emma marrazzo luana dorazio

“MIA FIGLIA NON HA UN PREZZO. IL DOLORE NON SI QUANTIFICA E NON SI MERCIFICA” – LA FAMIGLIA DI LUANA D'ORAZIO, LA 22ENNE MORTA A PRATO IL 3 MAGGIO SCORSO, INGHIOTTITA DA UN MACCHINARIO TESSILE, HA RIFIUTATO UN MILIONE E 100MILA EURO DI RISARCIMENTO - LA MADRE, EMMA MARRAZZO: “NON È STATO UN INCIDENTE. È STATA AMMAZZATA SUL LAVORO” – “ESISTE IL DIRITTO DI DIFENDERSI MA SO ANCHE CHE STAVOLTA GLI IMPUTATI SONO INDIFENDIBILI. CHI È STATO A MANOMETTERE I SISTEMI DI SICUREZZA DELLA MACCHINA CHE HA UCCISO MIA FIGLIA? È STATO UN FANTASMA? E ALLORA SE È COSÌ ORGANIZZIAMO UNA SQUADRA DI GHOSTBUSTER”

Marco Gasperetti per il “Corriere della Sera”

 

luana d'orazio

Le parole «soldi» e «risarcimento», Emma Marrazzo, la mamma di Luana, l'operaia di 22 anni madre di un bambino che oggi ne ha 6, morta lo scorso 3 maggio a Prato inghiottita da un macchinario tessile, non le vuole nemmeno sentire.

 

E se le chiediamo che cosa ne pensi di quel milione e 100 mila euro offertole dalla compagnia di assicurazione della fabbrica tessile dove lavorava la figlia, ma rifiutato dai suoi legali perché ritenuto incongruo (i danni complessivi sono ancora da quantificare, è la tesi), risponde proprio di rivolgersi a loro, agli avvocati, ai tecnici.

EMMA MARRAZZO - LA MADRE DI LUANA DORAZIO

 

«Perché questa storia di denaro sbandierato ai quattro venti come se la morte di mia figlia avesse un prezzo mi fa stare male - spiega -. Il dolore non si quantifica e non si mercifica e comunque queste cose vanno fatte nelle sedi opportune, perché per me, gettarmele addosso, sono come pugnalate al cuore».

 

Crede che sia una strategia della difesa di chi è accusato della morte di sua figlia?

L'ORDITOIO DOVE LAVORAVA LUANA D'ORAZIO

«Tra poco più di un mese sarà un anno che piango Luana. E il 7 aprile si aprirà a Prato il processo con i tre imputati (la titolare dell'azienda tessile Luana Coppini, il marito Daniele Faggi e l'addetto alla manutenzione delle macchine, Mario Cusimano, ndr ).

 

E allora se queste persone vogliono preparare strategie di difesa lo facciano in silenzio senza tormentare me e la mia famiglia. Non si può giocare con la vita di una famiglia colpita duramente da una tragedia. Io sto vivendo un calvario infinito ma il mio dolore non viene rispettato».

LUANA D'ORAZIO E IL FIDANZATO

 

La titolare dell'orditoio dove è morta sua figlia ha detto che non sapeva che il macchinario avesse il sistema di sicurezza disattivato. Che cosa ne pensa?

«Sento sempre la solita musica. Hai voglia di dire che non è stato quello e che quell'altro non c'entra... La verità è che responsabilità sulla morta di mia figlia le hanno tutti e tre gli imputati e questo è inequivocabile. Allora una domanda la faccio anch' io. Chi è stato a manomettere i sistemi di sicurezza della macchina che ha ucciso mia figlia?

 

È stato un fantasma? E allora se è così organizziamo una squadra di ghostbuster . Ma al di là di questa amara ironia io ho una consapevolezza».

 

Quale?

LUANA D'ORAZIO LUANA COPPINI

«Mia figlia non è morta sul lavoro, non è stato un incidente fortuito è stata ammazzata sul lavoro perché non è stato fatto quello che si doveva fare e io adesso non so se queste persone abbiano ancora una coscienza. Esiste il diritto di difendersi ma so anche che stavolta gli imputati sono indifendibili.

