ciacci gelato

UN FISCO PER L’ESTATE – UN GELATAIO MULTATO DI 500 EURO PER AVER REGALATO LA PANNA A UN CLIENTE CHE AVEVA APPENA PAGATO DUE COPPE CON REGOLARE SCONTRINO. FATALE L'AGGIUNTA – UNA PARRUCCHIERA SANZIONATA PERCHE’ SI ERA FATTA LA PIEGA SENZA EMETTERE FATTURA

Nadia Muratore per il Giornale

 

GELATO

 Panna amara, per il gelataio torinese che dovrà pagare una multa di 500 euro per aver regalato un fiocco di crema da cinquanta centesimi a un cliente che aveva appena acquistato una coppetta di gelato.

 

Quando gli impeccabili agenti della Guardia di finanza hanno consegnato il verbale, Cristian Ciacci, titolare del locale di Vanchiglietta, in un primo momento non poteva credere che gli venisse contestata l' irregolarità di uno scontrino consegnato a un cliente abituale, che aveva appena pagato due coppette di gelato per un importo di quattro euro, ma dove non era segnato il prezzo di cinquanta centesimi del fiocco di panna che gli era stato regalato.

 

L' omaggio del cucchiaino di crema è una mossa che Ciacci mette in atto spesso, ben sapendo, da vero commerciante, come conquistare i clienti. Una differenza di 50 centesimi che non è passata inosservata a quattro agenti della Finanza, presenti proprio in quel momento all' esterno della gelateria. Da lì il controllo prima allo scontrino rilasciato al cliente, quindi all' interno della gelateria, che ha portato a un verbale di contestazione perché il negozio «non emetteva il previsto documento fiscale».

 

verbale finanza

«Ho chiesto agli agenti ha spiegato Cristian Ciacci che controllassero tutto il locale, mi sono così fatto fare un altro verbale dal quale emerge che è tutto in regola». E adesso? «Ora ha aggiunto dovrò aspettare la sanzione. Dal momento in cui la riceverò potranno ridurla di un terzo se la pagherò entro 30 giorni».

 

Sarà una magra consolazione per Ciacci, sapere che molti commercianti sono stati sanzionati per le cose più assurde e ridicole, il che evidenzia come il nostro sia il Paese dei balzelli, prigioniero di una burocrazia che troppe volte dimentica il buon senso.

 

Cristian Ciacci

Perché di buon senso se ne trova proprio poco, in quel verbale nei confronti di quelle mamme di Bergamo, ree di aver spalmato la marmellata sul pane dei loro bambini: multate per oltre mille euro, per non aver rispettato le normative sulla sicurezza alimentare. E così la merenda, da momento speciale, si è trasformata in reato. E che dire della parrucchiera sanzionata dalla Guardia di finanza per essersi fatta la piega senza emettere lo scontrino?

 

Dopo essersi pettinata avrebbe dovuto passare alla cassa per pagare a se stessa la messa impiega e quindi auto rilasciarsi la fattura. Fosse andata da una collega avrebbe fatto prima e sicuramente speso meno. Il Fisco senza pietà, ha multato anche un ristoratore di Verbania, in Piemonte, che da mesi chiedeva al Comune di riparare un pezzo di ciottolato davanti al suo locale. Alla fine ha deciso di sistemare il tutto a proprie spese e si è beccato una multa di 800 euro. Stessa sorte capitata a un imprenditore di Sulmona, reo di aver tolto la neve dalla statua di Ovidio in piazza.

 

E la legge non scherza neppure quando si tratta di beneficenza, visto che la sanzione l' ha dovuta pagare anche un commerciante di Marigliano, in provincia di Napoli, che dopo aver regalato un panino a un disabile è stato multato dalla Guardia di finanza per non aver emesso lo scontrino.

Proprio senza cuore e forse anche senza testa.

 

Guardia di finanza

Però il primato dell' assurdo spetta al ministero dell' Agricoltura che, circa un anno fa, ha punito un fruttivendolo di Trento per aver esposto un cartello con la scritta «fagiolini siciliani». Il problema? Avrebbe dovuto scrivere «fagiolini italiani». E per questo si è visto infliggere una multa da 770 euro. E non ha trascorso delle buone feste di Natale, neppure quella parrucchiera di Ferrara che ha dovuto pagare ben 180 euro per aver messo un tappetino natalizio sul marciapiede davanti al suo negozio.

 

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