libero milone angelo becciu

QUASI QUASI MI FACCIO UN DOSSIER - LA GENDARMENIA ACCUSA L’EX REVISORE DEI CONTI, LIBERO MILONE, DI AVER FATTO PEDINARE E FOTOGRAFARE ALTI PRELATI - LA SCELTA DI FARLO DIMETTERE GARANTENDOGLI L'IMPUNITÀ, MIRA A RECUPERARE IL MATERIALE CHE HA ACCUMULATO NEI DUE ANNI TRASCORSI A LAVORARE OLTRETEVERE?

Fiorenza Sarzanini per il “Corriere della Sera”

 

LIBERO MILONE PAPA FRANCESCO BERGOGLIO

Alti prelati pedinati e fotografati. Esponenti delle gerarchie ecclesiastiche tenuti costantemente sotto controllo. Si tinge ancor più di giallo la vicenda che riguarda Libero Milone, l'ex revisore dei conti della Santa Sede che una settimana fa ha raccontato di essere stato minacciato di arresto se non avesse presentato le dimissioni. E alimenta nuove indiscrezioni sulla possibilità che siano stati confezionati dossier con informazioni, anche personali, su vescovi e cardinali.

 

Perché è proprio questa una delle accuse contestate all' ex presidente di Deloitte Italia. Violazioni denunciate dalla gendarmeria, tanto che il sostituto della segreteria di Stato monsignor Angelo Becciu ha parlato di «spionaggio e peculato» e poi ha dichiarato: «Milone è andato contro tutte le regole e stava spiando le vite private dei suoi superiori e dello staff, incluso me. Se non avesse accettato di dimettersi, lo avremmo perseguito in sede penale».

 

LIBERO MILONE

Le parole di monsignor Becciu aprono scenari inquietanti e sollevano interrogativi proprio sulla trattativa condotta negli ultimi mesi tra la Santa Sede e lo stesso Milone prima dell'abbandono dell' incarico avvenuto il 19 giugno scorso, appena due anni dopo la nomina. Dubbi avvalorati dai documenti, in parte segreti, dell'indagine sulla violazione del suo computer. In Vaticano vige l'obbligatorietà dell' azione penale. Se l'allora revisore ha compiuto illeciti tanto gravi, perché non è stato perseguito?

 

Angelo Becciu

La scelta di farlo dimettere garantendogli - almeno fino ad ora - l'impunità, mira a recuperare il materiale che ha accumulato nei due anni trascorsi a lavorare oltretevere?

Si torna dunque al giugno 2015 quando Milone diventa revisore. Il 28 settembre successivo presenta denuncia alla gendarmeria «per un tentativo di furto consumato all' interno dell' ufficio all' interno del palazzo dei Propilei».

 

monsignor vallejo balda 2

Nella relazione stilata dal direttore Domenico Giani viene ricostruito l' accaduto: «Il Revisore al suo arrivo in ufficio aveva constatato che al suo computer portatile, lasciato sul posto il pomeriggio del venerdì precedente, era stato rimosso il case inferiore, come se fosse stato aperto. Essendosi verificate nei giorni precedenti due altre anomalie (sul computer della segretaria e su quello del suo stretto collaboratore Ferruccio Panico) si riteneva opportuno approfondire gli accertamenti e due giorni dopo si riscontrava il tentativo di rimozione dell' hard disk».

 

Si decide di sequestrare i computer di chi lavora negli stessi uffici e in quello di monsignor Vallejo Balda vengono trovati documenti riservati che riguardano la Cosea, la commissione sulle attività economiche e amministrative. È l' inizio del secondo capitolo di Vatileaks.

 

DOMENICO GIANI

Durante il suo interrogatorio del 9 ottobre 2015 che precede l' arresto per aver consegnato al giornalista Gianluigi Nuzzi atti riservati, Balda svela un dettaglio che diventa adesso determinante per le verifiche avviate sul ruolo di Milone: «So che nel computer di Milone vi erano documenti riservati di indagini in corso e della Cosea». Perché il revisore aveva carte segrete sulle inchieste? Qualcuno lo aveva saputo e la violazione del suo computer serviva a conoscerne il contenuto?

 

Il 14 maggio 2016, al processo Vatileaks contro Balda e Francesca Chaouqui, il capo della prefettura monsignor Alfredo Abbondi parla del misterioso furto del 29 marzo 2014 di altri fascicoli custoditi nella cassaforte del suo ufficio: «Non so dire se tutti i documenti sono tornati indietro, anche perché i documenti contenuti nelle varie camice (i faldoni divisi per argomenti ndr ) non erano poi elencati sulle stesse».

CHAOUQUI 1

 

Gli atti investigativi svelano dunque come negli ultimi due anni ci sia stato un vero e proprio «traffico» di carte riservate della Santa Sede che ha coinvolto Milone. Finora il revisore non ha smentito di aver affidato a una società esterna alla Santa Sede l' attività di controllo contro i prelati. Chi sono queste persone?

