alberto genovese

"GENOVESE HA LEGATO AL GUINZAGLIO SUL LETTO, DROGATO E STUPRATO LA 18ENNE PER CIRCA 20 ORE” – L’ULTIMO SMS DELLA RAGAZZA ALLE AMICHE: "SONO IN UNA SITUAZIONE PERICOLOSISSIMA" – IL GIORNO DOPO VIENE CACCIATA IN STRADA DALL’EX AD DI “FACILE.IT” SEMINUDA E CON UNA SCARPA SOLA.AI FESTINI DEL MANAGER PRESENTI CIRCA 30 RAGAZZE. ALCUNE DI LORO ASCOLTATE COME TESTIMONI – LA PSICOTERAPEUTA: "L’USO DI STUPEFACENTI HA IMPEDITO A GENOVESE DI..."

ALBERTO GENOVESE

Emergono nuovi particolari inquietanti dalla storia di Alberto Maria Genovese, 43 anni, attualmente in carcere per spaccio, violenza sessuale, lesioni e sequestro di persona nei confronti di una ragazza di 18 anni, al termine di una festa a casa sua. La giovane sarebbe stata ammanettata, costretta a drogarsi e violentata: il suo corpo «spostato, rivoltato, abusato come fosse una bambola di pezza», ha scritto il gip Tommaso Perna.

 

Secondo quanto riporta il Corriere della Sera, le amiche della 18enne avrebbero raccontato di aver provato più volte di salvarla dallo stupro, in quella notte tra il 10 e l’11 ottobre: prima una viene bloccata fuori dalla porta della stanza di Genovese, col buttafuori che le dice che «non si può disturbare». Poi prova a telefonarle, ma il cellulare era in una cesta in cui tutti gli ospiti venivano costretti a lasciare gli smartphone. Il telefonino della 18enne si riaccende il giorno dopo, intorno alle 20: «Sono in una situazione pericolosissima», scrive alle amiche.

 

alberto genovese

Secondo la ricostruzione del Corriere la ragazza stava per andarsene la sera del 10 quando è stata bloccata e portata in camera da Genovese, col bodyguard a sorvegliare l’entrata senza far entrare nessuno: drogata forse contro la sua volontà, era stata poi legata e violentata. Quando si sveglia il giorno dopo, ha lividi e ferite ovunque. Dopo aver scritto alle amiche, viene cacciata in strada dallo stesso Genovese, seminuda e con una scarpa sola: viene soccorsa da polizia e ambulanza, che la porta alla clinica Mangiagalli dove viene accertata la violenza sessuale.

 

genovese

Da qui la denuncia e l’arresto di Genovese, imprenditore e fondatore di Facile.it, da cui è uscito nel 2014, e ora rimosso anche dalla carica di CEO di Prima Assicurazione: a rimuoverlo è stato il cda, che ha subito preso in seria considerazione le gravi accuse, spiega una nota della società, i cui pensieri «sono rivolti a tutte le persone colpite». George Ottathycal Kuruvilla è stato nominato ceo ad interim e Presidente della Società, garantendo così la «piena continuità aziendale». Prima Assicurazioni evidenzia inoltre di essere «consapevole dell'importanza di tutelare tutti gli stakeholder, sta avviando una review indipendente».

 

Intanto il suo braccio destro Daniele Leali, dj e vocalist, attualmente all'estero per impegni di lavoro e non indagato, all'ANSA ha detto: «Stiamo già querelando le testate giornalistiche e denunciando per calunnia e diffamazione. I miei avvocati stanno lavorando alla vicenda. A breve uscirà la mia difesa». Quanto alla presenza della cocaina alla festa, l'avvocato di Leali, Sabino Di Sibio dello studio Lexant, smentisce che sia stata portata dal suo assistito.

 

GENOVESE

Sofia Dinolfo per il Giornale

 

Legata al guinzaglio sul letto, drogata e stuprata per circa 20 ore.

