I COMPLOTTI NON DORMONO MAI – DALL’11 SETTEMBRE ALL’ASSASSINIO DI KENNEDY, PASSANDO PER IL TITANIC E IL RAPIMENTO MORO, CI SONO TEORIE COMPLOTTISTICHE CHE “SVELANO” TUTTO – UMBERTO ECO: EPPURE PER SMONTARLI BASTA POCO. ECCO COME

Umberto Eco per “la Repubblica

 

umberto ecoumberto eco

Tema di questa Milanesiana è l’ossessione o le ossessioni, e certamente una delle ossessioni dei nostri tempi è quella dei complotti. Basterebbe una rapida navigazione su Internet per scoprire quanti complotti (ovviamente fasulli) vengono denunciati. Però l’ossessione del complotto non riguarda solo il nostro tempo ma anche i tempi passati. Che esistano e siano esistiti nella storia dei complotti mi pare evidente, da quello per assassinare Giulio Cesare, alla congiura delle polveri, alla macchina infernale di Georges Cadoudal, sino ai complotti finanziari odierni per dare la scalata a qualche società per azioni.

 

Ma la caratteristica dei complotti reali è che essi vengono immediatamente scoperti, sia che abbiano successo, vedi Giulio Cesare, sia che falliscano, vedi il complotto di Orsini per uccidere Napoleone III o il cosiddetto complotto dei forestali di Junio Valerio Borghese o i complotti di Licio Gelli. Quindi i complotti reali non sono misteriosi e in questa sede non ci interessano.

 

Ci interessa invece il fenomeno della sindrome del complotto e del favoleggiamento di complotti talora cosmici, di cui è popolato Internet, e che rimangono misteriosi e insondabili perché hanno la stessa caratteristica del segreto secondo Simmel, il quale segreto è in tanto più potente e seducente in quanto sia vuoto. Un segreto vuoto si erge minaccioso e non può essere né svelato né contestato, e proprio per questo diventa strumento di potere.

roberto cotroneo umberto ecoroberto cotroneo umberto eco

 

Veniamo al complotto principe di cui si occupano tanti siti di Internet, quello dell’11 settembre. Le teorie che circolano sono molte. Ci sono quelle estreme (che si trovano in siti fondamentalisti arabi o neonazisti), per cui il complotto era stato organizzato dagli ebrei, tanto che tutti gli ebrei che lavoravano in quei due grattacieli erano stati informati di non recarsi al lavoro quel giorno.

 

La notizia data da Al-Manar, una televisione libanese, era ovviamente falsa, mentre in realtà nel rogo sono morti almeno 200 cittadini con passaporto israeliano, insieme a molte altre centinaia di ebrei americani.

 

Ci sono poi le teorie anti-Bush, per cui l’attentato sarebbe stato organizzato per avere un pretesto onde potere poi invadere Afghanistan e Iraq; ci sono quelle che attribuiscono il fatto a diversi servizi segreti americani più o meno deviati; c’è la teoria che il complotto era arabo fondamentalista, ma il governo americano ne conosceva in anticipo i particolari, salvo che ha lasciato che le cose andassero per il loro verso per avere poi il pretesto per attaccare Afghanistan e Iraq (un poco come è stato detto di Roosevelt, che fosse a conoscenza dell’attacco imminente a Pearl Harbor ma non avesse fatto nulla per mettere in salvo la sua flotta perché aveva bisogno di un pretesto per iniziare la guerra contro il Giappone) (….)

tullio pericoli umberto eco tullio pericoli umberto eco

 

Chi voglia avere una idea circa queste varie teorie del complotto può leggere il libro a cura di Giulietto Chiesa e Roberto Vignoli, Zero. Perché la versione ufficiale sull’11/9 è un falso , edizioni Piemme. Non ci crederete, ma vi appaiono alcuni nomi di collaboratori di tutto rispetto, e che per rispetto non nomino. Ma chi volesse ascoltare la campana contraria ringrazi le edizioni Piemme perché, con mirabile equanimità (e dando prova di saper conquistare due settori opposti di mercato) hanno pubblicato un libro contro le teorie del complotto, 11/9. La cospirazione impossibile , a cura di Massimo Polidoro, con collaboratori di altrettanto rispetto.

 

Non entro nei particolari degli argomenti usati dai sostenitori di entrambe le tesi, che possono parere tutti persuasivi, ma mi appello soltanto a quella che io definirei la “prova del silenzio”. Un esempio di “prova del silenzio” va usato per esempio contro coloro che insinuano che lo sbarco americano sulla Luna sia stato un falso televisivo. Se la navicella americana non fosse arrivata sulla Luna c’era qualcuno che era in grado di controllarlo e aveva interesse a dirlo, ed erano i sovietici; se pertanto i sovietici sono rimasti zitti, ecco la prova che sulla Luna gli americani ci sono andati davvero. Punto e basta.

