franco di mare giulia berdini gino

“LA RAI HA VOLTATO LE SPALLE A FRANCO” – GINO DI MARE, FRATELLO DEL GIORNALISTA SCOMPARSO IERI PER UN MESOTELIOMA A 68 ANNI: “ERA CONVINTO CHE LA SUA È UNA MALATTIA PROFESSIONALE. È STATO IN BOSNIA, IN KOSOVO, IN MACEDONIA. CERTO NON L’HA PRESO A CASA. È MORTO ALLE 17,17 DI VENERDÌ 17....” – L’AMICO E MONTATORE, EVERARDO BOLLETTA, COMPAGNO DI TANTI VIAGGI: “NEL 1993 PARTIMMO PER SARAJEVO CON DUE LANCIA THEMA BLINDATE DEL PRESIDENTE E DELL’AMMINISTRATORE DELEGATO. LE RIPORTAMMO CRIVELLATE DI COLPI” - VIDEO

1. “L’AZIENDA GLI HA VOLTATO LE SPALLE IL SUO ULTIMO DESIDERIO: MI PORTI ANCORA A POSILLIPO?”

Estratto dell’articolo di Romina Marceca per “la Repubblica”

 

gino e franco di mare

[…] Gino Di Mare, giornalista scientifico, è il fratello più piccolo di Franco. […] Sono trascorse appena tre ore dalla morte dell’inviato della Rai.

 

C’è un desiderio che ha espresso?

«Prima di addormentarsi mi ha chiesto “Mi porti ancora al mare?”. Il nostro mare è Posillipo, lì siamo nati e abbiamo trascorso la nostra infanzia. Lì mio nonno Francesco Di Mare ha insegnato a Franco a nuotare, al Lido Ondina».

 

Lo porterà lì?

«Sì, nei prossimi giorni. Ma non so se potremo spargere le sue ceneri […]».

 

Tra i desideri c’era anche il matrimonio?

giulia berdini franco di mare

«Era il suo sogno quello di sposare la compagna. Ci è riuscito tre giorni fa. C’eravamo noi, le persone più care. […]».

 

Chi era Franco Di Mare?

«L’uomo più generoso e galante che conosca al mondo. Un cuore nobile. Mi ha insegnato a vivere. Non ha mai permesso a nessuno di pagare un pranzo, una cena, un caffè. Lo faceva con tutte le persone che incontrava. Mio fratello era talmente perbene che non mi ha mai permesso di arrivare in Rai».

 

È rimasto fino alla fine il rammarico per essere stato abbandonato dalla sua azienda?

«Assolutamente sì. Era molto adirato. Era convinto che la sua è una malattia professionale. Mio fratello è stato in Bosnia, in Kosovo, in Macedonia. Certo non l’ha preso a casa il mesotelioma. La Rai gli ha voltato le spalle nel momento più delicato della sua carriera. Lui ha dato la vita per la Rai».

franco e gino di mare

 

[…] Che giorni sono stati?

«Sereni, fino a ieri era a tavola con noi. Scherzavamo, ridevamo. Si parlava di tutto e soprattutto mi ha ripetuto una cosa».

 

Cosa?

«Mi ha detto che è giusto che sia lui ad andare via per primo. “Gino non devi prendertela, sono il più grande […]».

 

[…] «[…] C’è un particolare però che non riesco a togliermi dalla testa». […] «Franco è morto alle 17,17 di venerdì 17. Uno potrebbe dirmi “Sei napoletano, sei scaramantico”. Mi chiedo invece come sia possibile che mio fratello se ne sia andato in questa data e ora così particolari».

 

C’è qualcosa che Franco Di Mare non è riuscito a realizzare?

la corona di fiori per il matrimonio di franco di mare e giulia berdini

«Mio fratello ha avuto una vita fantastica, ha intrapreso la professione che amava, ha girato il mondo. Ma non è riuscito a vedere l’Antartide. È lì che avrebbe desiderato tanto fare un viaggio, purtroppo non c’è riuscito».

 

2. «IO E LUI TRA I PROIETTILI, ERA IL PIÙ BRAVO DI TUTTI L’ULTIMA TELEFONATA: NON CE LA FACCIO PIÙ»

Estratto dell’articolo di Giovanna Cavalli per il “Corriere della Sera”

 

«Quando l’ho sentito al telefono l’ultima volta mi ha detto: “Sono molto stanco, non ce la faccio più, mi resta mezzo polmone, sento che per me sta arrivando la fine”. Ma io non gli ho creduto[…]. Mi pareva impossibile che morisse così in fretta e invece […] ho perso mio fratello, è uno dei giorni più brutti della mia vita».

 

EVERARDO BOLLETTA E FRANCO DI MARE A SARAJEVO NEL 1993 CON LA TROUPE

Everardo Bolletta, 75 anni, per oltre dieci è stato il montatore di Franco Di Mare[…] nelle lunghe e rischiose missioni nei Balcani. Guarda nel cellulare: «Ecco il suo ultimo messaggio, una fila di cuoricini rossi».

 

Il primo incontro nel 1993, nel cortile di Saxa Rubra.

«Mi portò al bar. “Vieni che ti offro un caffé”. Quasi me lo mandò di traverso quando mi chiese a bruciapelo: “Vieni con me a Sarajevo che ci divertiamo, conoscerai un sacco di gente”. Risi. “A’ Frà, ma che dici? Lì c’è la guerra”. Però mi convinse e partimmo con due Lancia Thema blindate del presidente e dell’amministratore delegato, altre in Rai non ce n’erano. Le riportammo crivellate di colpi, al porto di Ancona fummo circondati dalla Finanza, ci presero per dei banditi».

franco di mare a che tempo che fa 2

 

A Sarajevo vi spararono.

