GIÙ I CALICI, SU IL BURQA! - A LONDRA UNA CASSIERA MUSULMANA SI RIFIUTA DI VENDERE CHAMPAGNE A UN CLIENTE - DONNE ISLAMICHE COPERTE DALLA TESTA AI PIEDI VOGLIONO PIÙ SHARIA E ZERO ALCOOL

Fabio Cavalera per il "Corriere della Sera"

Heather Playdon si definisce cliente storica di Marks & Spencer perché sono la «quintessenza della britannicità». Però ha giurato, dopo anni, di spesa e di shopping appassionati e quotidiani di disertare i suoi fidati grandi magazzini. E non è l'unica. Anzi sono migliaia quelli che se la sono presa con Marks & Spencer fino al punto di invocare il boicottaggio di uno dei «sancta sanctorum» del retail nel Regno Unito, un colosso fondato nel lontano 1884 capace di produrre oggi un miliardo di profitti.

Bel problema quello che da qualche settimana sta venendo fuori: l'ultima scintilla è la lettera di un signore che tre giorni fa ha scritto al quotidiano Daily Telegraph e ha raccontato la sua avventura. In sintesi: si è avvicinato con una bottiglia di champagne alla cassa ma la ragazza con il velo, una ragazza islamica, «gentile e umile» si è comunque rifiutata di battere lo scontrino e di completare l'operazione spiegando che la sua religione proibisce l'alcol e la carne di maiale.

Non solo le proibisce di farne uso personale ma le proibisce di distribuirli. Dunque, niente. Il signore è rimasto sorpreso, «non mi era mai capitata una cosa del genere» e, rivolgendosi al quotidiano londinese, si è chiesto se sia mai giusto che nel Regno Unito, in un grande magazzino, si applichi le legge ispirata dal Corano.

Ne è venuto fuori un caso. Si può ben parlare di rivolta di massa dei clienti di Marks & Spencer che hanno inondato i social network, a cominciare dalla pagina Facebook della stessa catena, per dire addio al vecchio caro gigante del commercio. Un fuoco di fila di bordate e di minacce (minacce di spostarsi alla concorrenza) che ha costretto Marks & Spencer a chiedere scusa: «Siamo dispiaciuti... il nostro è un business secolare, abbiamo politiche inclusive che accolgono tutte le fedi religiose ma nel caso specifico le nostre regole sono state disattese».

Ovvero se un credente, un dipendente di forti convinzioni o islamiche o cristiane o ebraiche, ritiene di non potere trattare certi prodotti viene spostato ad altro settore in modo che non vi siano imbarazzi. Mai in cassa. Piuttosto al reparto abbigliamenti.

Polemica chiusa e boicottaggio evitato? Mica tanto. La ragazza islamica è stata trasferita, col suo consenso, ma le uscite di alcuni membri della comunità di 2,7 milioni di musulmani, il 4,8 per cento della popolazione nel Regno Unito, stanno evidenziando non poche smagliature nel sistema di coabitazione e condivisione multiculturale. L'episodio del supermercato è solo una goccia.

Non più tardi di dieci giorni fa a Brick Lane, una delle strade di nuova tendenza nell'East londinese, è accaduto che per la prima volta diverse donne con il volto nascosto dal niqab nero hanno manifestato contro i bar e i negozi che vendono alcol. Esponendo cartelli con la scritta «10 mila decessi ogni anno causati dall'alcol, la soluzione è l'Islam», hanno pubblicamente esternato la loro protesta.

Vogliono che siano chiusi i locali con gli scaffali di vino, birra, whisky. Pretesa che naturalmente nessuno ha preso e prende in considerazione ma è un segnale. Non si era mai visto nella multietnica Londra un corteo di donne musulmane agitanti una loro rivendicazione, pacifica e religiosa ma «provocatoria».

Nell'ambito della popolazione musulmana c'è chi soffia sul fuoco. Predicatori dell'integralismo che incitano a seguire determinati stili di vita. E in certe situazioni che predicano la discriminazione e le segregazione del sesso femminile. Accade in certe università, ad esempio alla University of London, dove le conferenze organizzate dalle società di studenti islamici prevedono settori separati per ragazzi e ragazze.

