gabanelli ponte morandi

BRUCIARE I PONTI – MI-JENA GABANELLI FA IL PUNTO SULLA SITUAZIONE (TRAGICA) DI VIADOTTI E CAVALCAVIA IN ITALIA: “IL 50% DELLE STRUTTURE HA COMPIUTO I 40 ANNI DI ETÀ E UNA SU 4 HA SUPERATO I 50. SE I TITOLARI SONO PRIVATI POSSONO SUBENTRARE CONTENZIOSI, FALLIMENTI, DECESSI. CAMBIANO GLI UOMINI, I RIFERIMENTI, E TUTTO SI CONFONDE” – L’ALLARME DELL’ANAS: “1425 CAVALCAVIA NON HANNO UNA PROPRIETÀ”. 307 SOLO IN CAMPANIA – VIDEO

GABANELLI: 1425 PONTI IN ITALIA SONO SENZA GESTORE

Milena Gabanelli e Andrea Pasqualetto per il “Corriere della Sera – Dataroom”

 

milena gabanelli

Il 19 dicembre sul tavolo del ministro dei Trasporti arriva una lettera allarmata: «1.425 cavalcavia non hanno una proprietà». Mittente: l' amministratore delegato di Anas. L' informazione resta riservata. È troppo calda la tragedia del Ponte Morandi con le sue 43 vittime, mentre dall' inchiesta di Genova saltano fuori altri 6 viadotti dove i controlli di legge venivano «truccati». Gli effetti del tempo, del traffico pesante e dell' incuria dei concessionari sta presentando il conto: il 28 ottobre del 2016 il cavalcavia di Annone sulla Statale 36 Milano-Lecco collassava sotto il peso di un tir finendo su due auto in transito; il 9 marzo del 2017, cedeva il ponte autostradale di Osimo, dalle parti di Ancona; il 18 aprile 2018 era la volta di quello di Fossano (Cuneo) che si schiantò su un' auto dei carabinieri. Qualche settimana fa il sequestro da parte della Procura di Arezzo del viadotto Puleto sull' E45 «perché a rischio». Il motivo è sempre lo stesso: chi gestisce le infrastrutture non fa la manutenzione.

 

ponte morandi genova

La storia in casa Anas comincia proprio con quel ponte di Annone: da anni nessuno ci metteva mano perché Anas pensava fosse in carico alla Provincia e viceversa, mentre il passaggio di carichi eccezionali aumentava, fino a quando è venuto giù. L' amministratore delegato Gianni Armani, fresco di nomina, si era posto il problema che i suoi predecessori avevano ignorato: «Non è che sulle nostre statali ci sono altri casi in cui non è chiaro chi deve intervenire in caso di salute precaria?». A inizio 2017 avviava così un censimento dei ponti che incrociano la rete gestita dall' azienda pubblica: oltre 27 mila chilometri di asfalto, fra Statali, autostrade, raccordi stradali e complanari. Ne hanno contati 2.994, di cui non era chiara la proprietà.

 

viadotto puleto e45 2

Dopo un anno di indagine Anas scopriva che 983 sono i suoi, 586 sono di un altro gestore, ma ben 1.425 viadotti sono risultati senza un proprietario e gestore identificato. La situazione è stata portata alla luce con preoccupazione da Armani in una comunicazione (finora inedita) al ministero del 19 dicembre: «Per 1.425 ponti e cavalcavia non è stato possibile reperire documentazione negli archivi, atta a dimostrare la proprietà e la relativa competenza Si sono richieste informazioni relative alle autorizzazioni concesse per trasporti eccezionali e stato di conservazione e manutenzione delle opere.

 

viadotto puleto e45 1

Considerato che ad oggi per larga parte di queste non si è ancora ricevuta risposta, si chiede al ministero di fornire precisi indirizzi relativamente alle azioni da intraprendere». Pochi giorni prima di lasciare l' incarico, in questa sorta di testamento della viabilità italiana, Armani chiede lumi anche «circa le modalità amministrative e finanziarie con cui Anas possa intervenire a tutela della sicurezza su opere in condizioni di pericolosità». In altre parole: se Anas se ne deve occupare servono i fondi.

