A RENDERE URGENTE UN ACCORDO PER LA TREGUA A GAZA È STATO ANCHE UN FATTORE PRATICO: SECONDO LE INFORMAZIONI DELL’INTELLIGENCE AMERICANA, FORNITE RECENTEMENTE DAL SEGRETARIO BLINKEN, HAMAS HA GIÀ RECLUTATO UN NUMERO DI MILIZIANI EQUIVALENTE ALLE PERDITE SUBITE DURANTE I MESI DI GUERRA - LA PROSECUZIONE DEL CONFLITTO AVREBBE RISCHIATO DI ALIMENTARE ULTERIORMENTE LA RADICALIZZAZIONE E DI ATTRARRE FOREIGN FIGHTERS…
Estratto dell’articolo di Daniele Ruvinetti per “il Tempo”
famiglie degli ostaggi israeliani di hamas 3
Il cessate il fuoco raggiunto nella Striscia di Gaza segna un punto di svolta che porta con sé implicazioni politiche e strategiche di grande rilievo. […] A rendere urgente un accordo è stato anche un fattore prettamente pratico: secondo le informazioni dell’intelligence americana fornite recentemente dal segretario Blinken, Hamas ha già reclutato un numero di miliziani equivalente alle perdite subite durante i mesi di guerra. La prosecuzione del conflitto avrebbe rischiato di alimentare ulteriormente la radicalizzazione e di attrarre foreign fighters, un fenomeno che avrebbe complicato ulteriormente la situazione sul campo e la sicurezza regionale.
artiglieria israeliana contro gaza
Tuttavia, il cessate il fuoco non è sinonimo di pace. È una situazione fragile […] La prospettiva di una soluzione duratura, basata sulla coesistenza di due Stati, rimane l'obiettivo finale, ma il realismo politico impone di riconoscere che servono passi intermedi. L’attuale intesa è il più importante di questi: senza una tregua stabile, qualsiasi tentativo di dialogo più ampio sarebbe vano.
[…] Il prossimo grande nodo sarà la gestione dell’intesa e il suo possibile impatto sugli Accordi di Abramo, che Trump (che ne è creatore) intende rilanciare. In tale ottica, val la pena ricordare che cessate il fuoco è anche una condizione necessaria per riprendere il percorso interrotto verso la normalizzazione tra Israele e Arabia Saudita. Il massacro di Hamas del 7 ottobre 2023 aveva bruscamente interrotto questi piani, come per esempio quello della creazione di IMEC, ma ora la diplomazia statunitense potrebbe tornare a lavorare su quell’obiettivo, con un Trump determinato a presentarsi come il leader che riporta equilibrio nella regione. […]