toti arturo e maurizio testa 3

“I SOLDI DONATI DAI RIESINI VANNO RITIRATI A MANO E NON CON BONIFICO” - GIOVANNI TOTI SAPEVA CHE I FINANZIAMENTI ELARGITI DALLA COMUNITÀ ORIGINARIA DI RIESI (IN SICILIA), ATTRAVERSO I GEMELLI ITALO MAURIZIO E ANGELO ARTURO TESTA, AVESSERO UNA PROVENIENZA OPACA (I TESTA RISULTANO VICINI AL CLAN CAMMARATA) - IN UNA RIUNIONE PER LE AMMINISTRATIVE DI GENOVA DI FEBBRAIO 2022, TOTI IMMAGINA DI CHIEDERE UN AIUTO AI TESTA E IL SUO CAPO DI GABINETTO, MATTEO COZZANI, CHE AVEVA DISATTESO LA PROMESSA DI ASSUMERE UNA PERSONA A LORO VICINA, TREMA: “QUESTI MI SQUARTANO”

Estratto dell’articolo di Ivan Cimmarusti,Sara Monaci per il “Sole 24 Ore”

 

GIOVANNI TOTI

Che i finanziamenti elargiti dalla comunità “riesina” di Genova attraverso i gemelli Italo Maurizio e Angelo Arturo Testa avessero una provenienza quantomeno opaca doveva essere chiaro un po’ a tutti. Probabilmente anche al governatore della Liguria Giovanni Toti, visto che al suo capo di gabinetto Matteo Cozzani aveva precisato che i «possibili» soldi donati da quell’ambiente «vanno ritirati a mano» e non con bonifico, come si fa per tracciare le erogazioni a sostegno politico-elettorale.

 

matteo cozzani

Il problema dei fratelli Testa è che risulterebbero intrecciati a doppio filo con ambienti mafiosi, in particolare con il clan Cammarata del Mandamento di Riesi (Sicilia), sodalizio che ha infiltrato tutta la provincia di Genova anche attraverso la comunità “riesina”, particolarmente numerosa in Liguria.

 

I Testa sono uno snodo fondamentale nei presunti accordi politici con i clan di cui risponde solo Cozzani, accusato di corruzione elettorale aggravata dal metodo mafioso. Eppure, in una riunione del 13 febbraio 2022 sembra che la loro provenienza sia abbastanza nota agli interlocutori. Un particolare che emerge dagli atti della Procura di Genova che martedì ha svelato la presunta rete corruttiva all’interno della Regione Liguria.

 

GIOVANNI TOTI SULLO YACHT LEILA DI ALDO SPINELLI

A quell’incontro di febbraio, svoltosi nell’ufficio regionale del presidente, partecipano con Toti e Cozzani il sindaco di Genova Marco Bucci ma anche la segretaria e la portavoce di Toti, Marcella Mirafiori e Jessica Nicolini. Gli investigatori della Guardia di finanza ascoltano tutta la conversazione grazie alle cimici ambientali. I quattro — riassumono i magistrati — discutono sulla «pianificazione della imminente campagna elettorale in favore della ricandidatura del primo cittadino», Bucci.

 

matteo cozzani

Il «cuore della conversazione» riguarda «la quantificazione del budget necessario per la campagna elettorale, stimato in circa 250mila euro». Si ragiona su come reperire quel denaro, sulle cose da fare e si pensa a «cene a pagamento, che vedrebbero la partecipazione del sindaco» destinate a una rete di «grandi e piccoli finanziatori».

 

Sempre nel corso della riunione del 13 febbraio, il governatore, scrivono i pm, «chiedeva agli interlocutori di valutare anche il sostegno dei “riesini”». Un’affermazione che per i magistrati avrebbe provocato «una reazione preoccupata» nel capo di gabinetto Cozzani, che esclama «oh mio Dio». Lo stesso, inoltre, ricorda a Toti «stacci lontano da quelli lì ci mettono in galera…i Riesini quelli di…», con il governatore che risponde «…i Testa!».

 

giovanni toti matteo cozzani

Secondo la Nicolini, però, i Testa avevano già partecipato a una precedente cena elettorale, tanto che lo stesso Toti «raccomanda che — riassumono gli investigatori — possibili erogazioni avrebbero dovuto essere prelevate “a mano” (“vanno ritirati a mano”)».

Tuttavia, continua ancora la Nicolini, ad occuparsi del rapporto con i Testa non poteva più essere Cozzani, che aveva disatteso la promessa di assumere una persona a loro vicina, tanto che lo stesso capo di gabinetto esclama «se no mi squartano», con il governatore che risponde «ma perché non gli abbiamo dato dei soldi?».