 

Umberto Eco Umberto Eco

Per quanto riguarda complotti e segreti, l’esperienza (anche storica) ci dice che (1) se c’è un segreto, anche se fosse noto a una sola persona, questa persona, magari a letto con l’amante, prima o poi lo rivelerà (solo i massoni ingenui e gli adepti di qualche rito templare fasullo credono che ci sia un segreto che rimane inviolato); (2) se c’è un segreto ci sarà sempre una somma adeguata ricevendo la quale qualcuno sarà pronto a svelarlo (sono bastati qualche centinaio di migliaia di sterline in diritti d’autore per convincere un ufficiale dell’esercito inglese a raccontare tutto quello che aveva fatto a letto con la principessa Diana, e se lo avesse fatto con la suocera della principessa sarebbe bastato raddoppiare la somma e un gentleman del genere l’avrebbe ugualmente raccontato).

 

ALDO MORO  IL COVO BR DI VIA GRADOLIALDO MORO IL COVO BR DI VIA GRADOLI

Ora per organizzare un falso attentato alle due torri (per minarle, per avvisare forze aeree di non intervenire, per nascondere prove imbarazzanti e così via) sarebbe occorsa la collaborazione se non di migliaia almeno di centinaia di persone. Le persone utilizzate per queste imprese non sono mai di solito dei gentiluomini, ed è impossibile che almeno uno di questi non abbia parlato per una somma adeguata. Insomma, in questa storia manca la Gola Profonda.

 

La sindrome del complotto è antica quanto il mondo e chi ne ha tracciato in modo superbo la filosofia è stato Karl Popper. Scriveva Popper sin dagli anni Quaranta ne La società aperta e i suoi nemici : «La teoria cospirativa della società… risiede nella convinzione che la spiegazione di un fenomeno sociale consista nella scoperta degli uomini o dei gruppi che sono interessati al verificarsi di tale fenomeno ( talvolta si tratta di un interesse nascosto che dev’essere prima rivelato) e che hanno progettato e congiurato per promuoverlo. (…) Io non intendo affermare, con questo, che di cospirazioni non ne avvengano mai.

ALDO MORO IL COVO BR DI VIA GRADOLIALDO MORO IL COVO BR DI VIA GRADOLI

 

Al contrario, esse sono tipici fenomeni sociali. Esse diventano importanti, per esempio, tutte le volte che pervengono al potere persone che credono nella teoria della cospirazione. E persone che credono sinceramente di sapere come si realizza il cielo in terra sono facili quant’altre mai ad adottare la teoria della cospirazione e a impegnarsi in una contro-cospirazione contro inesistenti cospiratori».

 

E sempre Popper nel 1963 scriveva in Congetture e confutazioni: «Detta teoria, più primitiva di molte forme di teismo, è simile a quella rilevata in Omero. Questi concepiva il potere degli dei in modo che tutto quel che accadeva nella pianura davanti a Troia costituiva soltanto un riflesso delle molteplici cospirazioni tramate nell’Olimpo. La teoria sociale della cospirazione è in effetti una versione di questo teismo, della credenza, cioè, in una divinità i cui capricci o voleri reggono ogni cosa. Essa è una conseguenza del venire meno del riferimento a dio, e della conseguente domanda “chi c’è al suo posto?”. Quest’ultimo ora è occupato da diversi uomini e gruppi potenti - sinistri gruppi di pressione, cui si può imputare di aver organizzato la grande depressione e tutti i mali di cui soffriamo….

tredicesimo anniversario 11 settembre 9tredicesimo anniversario 11 settembre 9

 

Quando i teorizzatori della cospirazione giungono al potere, essa assume il carattere di una teoria descrivente eventi reali. Per esempio, quando Hitler conquistò il potere, credendo nel mito della cospirazione dei Savi Anziani di Sion, egli cercò di non essere da meno con la propria contro-cospirazione».

 

La psicologia del complotto nasce dal fatto che le spiegazioni più evidenti di molti fatti preoccupanti non ci soddisfano, e spesso non ci soddisfano perché ci fa male accettarle.

 

Si pensi alla teoria del Grande Vecchio dopo il rapimento Moro: com’è possibile, ci si chiedeva, che dei trentenni abbiano potuto concepire un’azione cosi perfetta? Ci deve essere dietro un Cervello più avveduto. Senza pensare che in quel momento altri trentenni dirigevano aziende, guidavano jumbo jet o inventavano nuovi dispositivi elettronici, e dunque il problema non era come mai dei trentenni fossero stati capaci di rapire Moro in via Fani, ma che quei trentenni erano figli di chi favoleggiava del Grande Vecchio.

 

tredicesimo anniversario 11 settembre 58tredicesimo anniversario 11 settembre 58

Dopo Popper la sindrome del complotto è stata studiata da molti altri autori, e citerò solo Daniel Pipes, Il lato oscuro della storia tradotto nel 2005 dall’editore Lindau, ma in effetti uscito nel 1997 con un titolo più esplicito, Conspiracy (e come sottotitolo «Come fiorisce lo stile paranoico e da dove viene »). Il libro si apre con una citazione di Metternich che pare abbia detto, apprendendo della morte dell’ambasciatore russo: «Quali saranno state le sue motivazioni?».

