cina covid forni crematori morti washington post

LE FOTO DELLE CODE FUORI DAI FORNI CREMATORI SBUGIARDANO XI SULLA STRAGE PER IL COVID IN CINA – IL “WASHINGTON POST” PUBBLICA LE IMMAGINI DI SEI MEGALOPOLI CINESI DOVE IL VIRUS, SECONDO DATI NON UFFICIALI, AVREBBE FATTO MIGLIAIA DI VITTIME. NUOVI PARCHEGGI, AUTO IN FILA PER ORE, OPERATORI AL LAVORO PER 24 ORE SU 24 E PERSINO “BAGARINI” PER ORGANIZZARE I FUNERALI – VIDEO

 

Guido Santevecchi per www.corriere.it

 

IMMAGINI SATELLITARI SUL COVID IN CINA PUBBLICATE DAL WASHINGTON POST 3

Non sembra il 2023 ma il 2020. Come per Wuhan tre anni fa, le autorità cinesi hanno avvolto in una cortina di opacità i dati sull’ondata di Covid-19 che sta dilagando. La stampa di Pechino dà risalto alla grande ripresa dei viaggi, decisa dal Partito-Stato che il 7 dicembre si è improvvisamente ritirato dalla trincea di politica sanitaria Covid Zero e l’8 gennaio ha riaperto le frontiere (soprattutto in uscita dalla Cina): «L’afflusso di visitatori cinesi guiderà il boom del turismo mondiale», scrive il Global Times di Pechino nella sua edizione in inglese. In altri articoli vengono citati epidemiologi nazionali che rassicurano: il picco dei contagi sarebbe stato raggiunto il primo gennaio.

 

IMMAGINI SATELLITARI SUL COVID IN CINA PUBBLICATE DAL WASHINGTON POST 1

Una precisione che si scontra con la mancanza di dati sulle infezioni, sui ricoveri, sui morti. L’Organizzazione mondiale della sanità ha sottolineato che per cercare di valutare la situazione in Cina il Dipartimento Emergenze «si deve basare sull’aneddotica»: significa guardare con sgomento e frustrazione le immagini che circolano da settimane sui social cinesi: hanno mostrato terapie intensive degli ospedali piene e code alle agenzie funebri delle grandi città. «Le autorità di Pechino stanno sottostimando i numeri», ha detto già il 22 dicembre il dottor Mike Ryan, capo delle Emergenze all’Oms di Ginevra.

 

IMMAGINI SATELLITARI SUL COVID IN CINA PUBBLICATE DAL WASHINGTON POST

Per cercare di interpretare la situazione reale, il Washington Post ha realizzato un’inchiesta che utilizza le immagini satellitari riprese dalla società americana Maxar Technologies. Gli occhi satellitari hanno zoomato su crematori e agenzie funebri di sei città sparse nel Paese: Pechino, Nanchino, Kunming, Chengdu, Tangshan, Huzhou. Secondo gli analisti l’attività intorno ai centri mortuari è aumentata in modo abnorme a dicembre.

 

Sono state individuate code di auto e carri funebri in attesa di poter accedere alle aree dove vengono inviate le salme per l’operazione di incenerimento. E poi ci sono le testimonianze che si accumulano da giorni: su Weibo (il Twitter cinese) un funzionario di un’agenzia funebre di Chongqing ha scritto che nel suo crematorio «si bruciano 22 corpi al giorno, rispetto ai 4-5 di novembre».

 

IMMAGINI SATELLITARI SUL COVID IN CINA PUBBLICATE DAL WASHINGTON POST

Racconti simili, di bare in attesa nei corridoi delle sale mortuarie degli ospedali, di personale in tute protettive anticontagio impiegato per il trasporto, di crematori affollati, arrivano da tutte le zone urbane della Cina.

