"ABBIAMO UN CAPITALISMO INFETTO" – GIUSEPPE CONTE, OSPITE DEI GIOVANI DI CONFINDUSTRIA A RAPALLO, FA INFURIARE QUELLE ANIME CANDIDE DEGLI IMPRENDITORI ITALIANI – PEPPINIELLO, CON CHIARO RIFERIMENTO AL "SISTEMA TOTI", HA BERSAGLIATO “UN MODO DI FARE IMPRESA BASATO SULLE RELAZIONI PERSONALI CON IL FINANZIAMENTO DEI POLITICI DI TURNO” E INVECE DI CONDIVIDERE I “CUMMENDA” S’INCAZZANO – EMMA MARCEGAGLIA: “MI FA GIRARE LE BALLE: SIAMO GENTE SERIA” - IL PRESIDENTE DEI GIOVANI IMPRENDITORI, RICCARDO DE STEFANO: “CAPITALISMO INFETTO, LO VADA A DIRE ALTROVE. CONTE HA DIMENTICATO QUANDO…”
Estratto dell’articolo di Leonardo Di Paco per “la Stampa”
«Abbiamo un capitalismo infetto, mi aspetto che ci sia un sussulto di responsabilità per un certo modo di fare impresa basato sulle relazioni personali con il finanziamento dei politici di turno». Fanno scoppiare un putiferio le parole del leader del Movimento Cinque Stelle, Giuseppe Conte, al convegno dei giovani imprenditori di Confindustria di Rapallo.
Provocato dal giornalista David Parenzo sull'inchiesta di Genova, che ha portato agli arresti domiciliari il governatore Giovanni Toti, l'ex premier ha parlato di un «capitalismo infetto» riferendosi al fatto che «alcuni imprenditori si assegnano gare o si spartiscono concessioni sugli yacht a discapito degli altri imprenditori onesti».
EMMA MARCEGAGLIA E GIUSEPPE CONTE
Questo sistema, ha aggiunto, «crea un danno a tutti gli altri. Per un imprenditore che riesce ad accaparrarsi la proroga delle concessioni urbanistiche in questo modo malsano, ce ne sono tanti altri che invece rimangono fuori dalla partita: queste sono pratiche commerciali sleali e illecite».
Parole difficili da digerire per gli industriali, che non hanno lesinato critiche all'uscita di Conte. «Sono parole da campagna elettorale» ha replicato il presidente di Confindustria, Emanuele Orsini, ma «si possono giustificare a metà». Riferimento alle parole del leader M5S sull'inchiesta di Genova, Orsini ha poi detto di non volere entrare «nel merito di quello che sta facendo la procura, ognuno deve fare il proprio mestiere».
Però, ha poi aggiunto, «non mi piace sentire che ogni erba è un fascio, noi siamo gli imprenditori e rappresentiamo l'Italia, siamo quelli che fanno il Pil e sostengono il Paese». Più dura la replica della past President di Confindustria Emma Marcegaglia: «Sentire un leader politico che parla di capitalismo infetto mi fa girare le balle: siamo gente seria, pretendiamo rispetto» ha attaccato la presidente del B7, che ha anche replicato all'affermazione di Conte – «ci vedo una adesione ad una economia di guerra» – rispetto al modo dell'Europa di gestire l'attuale situazione geopolitica.
[…] «Voglio rispondere a Giuseppe Conte, che evidentemente ha dimenticato quando venne all'assemblea di Confindustria e disse che il motivo per cui l'Italia è seduta insieme ai grandi nel G7 è grazie alle nostre imprese. E quindi, capitalismo infetto, lo vada a dire altrove. O meglio, non lo dica affatto: perché le imprese sane sono la stragrande maggioranza di questo Paese» ha aggiunto il presidente dei Giovani imprenditori di Confindustria, Riccardo De Stefano.
Dopo aver scatenato la bufera, Conte ha poi tentato di correggere il tiro: «Conosco bene Emma Marcegaglia e credo abbia frainteso il mio intervento. Nel parlare di capitalismo infetto mi riferivo a quel sistema malsano che emerge anche dalle inchieste giudiziarie, in cui l'imprenditore cerca un rapporto privilegiato con il politico di turno e poi ne finanzia la campagna elettorale. Una gestione infetta dei rapporti tra politica ed economia». […]