 

COMUNE DI RIESI

Ma qual era esattamente il rapporto tra Cozzani e i Testa? Per chiarirlo bisogna andare indietro di due anni, al 2020, in occasione delle elezioni regionali vinte da Toti. Cozzani, attraverso l’onorevole Alessandro Sorte — deputato di centro-destra tra il 2018 e il 2022, nonché presidente dell’associazione riesini nel mondo — entra in contatto con i fratelli Testa. Dal contenuto degli atti e delle intercettazioni […] «si comprendeva chiaramente che Cozzani agiva su mandato di Toti».

 

MATTEO COZZANI - GIOVANNI TOTI

[…] i fratelli Testa avrebbero avuto un ruolo determinante nel far convergere su Toti i voti «contigui ad ambienti della famiglia di Riesi, consorteria mafiosa radicata a Genova». Un sistema di presunte «corruttele elettorali» per ottenere voti in cambio di promesse di posti di lavoro rivolte a persone vicine alle consorterie.

 

Così è per l’assunzione di Gaetano Genco, fidanzato di Anna Maurici, figlia di Venanzio Maurici, fratello di Vincenzo Maurici, sindacalista «legato da vincoli di parentela con la famiglia Cammarata». Di tutto questo sistema opaco che passava dai Testa e dalla comunità di Riesi a Genova, Cozzani sembra esserne a conoscenza. Nel 2020, infatti, ne parla con l’onorevole di centro-destra Manuela Gagliardi, deputata tra il 2018 e il 2022.

toti arturo e maurizio testa 3

Cozzani, è riassunto negli atti, «palesava a Gagliardi una certa preoccupazione, evidentemente rappresentandosi una possibile contiguità dei suoi interlocutori con ambienti mafiosi, tanto da confidarle “me ne frega soltanto che un bel giorno...una mattina non vorrei trovarmi la Dia in ufficio”».

arturo e maurizio testa

Ultimi Dagoreport

donald trump elon musk

DAGOREPORT - BLACKSTONE, KKR, BLACKROCK E ALTRI FONDI D’INVESTIMENTO TEMONO CHE IL SECONDO MANDATO ALLA CASA BIANCA DI TRUMP VENGA CONDIZIONATO DAL KETAMINICO ELON MUSK, CHE ORMAI SPARA UNA MINCHIATA AL GIORNO - GLI OPERATORI DI BORSA VOGLIONO FARE AFFARI, GLI AD PENSANO A STARE INCOLLATI ALLA POLTRONA DISTRIBUENDO PINGUI DIVIDENDI, NESSUNO DI ESSI CONDIVIDE L’INSTABILITÀ CHE QUEL “TESLA DI MINCHIA” CREA A OGNI PIÉ SOSPINTO - DAGLI ATTACCHI ALLA COMMISSIONE EUROPEA AL SOSTEGNO AI NAZISTELLI DI AFD FINO ALL’ATTACCO ALLA FED E AL TENTATIVO DI FAR ZOMPARE IL GOVERNO BRITANNICO, TUTTE LE SPARATE DEL MUSK-ALZONE…

matteo salvini giorgia meloni piantedosi renzi open arms roberto vannacci

DAGOREPORT - L’ASSOLUZIONE NEL PROCESSO “OPEN ARMS” HA TOLTO A SALVINI LA POSSIBILITA’ DI FARE IL MARTIRE DELLE TOGHE ROSSE E LO HA COSTRETTO A CAMBIARE LA STRATEGIA ANTI-DUCETTA: ORA PUNTA A TORNARE AL VIMINALE, TRAMPOLINO CHE GLI PERMISE DI PORTARE LA LEGA AL 30% - E "IO SO' E TU NON SEI UN CAZZO" NON CI PENSA PROPRIO: CONFERMA PIANTEDOSI E NON VUOLE LASCIARE AL LEGHISTA LA GESTIONE DEL DOSSIER IMMIGRAZIONE (FORMALMENTE IN MANO A MANTOVANO MA SU CUI METTE LE MANINE MINNITI), SU CUI HA PUNTATO TUTTE LE SUE SMORFIE CON I “LAGER” IN ALBANIA - I FAN DI VANNACCI NON ESULTANO SALVINI ASSOLTO: VOGLIONO IL GENERALE AL COMANDO DI UN PARTITO DE’ DESTRA, STILE AFD - I DUE MATTEO...