 

Osservando le foto dall’alto del crematorio del distretto di Tongzhou alla periferia di Pechino, il Washington Post ha notato che tra il 22 e il 24 dicembre il parcheggio è stato ampliato per contenere un centinaio di auto. Il personale dell’impianto funebre in quei giorni avrebbe lavorato ventiquattro ore su ventiquattro per cremare 150 corpi al giorno, secondo un post pubblicato (e frettolosamente rimosso) sul sito del «Quotidiano della Gioventù di Pechino». A ltre voci riferiscono di cinque giorni di attesa per un funerale, di bagarini che chiedevano denaro per accelerare le pratiche. Situazione anormale per un Paese come la Cina che ha il culto dei defunti e delle cerimonie funebri.

 

xi jinping

Eppure, secondo i dati comunicati dalla Commissione sanitaria nazionale, in questa ondata di Covid-19 partita verso l’inizio di dicembre, i decessi sarebbero stati solo 40, per un totale dal gennaio 2020 di circa 2.500.

 

Com’è possibile, visto che ormai, annunciando che il picco dei contagi è stato superato, le autorità di province come lo Henan (quasi 100 milioni di abitanti) e il Sichuan (oltre 80 milioni) dichiarano che si sono infettati tra l’80 e il 90 per cento dei residenti?

cina, persone bruciano i cadaveri dei familiari morti di covid 4

 

A dicembre le autorità scientifiche di Pechino hanno ristretto la definizione di decesso per Covid: si applica solo ai pazienti morti per polmonite e insufficienza respiratoria. Ma oltre a questo espediente «clinico», è evidente che per non ammettere il fallimento della politica sanitaria dopo tre anni di lockdown, quarantene e tamponi obbligatori, le autorità celano i numeri della mortalità. Basti ricordare che negli Stati Uniti, usciti dall’emergenza grazie ai vaccini, ancora oggi si registrano 2.500 decessi a settimana; in Italia sono circa 100 al giorno, su una popolazione di meno di 60 milioni di abitanti.

 

La dottoressa Jiaho Yahui, funzionaria della Commissione sanitaria nazionale, dice che solo l’8% dei pazienti di Covid-19 sviluppano la polmonite e che la maggioranza sono curabili con un trattamento tempestivo. Ma in altre dichiarazioni si legge che nelle città di prima fascia della Cina l’80% dei posti in terapia intensiva sono stati occupati. Mancano completamente informazioni sulle aree agricole, dove le condizioni del sistema sanitario sono sicuramente meno avanzate rispetto a Pechino o Shanghai.

cina, persone bruciano i cadaveri dei familiari morti di covid 6

 

E già l’epidemiologo governativo Zhang Wenhong avverte che un secondo picco di contagi è previsto intorno ad aprile-maggio e potrebbe colpire tra il 25 e il 50 per cento della popolazione. La speranza è che i sintomi causati dall’infezione risultino più lievi, ora che una grande massa di cinesi è stata esposta al contagio.

ospedali pieni di malati covid a shanghai malati covid in cina ospedali pieni di malati covid a shanghai ospedali pieni di malati covid a pechino 4ospedali pieni di malati covid a pechino 3tornano le mascherine a shanghai ospedali pieni di malati covid a pechino 2cina, persone bruciano i cadaveri dei familiari morti di covid 3ospedali pieni di malati covid a pechino 1tamponi in cina passeggeri con la mascherina a shanghai cina, persone bruciano i cadaveri dei familiari morti di covid 2cina, persone bruciano i cadaveri dei familiari morti di covid 7

Ultimi Dagoreport

picierno bonaccini nardella decaro gori zingaretti pina stefano dario antonio giorgio nicola elly schlein