ALBERTO GENOVESE

 

È questa la drammatica notte vissuta da una neomaggiorenne lo scorso weekend a Milano. Teatro dell’orrore l’appartamento dell’imprenditore digitale Alberto Genovese. Una festa a base di alcol e droga cui ha preso parte anche la giovane. Quest’ultima sarebbe stata poi portata nella “camera padronale” del “re delle startup”, narcotizzata e violentata per tutta la notte.

 

Solamente il giorno successivo, dopo aver preso coscienza, la giovane è riuscita a scappare chiedendo aiuto alla polizia. Alberto Genovese, che nel frattempo stava cercando di fuggire all’estero con un jet privato, è stato arrestato. Le accuse nei suoi confronti sono quelle di violenza sessuale, lesioni, spaccio di droga e sequestro di persona. Abbiamo fatto il punto della situazione con la psicoterapeuta e presidente dell'Osservatorio nazionale adolescenti Maura Manca.

 

alberto genovese

Cosa spinge persone con una certa posizione economica e sociale a compiere reati di questo tipo? Qual è il nesso tra il potere e la violenza?

alberto genovese

“Il fatto di avere il privilegio economico di poter fare tante cose può portare alla condizione psichica di pretenderle e imporle, come se fosse la normalità. Ovviamente non si può generalizzare perché ognuno ha una propria personalità. In questo caso, è subentrata la condizione del ‘tutto mi è dovuto’, come se l’imprenditore potesse permettersi tutto, dando ogni cosa per scontata, proprio perché aveva quella posizione di privilegio legata al denaro. Ma questa posizione gli è stata anche riconosciuta dagli altri che gli stavano attorno e che lo cercavano attribuendogli quel ruolo. Questo può spingere ad attuare comportamenti che vanno ogni oltre limite consentito. Se poi sommiamo l’utilizzo di sostanze stupefacenti è chiaro che la situazione degenera".

 

 

alberto genovese

Genovese ha detto agli inquirenti di essere una persona all’80% sana che non farebbe mai nulla di male. Come fa a negare l’evidenza dal momento che le telecamere hanno ripreso tutto?

“In una condizione dove non si è alterati, è chiaro che ci si veda normali, la lucidità è diversa. Nella sua quotidianità lui si sente ‘normale’. Nella condizione in cui invece era sotto l’effetto di sostanze stupefacenti, la sua capacità di valutazione della situazione era alterata”.

La ragazza è stata legata al guinzaglio e stuprata per circa venti ore, in alcuni momenti non dava nemmeno segni di vita. Come può Genovese aver continuato a perpetrare la violenza nonostante la sofferenza della vittima?

“Per interrompere un determinato comportamento, bisogna riconoscere la sofferenza della vittima e bisogna riconoscere che quell’azione che si sta perpetrando è di carattere violento. In quel momento lui non riconosceva la violenza del suo atteggiamento, vi era una distorsione della lettura dei fatti e degli eventi: per lui era divertimento e normalità. Il valore umano per lui quella notte era pari a zero. Agli occhi di Genovese, la ragazza non appariva come un essere umano ma come un oggetto. Questa non è una giustificazione della condotta dell’imprenditore, anzi è l'aggravante”.

alberto genovese

(…)

 

Alcune di loro sono già state ascoltate come testimoni nell’inchiesta avviata dalla procura di Milano per violenza sessuale, sequestro di persona, lesioni e spaccio di droga

 

30 RAGAZZE AI FESTINI

Da milanotoday.it

 

Con il passare dei giorni emergono sempre più particolari. Aumentano le potenziali vittime o per lo meno il numero delle partecipanti ai festini a base di sesso e droga organizzati nel super-attico di Alberto Genovese, l’imprenditore digitale di 43 anni finito in carcere con l’accusa di aver drogato e violentato una 18enne durante un party nella cosiddetta “Terrazza sentimento” nella nottata tra il 10 e l’11 ottobre. Adesso sembra che siano almeno una trentina le ragazze che nel tempo ne avrebbero preso parte.

