SEXUAL SPUTTANESCION - UN EX CLIENTE FA CAUSA ALLA ESCORT DI LUSSO BROOKE MAGNANTI: “CON IL SUO LIBRO MI HA DANNEGGIATO”

Chiara Daina per il "Fatto quotidiano"

Fa sesso per otto anni e si gioca il posto di lavoro in un giorno. Lui è Owen Morris, 38 primavere, ormai ex capitano della Raf (Royal air force, l'aviazione militare britannica). Lei è una prostituta, ma non una qualsiasi: Brooke Magnanti, un anno in meno di lui, autrice del celebre blog Diary of a London call girl, anonimo dal 2003 ( http://belledejour-uk.blogspot.it/  ) fino al 2009, quando Magnanti rivela al Sunday Times chi è il vero volto dietro le righe che fanno impazzire il popolo della rete (e gli uomini, esclusivamente di ceto alto, disposti a pagarla profumatamente).

Un successo, quello del blog, che le è valso due libri diventati bestseller, The intimate adventures of a London call girl, nel 2005, e il seguito, The further adventures of a London call girl, nel 2006. E perfino una serie tv in cui la vera lei veste i panni di Billie Piper. Quella con Morris poteva rimanere una storia di amore e sesso che, come tante altre, un bel giorno finisce. Impossibile per una che di mestiere fa la squillo, lo annuncia al mondo intero su un diario online, in cui annota frasi e atteggiamenti dei suoi partner.

Compreso Morris. Anzi è lui al centro di alcuni racconti, visto che lo frequenta per otto lunghi anni. L'ex capitano afferma di non averne mai saputo niente. Pensava di portarsi a letto una docile ragazza, all'epoca impegnata in un dottorato di ricerca in Medicina legale a Sheffield, nello Yorkshire del sud, con un lavoro e un fidanzato. E non una ufficialmente single e disoccupata, come si dipinge lei nel primo libro. Poi miss Belle de jour fa outing e Morris viene silurato dalla Raf: in un ambiente di lavoro del genere quella frequentazione è un "passo falso".

Stessa storia, nuovo capitolo. Oggi Morris è sposato con un'altra donna e riceve un sussidio. Nel passato si convince che Brooke cura un blog di fantascienza. Eppure che i conti non tornano se ne accorge pure lui: scrive sul motore di ricerca Google una parola che usa in intimità con lei, e salta fuori tra le frasi del famoso blog. Suda freddo, prova un brivido ma non va oltre. Ha troppa paura di farla arrabbiare. Quindi cancella la terribile scoperta con un colpo di spugna. Tutto inutile.

Esce la verità a 360 gradi sulla stampa (secondo Brooke Magnanti, ovviamente), che diventa la rovina dell'ex pilota. Sappiamo come va a finire. Ma c'è un altro capitolo, il terzo, che si risolverà nell'aula di un tribunale della Scozia.

Perché il signor Morris nelle ultime ore le fa causa impugnando i seguenti capi d'accusa: il blog lo scriveva una studentessa di un dottorato che indossava maglioni di seconda mano e non abiti sexy; nella seconda metà del 2004 (quando è ambientato il libro) aveva una relazione sentimentale con lui e un lavoro; i clienti citati nella prima pubblicazione erano inventati e costruiti prendendo spunto dalla vita di coppia con lui.

Ma forse più preoccupante di ogni altra cosa è la sua dichiarazione al Daily Mail: "Nel libro dice che ero felice che lei fosse una prostituta, ma non potevo esserlo essendo la mia fidanzata. Ho lavorato come designer in un'industria leader mondiale nella produzione di profilattici, quindi conosco meglio di chiunque altro la contraccezione e i pericoli della promiscuità". In fondo, per lui, il problema era tutto qui.

Pensava addirittura che la sua mania per la prostituzione fosse nata negli obituari, analizzando corpi morti di puttane assassinate. Lei, la signorina Brooke, smentisce ogni virgola e ribadisce che lui sapeva della sua attività sotto le lenzuola; gliela fa pagare accusandolo di stalking. Lui è costretto a presentarsi alla polizia locale e lei chiama il suo capo per raccontargli che è un uomo violento.

Che l'ex militare della Royal air force sia vittima di un incantesimo e Belle de jour una specie di strega? Alla corte scozzese l'ardua sentenza. Nel frattempo Magnanti prosegue le cronache sul suo blog: l'ultimo post è del-l'11 agosto, con titolo ironico sulla sua professione (sexy worker). I lettori affezionati e la Rete intera ringraziano.

 

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