DAGOREPORT - A CONVINCERE GLI EUROPARLAMENTARI PD A NON VOTARE IN MASSA A FAVORE DEL PIANO “REARM EUROPE”, METTENDO COSI' IN MINORANZA ELLY SCHLEIN (E COSTRINGERLA ALLE DIMISSIONI) È STATO IL CINISMO POLITICO: TRA DUE MESI SI VOTA IN CINQUE REGIONI CHIAVE (CAMPANIA, MARCHE, PUGLIA, TOSCANA E VENETO) E RIBALTARE IL PARTITO ORA SAREBBE STATO L'ENNESIMO SUICIDIO DEM – FERMI TUTTI: LA RESA DEI CONTI TRA “BELLICISTI” E “PACIFINTI”, TRA I SINISTR-ELLY E I RIFORMISTI, È SOLO RINVIATA (D'ALTRONDE CON QUESTA SEGRETERIA, IL PD E' IRRILEVANTE, DESTINATO A RESTARE ALL'OPPOSIZIONE PER MOLTI ANNI)

giorgia meloni keir starmer donald trump vignetta giannelli

DAGOREPORT - L’ULTIMA, ENNESIMA E LAMPANTE PROVA DI PARACULISMO POLITICO DI GIORGIA MELONI SI È MATERIALIZZATA IERI AL VERTICE PROMOSSO DAL PREMIER BRITANNICO STARMER - AL TERMINE, COSA HA DETTATO ''GIORGIA DEI DUE MONDI'' ALLA STAMPA ITALIANA INGINOCCHIATA AI SUOI PIEDI? “NO ALL’INVIO DEI NOSTRI SOLDATI IN UCRAINA” - MA STARMER NON AVEVA MESSO ALL’ORDINE DEL GIORNO L’INVIO “DI UN "DISPIEGAMENTO DI SOLDATI DELLA COALIZIONE" SUL SUOLO UCRAINO (NON TUTTI I "VOLENTEROSI" SONO D'ACCORDO): NE AVEVA PARLATO SOLO IN UNA PROSPETTIVA FUTURA, NELL'EVENTUALITÀ DI UN ACCORDO CON PUTIN PER IL ‘’CESSATE IL FUOCO", IN MODO DA GARANTIRE "UNA PACE SICURA E DURATURA" - MA I NODI STANNO ARRIVANDO AL PETTINE DI GIORGIA: SULLA POSIZIONE DEL GOVERNO ITALIANO AL PROSSIMO CONSIGLIO EUROPEO DEL 20 E 21 MARZO SULL'UCRAINA, LA PREMIER CERCHIOBOTTISTA STA CONCORDANDO GLI ALLEATI DELLA MAGGIORANZA UNA RISOLUZIONE COMUNE PER IL VOTO CHE L'ATTENDE MARTEDÌ E MERCOLEDÌ IN SENATO E ALLA CAMERA, E TEME CHE AL TRUMPUTINIANO SALVINI SALTI IL GHIRIBIZZO DI NON VOTARE A FAVORE DEL GOVERNO… 

woody allen ian bremmer la terrazza

FLASH! – A CHE PUNTO E' LA NOTTE DELL’INTELLIGHENZIA VICINA AL PARTITO DEMOCRATICO USA - A CASA DELL'EX MOGLIE DI UN BANCHIERE, SI È TENUTA UNA CENA CON 50 OSPITI, TRA CUI WOODY ALLEN, IMPEGNATI A DIBATTERE SUL TEMA: QUAL È IL MOMENTO GIUSTO E IL PAESE PIÙ ADATTO PER SCAPPARE DALL’AMERICA TRUMPIANA? MEGLIO IL CHIANTISHIRE DELLA TOSCANA O L’ALGARVE PORTOGHESE? FINCHE' IL POLITOLOGO IAN BREMMER HA TUONATO: “TUTTI VOI AVETE CASE ALL’ESTERO, E POTETE FUGGIRE QUANDO VOLETE. MA SE QUI, OGGI, CI FOSSE UN OPERAIO DEMOCRATICO, VI FAREBBE A PEZZI…”

