GIALLO A SAN SIRO - BUCA KILLER ALL’IPPODROMO: GRAVI DUE FANTINI - LA DONNA RISCHIA LA VITA, L'UOMO, CAMPIONE ITALIANO, HA IL SETTO NASALE SPACCATO E UNA COMMOZIONE CEREBRALE - IPOTESI SABOTAGGIO, INDAGA LA SQUADRA OMICIDI
Massimo Pisa per “la Repubblica”
L’erba tenera, già battuta per tre quarti d’ora dagli zoccoli dei cavalli sul rettilineo, il cielo bigio, l’aria umida delle sette meno un quarto, la leggera impalpabile foschia che anticipa l’alba. Pare a tutti una fatalità, dovuta al caso e alle condizioni atmosferiche, il terrificante schianto che tramortisce l’esperta artiera inglese sul rettilineo di allenamento di Trenno, dove i cavalli stanno affinando la preparazione per la stagione di galoppo.
Angel Paula Terase, si chiama, ha 52 anni, cura cavalli da sempre, marito allenatore e cognato proprietario di Madiam: in piena accelerazione, ai 60 all’ora, viene sbalzata e solo il caschetto evita il peggio.
Si prosegue, mentre l’ambulanza di pista la porta al vicino San Carlo in codice rosso, perché consuetudine vuole che si vada avanti. Ma quando, sono le 7.10, nello stesso punto e alla stessa velocità, dalla sella di Pittura d’Arcadia vola via Gregorio Arena, fantino catanese che di anni ne ha 29 e ha già passato più di metà della sua vita a gareggiare, è fin troppo palese che c’è qualcosa di storto. Di «anomalo» è la voce comune di allenatori, artieri, stallieri, fantini e proprietari.
Arena è incosciente, viene chiamata una seconda ambulanza che ci mette minuti lunghissimi per arrivare nell’estrema periferia ovest milanese, intubato anche il fantino che giunge al reparto di Neurorianimazione del Niguarda col setto nasale spaccato e una commozione cerebrale. Grave, con un sospetto ematoma cerebrale, ma sta meglio di Angel Terase, in coma farmacologico e prognosi riservata, col rischio di una delicata operazione al cervello che incombe.
Due nello stesso punto a meno di mezz’ora di distanza. E su una buca che pare il calco «di una zampa di elefante», come spiegano i tecnici della Snai ai poliziotti del commissariato di zona, quello di Bonola, che lasciano la faccenda agli investigatori della Squadra mobile e al pubblico ministero Fabio De Pasquale, che valuterà se aprire un fascicolo per tentato omicidio.
Sulla pista arrivano il capo della Omicidi, Achille Perone, e gli specialisti della Scientifica a misurare una buca larga 40 centimetri e profonda 20 — transennata e poi coperta da un telo, anche se su quel rettilineo non si correrà per almeno un paio di settimane — e a mettere i cartellini su altre due mini voragini del prato come fosse la scena di un crimine.
Non lo è ancora, ma l’ipotesi più spaventosa, quella di un sabotaggio e di una fossetta scavata apposta da qualcuno nella notte (dalla società giurano che i rizollatori passano ogni pomeriggio), prende corpo nel primo pomeriggio. «Sì, in questa ipotesi estrema — ammettono dalla Snai — si tratterebbe di una specie di atto di terrorismo, ma non capiamo di chi. Lì si allenano ogni giorno una quarantina di cavalli, dai più anziani ai giovani, poteva capitare a chiunque ». Dicono di non aver ricevuto minacce, i dirigenti della pista Trenno, lo ribadiscono a verbale negli uffici della Mobile. Lasciando aperte tutte le ipotesi.
SAN SIRO BUCA FANTINI CADUTI 5