francia proteste manifestazioni emmanuel macron charlie hebdo

“ABBIAMO TAGLIATO LA TESTA A LUIGI XVI, POSSIAMO TAGLIARLA A MACRON” – LE PROTESTE CONTRO LA RIFORMA DELLE PENSIONI IMPOSTA DAL PRESIDENTE FRANCESE CONTINUANO A INFIAMMARE LE PIAZZE, TRA SCONTRI, FERITI E ARRESTI. A QUESTO SI AGGIUNGE LA BATTAGLIA DI AGRICOLTORI ED ECOLOGISTI CONTRO I GRANDI BACINI IDRICI VOLUTI DAL GOVERNO – “LE MONDE” APRE LA DISCUSSIONE: "SIAMO  ALLA FINE DEL MACRONISMO?" – LA COPERTINA DI “CHARLIE HEBDO”, CON LA TESTA DEL “TOY-BOY DELL'ELISEO” CHE RIMBALZA DALLA GHIGLIOTTINA

Estratto dell'articolo di Cesare Martinetti per “La Stampa”

 

copertina di charlie hebdo su emmanuel macron ghigliottinato

La testa di Emmanuel Macron rimbalza dalla ghigliottina sulla copertina di Charlie Hebdo. Questa volta non ci saranno i pii musulmani a protestare come fu per le vignette del profeta. La blasfemia non è reato nella laicissima Francia. La sentenza è già stata annunciata. «Abbiamo tagliato la testa a Luigi XVI, possiamo tagliarla a Macron», recitano lividi cartelli che emergono dalle piazze colorate dai fumogeni e gonfie di rabbia.

 

[…]

 

La questione francese attraversa l'Europa, il soffio acre dei lacrimogeni e delle granate antisommossa della polizia si mescola alla puzza delle pattumiere incendiate dai casseurs. Qualcosa succede nel Paese che tuttora si vive come un'«eccezione». Ma esattamente cosa?

 

La riforma delle pensioni è stato l'innesco, però c'è ben altro che brucia sul fuoco. Domenica scorsa per esempio, nella Francia profonda di Sainte-Soline, nel dipartimento Deux-Sèvres, Nuova Aquitania, si è svolta una battaglia per l'acqua: qualcosa di vecchio ma anche di così nuovo ed attuale. Agricoltori contro agricoltori, trattori contro trattori intorno a un mega bacino di raccolta dell'acqua costruito da alcuni per fronteggiare la siccità.

 

proteste in francia contro la riforma delle pensioni di macron 8

Gli anti-bacino erano sostenuti dagli ecologisti e portatori di un modello agricolo che si sta adattando ai cambiamenti climatici con nuove forme di irrigazione e di culture. Simbolicamente intorno a quell'impluvio s'è combattuta una battaglia del futuro. Il governo sostiene i mega bacini che sono contestati per gli effetti sul ciclo naturale oltre che per ragioni ideologiche: i pochi che si accaparrano un bene pubblico e primario come l'acqua.

 

La battaglia è stata cruenta: decine di feriti da una parte e dall'altra, due manifestanti in fin di vita, un incubo di fuoco e di fumo. Accuse durissime alla polizia per l'uso di granate esplosive e anche per aver bloccato le ambulanze chiamate a soccorrere i feriti.

 

[…]

 

proteste in francia contro la riforma delle pensioni di macron 7

Tuttavia chiuso nel palazzo dell'Eliseo, Emmanuel Macron, non dà segni di cedimento. Ai suoi ministri ha trasmesso la consegna di ergersi in difensori della legalità, «dell'ordine e della concordia». Secondo i retroscena dei giornali, il presidente vivrebbe una specie di revival gollista e in pieno Consiglio dei ministri s'è riappropriato persino della rabbiosa definizione affibbiata dal generale de Gaulle al '68 parigino: uno «chienlit», una mascherata.

 

Siamo dunque davvero all'eterno revival francese, il popolo contro il monarca? Le Monde ha aperto la discussione: gli elettori del presidente cominciano a dubitare della sua capacità di uscire dalla crisi. Siamo già alla fine del macronismo originale? «Il momento è critico, tutto può succedere - dice un deputato fedele al presidente -, la crisi va oltre la questione delle pensioni e richiede un "reset" democratico, da realizzarsi a freddo.

emmanuel macron in televisione difende la riforma delle pensioni 1

 

Solo il presidente può riuscirci, a condizione che la sua sincerità non possa essere messa in discussione». E questo è un punto chiave del sistema presidenziale che Macron ha stressato all'esasperazione della solitudine del potere. Entrato in politica come candidato «antisistema», il progressista portatore di un progetto di destra e di sinistra, Emmanuel Macron si trova oggi impelagato nel più antico scontro politico.

 

proteste in francia contro la riforma delle pensioni di macron 4

Ha scritto il politologo Marc Lazar su Le Monde di ieri: «Si voleva figlio del XXI secolo e inventore di un nuovo mondo, ma ora utilizza le tecniche del vecchio mondo. Quello dell'epoca di De Gaulle, la verticalità, l'autorità, il potere che i francesi sopportano sempre di meno. Incarnava il partito di un movimento moderno, si pone ora in un partito dell'ordine».