Poi tutte queste loro affermazioni al di fuori dal processo mi fanno stare ancora più male. Per quale motivo lo fanno? Credo che avrebbero fatto meglio ad ammettere le proprie responsabilità».

 

L'hanno mai contattata, si sono mai scusati?

luana d'orazio

«No, ma io non ho spirito di vendetta. Ho solo due grandi desideri».

 

Ce li può svelare?

«Che sia fatta giustizia e che non ci siano più morti sul lavoro. Luana era la 185esima vittima del terribile elenco stilato sino al 3 maggio del 2021, giorno della tragedia e, ironia della sorte, data del mio compleanno.

 

Quando Luana è stata uccisa si è parlato tanto e si è promesso di più per evitare questa strage. A dicembre i lavoratori morti sono saliti a 1.003 (poi a 1.221 a fine anno, ndr ). Non è stato fatto niente, solo chiacchiere».

luana d'orazio leonardo pieraccioni

 

E lei sta combattendo contro tutto questo. Come?

«Non ho fondato associazioni, faccio solo la testimone. Vado dove mi chiamano per cercare di smuovere le acque, cerco di sensibilizzare la gente. A volte altre mamme come me mi ringraziano e io ringrazio loro. Combattiamo insieme per la memoria dei nostri figli e per salvare quelli che spesso lavorano ancora nel pericolo e con poche tutele».

emma marrazzo luana d'orazio funeraliuna foto di luana

Ultimi Dagoreport

elisabetta belloni giorgia meloni giovanni caravelli alfredo mantovano

DAGOREPORT – CHI È STATO A FAR TRAPELARE LA NOTIZIA DELLE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI? LE IMPRONTE PORTANO A “FONTI DI INTELLIGENCE A LEI OSTILI” - L'ADDIO DELLA CAPA DEGLI SPIONI NON HA NULLA A CHE FARE COL CASO SALA. LEI AVREBBE PREFERITO ATTENDERE LA SOLUZIONE DELLE TRATTATIVE CON TRUMP E L'IRAN PER RENDERLO PUBBLICO, EVITANDO DI APPARIRE COME UNA FUNZIONARIA IN FUGA - IL CONFLITTO CON MANTOVANO E IL DIRETTORE DELL'AISE, GIANNI CARAVELLI, VIENE DA LONTANO. ALLA FINE, SENTENDOSI MESSA AI MARGINI, HA GIRATO I TACCHI   L'ULTIMO SCHIAFFO L'HA RICEVUTO QUANDO IL FEDELISSIMO NICOLA BOERI, CHE LEI AVEVA PIAZZATO COME VICE ALLE SPALLE DELL'"INGOVERNABILE" CARAVELLI, È STATO FATTO FUORI - I BUONI RAPPORTI CON L’AISI DI PARENTE FINO A QUANDO IL SUO VICE GIUSEPPE DEL DEO, GRAZIE A GIANMARCO CHIOCCI, E' ENTRATO NELL'INNER CIRCLE DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA

terzo mandato vincenzo de luca luca zaia giorgia meloni matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – REGIONALI DELLE MIE BRAME! BOCCIATO IL TERZO MANDATO, MATTEO SALVINI SI GIOCA IL TUTTO PER TUTTO CON LA DUCETTA CHE INSISTE PER UN CANDIDATO IN VENETO DI FRATELLI D'ITALIA - PER SALVARE IL CULO, A SALVINI NON RESTA CHE BATTERSI FINO ALL'ULTIMO PER IMPORRE UN CANDIDATO LEGHISTA DESIGNATO DA LUCA ZAIA, VISTO IL CONSENSO SU CUI IL DOGE PUÒ ANCORA CONTARE (4 ANNI FA LA SUA LISTA TOCCO' IL 44,57%, POTEVA VINCERE ANCHE DA SOLO) - ANCHE PER ELLY SCHLEIN SONO DOLORI: SE IL PD VUOLE MANTENERE IL GOVERNO DELLA REGIONE CAMPANA DEVE CONCEDERE A DE LUCA LA SCELTA DEL SUO SUCCESSORE (LA SOLUZIONE POTREBBE ESSERE CANDIDARE IL FIGLIO DI DON VINCENZO, PIERO, DEPUTATO PD)

