giancarlo caselli

CASELLI DI SABBIA – L’EX PROCURATORE DI PALERMO E TORINO VUOLE ABOLIRE IL PROCESSO D’APPELLO: “I VANTAGGI SAREBBERO STREPITOSI, SI POTREBBE CANCELLARE L’ARRETRATO, CIRCA UN MILIONE E MEZZO DI PERSONE” – LA SALDATURA TRA LE TOGHE E I GRILLINI MANETTARI È TOTALE: L’ANM HA SPOSATO IN PIENO LA LINEA SULLA PRESCRIZIONE

Luca Fazzo per “il Giornale”

 

edmondo bruti liberati

A gettare il sasso era stato domenica scorsa Edmondo Bruti Liberati, leader storico di Magistratura democratica, con una intervista a Repubblica in cui teorizzava la necessità assoluta di una nuova legge sulla prescrizione, accusando gli avvocati di utilizzare le norme attuali per «impugnazioni puramente dilatorie» causando l'«ingorgo dei giudizi in appello» e «ricadute di lungaggini su tutta la durata del processo».

 

GIANCARLO CASELLI

Tempo quarantott' ore, e a raccogliere l' assist è un vecchio compagno di battaglia e di corrente di Bruti, l' ex procuratore di Palermo e di Torino Giancarlo Caselli. Che se ne esce sul suo blog sull' Huffington Post rincarando la dose fino al punto che pareva irraggiungibile: l' abolizione del processo d' appello. Prima condanna e carcere, senza passare dal via.

 

alfonso bonafede.

Inevitabile notare che tra le due uscite è avvenuto un fatto nuovo: la saldatura tra il Movimento 5 Stelle e l' Associazione nazionale magistrati, che nel suo congresso genovese ha sposato in pieno la linea grillina sulla prescrizione.

Come la pensino i pentastellati sul processo d' appello è noto, visto che nel loro programma sulla giustizia avevano proposto - per disincentivare i ricorsi - di consentire che il processo d' appello aggravi, anziché ridurre, la condanna. Ma nemmeno questo a Caselli pare sufficiente.

 

GIANCARLO CASELLI

«Basta con i palliativi», scrive. «Si valuti anche l' ipotesi dell' abolizione del grado d' appello, in modo da uniformare il nostro agli altri paesi di rito accusatorio. I vantaggi sarebbero strepitosi». Addirittura strepitosi? Sì: «Si potrebbe cancellare l' arretrato, circa un milione e mezzo di processi». Per accelerare la giustizia basta abolire i processi, insomma. E giù con un po' di insulti agli avvocati: il processo è «pieno di ostacoli e trappole, infarcito di regole travestite da garanzie che in realtà sono insidie o cavilli: un brodo di coltura ideale per gli avvocati agguerriti, spregiudicati e costosi».

ALFONSO BONAFEDE E FABIANA DADONE

 

Nel motivare la sua rivoluzionaria proposta, Caselli fa - a dire il vero - un po' di confusione, arrivando a sostenere che in Italia esiste «una pletora» di gradi di giudizio, in cui inserisce anche i provvedimenti del tribunale del Riesame (che in realtà non si occupa di colpevolezze e innocenze ma solo di esigenze cautelari) e non meglio precisati «interventi del gip» e «giudizi incidentali». «Siamo di fronte ad una grave anomalia rispetto agli altri paesi di democrazia occidentale che va corretta riducendo drasticamente i gradi di giudizio», scrive l' ex magistrato.

GIANCARLO CASELLI RAFFAELE CANTONE

 

Curiosa la spiegazione che Caselli dà di questo eccesso di garanzie: «La moltiplicazione dei gradi di giudizio si spiega con la radicata convinzione che la magistratura e il diritto fossero ostili alle classi sociali subalterne. Per arginare i misfatti che conseguentemente la cultura popolare riteneva perpetrati nei secoli ecco l' idea dei più gradi di giudizio». È appena il caso di ricordare che il codice di procedura penale attualmente in vigore è del 1988, quando di misfatti ai danni delle classe subalterne i giudici avevano smesso di compierne da un bel pezzo.

