IL PRIMO GIUBILEO DELL'ERA ISIS - TRA ''RISCHIO DRONI'' E IPOTESI DI CHIUSURA DELLO SPAZIO AEREO, PREPARATEVI A CONTROLLI ANCHE IN STAZIONE CON METAL DETECTOR PORTATILI - GLI ALBERGATORI: ''CALANO LE PRENOTAZIONI, RISCHIAMO DI NON AVER NESSUN INCREMENTO DI TURISTI PER L'ANNO SANTO''
1. “CRESCE L’ALLARME, IL RISCHIO DRONI A ROMA”
Silvio Buzzanca per “la Repubblica”
«Gli italiani sappiano che noi siamo sempre pronti all’accoglienza e al dialogo, ma siamo capaci del pugno duro contro coloro che non rispettano le regole nel nostro Paese». L’input, la linea del governo sul terrorismo, arriva direttamente da Antalya, dove il presidente del Consiglio Matteo Renzi è impegnato nella riunione del G20.
Parole che rimbalzano subito in Italia, dove ieri sera il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni e quello degli Interni Angelino Alfano hanno riferito alla Camera sui fatti di Parigi. E di fronte ad un’aula quasi piena, Alfano ha dato sostanza alle parole del premier. Il ministro dell’Interno non ha nascosto la preoccupazione per l’avvio del Giubileo. Si cerca di pensare a tutto.
Anche ad un attacco dall’aria con i droni. Per questo le autorità stanno elaborando tutte le difese a partire dalla chiusura dello spazio aereo. Inoltre Piazza San Pietro sarà sigillata e i pellegrini vi arriveranno lungo strade sorvegliate ed entreranno solo dopo accurati controlli. L’allarme, inoltre, coinvolgerà anche altre città che saranno meta dei pellegrini. Dunque invio di forze supplementari e controlli particolari anche a San Giovanni Rotondo, Padova, Loreto e Assisi.
ISIS SAN PIETRO UN FAN DELLO STATO ISLAMICO IN VATICANO
Alfano ha spiegato che al momento però non ci sono minacce precise per il nostro paese. Il rischio zero, ha detto, non esiste, ma si può ridurre il coefficiente con il lavoro di prevenzione. Dunque più uomini e più mezzi alle Forze dell’ordine che hanno ricevuto l’unico applauso comune e convinto dell’aula. Alfano, ha spiegato che in Italia il livello di allarme è stato portato a 2, un passo prima di un attacco terroristico. Il ministro dell’Interno ha spiegato bene che «l’allerta 2» prevede ancora più attenzione nei controlli di stazioni ferroviarie, scali portuali e aeroportuali.
bandiera isis piazza san pietro vaticano
Dunque dovremo abituarci a vedere uomini delle forze dell’ordine che controlleranno uomini e bagagli con i metal detector portatili. Inoltre l’attivazione dell’allarme di tipo 2 permetterà di mettere in campo rapidamente anche i «reparti speciali delle forze di polizia in particolare Nocs e Gis e le forze speciali militari». E sono pronte ad agire anche altre task force speciali che erano state create all’inizio dell’anno subito dopo l’assalto al giornale Chalie Hebdo.
Al momento a Roma arriveranno altri 700 militari che si aggiungeranno alle altre migliaia che sono già a disposizione. Il ministro ha anche annunciato che fra sei mesi saranno assunti e dunque disponibili altri 2500 fra poliziotti, carabinieri e finanzieri. Servono fondi però. Servono soldi per aumentare il livello di sicurezza del paese.
Alfano nel suo discorso ha detto che nella legge di Stabilità in discussione al Senato arriveranno più soldi per la sicurezza. E il sottosegretario Paolo Baretta si è sbilanciato a fare anche una cifra: 120 milioni in più per il 2016. Ma subito dopo ha smentito e fatto marcia indietro. Baretta ha spiegato che la questione dei soldi in più alla sicurezza è aperta, ma che se ne discuterà quando la legge di Stabilità passerà in seconda lettura alla Camera.