 

Alcune di loro sono già state ascoltate come testimoni nell’inchiesta avviata dalla procura di Milano per violenza sessuale, sequestro di persona, lesioni e spaccio di droga. Altre saranno convocate in procura nei prossimi giorni insieme a stretti collaboratori e altri personaggi dell’entourage dell’imprenditore, noto per aver fondato la startup Facile.it (società da lui ceduta nel 2014). Tra questi anche il domestico-buttafuori che, la sera della violenza, sorvegliava l’ingresso della stanza padronale impedendo alle amiche della vittima di entrare.

alberto genovese

 

I loro racconti serviranno a definire il quadro accusatorio a carico del 43enne, ma anche a scandagliare il suo passato e accertare se si fosse già reso protagonista di altri casi di sevizie simili ed, eventualmente, se sia stato ‘coperto’ o aiutato da qualche personaggio del suo staff che in questo caso rischierebbe un’accusa di favoreggiamento. Testimonianze decisive che perciò- è il timore che serpeggia tra gli inquirenti – potrebbero essere addomesticate attraverso un’operazione di inquinamento probatorio.

 

alberto genovese

 

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE ARRIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO

banca generali lovaglio francesco gaetano caltagirone philippe donnet alberto nagel milleri

DAGOREPORT - DA QUESTA MATTINA CALTAGIRONE HA I SUDORI FREDDI: SE L’OPERAZIONE DI ALBERTO NAGEL ANDRÀ IN PORTO (SBARAZZARSI DEL CONCUPITO “TESORETTO” DI MEDIOBANCA ACQUISENDO BANCA GENERALI DAL LEONE DI TRIESTE), L’82ENNE IMPRENDITORE ROMANO AVRÀ BUTTATO UN PACCO DI MILIARDI PER RESTARE SEMPRE FUORI DAL “FORZIERE D’ITALIA’’ - UN FALLIMENTO CHE SAREBBE PIÙ CLAMOROSO DEI PRECEDENTI PERCHÉ ESPLICITAMENTE SOSTENUTO DAL GOVERNO MELONI – A DONNET NON RESTAVA ALTRA VIA DI SALVEZZA: DARE UNA MANO A NAGEL (IL CEO DI GENERALI SBARRÒ I TENTATIVI DI MEDIOBANCA DI ACQUISIRE LA BANCA CONTROLLATA DALLA COMPAGNIA ASSICURATIVA) - PER SVUOTARE MEDIOBANCA SOTTO OPS DI MPS DEL "TESORETTO" DI GENERALI, VA BYPASSATA LA ‘’PASSIVITY RULE’’ CONVOCANDO  UN’ASSEMBLEA STRAORDINARIA CHE RICHIEDE UNA MAGGIORANZA DEL 51% DEI PRESENTI....

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin moskva mar nero

DAGOREPORT - UCRAINA, CHE FARE? LA VIA PER ARRIVARE A UNA TREGUA È STRETTISSIMA: TRUMP DEVE TROVARE UN ACCORDO CHE PERMETTA SIA A PUTIN CHE A ZELENSKY DI NON PERDERE LA FACCIA – SI PARTE DALLA CESSIONE DELLA CRIMEA ALLA RUSSIA: SAREBBE UNO SMACCO TROPPO GRANDE PER ZELENSKY, CHE HA SEMPRE DIFESO L’INTEGRITÀ TERRITORIALE UCRAINA. TRA LE IPOTESI IN CAMPO C'E' QUELLA DI ORGANIZZARE UN NUOVO REFERENDUM POPOLARE NELLE ZONE OCCUPATE PER "LEGITTIMARE" LO SCIPPO DI SOVRANITA' - MA SAREBBE UNA VITTORIA TOTALE DI PUTIN, CHE OTTERREBBE TUTTO QUEL CHE CHIEDE SENZA CONCEDERE NIENTE…