
EGO TE ABSOLVO – MONSIGNOR PAGLIA PROSCIOLTO A TERNI PER LA COMPRAVENDITA DEL CASTELLO DI NARNI: “TOTALMENTE ESTRANEO AI FATTI” – IL PRELATO DI SANT’EGIDIO: “HO SEMPRE DETTO CHE CREDEVO ANCHE NELLA GIUSTIZIA TERRENA”
Paolo Rodari e Maria Elena Vincenzi per “la Repubblica”
IL CASTELLO DI SAN GIROLAMO A NARNI
«Mi sento sollevato. L' archiviazione dell' indagine a mio carico usa parole che senza dubbio mi sorprendono molto positivamente, anche per la loro chiarezza e nettezza». Il processo è finito prima ancora di iniziare per monsignor Vincenzo Paglia, presidente del Pontificio consiglio per la famiglia ed ex vescovo emerito di Terni, Narni e Amelia, coinvolto, appunto, in un' inchiesta sulla compravendita, secondo l' accusa illegittima, del castello di San Girolamo a Narni.
Un atto avvenuto, questa la tesi della procura, con una serie di illeciti per agevolare la diocesi che finanziò l' acquisto avvenuto, però, tramite una società immobiliare. L' ipotesi era che dovesse essere una speculazione edilizia per intascare il plusvalore.
Una storia che va avanti da tempo. E che ora si è conclusa per Paglia: è stato lo stesso pm a chiederne l' archiviazione. Che il giudice ha concesso definendo «certa la totale estraneità ai fatti» dell' alto prelato «il quale, anzi, risulta avere agito sempre, nell' espletamento del suo mandato pastorale, con l' unico meritorio obiettivo di assicurare alla realtà cittadina un riscatto in termini sociali e culturali».
Secondo la prima accusa, il vescovo, essendo a capo della diocesi, non poteva non sapere di quel tentativo di speculazione edilizia. E proprio per questo era finito nel registro degli indagati. L' avviso di conclusione indagini era stato notificato a maggio a una decina di persone con accuse che andavano dal' associazione per delinquere alla truffa, passando per il falso e l' appropriazione indebita.
L' indagine, che nel luglio 2013 aveva portato all' arresto dell' ex direttore dell' ufficio tecnico della diocesi Luca Galletti, dell' ex economo Paolo Zappelli e del dirigente dell' Ufficio urbanistica del Comune di Narni, Antonio Zitti, aveva ipotizzato una turbativa nell' asta di vendita del castello anche grazie alla partecipazione del sindaco. Acquisito - secondo l' accusa dei finanzieri del nucleo speciale di polizia valutaria e degli agenti della squadra mobile di Terni - da una società immobiliare con soldi della diocesi a un prezzo di favore (di un terzo inferiore al valore reale).
«È stata fatta giustizia - ha commentato il prelato - Sono indubbiamente soddisfatto della decisione presa dal magistrato inquirente che sancisce la mia totale estraneità ai fatti contestati o a eventuali altri illeciti. Con questo atto termina un periodo di prova per me non facile.
Mons Vincenzo Paglia e Corrado Passera
Voglio però dire che ho sempre confidato nel lavoro della magistratura, e questo ha dato i suoi frutti. Fin da quando seppi della chiusura delle indagini che mi riguardavano dissi che credevo anche nella "giustizia terrena"».
Marco Pannella Mons Vincenzo Paglia
Paglia spiega che oggi «rimproveri e recriminazioni non servono». E ancora: «Vorrei soltanto ringraziare coloro che hanno contribuito all' emergere della verità, in modo particolare l' avvocato Morcella, i suoi collaboratori e i tanti che mi sono stati vicini in questo tempo con amicizia e fiducia. Sono certo che un approccio all' intera vicenda più sereno e disteso aiuterà il popolo cristiano della diocesi a continuare il suo impegno evangelico e a vivere con intensità l' anno giubilare della Misericordia».
MAITE BULGARI DON VINCENZO PAGLIA
L' archiviazione, con parole non usuali, arriva a elogiare L' impegno di Paglia per la comunità cristiana. «È una sottolineatura - spiega il prelato - che mi fa piacere e che rende ragione di una vitalità che ha visto la Chiesa di Terni impegnata sui fronti delle varie sfide del nostro tempo. Ora però occorre guardare avanti, e in modo particolare all' incontro per le famiglie di tutto il mondo in corso a Filadelfia ».