EFFETTI COLLATERALI DI UNA DITTATURA: CHE FINE HA FATTO ZHU HENGPENG? L’ECONOMISTA 55ENNE È SPARITO NEL NULLA AD APRILE QUANDO È FINITO SOTTO INDAGINE, È STATO ARRESTATO E RIMOSSO DALLE CARICHE DI VICEDIRETTORE DELL’ISTITUTO DI ECONOMIA E DIRETTORE DEL CENTRO DI RICERCA DI POLITICA PUBBLICA – ZHU HA "OSATO" CRITICARE XI JINPING IN UN GRUPPO CHIUSO DI WECHAT PER LA STAGNAZIONE DELL'ECONOMIA DEL DRAGONE...
Estratto dell’articolo di Paolo Salom per www.corriere.it
Il suo nome è Zhu Hengpeng. Ha 55 anni e, fino a poco tempo fa, era considerato uno dei più competenti esperti di economia dell’Accademia cinese di scienze sociali, il «tempio» della ricerca di Pechino. Dallo scorso aprile di Zhu non si ha più notizie. O meglio, scrive il Wall Street Journal, si sa che il ricercatore è stato messo sotto indagine, arrestato e quindi rimosso dalle sue cariche di vicedirettore dell’Istituto di economia e direttore del Centro di ricerca di politica pubblica.
[…] Perché tutto questo? […] Una critica al Nuovo Timoniere Xi Jinping e al di lui pensiero. Nulla si sa delle parole che il ricercatore avrebbe pronunciato se non che le sue «critiche» sarebbero state formulate in un gruppo chiuso di WeChat, l’app che in Cina fa le veci di WhatsApp. E che, anche questo è un «si dice», avrebbe fatto un riferimento alla «mortalità» di Xi. Tanto è bastato per cancellare ogni traccia del suo passaggio nell’Olimpo della ricerca mandarina.
Il punto è che la Repubblica Popolare è entrata in una fase di relativa stagnazione economica, innescata da una bolla immobiliare che pare sul punto di esplodere ma è gestita politicamente dal governo. L’ascesa di Xi Jinping ha visto una progressiva stretta sulla libertà di impresa con un ritorno alla «superiorità della teoria marxista» con toni che hanno riportato in auge (ma senza gli eccessi) il Mao Zedong-pensiero, ora definito più propriamente Xi Jinping-pensiero. L’economia ne ha sofferto i colpi.
[…]
nessuno in Cina può criticare la gestione della cosa pubblica, tanto meno (tabù!) il leader supremo. Le cui scelte sono insindacabili e prive di difetti per definizione. Anche quando la realtà manda segnali differenti: vanno comunque ignorati, pena l’arresto e l’oblio.