1. LA GUZZANTI IN TRIBUNALE PER LA TRUFFA DEL MADOFF DEI PARIOLI: IO, CORNUTA E MAZZIATA 2. ‘’SULLA CARTA RISULTAVA CHE IO AVESSI 850 MILA EURO. A FRONTE DI UN INVESTIMENTO DI 537MILA EURO. PLUSVALENZE SU CUI HO REGOLARMENTE PAGATO LE TASSE, 68MILA EURO’’ 3. PECCATO, PERÒ, CHE LA GUZZANTI ABBIA VERSATO ALL’ERARIO DENARO SU GUADAGNI MAI REALIZZATI. QUESTA UNA PRIMA BEFFA. LA SECONDA È ARRIVATA NEL MOMENTO IN CUI LA COMICA HA CERCATO DI RIENTRARE ALMENO DELLA SOMMA INVESTITA, I FAMOSI 537MILA EURO
SABINA GUZZANTI PER IL NO CAV DAY jpeg
Giuseppe Scarpa per “la Repubblica - Roma”
«Sulla carta risultava che io avessi 850 mila euro. A fronte di un investimento di 537mila euro ». In realtà Sabina Guzzanti – come ha spiegato ieri a processo – non disponeva di quella cifra. Quella montagna di quattrini che sfiorava il milione era pura finzione. Ma questo la Guzzanti lo ha scoperto solo dopo.
Lo ha raccontato l’attrice-regista nel processo in cui è parte lesa, imputato per truffa c’è il “genio della finanza” come allora era da molti conosciuto a Roma, Gianfranco Lande con il suo “procacciatore di clienti”, così lo definisce la stessa Guzzanti in aula, Roberto Torregiani.
Gianfranco Lande e i suoi legali
Ed è proprio con quest’ultimo - racconta l’attrice costituita parte civile con l’avvocato Carla Manduchi - «che avevo avuto un primo contatto dopo che mia madre aveva investito dei soldi con l’Eim, la società di Lande».
Un decennio, a partire dal 1999, in cui l’artista romana aveva deciso di affidare un bel gruzzoletto a Lande e soci: 537 mila euro.
Assegni consegnati, da parte dell’attrice alla banda di Lande, in diverse tranche, ha spiegato l’artista al pm Luca Tescaroli.
SABINA GUZZANTI IMITA LUCIA ANNUNZIATA A RAIOT DEL DUEMILATRE
Fino a raggiungere nel 2009, la ragguardevole cifra di 850 mila euro. «Plusvalenze – sottolinea la Guzzanti su cui ho regolarmente pagato le tasse, 68mila euro». Peccato, però, che l’artista abbia versato all’erario denaro su guadagni mai realizzati. Questa una prima beffa.
La seconda è arrivata nel momento in cui l’artista ha cercato di rientrare almeno della somma investita, i famosi 537mila euro. «Nel 2008 crolla la borsa e noi continuavamo a guadagnare sulla carta. Questo fu il primo campanello d’allarme».
Del denaro investito l’attrice, ha spiegato in aula, è riuscita a rientrare di 387 mila euro. «Non ho recuperato 150 mila euro del capitale iniziale, oltre alle tasse pagate e ai mancati interessi» dei 537mila euro.
sabina guzzanti in Un,due, tre stella
Un brutto colpo per le finanze e il morale della Guzzanti: «Ritrovarsi senza un soldo all’improvviso – ha concluso l’attrice – fu davvero un momento tragico. Anche perché nella mia stessa condizione c’erano altri miei parenti che avevano affidato anche loro dei risparmi a Lande».