 

(….) Recentemente ho trovato su Internet anche un sito che attribuisce ogni nefandezza degli ultimi due secoli ai gesuiti. I gesuiti del diciannovesimo secolo, da padre Barruel alla nascita della Civiltà cattolica e ai romanzi di padre Bresciani sono stati tra i principali ispiratori della teoria del complotto giudaico-massonico, ed era giusto che fossero ripagati della stessa moneta da parte di liberali, mazziniani, massoni e anticlericali, con la teoria appunto del complotto gesuitico, reso popolare non tanto da alcuni pamphlet, o da libri famosi, a partire dalle Provinciali di Pascal a Il gesuita moderno di Gioberti o agli scritti di Michelet e Quinet, ma dai romanzi di Eugène Sue, L’ebreo errante e I

UMBERTO ECO INAUGURAZIONE MITO ALLA SCALA FOTO FRANCO CORTELLINO UMBERTO ECO INAUGURAZIONE MITO ALLA SCALA FOTO FRANCO CORTELLINO

misteri del popolo .

 

Niente di nuovo quindi, ma il sito che sto citando porta al parossismo l’ossessione dei gesuiti. Racconta (…) che sono stati i gesuiti a far affondare il Titanic perché da quell’incidente gli è stato possibile fondare la Federal Reserve Bank attraverso la mediazione dei cavalieri di Malta che essi controllano e non a caso nel naufragio del Titanic sono morti i tre ebrei più ricchi del mondo, Astor, Guggenheim e Strauss, che alla fondazione di quella banca si opponevano.

 

Lavorando con la Federal Bank i gesuiti hanno poi finanziato le due guerre mondiali che hanno chiaramente prodotto solo vantaggi per il Vaticano. Quanto all’assassinio di Kennedy, se non dimentichiamo che anche la CIA nasce come programma gesuitico ispirato agli esercizi spirituali di Ignazio di Loyola, e che i gesuiti la controllavano attraverso la KGB sovietica, si capisce allora che Kennedy è stato ucciso dagli stessi che avevano mandato a fondo il Titanic.

 

Naturalmente sono d’ispirazione gesuitica tutti i gruppi neonazisti e antisemiti, c’erano i gesuiti dietro Nixon e Clinton, sono stati i gesuiti a produrre il massacro di Oklahoma City, dai gesuiti era ispirato il cardinale Spellman che fomentava la guerra in Vietnam, che alla Federal Bank gesuitica ha fruttato 220 milioni di dollari (…).

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE ARRIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO

banca generali lovaglio francesco gaetano caltagirone philippe donnet alberto nagel milleri

DAGOREPORT - DA QUESTA MATTINA CALTAGIRONE HA I SUDORI FREDDI: SE L’OPERAZIONE DI ALBERTO NAGEL ANDRÀ IN PORTO (SBARAZZARSI DEL CONCUPITO “TESORETTO” DI MEDIOBANCA ACQUISENDO BANCA GENERALI DAL LEONE DI TRIESTE), L’82ENNE IMPRENDITORE ROMANO AVRÀ BUTTATO UN PACCO DI MILIARDI PER RESTARE SEMPRE FUORI DAL “FORZIERE D’ITALIA’’ - UN FALLIMENTO CHE SAREBBE PIÙ CLAMOROSO DEI PRECEDENTI PERCHÉ ESPLICITAMENTE SOSTENUTO DAL GOVERNO MELONI – A DONNET NON RESTAVA ALTRA VIA DI SALVEZZA: DARE UNA MANO A NAGEL (IL CEO DI GENERALI SBARRÒ I TENTATIVI DI MEDIOBANCA DI ACQUISIRE LA BANCA CONTROLLATA DALLA COMPAGNIA ASSICURATIVA) - PER SVUOTARE MEDIOBANCA SOTTO OPS DI MPS DEL "TESORETTO" DI GENERALI, VA BYPASSATA LA ‘’PASSIVITY RULE’’ CONVOCANDO  UN’ASSEMBLEA STRAORDINARIA CHE RICHIEDE UNA MAGGIORANZA DEL 51% DEI PRESENTI....

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin moskva mar nero

DAGOREPORT - UCRAINA, CHE FARE? LA VIA PER ARRIVARE A UNA TREGUA È STRETTISSIMA: TRUMP DEVE TROVARE UN ACCORDO CHE PERMETTA SIA A PUTIN CHE A ZELENSKY DI NON PERDERE LA FACCIA – SI PARTE DALLA CESSIONE DELLA CRIMEA ALLA RUSSIA: SAREBBE UNO SMACCO TROPPO GRANDE PER ZELENSKY, CHE HA SEMPRE DIFESO L’INTEGRITÀ TERRITORIALE UCRAINA. TRA LE IPOTESI IN CAMPO C'E' QUELLA DI ORGANIZZARE UN NUOVO REFERENDUM POPOLARE NELLE ZONE OCCUPATE PER "LEGITTIMARE" LO SCIPPO DI SOVRANITA' - MA SAREBBE UNA VITTORIA TOTALE DI PUTIN, CHE OTTERREBBE TUTTO QUEL CHE CHIEDE SENZA CONCEDERE NIENTE…