halle germania

“IL KILLER È UN SANTO” - L’ASSALTO ALLA SINAGOGA DI HALLE, IN GERMANIA, NON È ANCORA STATO RIVENDICATO, MA SU ALCUNI SITI DI ESTREMA DESTRA SI INNEGGIA ALL’UOMO (O AGLI UOMINI?) CHE HA APERTO IL FUOCO - LO SPARATORE INDOSSAVA UN CASCO, UN GIUBBOTTO ANTIPROIETTILE, UN MITRA E UNA PISTOLA. COSINE CHE IN GERMANIA NON SI COMPRANO AL SUPERMERCATO - VIDEO

 

 

Da www.repubblica.it

 

IL KILLER DI HALLE

Allarme in Germania per una sparatoria avvenuta a Halle, una delle più importanti città della Sassonia, nell'est del Paese. I morti sono i due, una persona è stata arrestata ma altre, forse due, sono ancora in fuga.

 

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L'obiettivo dell'attacco non è del tutto chiaro: gli assalitori sono arrivati in macchina e hanno aperto il fuoco a poca distanza da una sinagoga e hanno lanciato una granata nel cimitero ebraico adiacente al luogo di culto. Ma fra gli obiettivi degli assalitori c'era anche un negozio di kebab - situato a 500 metri di distanza dal tempio - contro cui è stata lanciata una seconda granata.

 

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La polizia ha spiegato che i morti sono due: un uomo è stato ucciso dentro il negozio di kebab, mentre una donna è stata uccisa vicino al cimitero ebraico. Due persone sono rimaste ferite gravemente.

 

La procura anti-terrorismo tedesco si è assunta il caso della sparatoria. Secondo Der Tagesspiegel la polizia sta seguendo la pista dell'estremismo di destra.

 

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La polizia di Halle ha annunciato su Twitter un fermo per la sparatoria davanti alla Sinagoga ma avverte la cittadinanza: "State attenti comunque, stiamo ancora stabilizzando la situazione".

 

La dinamica della sparatoria di Halle

Il primo punto dove si è svolto l'attacco è proprio il negozio di kebab. "Un uomo è entrato nel locale, ha lanciato qualcosa come una bomba a mano, che non è esplosa ed ha aperto il fuoco con un fucile automatico, l'uomo dietro a me deve essere rimasto ucciso, io mi sono nascosto nel bagno", ha detto un testimone alla televisione tedesca N-tv.

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Gli assalitori avrebbero poi attaccato la sinagoga e cercato di fare irruzione, scrive il sito del settimanale Der Spiegel, che riporta le dichiarazioni del presidente della Comunità ebraica di Halle, Max Privorotzki, che ha raccontato che il servizio di sicurezza della sinagoga è riuscito ad impedire l'ingresso di uno o più autori della sparatoria ad Halle. Gli attentatori hanno anche sparato contro il portone.

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Privorotzki, ha spiegato che all'interno del tempio si trovavano 70-80 fedeli riuniti in occasione di Yom Kippur, principale ricorrenza religiosa ebraica. Un reporter della Dpa ha visto il corpo della seconda vittima stesa a terra, coperto da un telo, ad una trentina di metri dalla sinagoga.

 

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La polizia di Halle: "Rimanete in casa"

Dopo aver sparato, gli assalitori sono fuggiti: tutta la zona è bloccata. "Chiediamo alle persone di rimanere al sicuro nelle loro case", ha detto un portavoce della polizia. Ci sarebbe stata anche un'altra sparatoria, a una quindicina di chilometri dalla prima, in località Landsberg: ma non è chiaro se i due episodi siano connessi.

 

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Gli uomini che hanno aperto il fuoco, due secondo le ricostruzioni, indossavano tute mimetiche militari e possedevano diverse armi. Secondo quanto si vede nei video, lo sparatore indossava un casco e un giubbotto antiproiettile e ha tre armi: un fucile semiautomatico, un mitra e una pistola. La pistola sembra essere un'arma monocolpo (che va ricaricata ad ogni colpo). Si tratta di armi rare, in genere di calibro 12,5, usate solitamente per sparare proiettili di gomma o cmq munizioni non lesive ma che possono essere modificate per sparare proiettili reali a corta distanza.

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La comunità di estrema destra definisce "santo" il killer di Halle

 

Anche se l'attacco "non è stato ancora rivendicato da alcun gruppo, le comunità online di estrema destra l'hanno già fatto proprio e chiamano l'ignoto sparatore 'santo'", scrive su Twitter Rita Katz, direttrice di Site, un sito di monitoraggio dell'estremismo sul web, ricordando che lo steso epiteto fu da loro rivolto a Brenton Tarrant, il terrorista di estrema destra autore del massacro nelle moschee di Christchurch, in Nuova Zelanda.

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