jf kennedy

“GUERRE, SOLDI E DONNE. ECCO IL VERO KENNEDY” - PAOLO GUZZANTI: “FU IL PIÙ INFEDELE PUTTANIERE DEL XX SECOLO, NON SOLO PER MARILYN MA PERCHÉ TRASFORMÒ LA CASA BIANCA IN UNA CASA DI APPUNTAMENTI ACCOMPAGNATI DALLA VOCE DI SINATRA, A SUA VOLTA LEGATO AGLI AMBIENTI MAFIOSI - PORTÒ IL MONDO SULL'ORLO DELLA III GUERRA MONDIALE” - VIDEO

 

Paolo Guzzanti per il Giornale

 

marilyn monroe john kennedy jackie kennedy

Chi era davvero John Fitzgerald Kennedy, idolo delle sinistre mondiali e in Italia idolo personale di Walter Veltroni che cercò a lungo di spacciarsi per il «Kennedy italiano»? Era davvero un uomo di sinistra democratico e pacifista, un uomo specchiato e modello dell'idealismo democratico?

 

Vediamo. Come uomo, fu il più infedele puttaniere del XX secolo, non soltanto per la sua lunga e tragica storia con l'attrice Marilyn Monroe (che condivideva nel suo letto con il fratello Robert, assassinato pochi anni dopo la sua morte.

 

Omicidio di John Kennedy

Ma perché trasformò la Casa Bianca in una gigantesca casa di appuntamenti mondani ed erotici, accompagnati dall' immancabile voce di Frank Sinatra, a sua volta legato agli ambienti più opachi della mafia siculo-americana, di cui faceva parte anche Sam Giancana, l' ultimo autista di Al Capone, personaggio ambiguo indagato e protetto a fasi alterne dalla famiglia Kennedy e sospettato di esser parte del complotto finale che portò all' omicidio del trentacinquesimo presidente degli Stati Uniti.

 

JF KENNEDY E FRANK SINATRA

Kennedy fu un guerrafondaio e non un pacifista: eroe militare durante la Seconda guerra mondiale come ufficiale di Marina cui vengono attribuiti molti atti eroici. Portò il mondo sull' orlo della Terza guerra mondiale durante la crisi dei missili sovietici impiantati nella Cuba di Fidel Castro dal segretario del Pcus Nikita Krusciov (successore di Stalin dopo la parentesi di Malenkov) minacciando un attacco atomico se i sovietici non avessero ritirato le loro armi dai Caraibi.

 

E poi condusse gli Stati Uniti nel pantano della guerra del Vietnam, territorio che era stato a lungo una colonia francese, poi occupata dai giapponesi durante la guerra e infine suddivisa come la Corea in due Stati di cui uno comunista al Nord e uno filo-occidentale al Sud.

JF KENNEDY E MARILYN MONROE

 

I Vietmin, partigiani comunisti del Sud, avevano già sconfitto i francesi a Ben Diem-Phu e la potenza coloniale europea si era ritirata dallo scacchiere indocinese. Fu una scelta di Kennedy quella di impedire al Nord comunista di impossessarsi del Sud (cosa che alla fine di una martoriata guerra avvenne lo stesso) ingaggiando un conflitto militare senza soluzioni che spaccò il suo Paese (i giovani americani fuggivano in Canada per non partire per il Vietnam) e provocò una delle più profonde crisi morali della storia dell' Occidente.

 

Ricchissimo, figlio di un padre filonazista in combutta con i trafficanti di alcol, John Fitzgerald fu un giovane uomo viziato, privo di qualsiasi scrupolo e tuttavia considerato una icona insieme alle figure contemporanee di Krusciov (che a causa sua perse il posto di leader sovietico) e di papa Giovanni XXIII.

 

robert e john kennedy

Durante il proibizionismo negli anni Venti il vecchio Joe trafficò con i gangster mafiosi italo-americani per i quali importava liquori sotto copertura diplomatica. Uno di loro, Sam Giancana, ultimo autista di Al Capone, è uno dei sospettati per l' omicidio di John Kennedy.