 

E qual era il suo reale obiettivo? Secondo le indiscrezioni gli investigatori vaticani avrebbero le prove dell' incarico assegnato alla società e la consegna di alcuni report al revisore dietro il pagamento di fatture. Ma non sarebbero ancora riusciti a recuperare il materiale e questo adesso agita le gerarchie ecclesiastiche alimentando il timore che finiscano nella disponibilità di chi potrebbe utilizzarlo per una nuova stagione di veleni e ricatti.

Ultimi Dagoreport

peter thiel donald trump elon musk

DAGOREPORT – MUSK È IL “DOGE”, MA IL VERO BURATTINO DELLA TECNO-DESTRA USA È PETER THIEL. PER AVERNE LA PROVA BASTA VEDERE LA PARABOLA ASCENDENTE DELLA SUA “PALANTIR” IN BORSA: IN UN MESE, HA GUADAGNATO IL 65% (IL 39 IN UNA SETTIMANA) – COSA POTRÀ FERMARE L’AVANZATA DEI MILIARDARI TECH A STELLE E STRISCE? IL LORO EGO E GLI INTERESSI OPPOSTI. IN QUESTE ORE THIEL HA ASSISTITO AL “TRADIMENTO” DEL SUO EX PUPILLO ZUCKERBERG: È STATA “META” A DIVULGARE IL CASO “PARAGON”. E THIEL HA GROSSI ACCORDI CON L’AZIENDA CHE PRODUCE IL SOFTWARE PER SPIONI GRAPHITE – IL REGALONE A MUSK: CONTROLLANDO I PAGAMENTI DEL PENTAGONO, POTRÀ VEDERE I CONTRATTI DELLE SOCIETÀ CONCORRENTI A SPACEX…

fortunato ortombina barbara berlusconi diana bracco giovanni bazoli teatro alla scala

DAGOREPORT - MA CHE È, LA SCALA O UNO YACHT CLUB? IL REQUISITO PRINCIPALE PER ENTRARE NEL CDA DELLA SCALA SEMBRA ORMAI ESSERE QUELLO DI AVERE UNA "BARCA" DI ALMENO 40 METRI – TRA I GIÀ PRESENTI IN CDA, IL VELIERO DI FRANCESCO MICHELI È LEGGENDARIO, ARREDATO DA QUADRI E DA UN PIANOFORTE A CODA. VACANZE IN BARCA ANCHE PER BAZOLI E MAITE CARPIO CONIUGATA BULGARI - E LE NEW-ENTRY? DIANA BRACCO VELEGGIAVA SU “BEATRICE”, UN'IMBARCAZIONE IN LEGNO DI VALORE STORICO, DA LEI DONATA AL COMUNE DI IMPERIA. BARBARA BERLUSCONI, INVECE, USA IL LUSSUOSO YACHT DI PAPI SILVIO, IL “MORNING GLORY”…

michael czerny kevin joseph farrell bergoglio papa francesco vaticano pietro parolin matteo zuppi

PAPA FRANCESCO COME STA? IL PONTEFICE 88ENNE È TORNATO DAL BLITZ DI 9 ORE IN CORSICA DEL 15 DICEMBRE SCORSO CON UNA BRONCOPOLMONITE CHE NON GLI DA’ TREGUA: COLPI DI TOSSE, IL CONTINUO RESPIRO SPOSSATO, IN COSTANTE MANCANZA D'OSSIGENO - I MEDICI DELLA SANTA SEDE STANNO CURANDO LA BRONCOPOLMONITE CON DOSI MASSICCE DI CORTISONE. E CORRE VOCE CHE LO VOGLIONO PORTARE AL POLICLINICO GEMELLI PER RIMETTERLO IN PIEDI, MA LUI RIFIUTA (PREFERISCE IL FATEBENEFRATELLI) - I CARDINALI FEDELISSIMI DI FRANCESCO (TRA CUI MICHAEL CZERNY E KEVIN JOSEPH FARRELL) SI DANNO MOLTO DA FARE PER LA SALUTE DI BERGOGLIO. E TE CREDO: NELLA CHIESA VIGE UNO SPOIL SYSTEM RADICALE: IL GIORNO IN CUI IL PONTEFICE VOLA NELLA CASA DEL SIGNORE, TUTTE LE CARICHE DELLA CURIA ROMANA DECADONO…

daniela santanche giorgia meloni

LA “SANTA” NON MOLLA – DI FRONTE AL PRESSING SEMPRE PIÙ INSISTENTE DEI FRATELLI D’ITALIA, COMPRESO IL SUO AMICO LA RUSSA, E ALLA MOZIONE DI SFIDUCIA OGGI ALLA CAMERA, LA MINISTRA DEL TURISMO RESTA AL SUO POSTO. E OSTENTA SICUREZZA ANCHEGGIANDO CON PULCINELLA A MILANO. IMMAGINI CHE HANNO FATTO SALTARE DALLA SEDIA I CAMERATI DI FRATELLI D'ITALIA, CHE CHIEDONO LA SUA TESTA ALLA MELONI. EVIDENTEMENTE, LA “PITONESSA” HA DEGLI ASSI NELLA MANICA SCONOSCIUTI AI PIU', CHE LA RENDONO SICURA DI NON POTER ESSERE FATTA FUORI…