"LO SFOTTO’ NON E’ REATO" – DOPO LA BUFERA SUGLI ADESIVI ANTISEMITI LASCIATI IN SUD, GLI "IRRIDUCIBILI" DELLA LAZIO INSISTONO: “SI TRATTA DI SCHERNO. STUPITI DAL CLAMORE MEDIATICO – LOTITO: “SU CERTI FATTI NESSUNO SFOTTÒ'” - DOMANI I BIANCOCELESTI CON LA MAGLIETTA DI ANNA FRANK - LA DEDICA SBAGLIATA SULLA CORONA DEL PATRON DELLA LAZIO SCATENA L'IRONIA IN RETE...
(ANSA) "Si tratta di scherno e sfottò da parte di qualche ragazzo forse, perché in questo ambito dovrebbe essere collocata questa cosa, anche in virtù del fatto che, come da sentenza di tribunale (qui la decisione dello scorso 2 febbraio 2017), non è reato apostrofare un tifoso avversario accusandolo di appartenere ad altra religione".
Così in una nota il direttivo degli Irriducibili della Lazio. "Ma evidentemente nemmeno la Figc se ne ricorda se è vero che hanno aperto un'inchiesta". "Rimaniamo stupiti - proseguono gli Irriducibili - da questo clamore mediatico.
Esistono altri 'casi' che meriterebbero le aperture dei telegiornali e ampie pagine di giornale. Non ci dissociamo da ciò che non abbiamo fatto. Ci meravigliamo che queste, che vengono considerate offese, insulti o chissà che altro, quando però arrivano nei nostri confronti non scandalizzino nessuno. Gli stessi adesivi ce li ritroviamo anche nella nostra curva, ma non stiamo di certo a piagnucolare perché nessuno s'indigna per questo. Noi siamo della Lazio e non si piange! Tutto deve rimanere nell'ambito del 'nulla'".
Secondo gli irriducibili questa vicenda non è reato "ma evidentemente nemmeno la Figc se ne ricorda se è vero che hanno aperto un'inchiesta. Sono manovre per colpire la Lazio, che si sta affermando come una tra le migliori realtà di questo campionato, e i suoi tifosi che invece tanto stanno provando a fare, con molteplici iniziative di cui nessuno ne parla".
(ANSA) "Su certi fatti che, non vanno dimenticati, non si può giocare, non esistono sfottò non esiste nulla di tutto ciò. Devono rimanere nella memoria di tutti per evitare che si possano ripetere in futuro". Così il presidente della Lazio, Claudio Lotito, in occasione della sua visita alla Sinagoga di Roma dove ha deposto, assieme ai giocatori Felipe Anderson e Wallace, una corona di fiori in risposta agli adesivi antisemiti degli ultrà laziali domenica all'Olimpico. Un atto che gli Irriducibili avevano considerato "sfottò e goliardia".
"La società ha sempre represso certi fenomeni e rispetto quando sono diventato presidente - ha aggiunto Lotito - negli ultimi tempi alcuni fenomeni che erano palesi non sono più comparsi. La stessa tifoseria ha sottolineato la volontà di superare certe situazioni e per questo trovo alquanto strano quanto accaduto, soprattutto dopo il comunicato della scorsa settimana in cui i tifosi si impegnavano a non fare più cori razzisti e a Nizza abbiamo avuto il plauso delle autorità francesi per il loro comportamento composto".
CASO ANNA FRANK, «HAI FRATELLI EBREI, DA CLAUDIO», LA DEDICA SBAGLIATA SULLA CORONA DI LOTITO
Simone Canettieri per www.ilmessaggero.it
«Hai fratelli ebrei, da Claudio tifoso laziale». La dedica sgrammaticata spillata vicino alla corona di fiori deposta questa mattina da Claudio Lotito davanti alla sinagoga - dopo il caso del fotomontaggio della maglietta giallorossa indossata da Anna Frank - sta facendo il giro della rete.
Gli sfottò dei tifosi romanisti si sprecano. Ma l'autore del biglietto e dell'acca di troppo non è Lotito. Dal fiorista Mario ricostruiscono la vicenda e spiegano: «Mentre deponevamo la corona è passato un tassista, che si chiamava Claudio, e ci ha chiesto di poter firmare con un pensiero la corona del presidente».
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Caso risolto? Sarà stato un romanista sotto mentite spoglie che voleva sbertucciare Lotito? Oppure no: un biancoceleste de core che nella foga si è fatto scappare una lettera in più? Forse sì, forse no. Non importa, almeno questi sono sfottò sani.