 

La storia è complicata: il fratello di John, Robert Kennedy (assassinato a sua volta nel 1968) aveva fatto carriera come procuratore generale perseguendo Giancana e gli ultimi gangster. Poi ci fu un rovesciamento di fronti: Joe Kennedy padre fece un accordo con Giancana facendolo scagionare dal figlio Robert in cambio di un appoggio elettorale per l' altro figlio John.

 

 

john f kennedy

Ma dopo l' elezione l' accordo fu rotto dai fratelli Kennedy e Giancana passò al contrattacco legandosi con esuli cubani nemici di Kennedy, colpevole ai loro occhi di non aver concesso una copertura aerea all' invasione di Cuba degli esuli cubani alla Baia dei Porci.

john kennedy e jacqueline

 

Giancana era in contatto anche con i castristi e con i sovietici, in un intrico mai chiarito di spionaggio, contrabbando e mafia. La povera Marilyn Monroe, amante di entrambi i fratelli Kennedy (memorabile la sua performance «Happy birthday mister President» che mandò in bestia la First Lady Jacqueline Kennedy, futura signora Onassis) pagò con la vita gli intrighi della corte alla quale i giornali scandalistici avevano dato il nome di «Camelot», come quella di re Artù.

 

Marilyn Monroe

Marilyn fu uccisa con una supposta di barbiturici e la sua morte archiviata come suicidio, ma si sospetta Giancana come esecutore del delitto. John Kennedy aveva trasformato la Casa Bianca in un bordello di lusso e una reggia per milionari e artisti come Frank Sinatra, tutti più o meno connessi con la mafia siciliana.

 

Nato come presidente democratico e «di sinistra» il trentacinquesimo presidente fu adottato nell' empireo degli eroi americani nazionalisti di destra, una icona utile sia per democratici che repubblicani.

 

Fu certamente un giovane uomo duro, affascinante, seduttore spregiudicato ed eroe di guerra, un sex symbol utile per cattolici e protestanti, pacifisti e guerrafondai, un presidente che cominciò le guerre che altri dovettero chiudere e che trascinò il mondo del baratro.

 

JOHN KENNEDY JOHN KENNEDY E JACQUELINE NEL Marilyn Monroe And John Kennedy john kennedy marilyn GIANNI AGNELLI CON JOHN KENNEDY Sam _22Momo_22 Giancana - Boss che si spartì l\'amante con John F KennedyJohn F Kennedy con Jacqueline Bouvier qualche settimana prima del matrimonio - calzino in vistaJohn Kennedy - dal corriere.itJOHN F KENNEDY A DALLAS John F KEnnedy e Jacqueline in barca nel BOB TED E JOHN KENNEDYJACKIE TRA BOB E TED KENNEDY AI FUNERALI DI JOHN

 

Ultimi Dagoreport

andrea orcel castagna fazzolari meloni milleri caltagirone giuseppe giovanbattista giorgia giancarlo giorgetti

DAGOREPORT – MA ‘STI “GENI” ALLA FIAMMA DI PALAZZO CHIGI PENSANO DAVVERO DI GOVERNARE IL PAESE DEI CAMPANELLI? E COME SI FA A NON SCRIVERE CHE DIETRO L’APPLICAZIONE DEL GOLDEN POWER ALL’UNICREDIT, C’È SOLO L’ESPLICITA VOLONTÀ DEL GOVERNO DEI MELONI MARCI DI MANGANELLARE ANDREA ORCEL, IL BANCHIERE CHE HA OSATO METTERSI DI TRAVERSO AL LORO PIANO “A NOI LE GENERALI!”? - UNA PROVA DELL’ATTO ‘’DOLOSO’’? IL GOLDEN POWER, UNO STRUMENTO CHE NASCE PER PROTEGGERE GLI INTERESSI NAZIONALI DALLE MIRE ESTERE, È STATO APPLICATO ALL’OPERAZIONE ITALIANISSIMA UNICREDIT-BPM, EVITANDO DI UTILIZZARLO ALLE ALTRE OPERAZIONI BANCARIE IN CORSO: MPS-MEDIOBANCA, BPM-ANIMA E BPER-SONDRIO - ORA UNICREDIT PUÒ ANCHE AVERE TUTTE LE RAGIONI DEL MONDO. MA NON SERVE A UN CAZZO AVERE RAGIONE QUANDO IL TUO CEO ORCEL STA SEDUTO DALLA PARTE SBAGLIATA DEL POTERE…