 

viadotto puleto e45 5

Secondo Anas, oltre il 50 per cento delle strutture ha compiuto i 40 anni di età e quasi una su quattro ha superato i 50. Non è possibile risalire con certezza al gestore di un ponte perché nella maggior parte dei casi ha registrato passaggi di proprietà o di gestione. Se i titolari sono privati, come nel caso di Consorzi o singole società, possono subentrare contenziosi, fallimenti, decessi. Cambiano gli uomini, i riferimenti, e tutto si confonde. Nel caso di enti pubblici, le responsabilità si rimpallano davanti al Tar, e in assenza di interventi tutti confidano nella buona sorte.

 

Il record regionale delle opere «da identificare» si trova in Campania: 307, praticamente tutte. Spicca il caso della Statale 7 bis che attraversa le province di Caserta e Napoli.

ponte morandi genova 2

Un' arteria di grande percorrenza, realizzata nel post terremoto del 1980 dalla Cassa del Mezzogiorno. Nel tratto che tocca i comuni di Orta, Gricignano e Succivo, per 13 cavalcavia «risulta un lungo rimpallo delle competenze manutentive», scrive l' Anas. Il sindaco di Orta di Atella, Andrea Villano, professione ingegnere, ne ha chiusi tre, «ma il problema è che possono cadere calcinacci da un momento all' altro sul traffico che scorre sotto».

 

giovanni toti marco bucci ponte morandi

Villano ha chiesto all' Anas un intervento d' urgenza, ma Anas ha impugnato tutto davanti al Tar della Campania: «se ne deve occupare il Comune». Che però è in dissesto finanziario. Quindi, tutto fermo. Tranne le auto e i camion, che continuano a sfrecciare, ignari, sulla Statale.

 

In Lombardia le strutture «anonime» sono 121, e in Veneto 112. Due casi riguardano la Statale 629 del lago di Monate, nata nel 1963 come Provinciale. «Ora però non so con certezza di chi sia la proprietà anche se ho sempre dato per scontato che fosse di Anas - precisa il sindaco di Malgesso, Giuseppe Iocca, anche lui ingegnere -. Mi è difficilissimo documentare la cosa, il nostro tecnico se n' è andato in un altro comune».

cavalcavia via dei vignoli sulla firenze pisa livorno 6

 

Stessa situazione a Bussolengo, in Veneto, sulla vecchia Statale 12 dell' Abetone e del Brennero che collega Pisa al confine austriaco, (anno di nascita 1928) e sulla Transpolesana che va da Verona a Rovigo, realizzata negli anni Ottanta. Strutture su cui Anas è comunque intervenuta, idem sul ponte che scavalca l' asse attrezzato Chieti - Pescara, dove passano 40 mila veicoli al giorno, ma dopo la caduta di calcestruzzo. Il Consorzio che l' aveva costruita nel 1975, è fallito da tempo. Anas però non intende più prendersene cura, e per due ragioni: 1) servono tanti soldi per sistemare i ponti italiani; 2) non ha titolo per intervenire su infrastrutture altrui.

gabanelli

 

L' 8 gennaio il ministero ha risposto ad Anas: «Si proceda intanto con la sorveglianza delle opere da identificare - scrive il direttore generale Antonio Parente - tuttavia la gravità della situazione emersa sottende possibili profili di irregolarità». In sostanza dice che Anas è venuta meno ai suoi obblighi nel lasciare che nel tempo tutto questo accadesse, e che convocherà a breve un tavolo tecnico. Il ministero va dunque allo scontro con Anas?

cavalcavia via dei vignoli sulla firenze pisa livorno 7

 

La situazione è grave, ma dopo un mese, il «tavolo» non ha ancora una data. Armani è stato mandato a casa, e dal 21 dicembre al timone c' è l' ingegner Massimo Simonini.

