BLADE RUNNER LE TENTA TUTTE! SHOCK IN AULA A DUE GIORNI DAL VERDETTO SU PISTORIUS: LA DIFESA SI GIOCA LA CARTA SCENICA DELLA DISABILITÀ. L’EX CAMPIONE SI LEVA PROTESI E NONOSTANTE IL PALESE IMBARAZZO SI METTE A ‘CAMMINARE’ PER IMPIETOSIRE IL GIUDICE - VIDEO
Ultime ore di grande tensione in aula al processo di Oscar Pistorius prima del verdetto di dopodomani, quando si saprà la pena che Blade Runner dovrà scontare per l'omicidio della fidanzata Reeva. Per convincere il giudice Masipa a non condannare il campione paralimpico a 15 anni, la difesa ha giocato la carta scenica della disabilità, costringendo Pistorius a togliersi l'abito, staccarsi le protesi e camminare sui moncherini delle sue gambe fino a davanti al giudice. Attimi di shock in aula, con Pistorius che ha dovuto affrontare visivamente il padre della vittima e il pm Gerrie Nel.
Una strategia accurata della difesa che ha voluto mostrare alla togata la condizione in cui ha sparato Pistorius quella notte, dato che quando ha premuto il grilletto era senza protesi. La vulnerabilità e la disabilità di Blade Runner usate come via di fuga dal carcere, dato che la difesa ha chiesto che la pena sia trasformata in lavori sociali in supporto di bambini disabili.
In precedenza Kim Martin, la cugina di Reeva, ha testimoniato come la modella si era infatuata di Pistorius, ma non lo avrebbe amato e che prima di essere uccisa le avrebbe confessato di dover parlare della sua relazione. L'accusa che mira a far condannare Blade Runner a 15 anni di detenzione, ha portato in aula la testimonianza di un'infermiera del carcere che sarebbe stata maltrattata verbalmente da Pistorius durante i 10 mesi trascorsi in carcere, per dimostrare l'irrascibilità del campione paralimpico. Venerdì in mattinata è prevista la sentenza a tre anni di distanza dall'omicidio di Reeva.