Le segnalazioni sono numerose e il premier in persona è dovuto intervenire per ammonire le autorità accademiche a non consentire «divisioni di genere». Dal supermercato agli atenei, che chi insiste affinché la legge della sharia prevalga sul diritto anglosassone. Non è un fenomeno da sottovalutare.

 

MARKS AND SPENCER MANIFESTAZIONE DI DONNE IN BURQA A LONDRA CONTRO L ALCOOL E PRO SHARIA MANIFESTAZIONE DI DONNE IN BURQA A LONDRA CONTRO L ALCOOL E PRO SHARIA MANIFESTAZIONE DI DONNE IN BURQA A LONDRA CONTRO L ALCOOL E PRO SHARIA ISLAM LONDRA

Ultimi Dagoreport

donald trump joe biden benjamin netanyahu

DAGOREPORT - SUL PIÙ TURBOLENTO CAMBIO D'EPOCA CHE SI POSSA IMMAGINARE, NEL MOMENTO IN CUI CRISI ECONOMICA, POTERI TRADIZIONALI E GUERRA VANNO A SCIOGLIERSI DENTRO L’AUTORITARISMO RAMPANTE DELLA TECNODESTRA DEI MUSK E DEI THIEL, LA SINISTRA È ANNICHILITA E IMPOTENTE - UN ESEMPIO: L’INETTITUDINE AL LIMITE DELLA COGLIONERIA DI JOE BIDEN. IL PIANO DI TREGUA PER PORRE FINE ALLA GUERRA TRA ISRAELE E PALESTINA È SUO MA CHI SI È IMPOSSESSATO DEL SUCCESSO È STATO TRUMP – ALL’IMPOTENZA DEL “CELOMOLLISMO” LIBERAL E BELLO, TUTTO CHIACCHIERE E DISTINTIVO, È ENTRATO IN BALLO IL “CELODURISMO” MUSK-TRUMPIANO: CARO NETANYAHU, O LA FINISCI DI ROMPERE I COJONI CON ‘STA GUERRA O DAL 20 GENNAIO NON RICEVERAI MEZZA PALLOTTOLA DALLA MIA AMMINISTRAZIONE. PUNTO! (LA MOSSA MUSCOLARE DEL TRUMPONE HA UN OBIETTIVO: IL PRINCIPE EREDITARIO SAUDITA, MOHAMMED BIN SALMAN)

giorgia meloni tosi matteo salvini luca zaia vincenzo de luca elly schlein

DAGOREPORT - MENTRE IL PD DI ELLY, PUR DI NON PERDERE LA CAMPANIA, STA CERCANDO DI TROVARE UN ACCORDO CON DE LUCA, LEGA E FRATELLI D’ITALIA SONO A RISCHIO DI CRISI SUL VENETO - ALLE EUROPEE FDI HA PRESO IL 37%, LA LEGA IL 13, QUINDI SPETTA ALLA MELONI DEI DUE MONDI - A FAR GIRARE VIEPPIÙ I CABASISI A UN AZZOPPATO SALVINI, IL VELENO DI UN EX LEGHISTA, OGGI EURODEPUTATO FI, FLAVIO TOSI: ‘’IL TERZO MANDATO NON ESISTE, ZAIA NON HA NESSUNA CHANCE. TOCCA A FDI, OPPURE CI SONO IO”

emmanuel macron ursula von der leyen xi jinping donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT – PER TRUMP L'EUROPA NON E' PIU' UN ALLEATO MA SOLO UN CLIENTE PER IMPORRE I SUOI AFFARI - ALL’INAUGURATION DAY CI SARÀ SOLO GIORGIA (QUELLA CHE, TRUMP DIXIT, "HA PRESO D'ASSALTO L'EUROPA") MA NON URSULA VON DER LEYEN - CHE FARE DI FRONTE ALL'ABBANDONO MUSK-TRUMPIANO DI UNA CONDIVISIONE POLITICA ED ECONOMICA CON I PAESI DELL'OCCIDENTE? - CI SAREBBE IL PIANO DRAGHI, MA SERVONO TANTI MILIARDI E VOLONTÀ POLITICA (AL MOMENTO, NON ABBONDANO NÉ I PRIMI, NÉ LA SECONDA) - L’UNICA SOLUZIONE È SPALANCARE LE PORTE DEGLI AFFARI CON PECHINO. L'ASSE EU-CINA SAREBBE LETALE PER "AMERICA FIRST" TRUMPIANA