bergoglio papa francesco salma

DAGOREPORT - QUANDO È MORTO DAVVERO PAPA FRANCESCO? ALL’ALBA DI LUNEDÌ, COME DA VERSIONE UFFICIALE, O NEL POMERIGGIO DI DOMENICA? - NELLA FOTO DELLA SALMA, SI NOTA SUL VOLTO UNA MACCHIA SCURA CHE POTREBBE ESSERE UNA RACCOLTA DI SANGUE IPOSTATICA, COME ACCADE NELLE PERSONE MORTE GIÀ DA ALCUNE ORE - I VERTICI DELLA CHIESA POTREBBERO AVER DECISO DI “POSTICIPARE” LA DATA DELLA MORTE DEL SANTO PADRE, PER EVITARE DI CONNOTARE LA PASQUA, CHE CELEBRA IL PASSAGGIO DA MORTE A VITA DI GESÙ, CON UN EVENTO LUTTUOSO - UN PICCOLO SLITTAMENTO TEMPORALE CHE NULLA TOGLIE ALLA FORZA DEL MAGISTERO DI FRANCESCO, TERMINATO COME LUI VOLEVA: RIABBRACCIANDO NEL GIORNO DELLA RESURREZIONE PASQUALE IL SUO GREGGE IN PIAZZA SAN PIETRO. A QUEL PUNTO, LA MISSIONE DEL “PASTORE VENUTO DALLA FINE DEL MONDO” ERA GIUNTA AL TERMINE...

jd vance papa francesco bergoglio

PAPA FRANCESCO NON VOLEVA INCONTRARE JD VANCE E HA MANDATO AVANTI PAROLIN – BERGOGLIO HA CAMBIATO IDEA SOLO DOPO L’INCONTRO DEL NUMERO DUE DI TRUMP CON IL SEGRETARIO DI STATO: VANCE SI È MOSTRATO RICETTIVO DI FRONTE AL LUNGO ELENCO DI DOSSIER SU CUI LA CHIESA È AGLI ANTIPODI DELL’AMMINISTRAZIONE AMERICANA, E HA PROMESSO DI COINVOLGERE IL TYCOON. A QUEL PUNTO IL PONTEFICE SI È CONVINTO E HA ACCONSENTITO AL BREVE FACCIA A FACCIA – SUI SOCIAL SI SPRECANO POST E MEME SULLA COINCIDENZA TRA LA VISITA E LA MORTE DEL PAPA: “È SOPRAVVISSUTO A UNA POLMONITE BILATERALE, MA NON È RIUSCITO A SOPRAVVIVERE AL FETORE DELL’AUTORITARISMO TEOCRATICO” – I MEME

jd vance roma giorgia meloni

DAGOREPORT – LA VISITA DEL SUPER CAFONE VANCE A ROMA HA VISTO UN SISTEMA DI SICUREZZA CHE IN CITTÀ NON VENIVA ATTUATO DAI TEMPI DEL RAPIMENTO MORO. MOLTO PIÙ STRINGENTE DI QUANTO È ACCADUTO PER LE VISITE DI BUSH, OBAMA O BIDEN. CON EPISODI AL LIMITE DELLA LEGGE (O OLTRE), COME QUELLO DEGLI ABITANTI DI VIA DELLE TRE MADONNE (ATTACCATA A VILLA TAVERNA, DOVE HA SOGGIORNATO IL BUZZURRO), DOVE VIVONO DA CALTAGIRONE AD ALFANO FINO AD ABETE, LETTERALMENTE “SEQUESTRATI” PER QUATTRO GIORNI – MA PERCHÉ TUTTO QUESTO? FORSE LA SORA “GEORGIA” VOLEVA FAR VEDERE AGLI AMICI AMERICANI QUANTO È TOSTA? AH, SAPERLO...