«Nasce la nuova Anas, basta sprechi e poltronifici», aveva dichiarato il ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli. Simonini, in Anas da 20 anni, e che ha fatto tre balzi in un colpo solo, era proprio il dirigente responsabile di ponti, viadotti e gallerie. Conosce perfettamente la lista degli «anonimi» poiché coinvolto nel censimento. A questo punto tutti sanno. Occupatevene, magari prima del prossimo crollo.

Ultimi Dagoreport

barbara berlusconi

DAGOREPORT - BERLUSCONI ALLA SCALA SI È VISTO UNA SOLA VOLTA, MA IL BERLUSCONISMO SÌ, E NON AVEVA FATTO MALE CON FEDELE CONFALONIERI, CHE FU PRESIDENTE DELLA FILARMONICA DELLA SCALA E BRUNO ERMOLLI, POTENTISSIMO VICEPRESIDENTE DELLA FONDAZIONE TEATRO ALLA SCALA - INVECE BARBARA B. LA SI VIDE DUE VOLTE, AL BRACCIO DI PATO, L’EX ATTACCANTE DEL MILAN. LA SUA NOMINA NEL CDA DELLA SCALA? DONNA, GIOVANE… E POI CON QUEL COGNOME! LA COMPETENZA? BEH… LA PASSIONE MMM…: PERCHÉ, DA QUEL GIORNO CHE VENNE CON PATO, NON SI È PRESA UN BEL PALCO ANZICHÉ TORNARE ALLA SCALA SOLO QUINDICI ANNI DOPO DA CONSIGLIERE/A?

software israeliano paragon spyware whatsapp alfredo mantovano giorgia meloni peter thiel

DAGOREPORT – SE C’È UNO SPIATO, C’È ANCHE UNO SPIONE: IL GOVERNO MELONI SMENTISCE DI AVER MESSO SOTTO CONTROLLO I GIORNALISTI COL SOFTWARE ISRAELIANO DI “PARAGON SOLUTIONS” - PECCATO CHE L’AZIENDA DI TEL AVIV, SCRIVE "THE GUARDIAN", NON FACCIA AFFARI CON PRIVATI, MA VENDA I SUOI PREGIATI SERVIZI DI HACKERAGGIO SOLO A “CLIENTI GOVERNATIVI” CHE DOVREBBERO UTILIZZARLI PER PREVENIRE IL CRIMINE - CHI AVEVA FIRMATO IL CONTRATTO STRACCIATO DAGLI ISRAELIANI PER "VIOLAZIONI"? QUAL È "L'ABUSO" CHE HA SPINTO PARAGON A DISDETTARE L'ACCORDO? – ANCHE IL MERCATO FIORENTE DELLO SPIONAGGIO GLOBALE HA IL SUO BOSS: È PETER THIEL, IL “CAVALIERE NERO” DELLA TECNO-DESTRA AMERICANA, CHE CON LA SOCIETA' PALANTIR APPLICA L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE AL VECCHIO MESTIERE DELLO 007…

vincenzo de luca elly schlein nicola salvati antonio misiani

DAGOREPORT – VINCENZO DE LUCA NON FA AMMUINA: IL GOVERNATORE DELLA CAMPANIA VA AVANTI NELLA SUA GUERRA A ELLY SCHLEIN - SULLA SUA PRESUNTA VICINANZA AL TESORIERE DEM, NICOLA SALVATI, ARRESTATO PER FAVOREGGIAMENTO DELL’IMMIGRAZIONE CLANDESTINA, RIBATTE COLPO SU COLPO: “DOVREBBE CHIEDERE A UN VALOROSO STATISTA DI NOME MISIANI, CHE FA IL COMMISSARIO DEL PD CAMPANO” – LA STRATEGIA DELLO “SCERIFFO DI SALERNO”: SE NON OTTIENE IL TERZO MANDATO, DOVRÀ ESSERE LUI A SCEGLIERE IL CANDIDATO PRESIDENTE DEL PD. ALTRIMENTI, CORRERÀ COMUNQUE CON UNA SUA LISTA, RENDENDO IMPOSSIBILE LA VITTORIA IN CAMPANIA DI ELLY SCHLEIN…

osama almasri torturatore libico giorgia meloni alfredo mantovano giuseppe conte matteo renzi elly schlein