«Tante volte. Ci fermammo a soccorrere un passante appena centrato dal cecchino. Un solo colpo gli aveva maciullato il piede. Lo trascinammo di peso sul sedile posteriore. Se uno dei due avesse rallentato, il killer avrebbe avuto il tempo di ricaricare il fucile e saremmo morti. Mamma non voleva che andassi in zona di guerra, così le raccontai che ero in America, ma poi vide il filmato della sparatoria al telegiornale».

 

Franco aveva paura?

«Forse sì, ma non lo dava a vedere. Era […]  sempre in prima linea. Un pomeriggio stavamo attraversando una trincea […] quando intorno a noi cominciarono a fischiare i proiettili. Io mi buttai a terra, lui restò in piedi, non abbassò nemmeno la testa. Era il più bravo di tutti, e per questo molto invidiato».

 

franco di mare giulia berdini

Il pericolo non aveva orari .

«Spesso la sera andavamo in un locale, La Boheme, dove suonava una bellissima pianista, a lume di candela, perché saltava il generatore. Per arrivarci dovevamo percorrere uno stradone tra i palazzi, attenti a non farci beccare dai cecchini».

 

[…]  Lei si era portato la sua chitarra classica . […] Gliela lasciava suonare .

«Franco era bravissimo,un dio per come cantava le canzoni napoletane, la sua preferita era Malafemmena ».

 

Sempre insieme, in guerra e in pace .

franco di mare a che tempo che fa 3

«Ci prendevano in giro perché dove andava lui andavo pure io. “Siamo fidanzati, non l’avete capito?”, rispondeva Franco, per ridere. Quante ne abbiamo combinate. Lui piaceva da matti alle donne, non mi chieda perché, da uomo non ho mai capito bene che ci trovassero, non so dire se fosse bello. Era affascinante, colto, le mie amiche mi chiedevano sempre di presentarglielo. Ogni tanto mi tirava dentro. “Dai, con questa escici tu”».

 

franco di mare la figlia stella

Poi ha conosciuto Giulia.

 «Mi confidò: “Mi sono innamorato sul serio, è perfetta per me, è la donna della mia vita, ne sono sicuro”. La differenza di età non è mai stata un problema. Gli risposi: “Se sei felice, lo sono anch’io».

 

[…] Le mancherà.

«Io a quell’uomo gli ho voluto un bene pazzo, mi ha cambiato la vita, prima di conoscerlo ero un povero stronzo, trattavo male tutti, Franco mi ha salvato».

giulia berdini franco di mare la prima moglie e la figlia stellaFRANCO DI MARE - FRONTIERE SPECIALE UCRAINA franco di mare la figlia stellaFRANCO DI MARE A UNOMATTINAfranco di mare 1franco di mare a 'lui e' peggio di me' 1FRANCO DI MARE - LE PAROLE PER DIRLOfranco di mare a che tempo che fa 1franco di mare a che tempo che fa 4giulia berdini

 

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE ARRIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO

banca generali lovaglio francesco gaetano caltagirone philippe donnet alberto nagel milleri

DAGOREPORT - DA QUESTA MATTINA CALTAGIRONE HA I SUDORI FREDDI: SE L’OPERAZIONE DI ALBERTO NAGEL ANDRÀ IN PORTO (SBARAZZARSI DEL CONCUPITO “TESORETTO” DI MEDIOBANCA ACQUISENDO BANCA GENERALI DAL LEONE DI TRIESTE), L’82ENNE IMPRENDITORE ROMANO AVRÀ BUTTATO UN PACCO DI MILIARDI PER RESTARE SEMPRE FUORI DAL “FORZIERE D’ITALIA’’ - UN FALLIMENTO CHE SAREBBE PIÙ CLAMOROSO DEI PRECEDENTI PERCHÉ ESPLICITAMENTE SOSTENUTO DAL GOVERNO MELONI – A DONNET NON RESTAVA ALTRA VIA DI SALVEZZA: DARE UNA MANO A NAGEL (IL CEO DI GENERALI SBARRÒ I TENTATIVI DI MEDIOBANCA DI ACQUISIRE LA BANCA CONTROLLATA DALLA COMPAGNIA ASSICURATIVA) - PER SVUOTARE MEDIOBANCA SOTTO OPS DI MPS DEL "TESORETTO" DI GENERALI, VA BYPASSATA LA ‘’PASSIVITY RULE’’ CONVOCANDO  UN’ASSEMBLEA STRAORDINARIA CHE RICHIEDE UNA MAGGIORANZA DEL 51% DEI PRESENTI....

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin moskva mar nero

DAGOREPORT - UCRAINA, CHE FARE? LA VIA PER ARRIVARE A UNA TREGUA È STRETTISSIMA: TRUMP DEVE TROVARE UN ACCORDO CHE PERMETTA SIA A PUTIN CHE A ZELENSKY DI NON PERDERE LA FACCIA – SI PARTE DALLA CESSIONE DELLA CRIMEA ALLA RUSSIA: SAREBBE UNO SMACCO TROPPO GRANDE PER ZELENSKY, CHE HA SEMPRE DIFESO L’INTEGRITÀ TERRITORIALE UCRAINA. TRA LE IPOTESI IN CAMPO C'E' QUELLA DI ORGANIZZARE UN NUOVO REFERENDUM POPOLARE NELLE ZONE OCCUPATE PER "LEGITTIMARE" LO SCIPPO DI SOVRANITA' - MA SAREBBE UNA VITTORIA TOTALE DI PUTIN, CHE OTTERREBBE TUTTO QUEL CHE CHIEDE SENZA CONCEDERE NIENTE…