“IN ITALIA NON POSSO ACCEDERE ALLA PROCREAZIONE MEDICALMENTE ASSISTITA PERCHÉ SONO SINGLE” – EMMA MARRONE RIVELA CHE, PUR AVENDO I SOLDI PER ANDARE ALL’ESTERO, RINUNCERÀ AD AVERE UN FIGLIO: “È LA MIA SCELTA FINO A QUANDO NON SARÀ POSSIBILE PER TUTTE. SULLA QUESTIONE NON POSSO RETROCEDERE. VOGLIO FARE LA MIA PARTE” – LA CANTANTE IN PASSATO HA RIVELATO DI AVER AVUTO UN CANCRO ALL’UTERO: SI È DOVUTA SOTTOPORRE ALL’ASPORTAZIONE DELLE OVAIE - VIDEO
Estratto dell'articolo di Rosarianna Romano per www.corriere.it
[...] Emma, 40 anni, ha conosciuto il successo, ma anche la malattia e la perdita. La vita l’ha messa a dura prova, ma la sua è una storia di lotta e rinascita. A partire dai 20 anni, con la diagnosi di cancro all’utero. E poi due recidive, l’ultima nel 2019. E, infine, l’asportazione delle ovaie, ma non dell’utero.
La cantante salentina ha raccontato tutto questo in una lunga intervista a Vanity Fair, nella quale ha affrontato anche il tema della maternità: «In Italia devo rinunciarci per forza ad avere un figlio – dice -. Dovrei sottopormi alla procreazione medicalmente assistita, ma non ho un compagno, e quindi non posso»
E, nonostante «con i soldi si può accedere a tante cose» (come a «cure migliori» oppure alla fecondazione eterologa che, in alcuni paesi europei, è aperta anche ai single) Emma ha dichiarato di rinunciare «finché non sarà possibile per tutte». Anche questa, per Emma, è una battaglia: «Sulla questione dei figli non posso retrocedere. Voglio fare la mia parte, come Giovanna d’Arco», aggiunge. In nome di tutte le donne e nel segno del rispetto nei confronti di quanti in Italia sono esclusi dai programmi di procreazione medicalmente assistita.
Un'occasione, questa, per ribadire l'importanza dell'ascolto: «Li voglio solo ascoltare – dice sempre nell’intervista - oggi nessuno ascolta più. E forse loro, più di altri, hanno bisogno di essere capiti e anche un po’ coccolati. Io non credo che le persone prendano strade complicate perché ne hanno voglia: chiunque, se potesse, farebbe della propria vita un quadro meraviglioso. Solo che non tutti possono. Io non giudico mai».