eek variante tokyo

EEK…CHE TORNA L'INCUBO! IL TIMORE CHE LA VARIANTE GIAPPONESE POSSA SFUGGIRE A VACCINI E ANTICORPI- ALLARME IN UN OSPEDALE DI TOKYO PER UNA SERIE DI MUTAZIONI RILEVATE NEL 70% DEI MALATI DI COVID- NELLA SEQUENZA DEL VIRUS GIAPPONESE CI SONO VARIAZIONI CHE GIÀ CONOSCIAMO, MA SIAMO IN PRESENZA DI UNA SOMMATORIA DI MUTAZIONI CHE RENDE DIFFICILE FARE PREVISIONI…

Daniela Natali per il "Corriere della Sera"

eek variante tokyo 3

(Ha collaborato Fabrizio Pregliasco, virologo dell' Università di Milano e direttore sanitario dell' Irccs Galeazzi di Milano )

 

In Giappone si è diffusa la variante E484K (soprannominata, per brevità, Eek) di Covid, una mutazione che si era già registrata sia in Gran Bretagna, sia in Sud Africa, ma che nel Paese del Sol Levante sembra essersi sviluppata in modo indipendente dato che nessuna delle persone risultate affette aveva viaggiato all' estero o era entrata in contatto con qualcuno che avesse varcato i confini nazionali.

 

La segnalazione è arrivata da Tokyo dove il 70% dei pazienti ricoverati a marzo per Covid, in uno dei principali ospedali della capitale, il Tokyo Medical and Dental University Medical Hospital, e sui quali è stato realizzato il sequenziamento del virus, sono risultati infettati da questa variante. Il sequenziamento è stato realizzato su 14 pazienti: 10 erano stati contagiati dal virus mutato. C' è insomma il timore che, come per tutte le varianti, anche questa possa sfuggire agli anticorpi generati da una precedente infezione da Covid e ai vaccini sviluppati finora.

 

1 I vaccini saranno davvero inefficaci contro questa variante giapponese?

eek variante tokyo

Non ci sono sufficienti informazioni per rispondere con certezza, ma tutte la varianti seguono un «filone unico»: sono errori casuali nella replicazione del virus che però possono rivelarsi utili nell' aiutarlo a ingannare le difese dell' organismo, sia indotte da una precedente infezione, sia dovute a un vaccino.

 

2 Che cosa ancora non sappiamo?

Nella sequenza del virus giapponese ci sono variazioni che già conosciamo, ma siamo in presenza di una sommatoria di mutazioni che rende difficile fare previsioni.

Comunque prima di preoccuparci, vediamo quale sarà la capacita di diffusione di questa variante.

 

VARIANTI CORONAVIRUS

3 Quello che lascia perplessi è che la variante inglese e sudafricana, simili tra loro e a quella giapponese, rispondano ai vaccini in modo differente. In particolare a quello di AstraZeneca che per la prima ha funzionato, ma ha fatto flop in Sudafrica, come mai?

La questione è ancora da approfondire, ma guardando alla totalità degli elementi caratterizzanti, c' erano parecchie diversità tra le due mutazioni e probabilmente anche rispetto a quella giapponese.

 

4 Sarà difficile adeguare i vaccini alle mutazioni che continuano a presentarsi? E sarà più facile farlo con i vaccini che funzionano con un vettore virale, come quelli di AstraZeneca e di Johnson & Johnson o con quelli con RNA messaggero, come quelli di Pfizer e Moderna ?

Vaccino covid

Non ci sono sostanziali differenze, in entrambi i casi un aggiornamento sarà possibile e rapido e ci si sta già lavorando. Nel giro di pochi mesi si può pensare a vaccini adeguati alle mutazioni che via via si presenteranno. Teniamo presente che, mano a mano che la popolazione mondiale sarà vaccinata, alle variazioni già note se ne aggiungeranno altre perché il virus dovrà trovare nuovi modi per riuscire a sopravvivere infettando le persone eludendo la protezione messa in atto. La nostra sarà una corsa contro il tempo, alla quale dovremo abituarci.

Non sarà possibile sottoporsi a un vaccino una volta per tutte, sarà necessario farlo presumibilmente ogni anno, sia per ricevere la versione «aggiornata», sia per garantirne la continuità di efficacia al di là delle possibili variazioni. E questo varrà soprattutto per i soggetti piu fragili e più a rischio».

 

Vaccini covid

5 È vero che se si è stati già contagiati da Covid, o vaccinati, in caso di reinfezione la malattia colpirà meno violentemente?

È molto probabile perché si verifica quel fenomeno che chiamiamo «cross reattività».

L' organismo, ormai allertato contro un certo virus, riconosce anche quelli che sono simili e mette in moto il suo sistema di allarme; la risposta sarà meno efficace, ma non certo assente.

 

6 Oltre agli anticorpi legati al virus e alle sue mutazioni, abbiamo altre risorse per difenderci?

Quelle sentinelle del nostro organismo che sono i linfociti B reagiscono in modo selettivo producendo anticorpi specifici; altre cellule, quali i macrofagi, riescono ad aggredire i virus anche se questi ultimi hanno subito una variazione.

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