 

È stato il grande avversario del populismo, si trova ora schiacciato tra i due populismi: estrema destra ed estrema sinistra. Nella crisi dei gilets gialli, Macron ha affrontato una rivolta popolare e provinciale e ne è uscito aprendo un grande dibattito nazionale condotto in prima persona; in questa crisi delle pensioni affronta una protesta trasversale, popolo e ceto medio, città e campagna. Come ne uscirà? […]

proteste in francia contro la riforma delle pensioni di macron 5emmanuel macron in televisione difende la riforma delle pensioniemmanuel macron in televisione difende la riforma delle pensioni 2proteste contro la riforma delle pensioni a parigi 9proteste in francia contro la riforma delle pensioni di macron 2proteste in francia contro la riforma delle pensioni di macron 1proteste in francia contro la riforma delle pensioni di macron 6

Ultimi Dagoreport

elly schlein almasri giuseppe conte giorgia meloni

DAGOREPORT - BENVENUTI AL GRANDE RITORNO DELLA SINISTRA DI TAFAZZI! NON CI VOLEVA L’ACUME DI CHURCHILL PER NON FINIRE NELLA TRAPPOLA PER TOPI TESA ALL'OPPOSIZIONE DALLA DUCETTA, CHE HA PRESO AL BALZO L’ATTO GIUDIZIARIO RICEVUTO DA LO VOI PER IL CASO ALMASRI (CHE FINIRÀ NELLA FUFFA DELLA RAGION DI STATO) PER METTERE SU UNA INDIAVOLATA SCENEGGIATA DA ‘’MARTIRE DELLA MAGISTRATURA’’ CHE LE IMPEDISCE DI GOVERNARE LA SUA "NAZIONE" - TUTTE POLEMICHE CHE NON GIOVANO ALL’OPPOSIZIONE, CHE NON PORTANO VOTI, DATO CHE ALL’OPINIONE PUBBLICA DEL TRAFFICANTE LIBICO, INTERESSA BEN POCO. DELLA MAGISTRATURA, LASCIAMO PERDERE - I PROBLEMI REALI DELLA “GGGENTE” SONO BEN ALTRI: LA SANITÀ, LA SCUOLA PER I FIGLI, LA SICUREZZA, I SALARI SEMPRE PIÙ MISERI, ALTRO CHE DIRITTI GAY E ALMASRI. ANCHE PERCHE’ IL VERO SFIDANTE DEL GOVERNO NON È L’OPPOSIZIONE MA LA MAGISTRATURA, CONTRARIA ALLA RIFORMA DI PALAZZO CHIGI. DUE POTERI, POLITICO E GIUDIZIARIO, IN LOTTA: ANCHE PER SERGIO MATTARELLA, QUESTA VOLTA, SARÀ DURA...

donald trump zelensky putin

DAGOREPORT - UCRAINA, LA TRATTATIVA SEGRETA TRA PUTIN E TRUMP È GIA' INIZIATA (KIEV E UE NON SONO STATI NEANCHE COINVOLTI) - “MAD VLAD” GODE E ELOGIA IN MANIERA SMACCATA IL TYCOON A CUI DELL'UCRAINA FREGA SOLO PER LE RISORSE DEL SOTTOSUOLO – IL PIANO DI TRUMP: CHIUDERE L’ACCORDO PER IL CESSATE IL FUOCO E POI PROCEDERE CON I DAZI PER L'EUROPA. MA NON SARA' FACILE - PER LA PACE, PUTIN PONE COME CONDIZIONE LA RIMOZIONE DI ZELENSKY, CONSIDERATO UN PRESIDENTE ILLEGITTIMO (IL SUO MANDATO, SCADUTO NEL 2024, E' STATO PROROGATO GRAZIE ALLA LEGGE MARZIALE) - MA LA CASA BIANCA NON PUO' FORZARE GLI UCRAINI A SFANCULARLO: L’EX COMICO È ANCORA MOLTO POPOLARE IN PATRIA (52% DI CONSENSI), E L'UNICO CANDIDATO ALTERNATIVO È IL GENERALE ZALUZHNY, IDOLO DELLA RESISTENZA ALL'INVASIONE RUSSA...

donnet, caltagirone, milleri, orcel

DAGOREPORT - COSA POTREBBE SUCCEDERE DOPO LA MOSSA DI ANDREA ORCEL CHE SI È MESSO IN TASCA IL 4,1% DI GENERALI? ALL’INIZIO IL CEO DI UNICREDIT SI POSIZIONERÀ IN MEZZO AL CAMPO NEL RUOLO DI ARBITRO. DOPODICHÉ DECIDERÀ DA CHE PARTE STARE TRA I DUE DUELLANTI: CON IL CEO DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, OPPURE CON IL DUPLEX CALTAGIRONE-MILLERI? DIPENDERÀ DA CHI POTRÀ DARE PIÙ VANTAGGI A ORCEL - UNICREDIT HA IN BALLO DUE CAMPAGNE DI CONQUISTA: COMMERBANK E BANCO BPM. SE LA PRIMA HA FATTO INCAZZARE IL GOVERNO TEDESCO, LA SECONDA HA FATTO GIRARE LE PALLE A PALAZZO CHIGI CHE SUPPORTA CALTA-MILLERI PER UN TERZO POLO BANCARIO FORMATO DA BPM-MPS. E LA RISPOSTA DEL GOVERNO, PER OSTACOLARE L’OPERAZIONE, È STATA L'AVVIO DELLA PROCEDURA DI GOLDEN POWER - CHI FARÀ FELICE ORCEL: DONNET O CALTA?