meloni musk trump

DAGOREPORT – TEMPI DURI PER GIORGIA - RIDOTTA ALL'IRRILEVANZA IN EUROPA  DALL'ENTRATA IN SCENA DI MACRON E STARMER (SUBITO RICEVUTI ALLA CASA BIANCA), PER FAR VEDERE AL MONDO CHE CONTA ANCORA QUALCOSA LA STATISTA DELLA GARBATELLA STA FACENDO IL DIAVOLO A QUATTRO PER OTTENERE UN INCONTRO CON TRUMP ENTRO MARZO (IL 2 APRILE ENTRERANNO IN VIGORE I FOLLI DAZI AMERICANI SUI PRODOTTI EUROPEI) - MA IL CALIGOLA A STELLE E STRISCE LA STA IGNORANDO (SE NE FOTTE ANCHE DEL VOTO FAVOREVOLE DI FDI AL PIANO “REARM EUROPE” DI URSULA). E I RAPPORTI DI MELONI CON MUSK NON SONO PIÙ BUONI COME QUELLI DI UNA VOLTA (VEDI IL CASO STARLINK), CHE LE SPALANCARONO LE PORTE TRUMPIANE DI MAR-A-LAGO. PER RACCATTARE UN FACCIA A FACCIA CON "KING DONALD", L'ORFANELLA DI MUSK (E STROPPA) E' STATA COSTRETTA AD ATTIVARE LE VIE DIPLOMATICHE DELL'AMBASCIATORE ITALIANO A WASHINGTON, MARIANGELA ZAPPIA (AD OGGI TUTTO TACE) - NELLA TREPIDANTE ATTESA DI TRASVOLARE L'ATLANTICO, OGGI MELONI SI E' ACCONTENTATA DI UN VIAGGETTO A TORINO (I SATELLITI ARGOTEC), DANDO BUCA ALL’INCONTRO CON L'INDUSTRIA DELLA MODA MILANESE (PRIMA GLI ARMAMENTI, POI LE GONNE)... 

elly schlein luigi zanda romano prodi - stefano bonaccini goffredo bettini dario franceschini

DAGOREPORT: ELLY IN BILICO DOPO LA VERGOGNOSA SPACCATURA DEL PD ALL’EUROPARLAMENTO (UNICA VOCE DISSONANTE NEL PSE) SUL PIANO "REARM" DELLA VON DER LEYEN – SENZA LE TELEFONATE STRAPPACUORE DI ELLY AI 21 EUROPARLAMENTARI, E LA SUCCESSIVA MEDIAZIONE DI ZINGARETTI, CI SAREBBERO STATI 16 SÌ, 2 NO E TRE ASTENUTI. E LA SEGRETARIA CON 3 PASSAPORTI E UNA FIDANZATA SI SAREBBE DOVUTA DIMETTERE – NEL PD, CON FRANCESCHINI CHE CAMBIA CASACCA COME GIRA IL VENTO E COL PRESIDENTE BONACCINI CHE VOTA CONTRO LA SEGRETARIA, E’ INIZIATA LA RESA DEI CONTI: PER SALVARE LA POLTRONA DEL NAZARENO, SCHLEIN SPINGE PER UN CONGRESSO “TEMATICO” SULLA QUESTIONE ARMI - ZANDA E PRODI CONTRARI: LA VOGLIONO MANDARE A CASA CON UN VERO CONGRESSO DOVE VOTANO GLI ISCRITTI (NON QUELLI DEI GAZEBO) – A PROPOSITO DI "REARM": IL PD DI ELLY NON PUÒ NON SAPERE CHE, VENENDO A MANCARE L'OMBRELLO PROTETTIVO DEGLI STATI UNITI TRUMPIANI, CON QUEL CRIMINALE DI PUTIN ALLE PORTE, IL RIARMO DEI PAESI MEMBRI E' UN "MALE NECESSARIO", PRIMO PASSO PER DAR VITA A UNA FUTURA DIFESA COMUNE EUROPEA (PER METTERE D'ACCORDO I 27 PAESI DELLA UE LA BACCHETTA MAGICA NON FUNZIONA, CI VUOLE TEMPO E TANTO DENARO...)