giorgia meloni - matteo salvini - open arms

DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI GRIDERA' ANCORA ALLE “TOGHE ROSSE” E ALLA MAGISTRATURA “NEMICA DELLA PATRIA”? -L’ASSOLUZIONE È DI SICURO IL PIÙ GRANDE REGALO DI NATALE CHE POTEVA RICEVERE GIORGIA MELONI PERCHÉ TAGLIA LE UNGHIE A QUELLA SETE DI “MARTIRIO” DI SALVINI CHE METTEVA A RISCHIO IL GOVERNO – UNA VOLTA “ASSOLTO”, ORA IL LEADER DEL CARROCCIO HA DAVANTI A SÉ SOLO GLI SCAZZI E I MALUMORI, DA ZAIA A FONTANA FINO A ROMEO, DI UNA LEGA RIDOTTA AI MINIMI TERMINI, SALVATA DAL 3% DI VANNACCI, DIVENTATA SEMPRE PIÙ IRRILEVANTE, TERZA GAMBA NELLA COALIZIONE DI GOVERNO, SUPERATA PURE DA FORZA ITALIA. E LA DUCETTA GODE!

roberto gualtieri alessandro onorato nicola zingaretti elly schlein silvia costa laura boldrini tony effe roma concertone

DAGOREPORT - BENVENUTI AL “CAPODANNO DA TONY”! IL CASO EFFE HA FATTO DEFLAGRARE QUEL MANICOMIO DI MEGALOMANI CHE È DIVENTATO IL PD DI ELLY SCHLEIN: UN GRUPPO DI RADICAL-CHIC E BEGHINE DEL CAZZO PRIVI DELLA CAPACITÀ POLITICA DI AGGREGARE I TANTI TONYEFFE DELLE DISGRAZIATE BORGATE ROMANE, CHE NON HANNO IN TASCA DECINE DI EURO DA SPENDERE IN VEGLIONI E COTILLONS E NON SANNO DOVE SBATTERE LA TESTA A CAPODANNO - DOTATA DI TRE PASSAPORTI E DI UNA FIDANZATA, MA PRIVA COM’È DI QUEL CARISMA CHE TRASFORMA UN POLITICO IN UN LEADER, ELLY NON HA IL CORAGGIO DI APRIRE LA BOCCUCCIA SULLA TEMPESTA CHE STA TRAVOLGENDO NON SOLO IL CAMPIDOGLIO DELL’INETTO GUALTIERI MA LO STESSO CORPACCIONE DEL PD -  EPPURE ELLY È LA STESSA PERSONA CHE SCULETTAVA FELICE AL GAY PRIDE DI MILANO SUL RITMO DI “SESSO E SAMBA” DI TONY EFFE. MELONI E FAZZOLARI RINGRAZIANO… - VIDEO

bpm giuseppe castagna - andrea orcel - francesco milleri - paolo savona - gaetano caltagirone

DAGOREPORT: BANCHE DELLE MIE BRAME! - UNICREDIT HA MESSO “IN PAUSA” L’ASSALTO A BANCO BPM IN ATTESA DI VEDERE CHE FINE FARÀ L’ESPOSTO DI CASTAGNA ALLA CONSOB: ORCEL ORA HA DUE STRADE DAVANTI A SÉ – PER FAR SALTARE L'ASSALTO DI UNICREDIT, L'AD DI BPM, GIUSEPPE CASTAGNA, SPERA NELLA "SENSIBILITA' POLITICA" DEL PRESIDENTE DELLA CONSOB, PAOLO SAVONA, EX MINISTRO IN QUOTA LEGA – IL NERVOSISMO ALLE STELLE DI CASTAGNA PER L’INSODDISFAZIONE DI CALTAGIRONE - LA CONTRARIETA' DI LEGA E PARTE DI FDI ALLA COMPLETA ASSENZA IN MPS - LE DIMISSIONI DEI 5 CONSIGLIERI DEL MINISTERO DELL'ECONOMIA DAL “MONTE”: FATE LARGO AI NUOVI AZIONISTI, ''CALTARICCONE" E MILLERI/DEL VECCHIO - SE SALTA L'OPERAZIONE BPM-MPS, LA BPER DI CIMBRI (UNIPOL) ALLA FINESTRA DI ROCCA SALIMBENI, MENTRE CALTA E MILLERI SAREBBERO GIA' ALLA RICERCA DI UN'ALTRA BANCA PER LA PRESA DI MEDIOBANCA-GENERALI...