HANNO FATTO BRECCIA NEL PENTAGONO O E’ UN DEPISTAGGIO? - I DOCUMENTI RISERVATI, CON I PIANI DI STATI UNITI E NATO PER AIUTARE KIEV, CHE SONO STATI DIFFUSI SU TWITTER E TELEGRAM DIVENTANO L’ENNESIMO EPISODIO PIENO DI OMBRE DALL’INIZIO DELLA GUERRA – A FAR USCIRE I DOCUMENTI (FOTOGRAFATI CON UNO SMARTPHONE) POTREBBE ESSERE STATO UN FUNZIONARIO O UN SOLDATO AMERICANO INFEDELE MA PER I RUSSI STESSI E’ UN DEPISTAGGIO DEGLI STATI UNITI PER “SOMMINISTRARE” A MOSCA INFORMAZIONI FASULLE – ECCO COSA C’ERA NEI DOCUMENTI…
ABBRACCIO TRA ZELENSKY E BIDEN
Estratto dell’articolo di Andrea Marinelli,Guido Olimpio per il “Corriere della Sera”
Alcuni documenti classificati che descriverebbero i «piani segreti» di Stati Uniti e Nato per aiutare l’Ucraina in vista dell’offensiva di primavera sono apparsi su Twitter e Telegram questa settimana. Si tratta di una serie di slide datate 1° marzo contenenti tabelle e grafici sulla consegna di armi a Kiev e sulla composizione dei battaglioni, che potrebbero rappresentare una grave breccia oppure un depistaggio.
L’indagine ordinata dalla Difesa americana può rappresentare la conferma indiretta del colpo subito, il controspionaggio vuole scoprire la fonte: potrebbe essere al Pentagono, in uno dei centri di coordinamento in Europa, in qualche comando. Le schede ricordano le tabelle per le presentazioni durante i meeting. Sembrano essere state fotografate, tecnica usata di recente da spie russe: invece di trafugare il file, lasciando una traccia indelebile, impiegano dei normali cellulari.
VOLODYMYR ZELENSKY E JOE BIDEN A KIEV 1
È un modus operandi emerso in Italia — con il caso Biot — e in altri episodi. Ma può anche essere semplicemente un militare che per scelta ideologica o altro decide di far girare informazioni. I dettagli delle schede sono ritenuti in apparenza interessanti. Costi e cadenza e di tiro degli Himars […] la composizione e l’addestramento delle brigate ucraine, le date entro cui potrebbero essere pronte al combattimento quelle addestrate negli Stati Uniti, valutazioni ampie sul conflitto.
E i numeri dei morti in battaglia: qui una mano avrebbe alterato il dato originale per dimostrare le perdite considerevoli nelle file degli ucraini e sminuire quelle russe, appena 17.500 secondo il documento contro i 150 mila circa delle stime ufficiali. È un dettaglio, questo, che lascerebbe supporre un’attività di disinformazione da parte di Mosca, ma gli indizi possono essere lasciati là proprio per ingannare.
Il «leak» può rappresentare una carenza grave, con rischi di crisi di fiducia tra gli alleati.
Il New York Times ricorda come gli americani si fossero lamentati delle reticenze ucraine su alcune operazioni, atteggiamento determinato dalla volontà di avere grande autonomia ma anche dal timore di fughe di notizie. Kiev ha subito reagito per parare la provocazione e i vertici militari hanno convocato una riunione per studiare misure di sicurezza aggiuntive. Potrebbe contemporaneamente essere il risultato di una penetrazione da parte di Mosca, ma anche la spinta di un soldato o funzionario ostile all’impegno nella crisi.
[…] Secondo siti russi, tuttavia, l’operazione sarebbe «un falso», per distrarre l’Armata. Muovendoci nella terra delle ombre non va escluso nulla, tanto più in un momento in cui l’avanzata degli invasori su Bakhmut si somma alle cento ipotesi sulle iniziative future dell’Ucraina. […]