
“GUALANDI SI AUTODEFINIVA ‘PADRONE, COLUI CHE PUÒ TUTTO SULLA SCHIAVA’” – SI È APERTO IL PROCESSO CHE VEDE IMPUTATO L’EX COMANDANTE DEI VIGILI URBANI, GIAMPIERO GUALANDI, ACCUSATO DELL’OMICIDIO DELLA COLLEGA SOFIA STEFANI, UCCISA CON UN COLPO DI PISTOLA IL 16 MAGGIO 2024 AD ANZOLA EMILIA – IL PROCURATORE: “C’ERA UN CONTRATTO DI SOTTOMISSIONE SESSUALE SCRITTO TRA IL CARNEFICE E LA VITTIMA. LA RELAZIONE TRA GUALANDI E LA STEFANI AVEVA TRATTI DEGRADANTI E L’UOMO ERA CONSAPEVOLE DELLE FRAGILITÀ DELLA VITTIMA” – PER LA DIFESA, IL CONTRATTO È STATO TRATTO DAL LIBRO “50 SFUMATURE DI GRIGIO”...
Estratto dell’articolo di www.lastampa.it
«C’era un contratto scritto tra il carnefice e la vittima, dove lui nel contesto di una relazione sessuale, si definiva il "padrone”». Lo ha detto la procuratrice aggiunta Lucia Russo introducendo i temi che saranno trattati durante il processo nel quale Giampiero Gualandi, l’ex comandate della polizia municipale è accusato di omicidio volontario di Sofia Stefani, assassinata il 16 maggio dello scorso anno.
Così si è aperta così l’udienza di questa mattina. Per l’accusa «la relazione sessuale tra Gualandi e la Stefani aveva «tratti degradanti e l’uomo era consapevole delle fragilità della vittima da tempo in cura disturbi della personalità».
Il 18 maggio 2023, spiega la procuratrice, Giampiero Gualandi e Sofia Stefani avrebbero firmato un «contratto di sottomissione sessuale» dove lui si «autodefiniva padrone, colui che tutto può sulla sua schiava». In un passaggio si diceva: «Io signore e padrone mi impegno a dominare l'anima della mia sottomessa».
Per la difesa, il contratto è stato tratto dal libro “50 sfumature di grigio”, lo si trova nel capitolo 11. «Ci sono siti Bdsm da cui si possono scaricare contratti di questo tipo. Era un gioco, non ha nessuna validità, nessuna efficacia giuridica, nessuna possibilità di condizionare comportamenti. Nella vita sessuale gli adulti possono fare quello che vogliono».
COMANDO DELLA POLIZIA LOCALE DI ANZOLA EMILIA
Gualandi risponde dell'omicidio volontario della 33enne, ex collega, con cui aveva una relazione extraconiugale. Stefani è stata uccisa il 16 maggio 2024 da un colpo partito dalla pistola di ordinanza di Gualandi nell'ufficio dell'uomo, al comando di Anzola. L'imputato, per la prima volta presente in aula, completo grigio gessato e seduto a fianco dei suoi difensori, avvocati Claudio Benenati e Lorenzo Valgimigli, ha sempre sostenuto l'ipotesi dell'incidente, uno sparo esploso per errore durante una colluttazione. [...]
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COMANDO DELLA POLIZIA LOCALE DI ANZOLA EMILIA