Alfonso Bonafededavide casaleggio alfonso bonafede

Ultimi Dagoreport

putin musk zelensky von der leyen donald trump netanyahu

DAGOREPORT - NON TUTTO IL TRUMP VIENE PER NUOCERE: L’APPROCCIO MUSCOLARE DEL TYCOON IN POLITICA ESTERA POTREBBE CHIUDERE LE GUERRE IN UCRAINA E MEDIORIENTE (COSTRINGENDO PUTIN E ZELENSKY ALLA TRATTATIVA E RISPOLVERANDO GLI ACCORDI DI ABRAMO TRA NETANYAHU E IL SAUDITA BIN SALMAN) – I VERI GUAI PER TRUMPONE SARANNO QUELLI "DOMESTICI”: IL DEBITO PUBBLICO VOLA A 33MILA MILIARDI$, E IL TAGLIO DELLE TASSE NON AIUTERÀ A CONTENERLO. ANCORA: ELON MUSK, PRIMA O POI, SI RIVELERÀ UN INGOMBRANTE ALLEATO ALLA KETAMINA CHE CREA SOLO ROGNE. LA MAXI-SFORBICIATA AI DIPENDENTI PUBBLICI IMMAGINATA DAL “DOGE” POTREBBE ERODERE IL CONSENSO DEL TYCOON, GIÀ MESSO A RISCHIO DAL PIANO DI DEPORTAZIONE DEI MIGRANTI (GLI IMPRENDITORI VOGLIONO LAVORATORI A BASSO COSTO) – I GUAI PER L’EUROPA SUI DAZI: TRUMP TRATTERÀ CON I SINGOLI PAESI. A QUEL PUNTO GIORGIA MELONI CHE FA: TRATTA CON "THE DONALD" IN SEPARATA SEDE O RESTERÀ "FEDELE" ALL'UE?

simona agnes gianni letta giorgia meloni rai viale mazzini

DAGOREPORT – TOH! S’È APPANNATA L’EMINENZA AZZURRINA - IL VENTO DEL POTERE E' CAMBIATO PER GIANNI LETTA: L’EX RICHELIEU DI BERLUSCONI NON RIESCE A FAR OTTENERE A MALAGÒ IL QUARTO MANDATO AL CONI. MA SOPRATTUTO FINO AD ORA SONO FALLITI I SUOI VARI TENTATIVI DI FAR NOMINARE QUEL CARTONATO DI SIMONA AGNES ALLA PRESIDENZA DELLA RAI A SCOMBINARE I PIANI DI LETTA È STATO CONTE CHE SE NE FREGA DEL TG3. E L'INCIUCIO CON FRANCESCO BOCCIA L'HA STOPPATO ELLY SCHLEIN – PARALISI PER TELE-MELONI: O LA AGNES SI DIMETTE E SI TROVA UN NUOVO CANDIDATO O IL LEGHISTA MARANO, SGRADITO DA FDI, RESTA ALLA PRESIDENZA "FACENTE FUNZIONI"...

paolo gentiloni francesco rutelli romano prodi ernesto maria ruffini elly schlein

DAGOREPORT – AVANTI, MIEI PRODI: CHI SARÀ IL FEDERATORE DEL CENTRO? IL “MORTADELLA” SI STA DANDO UN GRAN DA FARE, MA GUARDANDOSI INTORNO NON VEDE STATISTI: NUTRE DUBBI SUL CARISMA DI GENTILONI, È SCETTICO SULL'APPEAL MEDIATICO DI RUFFINI, E ANCHE RUTELLI NON LO CONVINCE – NON SOLO: SECONDO IL PROF NON SERVE DAR VITA A UN NUOVO PARTITO MA, COME IL SUO ULIVO, OCCORRE FEDERARE LE VARIE ANIME A DESTRA DEL PD - NON BASTA: IL CANDIDATO PREMIER DELLA COALIZIONE CHE DOVRA' SFIDARE IL REGIME MELONI, SECONDO PRODI, NON DOVRÀ ESSERE IL SEGRETARIO DI UN PARTITO (SALUTAME ‘A ELLY)…

giorgia meloni romano prodi elon musk donald trump ursula von der leyen giovanbattista fazzolari

COME MAI ALLA DUCETTA È PARTITO L’EMBOLO CONTRO PRODI? PERCHÉ IL PROF HA MESSO IL DITONE NELLA PIAGA: “L’ESTABLISHMENT AMERICANO ADORA LA MELONI PERCHÉ OBBEDISCE” - OBBEDIENTE A CHI? AI VERI ‘’POTERI FORTI’’, QUEI FONDI INTERNAZIONALI, DA BLACKSTONE A KKR, CHE FINO A IERI LO STATALISMO DI MELONI-FAZZOLARI VEDEVA COME IL FUMO AGLI OCCHI, ED OGGI HANNO IN MANO RETE UNICA, AUTOSTRADE, BANCHE E GRAN PARTE DEL SISTEMA ITALIA - E QUANDO SI RITROVA L’INATTESO RITORNO AL POTERE DI TRUMP, ECCOLA SCODINZOLARE TRA LE BRACCIA DI ELON MUSK, PRONTA A SROTOLARE LA GUIDA ROSSA AI SATELLITI DI STARLINK - LA FORZA MEDIATICA DI “IO SO’ GIORGIA” VA OLTRE QUELLA DI BERLUSCONI. MA QUANDO I NODI ARRIVERANNO AL PETTINE, CHE FARÀ? DA CAMALEONTICA VOLTAGABBANA TRATTERÀ I DAZI CON TRUMP O RESTERÀ IN EUROPA? - MA C’È ANCHE UN ALTRO MOTIVO DI RODIMENTO VERSO PRODI…