2. GIUBILEO, EFFETTO-PARIGI SU TURISTI E PELLEGRINI “CALANO LE PRENOTAZIONI”
Giovanna Vitale per “la Repubblica - Roma”
I PAPI SANTI - FEDELI E PELLEGRINI A PIAZZA SAN PIETRO
Alla vigilia del primo Giubileo al tempo dell’Is, il brutto risveglio di Roma dopo il massacro di Parigi non interpella solo gli apparati di sicurezza, che già lavorano a pieni giri, come confermato dal ministro dell’Interno Angelino Alfano. Impegnato ieri alla Camera ad elencare, tra le misure di prevenzione messe in campo, «il rafforzamento della vigilanza sugli obbiettivi sensibili, a partire da piazza San Pietro», anche contro «il rischio che un attacco terroristico possa essere portato dall’alto utilizzando i droni, dispositivi aerei a pilotaggio remoto».
A preoccupare, adesso, sono pure le ripercussioni di quella tragedia consumata Oltralpe. La paura soprattutto. Che, associata alle ultime minacce del Califfato («Ora tocca a Roma, Londra e Washington»), potrebbe scoraggiare turisti e pellegrini, azzerando l’effetto benefico atteso da una città che contava sul traino dell’Anno Santo per risollevarsi.
«Secondo uno studio della Sapienza effettuato per Confcommercio prima dell’estate», suona l’allarme il presidente Rosario Cerra, «il Giubileo avrebbe prodotto un aumento del Pil compreso tra il 2,1 e il 2,5%.
Significa, in media, 11 miliardi di fatturato e 5mila posti di lavoro in più, specie nel terziario. Ebbene, il combinato disposto della crisi politica in Campidoglio e dei fatti di Parigi rischia di deprimere il turismo internazionale, riducendo di molto quelle stime. L’impatto è ancora tutto da valutare, ma non vorremmo che tra visitatori pronti a rimandare il loro viaggio a Roma per non trovarsi “impelagati” in un grande evento come il Giubileo e chi non viene più per timore di attentati, il saldo fosse pari o negativo. Se accadesse sarebbe la prima volta: di fatto, l’effetto dell’Anno Santo potrebbe risultare nullo».
Ne sanno qualcosa gli albergatori. Preoccupati che più non si può per forfait e disdette in vista di un appuntamento che, già prima della mattanza francese, non sembrava attirare folle oceaniche. «Il primo impatto di quegli attacchi è stata una cancellazione delle prenotazioni superiore alla media nei giorni subito successivi», rivela Roberto Necci, presidente dell’associazione regionale direttoridi albergo (Ada).
«La gente è terrorizzata. Per cui, se questa situazione di guerra dovesse continuare, ci aspettiamo una cancellazione delle prenotazioni anche per il Giubileo». Mai davvero decollate, tra l’altro, visto che appena qualche giorno fa Federalberghi Roma calcolava come liberi circa la metà dei posti letto disponibili in città a cavallo dell’8 dicembre: data dell’apertura della Porta Santa.
Non è allora un caso che ieri sia stato proprio il presidente di Federalberghi, Giuseppe Roscioli, ad annunciare la creazione di un osservatorio per monitorare l’andamento delle disdette e delle camere occupate. «Noi registriamo quotidianamente una media endemica di cancellazioni», avverte, «ora però vogliamo misurare l’entità dell’effetto degli attentati di Parigi su Roma. Che ci sarà di sicuro, perché le tensioni internazionali inducono molte persone a rinviare i viaggi o a cambiare destinazione. Il timore è che si evitino le capitali europee».
Chiaro l’epilogo: l’affluenza del 5% in più negli alberghi romani per il Giubileo - stimata appena qualche settimana fa andrebbe in fumo. «Purtroppo i segnali che arrivano», conclude Roscioli, «non ci fanno ben sperare».
Ne è convinto pure Paolo Delfini, responsabile Cna Trasporto Persone Roma: «Siamo convinti che dopo Parigi ci sarà un rallentamento nelle prenotazioni, già finora molto al di sotto delle attese. A smentire chi temeva un assalto di bus turistici nel centro di Roma, con milioni di turisti in pellegrinaggio e impennate negli arrivi».