DAGOREPORT – LA SOLITA OPPOSIZIONE ALLE VONGOLE: SUL CASO ALMASRI SCHLEIN E CONTE E RENZI HANNO STREPITATO DI “CONIGLI” E ''PINOCCHI'' A NORDIO E PIANTEDOSI, ULULANDO CONTRO L’ASSENZA DELLA MELONI, INVECE DI INCHIODARE L'ALTRO RESPONSABILE, OLTRE ALLA PREMIER, DELLA PESSIMA GESTIONE DELL’AFFAIRE DEL BOIA LIBICO: ALFREDO MANTOVANO, AUTORITÀ DELEGATA ALL’INTELLIGENCE, CHE HA DATO ORDINE ALL'AISE DI CARAVELLI DI RIPORTARE A CASA CON UN AEREO DEI SERVIZI IL RAS LIBICO CHE E' STRAPAGATO PER BLOCCARE GLI SBARCHI DI MIGLIAIA DI NORDAFRICANI A LAMPEDUSA – EPPURE BASTAVA POCO PER EVITARE IL PASTROCCHIO: UNA VOLTA FERMATO DALLA POLIZIA A TORINO, ALMASRI NON DOVEVA ESSERE ARRESTATO MA RISPEDITO SUBITO IN LIBIA CON VOLO PRIVATO, CHIEDENDOGLI LA MASSIMA RISERVATEZZA - INVECE L'ARRIVO A TRIPOLI DEL TORTURATORE E STUPRATORE DEL CARCERE DI MITIGA CON IL FALCON DELL'AISE, RIPRESO DA TIVU' E FOTOGRAFI, FUOCHI D’ARTIFICIO E ABBRACCI, HA RESO EVIDENTE IL “RICATTO” DELLA LIBIA E LAMPANTE LO SPUTTANAMENTO DEL GOVERNO MELONI - VIDEO

ursula von der leyen giorgia meloni

URSULA VON DER LEYEN, CALZATO L'ELMETTO, HA PRESO PER LA COLLOTTOLA GIORGIA MELONI - A MARGINE DEL CONSIGLIO EUROPEO INFORMALE DI TRE GIORNI FA, L’HA AFFRONTATA CON UN DISCORSO CHIARISSIMO E DURISSIMO: “CARA GIORGIA, VA BENISSIMO SE CI VUOI DARE UNA MANO NEI RAPPORTI CON TRUMP, MA DEVI PRIMA CONCORDARE OGNI MOSSA CON ME. SE VAI PER CONTO TUO, POI SONO CAZZI TUOI” – LA REAZIONE DELLA SEMPRE COMBATTIVA GIORGIA? DA CAMALEONTE: HA ABBOZZATO, SI È MOSTRATA DISPONIBILE E HA RASSICURATO URSULA ("MI ADOPERO PER FARTI INCONTRARE TRUMP"). MA IL PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE EUROPEA NON HA ABBOCCATO, PUNTUALIZZANDO CHE C’È UNA DIFFERENZA TRA IL FARE IL "PONTIERE" E FARE LA "TESTA DI PONTE" – IL “FORTINO” DI BRUXELLES: MACRON VUOLE “RITORSIONI” CONTRO TRUMP, MERZ SI ALLONTANA DAI NAZISTI “MUSK-ERATI” DI AFD. E SANCHEZ E TUSK…