavia e sterminò durante la lunga e brutale occupazione circa tre milioni di ebrei, quasi l’intera comunità polacca, deportata in gran parte nei campi di concentramento e di sterminio più famigerati come Treblinka e Auschwitz.
Nel dopoguerra i rapporti tra tedeschi e polacchi rimasero tesi, anche per la questione irrisolta della frontiera lungo Oder-Neisse, che la Germania Ovest riconobbe pienamente soltanto con la Riunificazione del 1990. [...]
In quegli anni della Guerra fredda, tuttavia, in cui metà della Germania era rimasta dietro la Cortina di ferro, la Polonia comunista rinunciò quasi subito alle riparazioni di guerra, già nel 1953. E’ la prima ragione per cui Berlino respinge le richieste di riparazioni che arrivano oggi dal governo Morawiecki. [...]
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