giorgia meloni daniela santanche galeazzo bignami matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT - ‘’RESTO FINCHÉ AVRÒ LA FIDUCIA DI GIORGIA. ORA DECIDE LEI”, SIBILA LA PITONESSA. ESSÌ, LA PATATA BOLLENTE DEL MINISTRO DEL TURISMO RINVIATO A GIUDIZIO È SUL PIATTO DELLA DUCETTA CHE VORREBBE PURE SPEDIRLA A FARE LA BAGNINA AL TWIGA, CONSCIA CHE SULLA TESTA DELLA “SANTA” PENDE ANCHE UN EVENTUALE PROCESSO PER TRUFFA AI DANNI DELL’INPS, CIOÈ DELLO STATO: UNO SCENARIO CHE SPUTTANEREBBE INEVITABILMENTE IL GOVERNO, COL RISCHIO DI SCATENARE UN ASSALTO DA PARTE DEI SUOI ALLEATI AFFAMATI DI UN ''RIMPASTINO'', INDIGERIBILE PER LA DUCETTA - DI PIU': C’È ANCORA DA RIEMPIRE LA CASELLA RESA VACANTE DI VICE MINISTRO DELLE INFRASTRUTTURE, OCCUPATA DA GALEAZZO BIGNAMI…

giancarlo giorgetti francesco miller gaetano caltagirone andrea orcel nagel

DAGOREPORT – CON L'OPERAZIONE GENERALI-NATIXIS, DONNET  SFRUTTA UN'OCCASIONE D'ORO PER AVVANTAGGIARE IL LEONE DI TRIESTE NEL RICCO MERCATO DEL RISPARMIO GESTITO. MA LA JOINT-VENTURE CON I FRANCESI IRRITA NON SOLO GIORGETTI-MILLERI-CALTAGIRONE AL PUNTO DI MINACCIARE IL GOLDEN POWER, MA ANCHE ORCEL E NAGEL - PER L'AD UNICREDIT LA MOSSA DI DONNET È BENZINA SUL FUOCO SULL’OPERAZIONE BPM, INVISA A PALAZZO CHIGI, E ANCHE QUESTA A RISCHIO GOLDEN POWER – MENTRE NAGEL TEME CHE CALTA E MILLERI SI INCATTIVISCANO ANCOR DI PIU' SU MEDIOBANCA…

papa francesco spera che tempo che fa fabio fazio

DAGOREPORT - VOCI VATICANE RACCONTANO CHE DAL SECONDO PIANO DI CASA SANTA MARTA, LE URLA DEL PAPA SI SENTIVANO FINO ALLA RECEPTION - L'IRA PER IL COMUNICATO STAMPA DI MONDADORI PER LA NUOVA AUTOBIOGRAFIA DEL PAPA, "SPERA", LANCIATA COME IL PRIMO MEMOIR DI UN PONTEFICE IN CARICA RACCONTATO ''IN PRIMA PERSONA''. PECCATO CHE NON SIA VERO... - LA MANINA CHE HA CUCINATO L'ENNESIMA BIOGRAFIA RISCALDATA ALLE SPALLE DI BERGOGLIO E' LA STESSA CHE SI E' OCCUPATA DI FAR CONCEDERE DAL PONTEFICE L'INTERVISTA (REGISTRATA) A FABIO FAZIO. QUANDO IL PAPA HA PRESO VISIONE DELLE DOMANDE CONCORDATE TRA FABIOLO E I “CERVELLI” DEL DICASTERO DELLA COMUNICAZIONE È PARTITA UN’ALTRA SUA SFURIATA NON APPENA HA LETTO LA DOMANDINA CHE DOVREBBE RIGUARDARE “SPERA”…