giovanbattista fazzolari giorgia meloni donald trump emmanuel macron pedro sanz merz tusk ursula von der leyen

SE LA DIPLOMAZIA DEGLI STATI UNITI, DALL’UCRAINA ALL’IRAN, TRUMP L’HA AFFIDATA NELLE MANI DI UN AMICO IMMOBILIARISTA, STEVE WITKOFF, DALL’ALTRA PARTE DELL’OCEANO, MELONI AVEVA GIÀ ANTICIPATO IL CALIGOLA DAZISTA CON LA NOMINA DI FAZZOLARI: L’EX DIRIGENTE DI SECONDA FASCIA DELLA REGIONE LAZIO (2018) CHE GESTISCE A PALAZZO CHIGI SUPERPOTERI MA SEMPRE LONTANO DALLA VANITÀ MEDIATICA. FINO A IERI: RINGALLUZZITO DAL FATTO CHE LA “GABBIANELLA” DI COLLE OPPIO SIA RITORNATA DA WASHINGTON SENZA GLI OCCHI NERI (COME ZELENSKY) E UN DITO AL CULO (COME NETANYAHU), L’EMINENZA NERA DELLA FIAMMA È ARRIVATO A PRENDERE IL POSTO DEL MINISTRO DEGLI ESTERI, L’IMBELLE ANTONIO TAJANI: “IL VERTICE UE-USA POTREBBE TENERSI A ROMA, A MAGGIO, CHE DOVREBBE ESSERE ALLARGATO ANCHE AGLI ALTRI 27 LEADER DEGLI STATI UE’’ – PURTROPPO, UN VERTICE A ROMA CONVINCE DAVVERO POCO FRANCIA, GERMANIA, POLONIA E SPAGNA. PER DI PIÙ L’IDEA CHE SIA LA MELONI, OSSIA LA PIÙ TRUMPIANA DEI LEADER EUROPEI, A GESTIRE L’EVENTO NON LI PERSUADE AFFATTO…

patrizia scurti giorgia meloni giuseppe napoli emilio scalfarotto giovanbattista fazzolari

QUANDO C’È LA FIAMMA, LA COMPETENZA NON SERVE NÉ APPARECCHIA. ET VOILÀ!, CHI SBUCA CONSIGLIERE NEL CDA DI FINCANTIERI? EMILIO SCALFAROTTO! L’EX “GABBIANO” DI COLLE OPPIO VOLATO NEL 2018 A FIUMICINO COME ASSESSORE ALLA GIOVENTÙ, NON VI DIRÀ NULLA. MA DAL 2022 SCALFAROTTO HA FATTO IL BOTTO, DIVENTANDO CAPO SEGRETERIA DI FAZZOLARI. “È L’UNICO DI CUI SI FIDA” NELLA GESTIONE DI DOSSIER E NOMINE IL DOMINUS DI PALAZZO CHIGI CHE RISOLVE (“ME LA VEDO IO!”) PROBLEMI E INSIDIE DELLA DUCETTA - IL POTERE ALLA FIAMMA SI TIENE TUTTO IN FAMIGLIA: OLTRE A SCALFAROTTO, LAVORA PER FAZZO COME SEGRETARIA PARTICOLARE, LA NIPOTE DI PATRIZIA SCURTI, MENTRE IL MARITO DELLA POTENTISSIMA SEGRETARIA-OMBRA, GIUSEPPE NAPOLI, È UN AGENTE AISI CHE PRESIEDE ALLA SCORTA DELLA PREMIER…