cecilia sala abedini donald trump

DAGOREPORT – LO “SCAMBIO” SALA-ABEDINI VA INCASTONATO NEL CAMBIAMENTO DELLE FORZE IN CAMPO NEL MEDIO ORIENTE - CON IL POPOLO IRANIANO INCAZZATO NERO PER LA CRISI ECONOMICA A CAUSA DELLE SANZIONI USA E L’''ASSE DELLA RESISTENZA" (HAMAS, HEZBOLLAH, ASSAD) DISTRUTTO DA NETANYAHU, MENTRE L'ALLEATO PUTIN E' INFOGNATO IN UCRAINA, IL PRESIDENTE “MODERATO” PEZESHKIAN TEME LA CADUTA DEL REGIME DI TEHERAN. E IL CASO CECILIA SALA SI È TRASFORMATO IN UN'OCCASIONE PER FAR ALLENTARE LA MORSA DELL'OCCIDENTE SUGLI AYATOLLAH - CON TRUMP E ISRAELE CHE MINACCIANO DI “OCCUPARSI” DEI SITI NUCLEARI IRANIANI, L’UNICA SPERANZA È L’EUROPA. E MELONI PUÒ DIVENTARE UNA SPONDA NELLA MORAL SUASION PRO-TEHERAN...

elon musk donald trump alice weidel

DAGOREPORT - GRAZIE ANCHE ALL’ENDORSEMENT DI ELON MUSK, I NEONAZISTI TEDESCHI DI AFD SONO ARRIVATI AL 21%, SECONDO PARTITO DEL PAESE DIETRO I POPOLARI DELLA CDU-CSU (29%) - SECONDO GLI ANALISTI LA “SPINTA” DI MR. TESLA VALE ALMENO L’1,5% - TRUMP STA ALLA FINESTRA: PRIMA DI FAR FUORI IL "PRESIDENTE VIRTUALE" DEGLI STATI UNITI VUOLE VEDERE L'EFFETTO ''X'' DI MUSK ALLE ELEZIONI POLITICHE IN GERMANIA (OGGI SU "X" L'INTERVISTA ALLA CAPA DI AFD, ALICE WEIDEL) - IL TYCOON NON VEDE L’ORA DI VEDERE L’UNIONE EUROPEA PRIVATA DEL SUO PRINCIPALE PILASTRO ECONOMICO…

cecilia sala giorgia meloni alfredo mantovano giovanni caravelli elisabetta belloni antonio tajani

LA LIBERAZIONE DI CECILIA SALA È INDUBBIAMENTE UN GRANDE SUCCESSO DELLA TRIADE MELONI- MANTOVANO- CARAVELLI. IL DIRETTORE DELL’AISE È IL STATO VERO ARTEFICE DELL’OPERAZIONE, TANTO DA VOLARE IN PERSONA A TEHERAN PER PRELEVARE LA GIORNALISTA - COSA ABBIAMO PROMESSO ALL’IRAN? È PROBABILE CHE SUL PIATTO SIA STATA MESSA LA GARANZIA CHE MOHAMMAD ABEDINI NON SARÀ ESTRADATO NEGLI STATI UNITI – ESCE SCONFITTO ANTONIO TAJANI: L’IMPALPABILE MINISTRO DEGLI ESTERI AL SEMOLINO È STATO ACCANTONATO NELLA GESTIONE DEL DOSSIER (ESCLUSO PURE DAL VIAGGIO A MAR-A-LAGO) - RIDIMENSIONATA ANCHE ELISABETTA BELLONI: NEL GIORNO IN CUI IL “CORRIERE DELLA SERA” PUBBLICA IL SUO COLLOQUIO PIENO DI FRECCIATONE, IL SUO “NEMICO” CARAVELLI SI APPUNTA AL PETTO LA MEDAGLIA DI “SALVATORE”…