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GRAZIATI GLI SMEMORATI AL VOLANTE: NIENTE PIU’ SUPERMULTA E TAGLI AI PUNTI SULLA PATENTE – LA CASSAZIONE SALVA GLI AUTOMOBILISTI: NIENTE PIÙ SANZIONI D' UFFICIO PER CHI NON COMUNICA IL NOME DEL GUIDATORE – GIUSTIFICATO IL “NON RICORDO CHI ERA AL VOLANTE” `

 

Giorgio Ursicino per “il Messaggero”

 

anziani al volante

Finalmente. Giustizia è fatta. Dopo diversi anni lo ha sentenziato la Cassazione. La Suprema Corte mette fine al poco logico automatismo che faceva scattare salate sanzioni aggiuntive oltre la multa se il proprietario dell' auto non ricordava chi era al volante in caso di infrazioni che prevedono la decurtazione di punti dalla patente. Gli ermellini hanno infatti respinto un ricorso del comune di Bari contro una signora la cui vettura, nel lontano inizio di marzo del 2007, aveva commesso un' infrazione al Codice della strada. L' auto non fu fermata, quindi non venne identificato chi fosse al volante.

 

Dopo quasi quattro mesi, alla fine di giugno, il verbale fu notificato alla proprietaria che con notevole tempismo rispose ai vigili «di non essere in grado di indicare le generalità di chi guidasse al momento della originaria infrazione a causa sia del notevole tempo trascorso sia del fatto che la vettura venisse utilizzata, oltre che da lei, anche dal marito e dalle sue due figlie».

punti patente

 

LA VETTURA DI FAMIGLIA

Potrebbe sembrare una scusa, un' ipotesi che finora la legge non prendeva nemmeno in considerazione. Invece la Cassazione ha ritenuto che è una motivazione che ha il suo fondamento e quindi può essere messa in campo per non pagare le sanzioni aggiuntive. In realtà è quasi normale che di una vettura utilizzata da più persone, più o meno sugli stessi percorsi (magari vicino casa), il proprietario non ricordi con certezza dopo diversi mesi chi si trovasse al volante in una determinata ora della giornata.

 

E se il ricordo non fosse preciso si rischierebbe l' ingiustizia di togliere i punti alla patente di una persona che non ha commesso l' infrazione, quindi sarebbe anche disatteso l' obiettivo di fermare prima o poi (ritiro del permesso di guida perché i punti sono azzerati) chi non rispetta le regole della circolazione stradale. Su questo aspetto la Suprema Corte si era già espressa e proprio in seguito a quella sentenza vennero fuori le sanzioni aggiuntive penalizzando, spesso ingiustamente, chi non ha memoria d' elefante.

 

patente a punti

IL PRECEDENTE VERDETTO

Quando venne introdotta in Italia la decurtazione dei punti dalla patente (nel luglio del 2003), infatti, il «non ricordo» era ancora più bandito, tanto che se non veniva comunicato chi era al volante i punti venivano automaticamente sottratti dalla patente dell'incolpevole proprietario. Una prassi che dopo diversi anni venne appunto fermata dalla Suprema Corte.

 

Il principio è lo stesso e ora la Cassazione lo ha riconosciuto: se il proprietario effettivamente non ricorda chi era al volante al momento della multa non è giusto togliergli i punti dalla sua patente, ma non è nemmeno giusto fargli pagare una sanzione aggiuntiva. Anche perché in Italia non c' è alcuna legge o regolamento che preveda venga registrato con precisione da qualche parte (un libro di bordo?) chi sta guidando i veicoli nelle varie ore della giornata.

 

AUTOVELOX MULTE

DI CASO IN CASO

Il proprietario deve conoscere le persone a cui affida l' auto, ma per la tempistica non si può puntare tutto sulla sua memoria. L' ordinanza 9555 depositata l' altro ieri dalla Seconda sezione civile, in ogni caso, non mette certo fine alle sanzioni aggiuntive, riconosce solo il fatto che il proprietario dell' auto può non ricordare e questo va valutato di caso in caso.

 

Chi non risponde all' autorità che ha chiesto le generalità del conducente viene immediatamente sanzionato, ma quelli che si dimostrano disponibili al dialogo, ma effettivamente non ricordano, d' ora in avanti potranno essere graziati.

CASSAZIONE

 

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